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domenica 22 dic
  • Il Giornale di Sicilia e quello stile un po’ da free press

    Giornale di Sicilia

    Ho tra le mani la prima copia del Giornale di Sicilia con la nuova grafica (a me non dispiace) e non avevamo capito nulla. Non è E Polis a fare concorrenza al GdS: è il contrario. Ditemi voi se la direzione non è quella del free press. 🙂

    Il direttore fotografo più longevo dei quotidiani italiani (da più di vent’anni non cambia) ha parlato a Sicilia On Line:

    «Gli obiettivi di questa operazione sono due. Da un lato vogliamo stabilire un rapporto molto più stretto tra immagini e testi, perché questo è ciò che c’insegna la televisione e perché questo è ciò che dettano i nostri stessi lettori. Dall’altro lato, infatti, per andare incontro alle loro esigenze, pubblicheremo degli articoli più brevi, dei titoli più chiari e un maggior numero di sommari. Le persone hanno sempre meno tempo di leggere e siamo noi a doverci adeguare ai loro ritmi, non il contrario».

    Leggiamo tra le righe: meno testo (e quindi meno pezzi da scrivere e da titolare e meno manodopera?) e più foto (fotop?). Quindi la riforma del GdS passa attraverso la quantità: numero di parole e numero di foto. E gli approfondimenti (che per alcuni sono il futuro del cartaceo finché dura)? E la qualità? Evidentemente sta bene così.

    Nel frattempo un altro pezzo di giornale se n’è andato: Corrado Maiorca, vice-caporedattore deputato alle province, inventore di quello che in via Lincoln veniva chiamato “metodo Maiorca” (un metodo diciamo “intensivo” di realizzazione delle pagine locali che ha massimizzato la redditività a scapito di altro) e “uomo nuovo” (come disse l’editore) si è dimesso. Largo ai giovani! Verrebbe da dire. Ma non mi risulta che vi sia questo ricambio. Il patrimonio di esperienza giornalistica continua a disperdersi: è il terzo vice-caporedattore che se ne va sbattendo la porta. Sicuri che sia “normale”?

    Dopo il mio precedente post che è finito in mano all’editore in una riunione con i giornalisti (ne sono lusingato, se vogliono mi convochino che gli spiego un po’ di cose sull’online…), il condirettore ha aperto timidamente a quella cosa che è nel futuro e si chiama Internet:

    «Abbiamo chiuso il nostro vecchio sito Internet perché i nostri conti non quadravano. Non è escluso che ne apriremo uno nuovo in futuro».

    Forse a qualcosa quel post è servito. 😉

    Palermo, Sicilia
  • 120 commenti a “Il Giornale di Sicilia e quello stile un po’ da free press”

    1. ciò che mi ha stupita di più è che, nella pubblicità radiofonica (e come peraltro qui è riportato), si dice: “articoli più brevi”…..certo non è la quantità che fa la differenza ma la qualità….trattandosi del giornale di sicilia…rimango perplessa

    2. articoli più brevi perché la gente non sa più leggere.
      Vabbé che gli articoli erano così mal scritti che non valeva leggerli più di tanto.
      Ma poveri giornalisti non potevano personalizzarli nemmeno un po’ visto che si doveva fare piaceri a destra e a manca.

    3. Ormai il GDS si è specializzato a fare pagine intere di pubblicità e ogni tanto inserire qualche articoletto. Poi perchè costa € 1,10 mentre tutti gli altri giornali 1 € ??

    4. Preferisco farlo qui il mo commento. Ho dato un’occhiata veloce, stamane, al GDS ridisegnato. Per quanto mi riguarda hanno fatto bene a togliere il fondo dalla testata solo che avrebbero dovuto usare un colore più deciso per la scritta. Il ciano mi dà una sensazione di cheap. Magari avrei tenuto questo colore ma avrei ingrandito un po’ di più la testata.
      La prima pagina mi è parsa immediatamente chiara e snella e intuisco che forma e sostanza vadano di pari passo.
      Nel complesso ed en passant non mi dispiace.
      Secondo me, visto l’andazzo, suggerirei al GDS di uscire gratis, ad esempio, il martedì e il giovedì.

    5. Vesti grafiche a parte, il problema degli editori e del giornalismo della carta stampata (non mi riferisco solo al GdS) sta nel potere che detengono nella nostra società: quello di NON scrivere ciò che avrebbero il dovere morale e professionale di dire. Il rapporto duraturo di una testata o di una penna con i suoi lettori dipende, alla lunga, dall’autorevolezza e reputazione professionale: l’abito non fa il monaco.

    6. Alle soglie del 2009 anche il “corriere di carrapipi” ha un sito internet efficiente…
      Lasciando stare il discorso che le copie calano perchè i media cambiano.
      Secondo me, il punto di forza del gds è quello della cronaca locale e delle segnalazioni dei lettori. Le pagine iniziali sono le solite notizie che hanno dato i siti di repubblica, corriere e tutti i telegiornali della sera. Se non si hanno inviati a Roma, Milano, Torino ect. ovviamente ci si avvale solo delle agenzie. Allora bisognerebbe fare notizie brevissime e molti più commenti o rubriche settimanali. Tutto il resto potrebbe essere pagine e pagine utili al cittadino, con segnalazioni delle cose che non vanno, i servizi che non funzionano, quelli che funzionano (ci sono?). Per stare al passo con i tempi (online, tv digitale, freepress) l’unica carta vincente è quella di fare qualcosa di diverso, che non si trova da altre parti.
      Il futuro è l’online, ne sono certo. Ma non parlerei di carta stampata finche dura… ci sarà sempre ( comunque ancora per molto…). Servono solo idee buone. E’inutile imitare gli altri media, siccome la tv è così noi facciamo pomì. Ripeto, l’unica cosa su cui puntare è la cronaca regionale, cittadina, di quartiere! dato che al momento non vedo ne siti, ne blog, ne twitter, ne televisioni o freepress che fanno un lavoro “giornalistico” in questo senso. Certo, se un giorno, qualche editore volesse puntare sulla rete e fare un ottimo giornale locale, saranno rogne per il sicilia… 😀

    7. Mamma mia…ora Siino vuole dare lezioni di Web a quelli del Gds…ma sicuro che non sei uno dei tanti che sognava posti lì dentro e ora non fa altro che parlarne male?

    8. Il Becchino tu chi sei? Io ci metto la faccia in quello che scrivo e tu stesso puoi verificare il mio curriculum in tema di web…secondo me qualcosa gliela posso spiegare. Di te invece non sappiamo nulla e mi fai pensare di avere a che fare (ma non per molto) con un vigliacchetto dietro un nickname. Il tuo argomento sul fatto che avrei sognato un posto è pieno di pregiudizi e mi fa ridere. Io NON voglio un posto di nessun tipo: viva la libera professione! 😀

    9. Tony, il 90% di quelli che lasciano commenti nel tuo blog sono dei “Vigliacchetti” allora, dato che non lasciano nome, cognome e codice fiscale :). Bell’esempio di apertura mentale… Per quanto riguarda il tuo curriculum, mi complimento con te per le cose che hai fatto, ma non dire, per favore, che non hai mai bazzicato dalle parti del Gds…detto questo, la chiudo qui. Saluti 🙂

    10. No Il Becchino, a dire il vero coloro i quali si comportano da vigliacchetti (insultano e insinuano nell’oscurità mentre quando si sa chi sono tremano e non esprimono opinioni, figuriamoci altro) saranno un 10%. Non ho problemi con chi usa il nickname, se è educato e corretto. Io sono entrato in vita mia due o tre volte al Giornale di Sicilia e MAI per motivi professionali. Una volta sono stato a trovare Foresta e Billitteri e l’altra/le altre due a vedere dei pappagallini inseparabili. Pappagallini al GdS? Sì. 🙂

    11. A mio avviso il GdS ha un punto di forza: non interessa a nessuno.
      Questo è il suo punto di forza perchè in questo modo si adatta perfettamente al carattere dei siciliani, che non sono interessati a niente.
      Per questo è il giornale più duraturo e diffuso nell’isola.
      Perchè non interessa a nessuno?
      Ma naturale: perchè è scritto coi piedi, ma fortunatamente anche la maggior parte dei siciliani scrivono coi piedi (l’analfabetismo, piaga dell’Isola non è stato ancora debellato come tutti sanno).
      Insomma il GdS ha un grande successo perchè è semplicemente uno specchio: i suoi articoli non sono articoli, i suoi strafalcioni non sono strafalcioni, le sue posizioni sono non-posizioni. Il GdS non ha pezzi e non è un giornale: è solo un condensato immaginario dei siciliani che sono condensati immaginari di parole. Ma che giornale potrebbe esprimere mai la Sicilia se il suo motto più profondo è “orvu surdu e taci campa cent’anni npaci”?. Il GdS, in definitiva è il Simurgh.
      Ma non chiedetemi di spiegarvi cos’è il Simurgh. Basta una ricerca.

