“Io sono Saviano” anche a Palermo
Si svolge oggi in contemporanea a Milano, Roma, Napoli, Cagliari, Palermo e Messina la manifestazione Io sono Saviano, contro tutte le mafie e a sostegno dello scrittore Roberto Saviano.
A Palermo l’appuntamento è alle 16:00 all’Accademia delle Belle Arti (via Papireto, 1) dove si svolgeranno rappresentazioni artistiche a tema, interventi sul tema della criminalità organizzata e della cultura della legalità e ci sarà (ore 18:30) la proiezione del film Gomorra.
A palermo non ci insegna niente
Sappimao già molto e bene
uffa, non se ne può più di parlare sempre di mafie…
Valentina, ma parli sul serio?
(forse è un’altra Valentina)
No, non sono contraria all’iniziativa, che è degna di tutto il rispetto e ce ne fossero sempre! ma sono stanca della parola mafia, sono stanca dei mafiosi che tengono impegnate le persone migliori in una lotta senza quartiere; mi piacerebbe che si parlasse d’altro perchè vorrebbe dire che la legalità ha avuto il sopravvento, ma purtroppo ancora non è così, e come siciliana sì, a volte mi viene la saturazione, pazienza,non posso farci niente, è stato un moto spontaneo del cuore.Sì, sono sempre la stessa Valentina, che ammira Saviano ma prova anche per lui tanta pena, perchè la sua vita ormai non sarà più la stessa, si sentirà braccato come tutti quelli che denunciano la bestia immonda.ciao.
io sarò stanca della parola mafia quando la mafia sarà un ricordo
forse neanche allora…
per non dimenticare!
V.
Con tutto il rispetto per Saviano, che é stato apripista delle cose mai dette per 50 anni in Campania, e questo gliene rende merito nel suo territorio, ricordo Sciascia, come scrittore, ricordiamo i tanti giornalisti, che hanno anche pagato con la vita, i tanti magistrati.
Confrontarsi é sempre bene, anzi é proficuo.
Ma spero che la cosa non sia improntata a chi vorrebbe insegnare a noi, siciliani, che abbiano perso uomini, sprecato (nel senso che sono rimaste inascoltate), le migliori intelligenze, le migliori volontà, le migliori persone, per dirci come funzionano le cose.
Se invece questa giornata é un modo per dire uniamoci, non posso che condividere, ovviamente.
Uma, mi sembra che le divisioni le stai facendo tu.
non è che fai tutto da sola?
di certa “sicilianità” non ne posso più.
non parlo ovviamente delle persone da te citate.
Perchè,Uma, scusa, non potremmo avere anche noi qualcosa da imparare? mica abbiamo lo scettro in materia di mafia, solo perchè abbiamo avuto i nostri morti!
Forse anzi proprio per questo dobbiamo aprirci alle giovani menti, alle nuove strategie e non pensare che noi abbiamo il primato.
Valentina. Posso dire?
Sono 20 anni che mi sento dire da amici napoletani, voi avete la mafia….si sa..
Posso essere un’attimo risentita? Ma anche orgogliosa, del fatto che noi non siamo un popolo succube, come tanti nell’immediato nord di noi, ci hanno sempre descritto, e pensato?
Io é una vita che mi sono sentita dire da un mio tutor di dottorato napoletano, peraltro persona intelligente, voi non siete capaci di essere indipendenti, noi abbiamo avuto Masaniello.
Ma sai la rabbia?
Che noi almeno fra il 1848 ed il 1849 abbiamo avuto un governo autonomo, retto da Ruggero Settimo, che rese possibile in soli due anni la costruzione di via libertà e del Giardino Inglese?
Lo sappiamo solo noi, e forse pochi fra noi.
Ho un certo risentimento, lo ammetto, per tanta superficialità, con cui spesso certi napoletani, hanno inteso i siciliani.
Infatti, Valentina ho poi precisato, mettere insieme le cose e costituirsi forza comune, é utile a scardinare un sistema. Secondo me, tutti hanno da imparare da tutti. Compreso Saviano.
Qual’é la differenza? poi nella cosa. Che Saviano a differenza di Sciascia non era un’autore già noto ed affermato. Che la cultura della mafia e la cultura dell’antimafia mistificava già tutto.
Abbiamo fatto troppa letteratura della mafia perché le cose possano ormai essere così trasparenti o equivocabili (Sciascia stesso scrisse dei professionisti dell’antimafia).
Credo che il compito che si é assunto Saviano sia più difficile in più sensi:
1. E’ giovane, non é un’autorità riconosciuta da prima e quindi non come Sciascia, che godeva almeno di protezioni di una certa classe intellettuale;
2. E stato credo sorpreso lui stesso, dalle conseguenze che quello che ha fatto e scritto,hanno avuto , ee cmq invece di andare indietro, sta andando avanti;
3. sta diventando un promotore itinerante, non tanto della lotta alla camorra, ma alla lotta, delle tante complicità del paese reale al paese illegale.
Credo che questa sia la cosa più interessante che dica. Checché ne pensi l’ho seguito.
Non chiedere raccomandazioni per niente ricorrere allo Stato, se lo Stato non funziona, denunzioare le insufficienze dell’organismo di Stato. Tornare ad essere consapevoli degli strumenti e dei diritti che ognuno ha.
Questa é la cosa che più di tutti ho apprezato, delle cose che ha detto.
Poi condivido con lui che emigrerei in Inghiletrra, ovviamente.
con tutto il rispetto per Saviano (non sono ironico) il paragone con Sciascia non regge…
Uma, i nostri detrattori a volte sono solo invidiosi della nostra intelligenza e solarità, e della bellezza della nostra terra, così tirano fuori sempre gli stessi argomenti per mortificarci.
Però dobbiamo avere l’umiltà di riconoscere che anche gli altri hanno i loro gioielli, e questo ci dovrebbe unire sempre tutti nel portare avanti delle cause giuste.