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  • Recensione ellittica

    Di solito quando un film viene presentato dalle recensioni come un capolavoro poi finisce per deludermi, schiacciato dalle aspettative. Viceversa, se un film viene stroncato ai festival, e poi di nuovo appena esce nelle sale, mi succede di non trovarlo poi tanto male: siccome non mi aspettavo niente, quel poco che ho trovato l’ho apprezzato particolarmente.

    Tutto questo per dire che secondo me non è questo il caso di “Palermo shooting”.

    (in collaborazione con www.robertoalajmo.it)

    Palermo
  • 23 commenti a “Recensione ellittica”

    1. Wenders è uno dei ( pochi )”grandi occhi” del cinema contemporaneo, soprattutto se in presenza di grandi spazi. Ho aspettato con impazienza questo film: un viaggio a Palermo, come un viaggio a Lisbona o nel cuore dell’America Latina o fino alla fine del mondo. Ed un protagonista che fa il fotografo e che si muove sempre con la sua musica ( che comunque è bellissima, dai Velvet Undreground a Rosa Balestrieri….). Pensavo ad un film con tutte le carte in regola per essere un ennesimo, suggestivo taccuino di viaggio di W.Wenders, scaldato stavolta da atmosfere siciliane, sontuose e misteriose. Qualcosa però è andato storto, almeno rispetto alle mie aspettative. Invece di una esplorazione affascinata alla “Lisbon Story”, “Palermo Shooting” finisce per essere ( forse ) una sorta di sintesi dei “massimi sistemi” : il significato della Musica e le strade della Visione, l’Arte ed il ruolo dell’Artista, il Sogno e la Realtà e specialmente l’ Amore e la Morte. E perde così strada facendo tutta la freschezza di visione che il protagonista sta cercando. Una deriva visiva alla Lynch difficile da padroneggiare.

    2. Troppo ellittico. Cioè non ti è piaciuto, ma non ti va di raccontarlo in dettaglio?

    3. Diciamo che mi piacerebbe sentire che ne pensano quelli che l’hanno visto.

    4. un film senza scrittura
      in una città senza guida.
      Una cacata pazzesca, direbbe qualcuno molto più saggio di me

    5. l’ho visto di pomeriggio il giorno della prima. 6 spettatori in tutto. un chiaro segnale di disinteresse e cieca adesione a quello che la critica aveva detto sul film. il film non è affatto quel fallimento sbandierato da tutti. recitato mediamente bene. bella fotografia. dialoghi essenziali e semplici ma allo stesso tempo lontano dal linguaggio colloquiale che è musica per la maggior parte di noi. nel film gli scorci di palermo sono belli ad intermittenza proprio come è la nostra città. alcune inquadrature mi sono piaciute molto – quella delle antenne di monte pellegrinonon mi sono annoiato affatto. c’è ritmo.

    6. Concordo con natural born killer: una cacata pazzesca. Il film è lento, la storia di quello che lo vuole uccidere e che nessuno vede non sta in piedi e il finale è più che ridicolo. Durante il dialogo che il fotografo fa con la morte alla fine del film non so cosa mi abbia trattenuto dall’alzarmi e andare via. L’unica cosa da salvare nel film la fotografia, davvero bella, il resto da cestinare in toto

    7. ” Silvia, no la Silvia ! Mamma fortunatamente siamo a Roma e non a Milano…la Silvia, il Giorgio, il Pannella, il Giovanni…cacare non cagare, fi….etc.etc “. Cacare dunque meglio che cagare, a meno che non ci si trovi a Milano, secondo il pensiero di Michele Apicella. A mio avviso però è più offensivo, “cagare” almeno è una citazione, banale, scontata, ma pur sempre una citazione. Da un film che veramente fa “cagare”. Qui è di un’opera di Wenders che si sta parlando. Ci vorrebbe almeno un pò di rispetto per uno dei grandi registi della Storia del Cinema, che in questo film risulta forse addirittura sopraffatto dal peso della Cultura oltre che dalla eredità di Maestri come Bergman ed Antonioni.

    8. …io sono un pò di parte perchè un paio di scene sono state girate proprio da EXPA e ne vado orgoglioso. ho seguito la genesi del film da dietro le quinte e la curiosità di vederlo in sala mi mangiava vivo…poi le critiche a cannes ovviamente mi hanno allarmato, ma alla prima nazionale in lingua originale ho tirato un sospiro di sollievo proprio opposto al caso a cui accenna roberto.
      forse non sarà il miglior film di wenders, ma le scene oniriche segnano una straordinaria pagina nella storia del cinema, palermo ne esce a mio parere molto bene, assecondando magistralmente le allucinate visioni del regista. oltre le scene da EXPA, belle ed intense quelle alle poste centrali e all’archivio almeyda…poco noto tesoro cittadino…insomma grazie wim!