    12. Voce di popolo stamani da Spinnato: “Ci canciaro a copertina…ma sempre u stissu schifio arresta”. Babbio a parte…Da collaboratore di un giornale “concorrente” del Gds, a me non è dispiaciuta la new version. Certo, c’è chi si lamenta, ma succede ogni volta che un quotidiano si rinnova. Le “voci di dentro” vogliono che molti collaboratori Gds siano incacchiati perché c’è meno spazio per le notizie e di conseguenza per i loro 3 euro al giorno di guadagno a pezzo (che più che altro serve loro per ottenere l’ipocrita tessera da pubblicista e sentirsi giornalisti). Comunque, mai avrei pensato di dire una cosa del genere, “lunga vita al Gds”…solo solo perché non mi è piaciuto quello che ha detto ieri in conferenza stampa il neodirettore di E-Polis-Palermo: “Gli prenderemo il 30 per cento del mercato a quel giornale seduto su se stesso”. Certe cose non si dicono in pubblico. E’ poco fine…

    13. di notizie (mondiali)ne riceviamo fin troppe,dalle tante TV e da Internet.Cosa puo’ fare un Giornale Locale?Riportare notizie locali.E GDS mi pare che lo faccia discretamente.Una volta lo compravo solo quando mettevo un necrologio,per vedere com’era venuto.Adesso preferisco devolvere in beneficenza,perche’ tutto va nell’oblio.Come vanno nell’oblio i moltissimi post ed i nostri commenti.Pero’ se il Giornale sopravvive e’ perche’ c’e’ chi continua a comprarlo,perche’ se no uno qualunque che fa,sopratutto in Ufficio?Non a caso
      ci sono quotidiani che hanno introdotto Sudoku e Cruciverba,che allenano il cervello ed aiutano ad ammazzare il tempo.

    14. Le “voci di dentro” vogliono che molti collaboratori Gds siano incacchiati perché c’è meno spazio per le notizie e di conseguenza per i loro 3 euro al giorno di guadagno a pezzo (che più che altro serve loro per ottenere l’ipocrita tessera da pubblicista e sentirsi giornalisti) Vassily – commento precedente.

      caro Vassily, molto spesso tra i giornalisti pubblicisti,che lei addita con spocchia pari solo alla sua insensibilità verso di loro, potrà trovare gente che sa scrivere molto meglio di lei e che potrebbe smontargli e rimontargli il cervello in tre minuti, come nelle esercitazioni che si facevano da militare quando i soldati montavano e smontavano i fucili davanti all’occhiuta vigilanza di un graduato.

    15. ” … smontargli e rimontargli il cervello in tre minuti…”
      e questo e’ il rischio,di ritrovarsi poi il cervello
      in disordine.
      Ogni volta che ho provato a smontare qualcosa e poi a rimontarla,mi e’ avanzato qualche pezzo…

    16. pero’,a ripensarci,non solo rischio,ma anche opportunita’.

    17. brava sofia, anche a me. Infatti stavo scherzando, benchè non mi era piaciuta affatto la sortita di Vassily. Anche io sono un pubblicista infatti.
      Sai che ti chiami come mia figlia?
      ciao

    18. magari rimontando a caso i cervelli di tutti a ognuno di noi resta qualche pezzo di un altro nel suo cervello e così ci capiremmo tutti meglio, chissà. Magari col cervello tutto rimontato sbagliato ragioniamo meglio o siamo quel tantino più pazzi che ci consente di divertirci di più, chissà…

    19. Vasilly, ma chi sono ste “voci dentro” che ti dice che i collaboratori, che per altro conosco tutti, sono incacchiati per la futura mancanza di spazio?

    20. io resto stupefatta quando ascolto qualcuno esprimersi
      con chiarezza,precisione,appropriatezza di termini.
      Ne resto ammirata.Pero’ se uno deve fare cronaca,e’ inutile(secondo me),fare letteratura.Direi che la cosa essenziale e’ riportare la notizia cercando di mantenersi oggettivi,senza “condirla”.
      Che dire di quelli che scrivono come fiumi in piena,parlando del nulla?

    21. Luigi…qui…dall’altro fronte…arrivano voci da quel fronte. E’ logico…più spazio per le foto, meno per i pezzi…Esteticamente per il Gds è un bene…ma è un problema per i “piccoli” che ci scrivono.

    22. io credo che gli editori non hanno “problemi”.
      Sono schierati e basta.
      Ed ognuno scrive quello che gli conviene e tira l’acqua al suo mulino.
      Per questo e’ opportuno sentire tutte le campane.
      Io sfoglio Panorama ed anche l’Espresso.
      Il Corriere e Repubblica.Il Giornale ed il Manifesto.
      Mi diverte come la stessa notizia venga vista in modo diametralmente opposto,a cominciare dai titoli.

    23. Baldassarre…i pubblicisti, che anche il Gds ha contribuito a creare, sono il problema madre del sistema giornalistico…e tu ragioni da persona che ha il conflitto di interesse….Il tuo linguaggio “larussesco” ti qualifica come violento. Pensa al tuo di cervello…E IMPARA CHE TRA COLLEGHI SI DA DEL “TU”. Questo a voi pubblicisti dovrebbero averlo insegnato….

    24. Vasilly però è anche vero, come tu ben sai, che molti pubblicisti rimangono tali perchè non gli è mai stata data la possibilità di diventare professionista. Non tutti hanno la fortuna di aver frequentato la cara vecchia redazione di Ateneonline come me o te…

    25. Leggo spesso interventi di Sortino sul giornalismo, su pubblicisti e professionisti. Peccato che leggendo Repubblica Palermo non si possa certo dire che lui, insigne professionista, regga il giornale con i suoi pochi pezzi su argomenti assolutamente secondari. Mentre, invece, Repubblica Palermo ospita giornalmente opinionisti ed editorialisti pubblicisti (solo alcuni nomi: Mario Centorrino, Nino Alongi, Agostino Spataro, Francesco Palazzo, Augusto Cavadi, Marcello Benfante, Salvatore Ferlita e altri), che commentano fatti importanti e che forse non sono pagati a 3 euro al pezzo. Ma perchè, se è così bravo, Repubblica non fa mai commentare a Sortino nessuna notizia importante? Perchè non è stato lui il cronista che ha scritto su parentopli alla regione o all’università? Prima di sentirsi Enzo Biagi o Indro Montanelli bisogna fare molta strada, con umiltà e senza arroganza. Un consigio a Sortino: spieghi a chi dirige la redazione palermitana di Repubblica che i pubblicisti sono il problema madre del sistema giornalistico e veda cosa gli risponde. E poi ci faccia sapere.

    26. Le “voci di dentro” vogliono che molti collaboratori Gds siano incacchiati perché c’è meno spazio per le notizie e di conseguenza per i loro 3 euro al giorno di guadagno a pezzo (che più che altro serve loro per ottenere l’ipocrita tessera da pubblicista e sentirsi giornalisti) Vassily – commento precedente.

      riporto ancora il pezzo di vassiy che mi aveva fatto reagire e ripeto ancora che in queste affermazioni dimostri solo di essere spocchioso e insensibile rispetto ai pubblicisti.

      Ripeto ancora, pur non conoscendoti, che non sarebbe raro trovare tra molti pubblicisti invece gente che può insegnarti sia a scrivere sia a essere più umile, cioè più umano.

      Chiudo dicendo che rispetto i colleghi giornalisti tutti, sia pubblicisti che professionisti, e che spesso la differenza tra un collega che fa la fame e uno che è professionista è la raccomandazione.
      Ma naturalmente non sto parlando di te, Vassily
      dal canto mia io per fortuna non vivo di giornalismo.

    27. Si ma ora s’accumincia arrè cu sta camurria di pubblicisti vs. professionisti? No dicetemelo che cancio post.
      Sempre la solita tiritera.
      Vassì ma perché non ci fai un post e ti spost?

    28. Seat, io non mi sono paragonato a nessun grande…hai fatto tutto tu…Io poi con Rep collaboro e, per fortuna, faccio anche tanto altro,. Poi, le persone hai citato sopra, hanno quasi tutti abbondantemente superato gli “anta”. Se il sistema favorisce i “vecchi” non è colpa mia…e per fortuna ho le “mie” isole dove sfogarmi e non faccio solo giornali. Ah, il capo sa bene come la penso…Per fortuna collaboro con redazioni democratiche…IO.

      PS. In un giornale non esistono argomenti secondari…solo notizie..vere o false .e gli interventi degli “opinonisti”, chiamiamoli così, sono i meno letti…(la scienza lo prova). E in ogni caso in 9 anni ho avuto anche io le mie aperture (Seat, studia la storia delle persone prima di attaccarle). Se scrivi certe cose, vuol dire che il giornale dove collaboro non lo leggi mai…
      NB. Per me la parola “umiltà” è in genere la parola che usano molti siciliani appecoronati per limitare quelli bravi e obbligarli a vivere nella mediocrità…

    29. Bravo Totò: meno male che c’è qualcuno che ha la forza dell’ironia contro i palloni gonfiati, che solo in questo sono veri professionisti.
      Pe tornare in argomento, la grafica nuova del Sicilia non è da buttare. Ma andava, andrebbe, fatta una rivisitazione della sostanza. Purtroppo la qualità non è migliorata.

    30. “Il mio linguaggio “larussesco” mi qualifica come violento?
      Nni sacciu nautra.
      Ma dove le trovi queste uscite così brillanti?

