12711 morti negli elenchi dei medici: truffa a Palermo?
12711 palermitani morti dal 1990 ad oggi sono stati trovati negli elenchi dei medici di base che percepivano le relative somme. 3220755 euro dovranno essere restituiti. Il medico di famiglia incassa 38,65 euro all’anno per paziente. Dai controlli sono emersi 3500 assistiti non più residenti tra Palermo e provincia e 2660 pazienti iscritti più volte negli elenchi.
I medici annunciano cause all’Ausl 6 e fanno notare che la cancellazione non spetterebbe a loro.
Infatti la cancellazione spetta all’ ufficio anagrafe del comune che deve comunicare i decessi all’ Asl!
Prima Asl e comune “fanno danno” e poi vogliono “piccioli” da chi non c’entra!…come diceva qualcuno “Queste cose succedono solo da noi!!!”
La penso come Andrea. Se la cancellazione fosse avvenuta nel modo corretto i medici non avrebbero potuto richiedere nulla neanche se avessero voluto.
Non me ne intendo, ma un medico di base come fa a sapere se un’assistito é morto oppure se sta talmente bene da non avere bisogno di lui.
Non ha senso.
Ma non esiste la possibilità fra le pubbliche amministrazioni di consultare le reciproche banche dati?
Chi dovrebbe controllare di decessi? I medici? Su quali dati?
comunque sia i medici di medicina generale hanno percepito (incolpevoli? si, spesso si) una indennità non dovuta e devono restituirla
La soluzione è semplice: il deceduto dovrà produrre un apposito certificato di non-esistenza in vita, in doppia copia. Una copia la consegnerà alla Ausl e l’altra all’Assessorato Regionale alla Sanità che provvederanno alla cancellazione dai propri elenchi.
ehehehehe!!! bravo angelo!
secondo Voi i medici percepivano coscientemente la quota assistito anche per la persone di cui hanno magari constatato il decesso??
Credete che i medici siano all’oscuro di tutto? Il problema è che c’hanno marciato pure loro.. fin quando si è potuto. Adesso i tempi duri si fanno anche per loro. Spero che puniranno i dipendenti di cui si provera’ l’inefficienza.
è una vergogna. solo in italia succedono queste cose
Qualcuno può averci marciato su, ma per contratto è l’anagrafe che DEVE comunicare i decessi all’ Asl!
Poi per ogni assistito che cambia medico o che muore c’è subito qualcun’ altro che prende il suo posto, quindi fare strani giochetti è inutile.
Ogni medico può avere solo un certo numero di assistiti nel suo elenco che non può essere superato.
Quindi se ho 1.500 assistiti e oggi 5 decidono di cambiare medico o muoiono domani altri 5 si aggiungeranno automaticamente al mio elenco.
Andrea
le responsabilita’ sono distribuite.
Ce ne e’ per tutti.
L’assessorato alla sanita’ controlla l’anagrafe di tutti gli assistiti della Sicilia,
e,periodicamente,fornisce al medico
l’elenco dei propri assistiti.
E’ difficile che uno muoia senza che il medico di base non ne sappia nulla,anche se puo’ succedere.
Non e’ che un medico debba pero’ passare il suo tempo libero ad aggiornarsi l’elenco.
La fonte ufficiale dei deceduti e’ l’Anagrafe del Comune,che DEVE passare gli aggiornamenti alla Anagrafe Sanitaria.
Quindi le Responsabilita’ sono da ricercarsi nelle INTERFACCE di questi 2 Enti.
Null’altro da aggiungere
non capiscono quanto sia sentito da noi il culto dei morti….. 🙂
La soluzione proposta da Angelo è sicuramente la migliore.
Ricordatevi anche che è possibile l’autocertificazione.
Io Sottoscritto… nato il… dichiaro di essere morto il… e allegate copia del documento d’identità. 🙂
Esiste un pre-stampato x l’autocertificazione?
Il comune lo può rilasciare?
Fatemi sapere! In tempo, mi raccomando!
Al di là di eventuali responsabilità che accerteranno le indagini, per me è pazzesco che, nel 2008, non ci sia un sistema informatico per cui, se uno muore, qualcuno fa un click all’anagrafe e l’informazione va automaticamente ad aggiornare le liste degli assistiti. Temo che non sia un problema solo della Sicilia.
E’ tempo che anche l’Anagrafe del Comune di Palermo faccia un passo avanti tecnologico.
Si potrebbe introdurre l’autocertificazione elettronica post-mortem: l’iTomb.
Funziona così: per poter tumulare il feretro è necessario inserire la carta d’identità del defunto in un apposito lettore associato alla tomba (iTomb)che ne trasmette i dati al Sistema Informativo dell’Anagrafe… ed il gioco è fatto!
Però, a pensarci bene, anche questo sistema non funzionerebbe: a Palermo c’è la lista d’attesa anche per la sepoltura.
Si potrebbe istituire un processo di stand-by dell’i-Tomb, però si correrebbe il rischio di perdere il defunto.
Innocenzo, i medici hanno un massimale di 1500 assistiti. Per quelli che hanno maggiore anzianità questo è un numero fittizio perché spesso questi clienti sono anche di più. Se gli elenchi non vengono aggiornati non c’è scorrimento e gli esclusi dal massimale non possono entrare. E’ vero che i medici hanno ricevuto soldi non dovuti ma è altrettanto vero che avendo la Regione bloccato le liste centinaia di cittadini non sono riusciti a entrare nelle liste del medico da loro scelto: questo ha naturalmente provocato un mancato guadagno che diventerà evidente con la restituzione delle quote.
Processo di stand-by dell’iTomb?
…una prenotazione elettronica in lista d’attesa, no?
cioè ,muori, passi la carta d’identità nel lettore, e vieni seppellito, forse, nella tua tomba. In caso di mancanza di sepoltura, tu muori, vai al cimitero,dove si presume che ci sia anche il servizio di prenotazione in attesa di sepoltura,passi la carta,(stand-by dell’iTomb) e poi vai al deposito (o nella tomba di qualcun altro). Non era chiaro? Il risultato però è sorprendente: in entrambi i casi il morto è stato dichiarato e registrato.
Bello, ma a Palermo non si possono prenotare i posti al cinema. Prenotare la sepoltura mi sembra fantascienza…
🙂