Le opere di Francesco Toraldo, a prima vista, sembrano degli astratti, delle macchie di colore confuse. Poi, avvicinandosi, si inizia a percepire un’immagine sfocata e solo dopo, attenzionando bene l’opera, si riesce a percepire il senso.
Non sono delle immagini veloci, come quelle che siamo abituati a vedere quotidianamente negli spot pubblicitari o nei manifesti per le strade. Sono delle immagini destinate a restare nella mente di chi le osserva. Dopo averle scrutate, osservate, per riuscirne a vedere tutti i dettagli; come quando chi, abituato a portare quotidianamente delle lenti, tutto d’un tratto se le toglie e come prima cosa cerca di mettere a fuoco, poi cerca di vedere tutto ciò che fin a quel momento non aveva visto.
Proprio in questo senso è fortissima la contrapposizione tra la velocità delle spatole di colore che emerge a prima vista e la lentezza nell’apprendimento del suo significato, in tutte le sue parti.
Il messaggio che dà l’autore è forte, così come forte è l’uso del colore: rosso, giallo, blu; sono i colori primari e i colori preminenti nelle opere. Continua »
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