    31. NB. Per me la parola “umiltà” è in genere la parola che usano molti siciliani appecoronati per limitare quelli bravi e obbligarli a vivere nella mediocrità…
      vassily

      quindi deduciamo che Vassily sostiene di sè che non è umile perchè non è un siciliano appecoronato ma è uno bravo che non potrebbe vivere nella mediocrità:
      va curcati, vassily

    32. Curioso che lo spazio dei necrologi, vero pilastro del GdS, sia rimasto graficamente inalterato!

    33. Voce di popolo, da sempre: il GdS si compra soltanto per controllare i necrologi che il giornale concorrente con pagina locale non riporta!Per leggere( e sottolineo LEGGERE)un quotidiano dignitoso ,bisogna rivolgersi altrove.Ma adesso con la nuova veste grafica (e che veste!)non oso pensare a quello che potrebbe passare per la testa del suo con-direttore (ma direttore con…chi?) fotografo:meno parole, più foto?Una bella pagina con i “santini” dei deceduti, così in caso di omonimia ogni dubbio potrebbe essere subito fugato e il rapporto tra immagini e testi
      sarebbe garantito.Mi piacerebbe, però, un gesto di onestà intellettuale da parte dei responsabili del quotidiano che ci rappresenta(?) in campo nazionale:ammettetelo, è più facile, meno costoso, meno compromettente scrivere poco,mettere insieme un po’ di comunicati ansa imbellettati, sforbiciare qua e là notizie di dubbio interesse, lasciare sempre ad altri la responsabilità degli articoli di fondo(ma quando mai leggeremo un fondo del direttore?).Il risultato è un pasticcio più brutto del solito, un giornaletto-bignami che,senza immagini e inconsueti tagli di pagina, si ridurrebbe a un paio di colonne per facciata. Il GdS come il Simurgh? Francamente il paragone mi sembra un po’ spinto;nè Simurgh, nè Garuda , nè Fenice,quelli volano alto.Piuttosto proporrei un bel colombaccio stanziale.

    34. Prendiamo atto che quando Sortino deve fare valutazioni su pubblicisti (giovani e anziani) con nome e cognome, in carne e ossa, comincia a balbettare. In quanto al fatto che gli editoriali vengono letti poco, rimando Sortino alla rubrica delle lettere del suo giornale. Ma davvero ti senti così bravo? E come mai, alla soglia dei 30 (vecchio anche tu?), ti limiti a collaborare da esterno da anni e repubblica non si è ancora accorta della tua genialità proponendoti un contratto di assunzione? Ne parlermo noi con il capo, ci mettiamo la buona parola. In quanto a leggere Repubblica, lo faccio ogni santo giorno, ma certo non con la mente geniale di un professionista.

    35. infatti, patrizia, la mia era un’iperbole ironica.
      Via, lancio una proposta: perchè il GdS non si occupa interamente di necrologi? I necrologi sono un genere di scrittura così profondo! Infatti noi siciliani ogni momento ricorriamo alla morte e alla sua evocazione. Non appena ci fanno un torto subito: “t’ammazzu!”; fra i manifesti contro la Gelmini spiccavano nel corteo quello di una bara e quello di un annuncio listato in nero come quelli che si appendono sui muri. Dice Brancati che nella luce accecante della nostra terra c’è un risucchio di tenebra. Subito si esclama sia per cose tristi che allegre . ” mih staiu murennu!” etc etc.
      Ergo al magnifico condirettore: facciamo un GdS di soli necrologi. Sarebbe finalmente letto e non ci sarebbero quegli erroracci consueti e tristi. Poi la morte è un argomento filogovernativo no?

    36. Da corriere.it

      Palermo: imprenditori scomparsi si trovano in Spagna
      02 dic 20:43 Cronache

      PALERMO – Sono vivi e si trovano in Spagna l’imprenditore edile Antonio Maiorana, 48 anni, e il figlio Stefano, 23, scomparsi da Palermo ad agosto dello scorso anno. Si temeva che i due potessero essere stati uccisi ma fonti investigative confermano che fino a poche settimane fa erano a Barcellona. (Agr)

    37. Quoto Seat e Baldassare. Questo signor V. prima o poi troverà la forza di spiegare come è diventato collaboratore di Repubblica Palermo. E soprattutto ci spiegherà qual è il segreto di un giornalista (arrivato l’altroieri nel mondo dei giornali) che si sente già editorialista senza conoscere le regole elementari della grammatica e dell’ortografia.

    38. In ordine picciotti…un passo alla volta e sempre nei limiti della civiltà.
      Humby, i necrologi non possono cambiare grafica in quanto “non articoli” ma roba a pagamento.
      Baldassarre…il tuo “va curcati” dimostra che non hai argomenti. Il re è nudo?
      Seat…che ho balbettato? I nomi li hai fatti tu…La tua pochezza sui giornali è immenso. Confondi opinione (che non necessariamente deve essere quella del giornale), con editoriale (che è quella del giornale) e partono dalla prima con le lettere.
      Io bravo? Mi difendo e contrattacco e ho il mio “pubblico”. Poi tu mi limiti solo a Rep. Ti ripeto…faccio anche altro…e guadagno e mi diverto di più così…Il giorno in cui sarò anziano e stanco…cercherò il “posto fisso”. Ma quando sarà…probabilmente…i giornali quotidiani non esisteranno più…

    39. Bomber…perché tutto sto livore? A domanda rispondo. Subito dopo il liceo…era il lontano 99 (non proprio l’altroieri)…ho bussato alla porta…ho chiesto se potevo cominciare a collaborare…e qui è partito tutto. Contemporaneamente ho fatto l’università che mi ha concesso il praticantato, vari stage, l’esame a Roma (ormai 3 anni fa) le direzioni di tre periodici, la radio e oggi la tv sul videofonino…Gli editoriali li ho scritti per i “miei” giornali….
      PS. Poi mi spieghi sulla base di quali prove parli di grammatica e ortografia…che ti assicuro…nel giornalismo…sono meno importanti del sapere trovare le notizie…:-)

    40. Non conosco Vasilly di persona, o meglio non c’ho mai parlato, però a lezione di Scidecom me lo ricordo come uno delle poche persone che mi ha colpito senza dire una parola. Tuttavia, conosco benissimo le sue capacità da giornalista. A nemmeno 30 anni è direttore di un semestrale, peraltro niente male, che ho avuto il piacere di leggere. Non entro nel merito della polemica, ma non c’è alcun dubbio che Vasilly sia uno dei colleghi giovani più conosciuti e apprezzati in città. E nessuno dica che lo difendo perchè gli sono amico…ripeto di non averci mai scambiato nemmeno mezza parola prima di oggi

    41. Faciamo un gioco? Prima di parlare di testate proviamo a parlare di firme?
      Io comincio da Repubblica: Attilio Bolzoni, che forse qualche paia di scarpe le consuma ancora, invece di consumare il c@lo su una sedia, equalche cosa ce la racconta dal “campo”, e poi mi viene in mente Viviano, che pure lui penso si sia dato da fare, e dalle pagine regionali è passato a quelle nazionali. Le ultime cose di Sortino che ho letto erano roba di sagre e specialità regionali, ma sono anche un po’ distratta, magari ho perso dei grandi pezzi!
      E voi, se vi piace questo gioco, che firme vi vengono in mente nel panorama siciliano?

      Le firme che mi venivano in mente veramente erano altre, purtroppo però sono morti…ammazzati… perché a tenere il culo su una sedia proprio non ce la facevano!
      Ma questa è un’altra storia….

    42. mah, forse il GDS è l’ombra del Simorgh…

    43. Vi prego di essere rispettosi nei confronti degli altri commentatori e di rimanere in tema. Grazie.

    44. Stalker…ti giuro che anche io consumo scarpe…e ruote di bicicletta…Chi mi conosce bene lo sa. I tuoi paragoni sono estremi. E poi, anche su una sagra…se ti impegni un minimo sindacale…puoi star dietro tutto il dì. Non so se ho scritto “grandi” pezzi. Ma qualcuno mi hanno detto che è piaciuto…:-) Anche ad Attilio e Francesco…
      PS. Sono 15 anni che in Sicilia non ammazzano giornalisti…se ti impegni e se non sei ipocrita qualche altra firma la trovi…

    45. Una volta tanto quoto stalker.

    46. Devo dire che guardando il gds oggi ho notato:
      1) stile da giornale gratuito per metro.
      2) enorme numero di pubblicità (anche molto spaziosa)
      3) testi degli articoli molti brevi (ma tanto chi leggeva gli articoli del gds prima?)

      Per fortuna ci sono ancora le pagine trainanti del giornale: i necrologi!

    47. Non so, è come se Pepi ci insultasse tutti quando dice “più immagini, articoli più brevi” – forse non siamo abbastanza intelligenti per i mirabolanti articoli del GdS?

