Il declino del Giornale di Sicilia
Dal 1998 all’estate del 2005 il Giornale di Sicilia è stato online, come sarebbe normale per ogni giornale che voglia sopravvivere nel secolo di Internet. L’anno scorso l’editore del The New York Times, Arthur Sulzberger jr., ha dichiarato che non gli importa che tra cinque anni il cartaceo esista ancora (e il giornalista Vittorio Sabadin ha stimato che nel 2043 non ci sarà più di sicuro). Ma allora perché il Giornale di Sicilia si comporta (e non solo online, si sono fatti scappare punte di diamante come Lauria, Palazzotto e Foresta) come un gambero?
Corre voce che l’editore e il direttore fotografo, che fanno bella mostra di sé nell’homepage di ciò che rimane del sito, fossero preoccupati per il calo delle vendite, imputandolo al sito. Quindi il sito ha chiuso. Evidentemente sbagliavano nell’interpretare un inesorabile calo specchio dei nostri tempi: L’espresso del primo ottobre (in un quadro generale concorde) ha scritto che da agosto 2007 ad agosto 2008 il Giornale di Sicilia ha lasciato nelle edicole ancora 2670 copie in media al giorno, scendendo a 60195. Col sito chiuso.
Come se non bastasse ho avuto accesso a dati che mostrano che molti navigatori della Rete quotidianamente vanno su www.gds.it.
Secondo voi si tratta di un declino inarrestabile? E se sì le fonti di informazione online, soprattutto localmente, sono pronte a prendere il posto del giornalismo per come si è inteso finora?
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