    9. Condivido e quoto in toto il post di Roberto Alajmo…da tempo cerco di non affidarmi ai giudizi della critica perchè sono lontani dal mio modo di vedere il cinema…a me il film non è dispiaciuto, ho apprezzato molto la fotografia e le musiche, meno il doppiaggio della Mezzogiorno…molto meglio questo film di altri premiati con i vari orsi e palme.
      ps sabato alle 18.30 il cinema Dante posso affermare che era abbastanza pieno.

    10. E’ un pacco sonoro.

    11. la recensione di Alajmo è ellittica rispetto a se stessa.
      Come nel meccanismo triadico della scienza della logica hegeliana: abbiamo una tesi, che pone se stessa,(prima proposizione), un’antitesi, che si contrappone alla tesi(seconda proposizione), e una sintesi della tesi e dell’antitesi, che alla fine toglie se stessa e sparisce. Sparisce tutto.
      Non è questo il caso…
      Questo quale? boh, tutto scomparso

    12. non l’ho ancora visto e già non mi piace, dunque penso che mi piacerà quando l’avrò dimenticato. Alaimo cerca ellissi accattivanti per dire che è vero quel che generalmente si dice: che non è bello, e non serve neanche come aspettativa negativa a favore di sorprese positive. Un film senza scrittura potrebbe però adattarsi bene a una città senza guida, anzi a targhe alterne! Pensateci 🙂

    13. In questo Wenders post-Antonioni/Bergman potremo forse segnalare una certa retorica nei dialoghi, la pesantezza di rendere concreto ad ogni costo tutto quello che dovrebbe essere solo appena accennato. La vita, la morte, la riproducibilità tecnico/digitale del reale, il settimo sigillo che si apre, Blow Up, la tensione macabro-rock delle immagini (confezionate con alterna maestria), lo sguardo barocco neogoethiano, le luci meccaniche prevalenti. Sono tutti elementi che il regista tedesco ha l’urgenza di mostrare e – giustamente – non approfondire. Un campionario da “inusual vision” che, in tempi grami come i nostri (cinematograficamente parlando), attestano comunque una vena d’Autore non ancora esaurita.
      Il conformismo dei critici/spettatori contemporanei ha censurato da tempo i temi fondamentali della vita e dell’uomo; meglio parlare di disoccupati, di cronaca nera, di “mafiosi eroi”, di camerette dei bambini e cucinini e, ovviamente, dei TRENTENNI…Quelli proprio no, non devono mancare. Così andiamo sul sicuro (pensano lor signori) e anche la nostra coscienza è a posto.

    14. errata corrige nel mio intervento di prima: non proposizioni ma periodi

    15. Comunque non ho ancora visto il film. Però se fosse paragonabile a Lisbon story non sarebbe male per niente. Da quello che avete scritto temo che purtroppo non c’è da illudersi

    16. Per citare Stanis La Rochelle che invia un sms a Wim Wenders: “thank you for being so not italian”

    17. W Stanis La Rochelle!

    18. mah,

      a caldo, l’ho visto nel pomeriggio, credo di definirlo un’incompiuta.
      il messaggio è incorporeo, vacuo, seppur con la voglia di essere alto.
      con cose estranee al contesto, un pò applicate forzatamente, …

      per carità: bella fotografia, forse Palermo finisce per essere però un pretesto per illustrare grandi contrasti, un pò la sede del rallentamento, … ma alla fine, ripeto, c’è un tantino di vaghezza.

      o forse, un tantino di pretesa.

      peccato.

    19. visto. gran bel film alla wenders…non servono altri commenti.
      nota curiosa, c’è una scena girata nel piano nobile expa in cui si vede chiaramente sullo sfondo, in una delle famigerate finestre dei vicini lamentosi, spegnersi una luce…chissà se può bastare ai vicini come risarcimento entrare a far parte della storia del cinema…

    20. bellissimo .

    21. CONCORDO nel dire che la colonna sonora è molto bella, riprese e fotografia magistrali..ma è la trama che mi ha lasciata perplessa..mi è sembrata vuota..incompleta ..
      Cmq non è noioso..

    22. In condivisibile, narcisistica e superficiale lettura. Già letto.
      Franz

    23. al di là del gradimento qualcuno si fa la domanda su chi ci ha lavorato o meglio ci doveva lavorare in questo film ? vi lascio i puntini di sospensione….

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