    48. Gli editoriali che partono dalla prima a Rep. Pa. sono quasi sempre scritti da pubblicisti, e spesso rappresentano delle opinioni diverse su uno stesso argomento, e nell’uno o nell’altro caso non sono necessariamente la linea del giornale. Mi riferivo alle lettere perchè spesso commentano gli editoriali, che quindi da qualcuno vengono letti. In quanto a firme strutturate di Rep. Pa, quelle che danno qualità al giornale, metterei Palazzolo, Ziniti, Lorello, Lauria, Viviano, Bolzoni, (ma ormai naviga più sul nazionale)Bellavia, Del Mercato, Norrito. Poi ci sono firme minori,tra queste quella di Sortino. A cui certamente auguro un luminoso futuro, ma è solo agli inizi e deve fare molta strada. Se un giorno diventerà una firma famosa del giornalismo ce ne renderemo conto. Poi a rep. girano molte firme di esterni, cosa che non accade al Sicilia, ossia collaboratori, la maggior parte di essi pubblicisti. Nei confronti dei quali il buon Sortino ha una partita aperta. Speriamo, per lui, che la risolva al più presto. Se non dovesse accadere ce ne faremo una ragione.

    49. Seat…quelli non scritti dal direttore non sono editoriali…ma “fondi” o “opinioni”. Di regola l’editoriale dovrebbe essere pure anonimo…ma ormai non si fa più così. Tu miassoci troppo solo a Rep…io faccio anche altro…per fortuna…

    50. Per dovere di cronaca vorrei ricordare che la vecchia scuola “Francese” di Ateneonline (attiva presso la Facoltà di Scienze della Formazione) da un paio di anni si è trasformata in un master di primo livello della durata di due anni al costo di 6.000 EURO a cui possono accedere solo 30 studenti, riconosciuto dall’ Ordine dei Giornalisti. Alla fine dei due anni è possibile accedere all’esame si stato per i professionisti….prima di tutto questo la scuola era inclusa all’interno dello stesso percorso universitario e rientrava nella regolare attività curriculare per chi volesse accedervi durante gli ultimi anni di studi…tasse universitarie versus 6.000 euro/accesso selezionato/attivato nel 2006 e fino ad ora nulla.

      il gds colorato? Si si decisamente meglio..anche se l’assenza di un sito di riferimento lo rende sempre autoreferenziale…

    51. Sortino, non scantonare, questo discorso è centrato sulla carta stampata e il ragionamento è partito dal nuovo format del Sicilia, ricordi? Basta salire col mouse all’inizio. Hai sostenuto, riferendoti al Sicilia, che il problema madre del giornalismo sono i pubblicisti e da subito, tu non io, hai parlato del giornale in cui scrivi, cioè Repubblica, quindi tu, non io, hai associato la tua persona a Repubblica. Per me il discorso finisce qui, non perderò il mio tempo a parlare con un ragazzo che è alle prme armi e si sente chissà chi. Solo una curiosità: ma Repubblica, a te, grande firma che si autocelebra senza motivo, quanto li paga i pezzi? Sai quale è il vero problema del giornalismo? Il precariato, gente che per rimanere attaccato ad un giornale, sia che sia pubblicista, sia che già abbia ottenuto il tesserino da professionista, firmerebbe pure dentro il cesso pur di continuare ad esistere. Tu fai parte, professionalmente, pacatamente, serenamente, del precariato? E poi. Gli editoriali sono solo quelli firmati dal direttore? Ma che stai a di caro ragazzo, questa è una visione ottocentesca del giornalismo. Dovresti fare, pur essendo ancora quasi un adolescente, un corso di agiornamento.

    52. dedicato a Vassily
      elogio del va curcati:
      chi dorme non piglia pesci…
      …in faccia;

      si riposa,e, spero, dopo che ci si sveglia, non ci si crede più d’Annunzio, che odia il pecorame e non può essere mai mediocre.
      Eppure molta gente sveglia cammina dormendo e dormendo sogna di essere un monumento vivente: attenzione che questo monumento che portiamo sopra di noi un giorno o l’altro non ci crolli addosso e non ci schiacci.

    53. Ho letto tutti i post sin cui scritto e ho capito che la maggior parte sono stati lasciati da persone altamente competenti nelle questioni giornalistiche e pubblicistiche. Io stamattina ho letto epolis ma a dire la verità è molto lontano dal giornale di sicilia. Nn so dire dal punto di vista qualitativo (anche perché alla maggioranza dei lettori nn interessa) ma quantitativo nn ci sono paragoni, il giornale di sicilia da molte più informazioni locali di epolis e anche la repubblica. Quello che manca a noi lettori sono proprio le notizie locali in quanto delle nazionali siamo bombardati da tv, radio e internet. Se dovessi scegliere di perdere tempo per la lettura di un giornale, quello è gds, peccato che è a pagamento e ogni giorno spendere i soldi così nn vedo l’utilità.

    54. scusa,ma che notizie ha bisogno di conoscere,uno che non si puo’ permettere la spesa di un quotidiano?

    55. il bisogno di conoscere nn è direttamente proporzionale alla possibilità o meno di comprarlo. ad esempio i giornali free press di Roma hanno per il 70% notizie locali. Questo tipo di giornale mi potrebbe interessare. L’euro o l’euro e dieci del quotidiano preferisco darlo in beneficenza

    56. Seat…io mi faccio pagare da tutti quelli per cui lavoro…e anche tanto…ROSICONE!!! 🙂

    57. bobyx
      le notizie vanno raccolte per poi essere distribuite,
      quindi hanno un costo.Che senso ha paragonare un giornalino a distribuzione gratuita ad un quotidiano
      strutturato e sperimentato da decenni di attivita’?
      I giornalisti come Vassily(per suo dire) costano assai.
      Secondo te come si devono remunerare?

    58. Sortino non ti distrarre e stai sulla notizia: quanto ti paga mediamente Repubblica per ogni pezzo?

    59. Sofia, la spesa di un quotidiano è già vicina ai 30 euro al mese, di questi tempi sono una cifra, e ognuno si informa come può. Stamattina per strada mi hanno regalato una copia di Epolis, pieno di notizie,forse
      interessante, ma già mi manca …Repubblica e perchè no, se il GDS fosse un buon giornale locale più attento alle esigenze dei suoi lettori, potrei pure comprarlo ogni tanto!

    60. Vassilly, io per prima ho detto che quelle era un’altra storia e non mi auguro di certo che i giornalisti si facciano ammazzare. Spero che quelle mattanze siano finite, anche se molti a schiena dritta vengono ancora minacciati ed intimoriti.
      Pensavo solo a giornalisti che vanno a cercare verità scomode invece di fare copia incolla da agenzie. Mi viene in mente Giovanni Maria Bellu e la storia orribile e sommersa di Porto Palo
      http://www.meltingpot.org/articolo4476.html
      Parlavo solo di inchieste, merce sempre più rara, tutto qui.

    61. Seat…5 volte…se il richiamo in prima anche 6 volte di più…ma inpegnandosi si può arrivare anche a 16 (che ne so…pezzone per il paginone) di più di quello che paga la concorrenza 🙂

    62. Se il parametro di base di quelli che ritieni evidentemente pezzenti è quello da te stabilito, ossia tre euro a pezzo, diciamo che mediamente un tuo pezzo viene pagato da 15 a 18 euro (lordi o netti non lo spieghi, mi sa che sono lordi). Se c’è il pezzone per il paginone, ma non rammento che tu ne abbia scritti tanti, si può arrivare a 48 euro (lordi o netti? Facciamo lordi). Ma il tariffario, non prevederebbe di più? Non è che ti fai sfruttare pure tu! In ogni caso, a occhio e croce, non mi pare una retribuzione in base alla quale si possono guardare gli altri dall’alto in basso. Non ti pare?

    63. Vasilly è anche vero che un collaboratore di Repubblica Palermo scrive una volta ogni tanto, mentre per il Gds scrive (o scriveva) una volta al giorno e anche più articoli…quindi i 15 euro tuoi sono quasi pareggiati…

    64. Come al solito spesso si parla per dare aria ai denti, senza masticare di giornalismo e giornalisti. E’ facile invocare inchieste e giornali doc, tabloid di qualità, scritti in punta di penna. Ma poi in edicola quanto venderebbero? Pecunia non olet, cari ragazzi, e quindi anche gli euro del pescivendolo e del fruttivendolo servono a dare ossigeno ai bilanci dei quotidiani. Il vero problema del Giornale di Sicilia, e soprattutto del nuovo giornale di Sicilia, è l’ibridismo imperante: a metà tra le aspirazioni nazionali e le esigenze locali. Dovebbe fare una netta scelta di campo e potenziare le cronache locali, con tutta quella miriade di notizie dai quartieri e dalle provincie che sono totalmente scomparse. Per sopravvivere un giornale locale deve attaccarsi alle sue radici, potenziare le notizie di nicchia, quelle che il lettore non troverà mai in rete, in tv o nelle agenzie. Dello staff di Obama o del suicidio dell’assessore campano, potrà pure dire, ma senza grandi enfasi. Sapete quante notizie ogni giorno ci passano attorno senza approdare in cronaca? Fiumi. Meno telefono e più scarpinate e andrebbero in pagina.
      A VASSILLY. Egregio collega. Sono professionista come te, ma mai mi sognerei di dire che il problema dei giornali sono i pubblicisti (senza i quali tante testate chiuderebbero i battenti). Semmai il problema è come è regolato l’accesso alla professione, ma quello è altro discorso. E poi, caro mister so-tutto-io, la differenza tra un buon giornalista ed uno cattivo sta nella penna e nel fiuto, non nel tipo di tessera che ha in tasca. Conosco pubblicisti che srivono molto meglio di te e senza gonfiarsi il petto prima e dopo i pasti. Finché continuerai ad autocelebrarti piuttosto che indurre terzi a celebrare i tuoi pezzi, credimi, strada ne farai davvero poca.

