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mercoledì 6 nov
  • Partire per teatro

    Mi sono improvvisamente ricordato com’è un grande spettacolo teatrale. È successo davanti al Siegfried diretto da Zubin Metha e allestito dalla Fura del Baus. In questi giorni lo replicano al comunale di Firenze, diretto da Francesco Giambrone. Allo stesso modo bisognerà andare a Milano per vedere la Carmen con la regia di Emma Dante, che a Palermo non trova spazio in nessun teatro, né pubblico né privato.
    Eppure mi ricordo che fino a una decina di anni fa anche da noi si vedevano spettacoli del genere, se ne producevano. Poi è calato il sipario, e oggi si va avanti con un piccolo cabotaggio di spettacoli senza respiro.
    Lo snobismo è diventato obbligatorio, se qui una persona non vuole spegnersi intellettualmente. Obbligatorio partire. Una volta si diceva che in Sicilia il miglior ospedale è l’Alitalia. Adesso l’Alitalia è anche il miglior teatro. Con la differenza che pure Alitalia ora è messa piuttosto male.

    (in collaborazione con www.robertoalajmo.it)

    Palermo
  • 30 commenti a “Partire per teatro”

    1. Mitico Roberto…
      anche se, parlando con molte persone che fanno spettacolo a Palermo, pare che non ci sia mai stata un’epoca così rosea!
      Soldi a Palermo ce ne sono pochi adesso, mentre a Milano o a Firenze un po’ (ma solo un pò) di più.
      Ciò non toglie che anche quando i soldi c’erano, negli ultimi anni la qualità lasciava un pò a desiderare!
      Ciao a tutti

    2. Un solo esempio: Il Festival del Novecento.
      Kusturica, Moni Ovadia, Pina Bausch…ecc..ecc….
      Abbiamo sognato, o è successo davvero?

    3. Alimentare la propria cultura è un’esigenza che segue la soddisfazione di altre più primarie. Per questo dove c’è sviluppo economico, c’è immancabilmente una maggiore vivacità culturale. Quello cui eravamo abituati era in realtà un benessere drogato dalla circolazione di denaro pubblico ad uso sia degli operatori economici locali che di quelli culturali. Poi i soldi (pubblici) sono finiti ed è finita sia l’attività economica che quella culturale. Pensiamo e condividiamo una visione di sviluppo capace di generare una crescita economica autonoma e vedremo riattivarsi una conseguente attività culturale: questo dovrebbe essere oggi il più urgente impegno intellettuale palermitano.

    4. “Abbiamo sognato, o è successo davvero?”
      è successo davvero calpurnio, anche se sembra un sogno lontanissimo.
      vorrei ricordare anche Thierry Salmon.
      .
      sicuramente erano soldi pubblici, stranamente ben spesi.
      oggi?

    5. Da Firenze leggo che avete l’Aida di Zeffirelli!

    6. Zelig, cosa vuoi che sia…. 🙂
      PS il 4 ci vado. (biglietto comprato il 26/01/08!!!!!)

    7. @Zelig: Difatti noi al ’63 siamo fermi, culturalmente parlando.
      In realtà, @Donato, i fermenti culturali sopravvivono anche in condizioni estreme di vivibilità, come succede oggi a Palermo. Non per niente cito Emma Dante, che è nata dal nulla, e non viene tuttora riconosciuta dai teatri “ufficiali”, quelli che in un modo o nell’altro i soldi ce li hanno ancora. Per il resto condivido il tuo pensiero, e anzi credo che l’ormai prossimo taglio integrale dei finanziamenti non potrà che essere un contributo alla chiarezza.

    8. …e quel genio di enia?…

    9. Ma Roberto Alajmo capisce di tutto?… certo che la Sicilia solo geni produce… e i fichi d’india?… troppi dottori…

    10. Marcello il tuo commento è assolutamente fuori luogo e off-topic. Sei pregato di non intervenire più su questo blog se questo è il tuo stile. Grazie.

    11. Marcello usa un linguaggio forte. Però non ne possiamo più di intellettuali che sparano a zero su tutto. Le considerazioni di Alajmo hanno il sapore di un certo provincialismo tipico dei palermitani. E poi il teatro è solo Emma Dante?

