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mercoledì 18 dic
  • “Chiediamo i danni a Cosa Nostra”: com’è andata a finire?

    Questa è una storia a lieto fine e, per certi versi, molto istruttiva. Poco più di un anno fa, la fiction TV Il capo dei capi portò la signora Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina, a pensare di poter pretendere il risarcimento di presunti danni d’immagine causati dalla fiction. Sembrava una richiesta paradossale, eppure la stampa la riportava senza alcun particolare commento critico, né indignazione. In un servizio di “Striscia la notizia” divenuto poi celebre, Stefania Petyx pensò di andare a puntualizzare che se c’era una rivendicazione di danni d’immagine, questa semmai apparteneva di diritto al popolo siciliano che, a causa della storica presenza della criminalità organizzata, aveva perso non solo l’immagine, ma anche un adeguato sviluppo economico oltre che i suoi migliori figli uccisi vigliaccamente.

    Un gruppo di ragazzi di Palermo senza bandiere politiche, prese alla lettera questa rivendicazione e promosse su Internet una raccolta di firme con la petizione Chiediamo i danni a Cosa Nostra. Rosalio l’ha sostenuta sin dalla prima ora e ne ha informato con numerosi post. Le firme raccolte sono state più di 18000 provenienti da ogni parte d’Italia. Come se non bastasse, alcuni di questi ragazzi si sono recati, per giorni, all’ingresso dell’ARS a raccogliere le firme dei nostri deputati regionali.

    Questi sono i tangibili risultati portati a casa a poco meno di un anno dall’inizio della raccolta delle firme:

    1. Nel gennaio scorso, con un emendamento alla Legge Finanziaria Regionale 2008 (L.R. 6.2.2008, n. 1, in Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 8.2.2008), è stato introdotto il seguente articolo:

    ARTICOLO 18
    Costituzione parte civile
    «Fermo restando il diritto della Regione Siciliana e degli enti di cui all’articolo 1 della legge regionale 10/1991 di costituirsi parte civile nei confronti di qualunque cittadino imputato di reati connessi all’associazione mafiosa, è fatto obbligo alle amministrazioni di cui sopra di promuovere azioni civili di risarcimento di danni quando sia intervenuta sentenza penale di condanna passata in giudicato riguardanti pubblici amministratori o dipendenti delle amministrazioni medesime».

    In concomitanza con la legge finanziaria regionale era stata presentata anche una articolata mozione che recepiva lo spirito della petizione per i casi diversi da quelli dei pubblici amministratori o dei burocrati, ma le dimissioni di Cuffaro rimandarono il tutto alla successiva legislatura.

    2. Finalmente, il mese scorso, è stato inserito il seguente articolo nella nuova Legge regionale antimafia (L. R. n. 15 del 20.11.2008: “Misure di contrasto alla criminalità organizzata”, in Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 24.11.2008, n. 54).

    ARTICOLO 4
    Costituzione di parte civile della Regione
    «È fatto obbligo alla Regione di costituirsi parte civile in tutti i processi di mafia per fatti verificatisi nel proprio territorio».

    Quali lezioni possiamo trarre da questa vicenda? La democrazia non è solo delega, ma è anche dialettica e partecipazione: la petizione invocava un intervento del Parlamento nazionale che costringesse quello regionale a costituirsi obbligatoriamente parte civile nei processi di mafia mentre è bastato mostrare le proprie facce (e anche qualche telecamera!) perché l’Assemblea Regionale si muovesse autonomamente e in modo assolutamente bipartisan. Fermo restando l’impegno a verificare che la legge non venga disattesa e che vengano affinate le tecniche investigative patrimoniali, pure auspicate dalla petizione, per renderla efficace, possiamo allora dirci, una volta tanto, soddisfatti?

    Palermo, Sicilia
  • 17 commenti a ““Chiediamo i danni a Cosa Nostra”: com’è andata a finire?”