    65. oscar61, se mi metti fra quelle che danno aria ai denti, volevo farti notare che i giornali li comprano i non giornalisti, come me ad esempio.
      ho solo espresso un mio parere di lettrice di quotidiani, ponendo l’accento su quello che mi aspetto e mi interessa leggere e non credo di essere l’unica ad aspettarsi notizie ed inchieste e non pettegolezzi locali e riassunti di conferenze stampa e agenzie.
      sul resto, sull’accesso alla professione e sul valore di una penna concordo con te.

    66. ripeto,l’ho fatto anche l’altro giorno
      ma nessuno ha risposto
      ma sortino
      chi è?
      non ho mica capito…………….

    67. A nat. Un giornalista professionista poco professionale, che parla tanto e scrive poco. E in questo caso non è vero che invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia
      A Stalker. Non ce l’ho on te. Ma Per fare giornali di inchiesta ci volgiono i capitali e dalle nostre parti al massimo si possono mettere su contenitori di pubblictà inframmezzati dal qualche notizia.

    68. Mettetevi in fila

      Seat…sono netti
      Luigi…io scrivo ogni giorno…per fortuna
      Oscar…non so tutto io…ma mi difendo. Prova a chiedere a altre categorie se vogliono l’avvocato “pubblicista” o il medico “pubblicista”…vediamo che rispondono. Quelli come me e re hanno fatto un esame…non hanno preso scorciatoie. E poi ancora con sta storia del fiuto? Bah. E non mi sono mai celebrato…ho altro da fare nella vita..
      Nat…sono uno 🙂

    69. Vediamo: a novemmbre a firma tua circa otto pezzi (Archivio Republica), ad ottobre qualcuno in più, a settembre otto, ad agosto 10. Unità più unità meno, siamo lì. Mi pare che i mesi siano di trenta o trentuno giorni.I conti non tornano. Altro che scrivere ogni giorno.
      Questa la quantità, passiamo alla qualità:
      Alcuni titoli dei mesi in questione:
      Vecchi giochi e olio nuovo, bancarelle per tutti i gusti,
      Così ‘Degustivina’ torna a Sant’ Erasmo,
      Il condominio che ha adottato un pavone,
      Al Politeama non solo pizza arriva la mozzarella campana,
      Stand, aste e laboratori full immersion nei sapori, Concerto per violino e trapezio le acrobazie di Curva minore,
      Addio al pollo fritto, Chicken Arturo sarà pizzeria,
      Il corteo delle tradizioni tra baronesse e cavalieri, Montalbano Elicona, in cento foto ottant’ anni di storia strapaesana,
      Giorgia, bionda palermitana vuol fare Moana Pozzi in tv.
      Ci vuol poco a capire, leggendo i pezzi oltre che i titoli, che sono articoli che può scrivere chiunque. Meno male che hai fatto l’esame. Confronta i titoli, i contenuti e gli argomenti dei pubblicisti che scrivono giornalmente su Repubblica e prova a fare un confronto qualitativo. E’ vero. Dimenticavo lo scoop alla festa dell’Unità del settembre 2006, che ha tenuto parecchio banco su Rosalio, con la scoperta di uno stand che vendeva armi sportive e pugnali. La cosa stava facendo cadere Prodi ma poi c’è stato un chiarimento internazionale a livello diplomatico e il tutto è rientrato. Sortino, fai il favore, non fare perdere tempo alla gente con notizie che sono facilmente smontabili con una ricerca di un minuto in internet. La sola cosa vera, che hai ammesso, è che Repubblica ti paga quattro soldi. A conti fatti, prendi mensilmente quanto coloro che scrivono veramente ogni giorno su altre testate, anche più pezzi al dì, e vengono pagati tre euro ad articolo. Contento tu. Buonanotte

    70. Mi pare che Seat abbia fatto un buon servizio giornalistico.

    71. Vi ricordo che il post non è su Vassily Sortino. Grazie.

    72. Seat…TI SMONTO CON POCO…non tutto quello che scriviamo è classificato in archivio e necessariamente non firmo tutti i pezzi (in ogni caso ti sei dimenticato quelli siglati). Il mese sarà di 30 o di 31…ma 4 volte al mese (il lunedì) non usciamo. Se poi prendi quelli più “leggeri” si capisce quanto sei poco obiettivo. Poi io vorrei fare una scommessa. Mettiamo su un tavolo due copie di Rep aperte su due pagine diverse. Nella prima mettiamo l’opinione dei tuoi amici pubblicisti, nel secondo il mio sull’asporante Moana Pozzi.?
      Poi, chi scrive tanti pezzi per il Sicilia ci perde l’ntera giornata. Io con un pezzo (anche di più)…ho il resto della giornata libera…e faccio anche altro per altre testate (o per la radio e la tv)…e guadagno di più. Il giornalista non si fa mica per la gloria e basta.
      Non ri mettere contro di me su questo campo…perdi e cadi malissimo…

    73. Ah, dimenticavo…a volte faccio anche le foto per Rep…e pensa un po’…ci guadagno di più. Seat…tu hai la visione di un giornalista che lavora per un giornale…Nel mio caso…e nel caso dei più furbi..non è così. I tuoi amici opinionisti…fanno altro nella vita. E scrivono in funzione della loro preparazione su altro. Io me la spirugghio in vari campi…ma mi diverto con le cose frivole. Me ne fai una colpa? A volte si impara di più da un festival di Sanremo o da un concerto di Tony Colombo che da una giornata trascorsa all’Ars. E io ti assicuro che ho fatto entrambe le cose…Per Rep, per me, e per altri…Prima di criticare…impata la storia delle persone che attacchi… Con me poi, te lo ripeto, perdi male male male

    74. 1- Hai confermato che non scrivi ogni giorno, anche se qualche post addietro avevi affermato il contrario, se togli i lunedì si arriva a 26-27 uscite,tu non arrivi a coprirne, quando ti va bene, neanche la metà, e in genere con pezzi microscopici e su argomenti quasi sempre molto, ma molto, leggeri.
      2- I pezzi pesanti si conteranno sulle dita di una mano, citali tu perchè non li ho trovati. Non mi risulta che tu ti sia mai occupato di mafia, politica, economia, giudiziaria. Ti chiedi il perchè non ti fanno scrivere su tematiche così strategiche per un giornale come repubblica?
      3 – Moana Pozzi contro pubblicisti non c’è partita, vince la conturbante Moana, il problema è Sortino contro pubblicisti.
      4 – Mi pare che perdi tu, su tutti gli argomenti vieni alla fine smentito.
      Non risponderò più ai tuoi post, è una perdita di tempo. Ti auguro solo di crescere. In tutti i sensi, umano e professionale.

    75. Ah Seat…ai pezzi (firmati) che hai trovato tu (una quarantina)…ci aggiungi questi 108 poù poccoli e sigliati?

      http://ricerca.repubblica.it/repubblica?query=v.s.&view=archivio&fromdate=2008-08-01&todate=2008-12-31&mode=simpleall&author=

      Sei scarso, scarso scarso…Ma siccome sono la tua fobia…ti ammiro 🙂

    76. Comunque per scrivere su l’aspirante Moana Pozzi non ci vuole poi tutta sta grande umiltà.

    77. Vasilly, dunque io che perdo un giorno per intervista l’assessore al lavoro sul problema dell’impiego giovanile per 3,10 euro sono un cretino mentre tu, che scrivi sulla mozzarella campana, sei un ganzo? Ammiro e rispetto la tua figura professionale, però insomma 🙂

    78. seat, TI RISMONTO
      1) se l’edizione di Palermo non esce il lunedì…che ci posso fare…almeno la domenica mi risposo.
      2)Mafia no…ma di politica talvolta mi occupo…e anche qualcosa di cronaca nera (L’ECONOMIA MI ANNOIA). Ma siccome ho trovato un mio piccolo “paradiso” negli argomenti leggeri qui a Rep…preché me ne fai una colpa? In questo modo trovo il tempo di scrivere o parlare di pezzi meno sofr con altri media.
      3) il mio problema è il mignottame e il puttanismo che gira intorno alla tessera da pubblicista. Registro che non viene abolito solo per meri fini economici.
      4) Non mi hai smentito su nulla

    79. Seat
      1) se l’edizione di Palermo non esce il lunedì…che ci posso fare…almeno la domenica mi risposo.
      2)Mafia no…ma di politica talvolta mi occupo…e anche qualcosa di cronaca nera (L’ECONOMIA MI ANNOIA). Ma siccome ho trovato un mio piccolo “paradiso” negli argomenti leggeri qui a Rep…preché me ne fai una colpa? In questo modo trovo il tempo di scrivere o parlare di pezzi meno sofr con altri media.
      3) il mio problema è il mignottame e il puttanismo che gira intorno alla tessera da pubblicista. Registro che non viene abolito solo per meri fini economici.
      4) Non mi hai smentito su nulla

    80. Aggiungici pure tutte le volte che sei andato in bagno e facciamo tombola. Se questi avvisi bonsai e pezzi mignon che informano di orari e numeri di telefono sono giornalismo è meglio che rifai l’esame. Per idraulico.Comunque auguri davvero, spero che possa coronare i tuoi sogni nel campo del giornalismo. Sei solo all’inizio, ma si può fare, pacatamente, serenamente. Bye Bye Baby

    81. Lu…non dico questo…ma dopo un po’ di tempo bisogna fare di necessità virtù e farsi due conti. Ce l’hanno insegnato all’uni…si chiama rapporto costi opporunità. Io perdo la giornata dall’assessore…se non ho altro da fare…se ho altro da fare…scrivo di mozzarelle e poi intervisto Belen Rodriguez (guardando le sue di “mozzarelle”) per altri. E ri assicuro che guadagno di più nel secondo caso. Tutto dipende dalla kmisuta che diamo al tempo…no?