    12. Vilnius il problema è che qui va benissimo discutere le opinioni espresse e va malissimo discutere le persone che le esprimono. Se avete da dire qualcosa a Roberto scrivetegli: nel post si commenta il post. Grazie.

    13. Se il teatro è Zeffirelli, meglio niente.

    14. Il teatro è Zeffirelli, Dante, e tanto altro… perchéé avere una visione settaria e faziosa? libertà!

    15. Emma Dante: 70.000 euro per regia “pulle”, tariffa carissima, e poi dice che lavora gratis. Paragone con la Fura da scarso conoscitore del Teatro, infatti ci va da pendolare.
      Franz

    16. Aspettate che arriva il Teatro dei Cantieri. Ci mancano solo i soldi.

    17. Caro Francesco, beato te che per vedere la Fura non hai bisogno di fare il pendolare. In che città abiti?

    18. E poi conoscere altre città fa sempre bene…

    19. Caro Alajmo,
      “Ci sono piu´ cose in cielo e in terra di quanto non ne immagini tutta la tua filiosofia”.
      Franz

    20. Lasciando da parte Shakespeare, dico sul serio: in che città vivi?

    21. Purtroppo nella tua…

    22. Parlavo di provincialismo!
      Franz

    23. Pure io

    24. Alajmo proponi qualcosa… non solo critiche..

    25. Io vedo qualcosa, sollevo un problema, spero di condividere una discussione che non sia sul piano della simpatia o della antipatia personale. Dal laboratorio di analisi cliniche è sbagliato aspettarsi una cura. Io posso solo dirvi che questa città è anemica. Quando saremo abbastanza per fare massa critica, si potranno trovare soluzioni. Una però ve la posso dare gratis: se i finanziamenti pubblici alla cultura cessassero del tutto, forse a questo punto sarebbe meglio. Sarebbe un contributo alla chiarezza.

    26. Per par condicio dovrebbero pure crollare i contributi all´editoria, cosi´ vediamo chi ha spago.
      Sul provincialismo penso che se vai in Egitto o a New York o a Firenze, non puoi ,tornando,lamentarti che Palermo non abbia le piramidi, i grattacielei luminosi e il campanile di Giotto. Da te ci si aspetterebbe un´analisi della realta´ piu´ complessa e profonda, non la difesa dell´amico/a di turno, come quando hai attaccato i precari dello spettacolo e difeso l´indifendibile Accademia.E poi di che contributi alla cultura straparli?
      Finalmente hai visto uno spettacolo brillante e ne fai un caso pubblico. Da sempre la gente di Teatro( e il pubblico piu´ avvertito) e´ partita per vedere le altre realta´, se c´era da imparare ha imparato, altrimenti ha continuato a cercare.
      “Il Teatro dei Meteci”, uno splendito articolo, sulla bellissima “Alfabeta”, apparso alcuni anni anni fa, parlava della necessita´ di un nomadismo teatrale permanente, e tu ci tedii col tuo viaggeto a Firenze.
      Tuo Franz

    27. Se ti tedio, non leggermi. Ma pretenderei un maggiore rispetto, se non ti dispiace.

    28. Caro Roberto, l’assessore russo ha fatto una bella cura dimagrante proprio nei confronti dei laboratori di analisi cliniche. Sono troppi, e soprattutto fanno diagnosi su molecole, virus, o particelle che non conoscono affatto. Alajmo caro, finché non si capirà che anche la Cultura e il Teatro sono lavoro, posti di lavoro, e sopratutto finché non si investirà in attività che hanno un impatto ambientale assolutamente eco compatibile, e si lascieranno cadere manie di protagonismo e genie incomprese, non ci sarà nulla da fare. Il bello di Rosalìo non sono le analisi ma le idee e le proposte. Di opinioni livorose e assolutamente descostruttive, sinceramente, non ne sento il bisogno.

    29. Carissimo laboratorio delle analisi (sic),
      sei tu che hai offeso i lavoratori della cultura. E poi la parola “rispetto” in Sicilia è alquanto scivolosa.
      Franz

    30. Franz gradirei un confronto più pacato. Grazie.

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