    1. è una conquista civile per la Sicilia.
      Un riscatto.
      Doveva essere autonomamente il Parlamento siciliano ad approvare un tale emendamento.
      Quindi arriva la cittadinanza attiva, la democrazia partecipativa e propositiva a colmare queste lacune dei politici regionali.
      Non capisco perchè non se ne parla ampiamente nei media.
      Non lo capisco affatto.
      Si dovrebbe festeggiare per le vie della città per questo evento,…altro che Palermo in serie A.

    2. Fatta la legge, trovato l’inganno…

    3. Nico, cos’è la ripetizione partita in automatico di un proverbio o vuoi dire qualcosa che non capiamo?

    4. Sono molto contento di questo risultato e condivido parola per parola l’intervento della fatamorgana.

    5. 3 commenti e mezzo in una giornata per una notizia storica del genere ?!?!?!?!

    6. Le chiacchiere tirano di più cara Fata …

    7. Bravi. Tanto di cappello.

    8. Potrebbe essere un modo per rimpinguare le casse degli enti locali, vista la dimensione del riciclaggio

    9. Questa è la dimostrazione che quando si vuole fare qualcosa, niente è impossibile .Bravi questi ragazzi, dovrebbero essere emulati da tutti,a volte basta così poco, come scrivere dei volantini o raccogliere delle firme per ottenere grossi risultati. Stasera mentre cercavo il mio gatto, passando davanti un negozio che vende pellice, m’era venuta voglia di scrivere tanti foglietti e spargerli per la città(forse di notte?)con su scritto “Chi uccide gli animali per farne pellicce è una bestia”. Chissà, forse un giorno lo farò e nascerà l’Associazione “Addio Pellicce”.Comunque dovremmo avere più iniziativa! Grazie Rosalio x questa bella notizia.

    10. Bravi tutti quei ragazzi che chiedevano firme lì fuori, all’ARS, bravo anche io che facevo parte di loro. Qualcuno è passato dritto ignorandoci, ma era in minoranza fortunatamente. Bravi.

    11. la prima cosa che conta sono i RISULTATI .E’ quelli sono indubbi.Poi sarebbe bello che se ne parlasse di più , Striscia NON è POCO, ma non basta.

      in qualunque caso,BRAVIIIIIIIIII a Stefania ,ricordo bene l’emozione che mi ha regalato quel servizio da Corleone e a chiunque ha dato un contributo per raggiungere UN OBBIETTIVO.
      per gli altri……….Fermo restando l’impegno a verificare che la legge non venga disattesa e che vengano affinate le tecniche investigative patrimoniali, pure auspicate …….. ci sarà tempo.
      pequod

    12. Soddisfatti almeno per la parte teorica.
      Tentiamo di cambiare ma rimarremo sempre gli stessi, i fatti hanno dimostrato che uomini valorosi, che tentano di cambiare davvero le cose, in questa politica siciliana non ne abbiamo. E poi mettere nero su bianco non basta. vedremo come e quando sarà applicato questo articolo.
      Ricordiamoci che in Italia abbiamo leggi che vanno contro la costituzione…
      Spero in un cambiamento per il bene mio, della mia amata terra e dei miei figli.

    13. E’ paradossale che certe leggi debbano venire dall’iniziativa dei cittadini, le istituzioni mancano di iniziativa…..

    14. L’iniziativa nata a Palermo è stata esportata a Napoli (contro la Camorra)
      http://www.petitiononline.com/meetup10/petition.html

    15. […] La petizione nata un anno fa su internet “Chiediamo i danni a Cosa Nostra” ha raggiunto il suo obiettivo: l’ARS ha approvato il mese scorso una legge che obbliga la Regione Siciliana a costituirsi parte civile in tutti i processi di mafia. Questa è la storia. […]

    16. […] con un emendamento, degli art. 4 e 18 alla Legge Finanziaria Regionale 2008, tramite la petizione Chiediamo i danni a Cosa Nostra. Tutto questo avendo cura di non esporre […]

    17. […] successivamente dell’art.4 alla Legge regionale antimafia del 20.11.2008, tramite la petizione Chiediamo i danni a Cosa Nostra. Tutto questo avendo cura di non esporre […]

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