    82. Vassily e Seat direi che potete continuare privatamente. State monopolizzando impropriamente il post. Grazie.

    83. che barba che barba che noia, che noia che barba che noia, voi giornalisti a volte siete anche …noiosi!

    84. Ho dato un’occhiata ai 108 pezzi linkati da Vassily.
      Al N. 5 ho pensato…però, ben scritto! poi mi sono accorta che era a firma di Bernadro Valli! 😛

    85. Io credo che un po’ di lezioni di web bisognerebbe darle sul serio a qualcuno dentro il GDS, in particolare alla dirigenza. Secondo me, molti, tra cui gli stessi giornalisti, soffrono a vivere questa situazione dentro il giornale perchè sono ben consapevoli dei potenziali comunicativi ed economici di Internet. Il rinnovamento del giornale doveva partire da una versione web, o quantomeno dalla creazione di qualche nuovo strumento su internet a supporto della carta stampata. Beh, che dire… contenti loro… :-S
      Un caro saluto

    86. molti attuali studenti di scienze della comunicazione vorrebbero fare il praticantato che permette l’accesso agli esami di stato per i giornalisti professionisti. Vorrei sottolineare che adesso non esiste più (come 4 anni fa) la scuola di giornalismo (che permetteva il praticantato) inclusa all’interno del corso di laurea(quindi non si pagava nulla in più). Ora esiste la stessa scuola, ma ha solo 30 posti e COSTA 6.000 EURO. 6.000 euro per accedere all’esame di stato per professionisti. 6.000 euro che molti non si possono permettere pur essendo persone molto preparate e meritevoli.Sapete quanti ragazzi sono rimasti a piedi??Sapete quanti hanno detto “Vorrei, ma non posso”. Quindi prima di sentenziare sui pubblicisti occorrerebbe chiedersi se, e a quanti è permesso l’accesso all’albo dei professionisti. Perchè probabilmente 6.000 euro possono costituire un deterrente..pure per i più capaci…..E poi personalmente ritengo che ci siano molti appassionati che studino indipendentemente da un esame di stato, indipendentemente da un riconoscimento ufficiale e semplicemente per una cultura personale e per grande passione. Molti potrebbero superare l’esame di stato, ma hanno l’accesso “a pagamento”. Chiediamoci allora perchè ci sono molti pubblicisti e pochi professionisti. Forse sono tutti quelli che possono permettersi 6.000 euro quando prima era incluso nel corso di studi universitario?

    87. Non mi piace proprio!!!è squallido e senza colore…e pochi contenuti…del resto anche cn la faccia cambiata resta sempre il giornale di Sicilia…

    88. Per dire, Mario Pirani, grande firma di Repubblica, è pubblicista dal 1958, albo del Lazio.

    89. Vassily, da quello che scrivi alle 15:24 deduco che scrivi un tanto al chilo, a allora mi chiedo, che differenza c’è tra fare il giornalista (neanche pubblicista) e vendere mozzarelle? che non sia più dignitoso vendere mozzarelle piuttosto che scriverne?
      no, tanto perchè prima hai parlato anche di “mignottame e il puttanismo”. se ti autoincensassi meno eviterei di parlare delle tue mozzarelle.

    90. Primo cielo…dal 1958 è difficile…visto che l’Ordine è stato istituito nel 1963 🙂

    91. vedo che sono volati in aria tanti stracci e se qualcuno aveva in mente di darsi al giornalismo,credo che abbia adesso tanti riscontri per cercarsi un mestiere piu’ solido.
      .
      @ Valentina
      ma quali sono questi argomenti che ti interessano tanto
      da cercarli in un quotidiano?
      Ci sono quotidiani che hanno argomenti specializzati un giorno la settimana e quindi la spesa puo’ scendere da 30 euro a 4 euro,o al max ad 8 euro.
      .
      Un blog locale,in termini di fonti di notizia,vale molto di piu’ di un’agenzia,se i lettori scrivono
      quello che vedono tutti i giorni succedergli intorno.
      Guardiamoci bene intorno.

    92. Due cose:
      Ma il titolo “Palermone – Milanino” su sette colonne era l’ultimo della vecchia serie o il primo della nuova?

      La seconda è che pubblicizzare come miglioria il taglio della lunghezza degli articoli a favore delle fotografie è davvero poco edificante.

      Capirei la logica da free press e quindi degli articoli brevi se il GDS fosse un quotidiano che viene letto nei minuti di tempo che uno trascorre in metropolitana mentre va in ufficio. Ma visto che di metro non ce n’è e che si legge direttamente in ufficio… a che serviva ridurre i testi?

      Aggiungo poi che il GDS ha forse più di qualche capo redattore in aspettativa decennale e al suo posto paga uno stuolo di collaboratori a un tanto al metro lineare. Con tanti saluti alla qualità ed un occhio di riguardo al portafogli…

    93. Stalker ti prego di rimanere in tema. Se vuoi comunicare con Vassily scrivigli. Grazie.

    94. @sofia
      Non parlavo per me, ma volevo andare incontro a Bobyx.
      Io mi aggiorno attraverso INTERNET,blog locali,e se c’è qualche argomento che mi interessa particolarmente, allora compro il quotidiano. Non mi pongo limiti nè costrizioni, mi piace seguire anche programmi come Ballarò e Anno Zero e cerco in tutti i modi di guardarmi attorno come dici tu. Oggi non possiamo permetterci di sconoscere le cose e i fatti. Quello che mi disturba è la polemica che sovente nasce fra le persone che portano avanti un argomento, e spesso non sfocia in niente.Arroccarsi sulle proprie posizioni fa male quando sono in campo temi importanti come la salvaguardia della libertà, dei diritti e della dignità umana che avrebbero bisogno invece di essere garantiti
      sopra ogni interesse personale.

    95. Vassily
      non e’ che l’ECONOMIA TI ANNOIA
      diciamo che non e’ il tuo campo.
      E poi ci sono tanti giornali specializzati,quotidiani,settimanali e mensili,seguendo i consigli dei quali,troppa gente ci ha rimesso le penne.
      E per te sarebbe pure rischioso,poi.

    96. @ Valentina
      bene
      “…la salvaguardia della libertà, dei diritti e della dignità umana…”
      immagino che hai da segnalare qualche caso degno di rilievo.
      vedrai che “poi” la carta stampata ti seguira’.

    97. Rosalio, pensavo di parlare di giornalismo con chi pare possa insegnare molto in materia, avendo le idee molto chiare sulla professione, niente di personale.
      Volevo solo capire cosa si intende per giornalismo in questi scampoli di 2008. Mi sorprende che i diretti interessati parlino addirittura di furbizia e come guadagnare senza andare a intervistare e di costi e benefici.
      Semplicemente qualcosa non mi quadra e volevo capire se sto buttando monete e tempo a leggerli, continuando a comprarli.
      Non ho motivi per scrivere privatamente a Vassily, anche se sapere che non ha ancora trent’anni mi ha lasciata basita, pensavo avesse superato i cinquanta!
      (“si nasce incendiari”…c’è chi nasce già pompiere prossimo alla pensione)
      Comunque credo di essere in tema, anche se non parlo esclusivamente del GDS.
      Cos’è che spinge a scrivere? Pensavo cercare notizie e tanta tanta gavetta, invece pare che all’università ora insegnino sopratutto a calcolare costi e benefici, come con le mozzarelle, e sedersi comodi prima ancora di aver cominciato!
      Forse sarò un po’ antica, me ne rendo conto, però pensavo che fosse questa la spinta, principalmente per un giovane…
      http://www.girodivite.it/Lo-spirito-di-un-giornale-di-Pippo.html

    98. Ma, secondo me, il lavoro che dovrebbe fare un giornalista così, molto semplicemente, è quello di riportare con onestà notizie che ci riguardano tutti e sviscerarle fino ad arrivare al nocciolo delle questioni.
      Poi il politico, con altrettanta onestà, dovrebbe portare avanti queste questioni di importanza generale e risolverle nell’interesse di tutti. Questo è quello che spero ci auguriamo tutti che succeda. Poi se così non è, ognuno si guardi dentro la propria coscienza.

