Vicini
Dico la verità. Questo post ha un secondo fine. Non è disinteressato. Confesso. Sogno, mentre lo scrivo, che il mio vicino di casa legga Rosalio e si riconosca nelle mie righe. Quando un bamboccione (o una bambocciona nella fattispecie) a più di trent’anni decide di andare a vivere da solo, lo capiscono tutti che non è più per fare festini e ubriacarsi tutte le sere. Finì quell’epoca. Ci bastò, diciamo. Trovi una casa, ti piace, ci vai a stare per essere tranquillo, per avere, come si dice, le tue comodità. Ti alzi quando vuoi, mangi quando vuoi, guardi la tv fino a notte fonda e bla bla bla. Soprattutto dormi con la casa immersa nel silenzio.
Una delle soddisfazioni più grandi dell’abitare da soli è quella di svegliarsi con il suono della sveglia e non perchè qualcuno che vive con te decide che è ora di alzarti!
Mio padre, per esempio, ha la patente di papà più rumoroso dell’universo. Fa rumore. Sempre e comunque. Ma pure da solo. Continua »
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