    99. Ci sara’ un motivo per cui in questi giorni sia il Papa che il Capo dello Stato mettono sotto i riflettori
      la questione morale,riferendosi alla politica.
      In quanto ai giornalisti,credo che qualcuno che abbia
      onesta’ intellettuale,ci sia,anche a Palermo.

    100. A me più della diatriba professionista vs pubblicista dà un pò di fastidio l’equazione collaboratore = scarsone sfruttato. C’è gente brava che prende 3,10 euro a pezzo come c’è gente scarsa che prende 50 euro a parola. Esiste una parola che si chiama gavetta, e la gavetta dice che prima di diventare un caporedattore in aspettativa, bisogna essere un collaboratore galoppino sottopagato bisognoso di farsi le ossa.
      La sola differenza, e purtroppo grande, è che prima se eri bravo con qualche anno di gavetta e di sacrifici, un posto in qualche redazione lo trovavi, adesso questa speranza purtroppo non esiste più.

    101. Sofia forse non hai letto quello che ho scritto.

    102. ho letto bene.ho solo risposto all’ultimo commento di Valentina,nel passaggio:
      “il politico, con altrettanta onestà, dovrebbe portare avanti queste questioni di importanza generale ”
      DOVREBBE
      .
      Sembra un OT,ma non lo e’
      visto che secondo Valentina un buon giornale deve avere giornalisti onesti che danno input a politici onesti ,
      su argomenti di interesse generale.

    103. ho riletto il post e ne condivido l’impostazione.
      Personalmente penso che si puo’ fare giornalismo
      anche su sole immagini,che spesso non hanno bisogno di alcun commento.
      Per altro mi pare una tendenza generale.

    104. se io “sarebbe” giornalista…e “scriverebbe” come vassily…”avrebbe” almeno l’accortezza di distillare i miei commenti…tanto per non fargliela squarare a nessuno…(puntini) “ha fatto” il giornale e l’università…(puntini) ma non si impara lo stile, da quel che leggo.

    105. Sofia, per le sole immagini non pensi che la tv basti e avanzi? Che bisogno avremmo della carta stampata?
      Forse mi sbaglio, ma non è che per te il giornalista DOC sia il primo inviato pescato a caso di striscia la notizia a “come capita capita”?
      Sull’informazione dai blog non sono del tutto d’accordo con te. Sulla rete gira anche un sacco di monnezza non verificata.
      Poi se parli di grandissimi fotografi che non hanno/avevano bisogno di commenti è un altro discorso, solo che non mi pare una “tendenza generale” odierna.

    106. Alcuni commentatori scrivono di necrologi; forse molti di voi sapete che il piu’ grande specialista di necrologi di Palermo, anzi di tutta Italia, lavora per il GDS: il Dottor Rovbevto Puvglivsi. Ebbene, questo é un servizio che il GDS deve sfruttare a fondo grazie al talento inarrivabile del Dottor Puvglivsi. Rilancerebbe il giornale, le vendite di copie del giornale toccherebbero vette mai raggiunte e il GDS non temerebbe nessuna concorrenza. Noi tutti che abbiamo letto i tristissimi racconti di morti disgraziate del Dottor Puvglivsi, in questo blog, in questi tempi in cui il Dottor Puvglivsi ha sospeso qui i racconti della sua inesauribile serie di morti disgraziate soffriamo di crisi di astinenza, ecco, se il GDS affidasse “la cura” della rubrica dei necrologi al Dottor Puvglivsi noi nostalgici della sua poetica necrofila ci precipiteremmo fin dall’alba verso le edicole per nutrirci degli immancabili racconti necrofili del Dottor Puvglivsi.

    107. DeCurtis il tuo commento è fuori luogo.

    108. Stalker…comprendo che per te nel giornalismo si è bravi solo se si fa parte della gerontocrazia…i giovani non possono essere bravi. Complimenti!!! Io scrivo perché amo il mio mestiere (non lo chiamo lavoro…il lavoro è quello che in genere si odia). Ma non si fa il giornalista per la gloria…ma anche per mangiare…e se in un giorno posso fare 300 euro con 5 pezzi…lo preferisco a un pezzo da 3 euro. Se poi tu sei un’idealista…con sta crisi economia…auguri 🙂

      Gigi, il solito mattacchione…:-) Se volebbimo parà de giornalismo? Famose a capisse

    109. Rimuoverò ulteriore “corrispondenza privata” tra Vassily e gli altri. Ora basta. Grazie.

    110. Per la storia:
      Nel 1925 viene istituito l’albo professionale nel quale si dovevano iscrivere i giornalisti. L’albo era dapprima depositato presso le sedi della Corte d’Appello, mentre dal 1928 era controllato da un Comitato nominato dal Ministero di Grazia e Giustizia. Sempre di nomina ministeriale era la Commissione (con sede a Roma) che dal 1944 sostituì il Comitato. L’Ordine venne istituito nel 1963. Qindi l’albo preesisteva all’ordine, solo che Pirani è iscritto nell’elenco dei professionisti, ma dal 1958, ha ragione solo in questi primocielo.

      http://www.odg.roma.it/web/cognome.asp

      PIRANI MARIO
      Anno iscrizione 1958
      Mese 01
      Giorno 19

      Al di là degli esami o meno per diventare giornalisti professionisti, che immagino non siano montagne, visto che tutti (o quasi) riescono a superarli, l’unica differenza tra professionisti e pubblicisti è che i primi svolgono l’attività in maniera costante, i secondi fanno anche e principalmente altro. Ma questo non c’entra niente con la qualità. Si può essere scarsi o bravi da professionisti e da pubblicisti. Semmai occorrerebbe, sia per gli che per gli altri, valutare bene i titoli. Che senso ha, mi chiedo, fare diventare professionista una persona che non ha scritto niente di significativo, ma solo una sfilza di orari di inizio spettacoli, con relativi prezzi e numeri di telefono? Allo stesso modo, non ha senso iscrivere tra i pubblicisti coloro che non hanno dalla loro anni di pezzi signifiativi, editoriali o inchieste, pubblicati su giornali di un certo peso. Il vero problema, a mio modo di vedere, è un altro, ossia il precariato, ma non è solo un problema del mondo giornalistico. Sino a quando non si rispetteranno le tariffe previste dall’ordine, e si pagheranno pezzi da 3 a 18 euro, come pare avviene visto i post precedenti, le polemiche staranno a zero. Dal mio punto di vista, però, rispetto più un pubblicista che quando interviene su un giornale lo fa per dire qualcosa di significativo, che un professionista che mi comunica solo quando apre il teatro e se l’ingresso è libero o a pagamento. Poi è chiaro che, trattandosi di un attività intellettuale, che viene premiata o scartata dai lettori, si potrebbe fare anche a meno di un ordine, e questo in molti lo sostengono.

    111. Stalker
      la TV (non locale)
      non ti puo’ mai mostrare la realta’ palermitana.
      UNA DISCARICA,UN MARCIAPIEDE DISSELCIATO,UNA PALMA COLPITA DAL PUNTERUOLO ROSSO,UNA SQUALLIDA PENSILINA,UN MURO IMBRATTATO,UN INGORGO,UN CORTEO ,UNA CODA AGLI UFFICI POSTALI,UN SOTTOPASSO ALLUVIONATO,
      UN’AIUOLA PRIVATA USATA COME PATTUMIERA,ETC.
      Sono solo alcuni e pochi esempi,di cui un Giornale potrebbe pubblicare le foto ed
      aggiungere luogo e data e nessun commento.

    112. @sofia: hai ragione. Con foto auto didascaliche come quelle da te citate, non ci sarebbe bisogno dell’articolo.
      Solo che magari oltre a vedere la discarica mi piacerebbe sapere se qualcuno sta indagando sui responsabili; se il marciapiedi verrà riparato, da chi e quando; perché il punteruolo non si può sconfiggere… etc etc etc.
      La logica perversa di trasformare il giornale cartaceo per farlo assomigliare alla versione web degli altri quotidiani (pieni di foto e con articoli brevi) è… perversa, per l’appunto. Già oggi i quotidiani cartacei riportano notizie VECCHIE di cose accadute IERI (mentre i quotidiani web sono sempre sulla notizia in tempo reale); se togli al cartaceo quel punto di forza che aveva, ovvero l’approfondimento su alcune notizie, non rimane nessun motivo per comprarlo.
      Inoltre le foto si vedono molto meglio su schermo che non stampate a risoluzione bassissima sul quotidiano.
      Insomma, la mossa del GDS è una buona mossa verso l’estinzione della specie…

    113. Per la storia:
      Nel 1925 viene istituito l’albo professionale nel quale si dovevano iscrivere i giornalisti. L’albo era dapprima depositato presso le sedi della Corte d’Appello, mentre dal 1928 era controllato da un Comitato nominato dal Ministero di Grazia e Giustizia. Sempre di nomina ministeriale era la Commissione (con sede a Roma) che dal 1944 sostituì il Comitato. L’Ordine venne istituito nel 1963. Quindi l’albo preesisteva all’ordine, solo che Pirani è iscritto nell’elenco dei professionisti, ma dal 1958, ha ragione solo in questo primocielo.
      Ecco i riferimenti:
      http://www.odg.roma.it/web/cognome.asp
      PIRANI MARIO
      Anno iscrizione 1958
      Mese 01
      Giorno 19
      E’ invece sicuramente pubblicista Sergio Romano, editorialista de La Stampa, il Corriere della Sera, Panorama e altro), iscritto nel’albo dei pubblicisti della Lombardia dal 1950 (,http://www.odg.mi.it/albo/albo.php) quindi ancora prima di Pirani.
      Pubblicisti ROMANO SERGIO 07-07-1929 VICENZA (VI) Data iscrizione 01-12-1950

      Al di là degli esami o meno per diventare giornalisti professionisti, che immagino non siano montagne, visto che tutti (o quasi) riescono a superarli, l’unica differenza tra professionisti e pubblicisti è che i primi svolgono l’attività in maniera costante, i secondi fanno anche e principalmente altro. Ma questo non c’entra niente con la qualità. Si può essere scarsi o bravi da professionisti e da pubblicisti. Semmai occorrerebbe, sia per gli che per gli altri, valutare bene i titoli. Che senso ha, mi chiedo, fare diventare professionista una persona che non ha scritto niente di significativo, ma solo una sfilza di orari di inizio spettacoli, con relativi prezzi e numeri di telefono? Allo stesso modo, non ha senso iscrivere tra i pubblicisti coloro che non hanno dalla loro anni di pezzi significativi, editoriali o inchieste, pubblicati su giornali di un certo peso. Il vero problema, a mio modo di vedere, è un altro, ossia il precariato, ma non è solo un problema del mondo giornalistico. Sino a quando non si rispetteranno le tariffe previste dall’ordine, e si pagheranno pezzi da 3 a 18 euro, come pare avviene visto i post precedenti, le polemiche staranno a zero. Dal mio punto di vista, però, rispetto più un pubblicista che quando interviene su un giornale lo fa per dire qualcosa di significativo, che un professionista che mi comunica solo quando apre il teatro e se l’ingresso è libero o a pagamento. Poi è chiaro che, trattandosi di un attività intellettuale, che viene premiata o scartata dai lettori, si potrebbe fare anche a meno di un ordine, e questo in molti lo sostengono.

    114. Rosalio, non lo so se il mio commento é fuori luogo, sei tu il moderatore. Pero, ho letto i commenti di chi afferma che lettori comprano il GDS per leggere i necrologi, altri dicono che il GDS si dovrebbe specializzare in questo senso; quindi io immagino la rubrica dei necrologi curata dal Dottor Rovbevto Puvglivsi, e ti assicuro che non sto scherzando. Non mi sembra difficile immaginare la curiosità, l’interesse, gli apprezzamenti e anche le polemiche (che fanno audience comunque) che susciterebbero i necrologi poetici che scriverebbe il Dottor Puvglivsi nel suo stile impareggiabile.

    115. Oops sul modo di comunicare contenuti.

    116. E’ saltato quello che ho comunicato prima, oppure é stato volutamente eliso/eluso.

      il ragionamento era semplice.
      SE esiste un calo di vendite il problema non é nell’immagine che va risolto, ma nel modo di comunicare i contenuti.
      IL GDS fa poche inchieste, generalmente si limita da una lato a commentare ansa nazionali, sulle questioni nazionali (che é appunto inutile leggere), dall’altro invece la cosa piùà importante del GDS, come di ogni giornale locale, é registrare la cronaca di quello che succede e periodicamente, direi, fare il punto.
      Perché la cronaca ha il senso dell’accaduto istantaneo consumato e finito lì, ma se sommi più fatti simili di cronaca, sullo stesso argomento, ti fai delle domande.
      il giornalismo delle domande sommative, diciamo é sempre mancato al GDS. Il giornalismo di fare la storia di se stessi, attraverso la lettura comparata di più fatti di cronaca.
      Questo credo manchi.
      Succede solo su alcuni argomenti. La vecchia idea ci hanno detto che mancano tot giorni a fare una cosa, era molto buona, ma non é stata mantenuta.
      Un giornale locale deve sì mantenere un piede in due staffe, ma appunto, in due staffe, non solamente in una.
      Deve essere un mezzo fra cittadini e governi locali.
      Se non lo é, i cittadini ormai si organizzano da soli.
      SE un giornale non risponde alle richieste di chi potenzialmente lo compra, sicuramente ha uno zoccolo duro, le persone dai 70 in su che lo comprano per vedere i necrologi. E non ditemi che é un titolo di merito.

    117. Uma nessun commento ti è stato rimosso oggi. Hai fatto confusione tu tra i post…

    118. con tutto il rispetto per tutti quanti sono intervenuti qui e, saltando il dibattito interno tra giornalisti, vorrei dire che altri quotidiani hanno cambiato la grafica riducendo il formato e compiendo quindi la scelta di usare testi più brevi e un maggiorn numero di elementi di titolazione (sommari, schede etc). C’è invece chi preferisce ancora il giornale lenzuolo con articoli lunghi. E’ per esempio, la scelta de Il Foglio. Penso che il problema siano i contenuti. Una sciocchezza si può dire in tre parole o in trecento Ungaretti e D’Annunzio furono due grandissimi poeti ma nessuno li preferì col metro del numero di parole che usarono per esprimersi. Per il resto, come sempre, saranno i lettori a giudicare. Qui mi interessa che venga dato atto alla redazione di non aver fatto mancare il proprio impegno e la propria capacità professionale in nessun momento della certe volte travagliata vita del gds negli ultimi anni. A quelli di E-polis che ci aspettano dietro l’angolo per fotterci il 30 per cento, suggerirei sommessamente di applicare il proverbio del pokerista: i conti si fanno nell’ascensore. Non basta dare un gironale gratis grazie al fatto di non avere una redazione ma di fare ricorso al telelavoro, di avere una non-redazione fattab da giornalisti dalla incertissima condizione contrattuale. Forse nessuno più di e-polis è felice per il fatto che i giornalisti italiani aspettano il nuovo contratto di lavoro da sei anni.

    119. ogni sistema prima o poi ritrova il suo equilibrio,la sua autoregolazione.Il fenomeno E-Polis ne e’ la prova.
      Non si puo’ lasciare il campo libero ad una sola testata.E qualcuno se ne e’ accorto.
      Oggi in fase di avviamento questa testata e’ in distribuzione gratuita,ma domani?
      Il Telelavoro e’ una formula consentita dalle tecnologie di oggi,quindi attuale.Dove e’ scritto che un Giornale deve essere fatto solo da professionisti che vivono una struttura tradizionale?
      Ridurre i costi al minimo,
      dare ospitalita’ e voce a tutti (sara vero?) e distribuire gratis sostenendosi sulle entrate pubblicitarie,questa mi pare una formula ambiziosa.
      Reggera’?
      Diventera’ piu’ corposo?
      Superata la fase di lancio,lo dovremo pagare?
      Perche’ no?

    120. Voglio dire la mia in merito al “rinnovamento” del Giornale di Sicilia. Sono d’accordissimo che se rinnovamento doveva farsi questo doveva essere prima sui contenuti e poi sulla veste grafica.
      Francamente mi sembra peggiorato sia sui contenuti, che non vedo più perchè sono tutti trafiletti di agenzia (raro vedere qualche approfondimento) sia sulla veste grafica, quest’ultima mi ricorda il Giornale di Sicilia anni 80 con la differenza che adesso c’è il colore. Il giornale è illeggibile perchè è semplicemnte un’accozzaglia di “fatti & notizie”. A questo proposito il dott. Pepi ed il dott. Ardizzone dovrebbero togliere a me ed ad ltri una curiosità, e cioè: qual’è la differenza tra fatti & notizie. Forse la notizia è il “sentito dire” o il “dispaccio di agenzia” mentre il fatto qualcosa di cui ha preso nota personlamente il cronista del GDS?
      Io non sono un giornalista ssono un lettore, da lettore posso dire che il condirettore Giovanni Pepi oramai da decenni su quella poltrona, sicuramente non è l’ultimo arrivato e la sua permanenza ultraddecennale si spiega o perchè sa fare abbastanza bene il suo mestiere o perchè la sua presenza risponde perfettamente alle esigenze ed aspettative del direttore-editore. Forse per l’uno e perl’altro motivo. Però sarebbe ora che Pepi dopo anni di onorato servizio si metta da parte per dare spazio a nuove ideee che non avrebbe chiaramente senso se riguardesaaro solamente la parte grafica. Come già scritto da altri in questo blog c’è bisogno di contenuti diversi, di aprirsi al web così come hanno fatto tutti i giornali del mondo. Probabilmente hanno abbandonato il web perchè magari l’editore è convinto che sia un modo di leggere il giornale “a scrocco”. Il fatto che l’abbiano abbandonato significa sicuramente che a differenza di altri non sono convinti che la notizia oggi si da a 360 gradi: web, videoweb, carta, forum internet, sms….
      Comincerò a comprare sempre di meno il GDS, lo comprerò solo la domenica perchè ci sono gli annunci economici, benvenuto epolis!
      Sergio

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