Formalina, glicerina, sali di zinco, alcool e acido salicilico. Ma anche paraffina disciolta in etere, quella per il viso, conservato con quell’espressione serena che ha commosso tanti tra i visitatori delle Catacombe dei Cappuccini (anche me, lo ammetto).
Il viso è quello di Rosalia Lombardo, morta nel 1920 per un’infezione ai bronchi e che dorme da allora il suo sonno eterno. Le sostanze sono quelle utilizzate, e adesso note, dall’imbalsamatore Alfredo Salafia. Uno studio dell’antropologo Dario Piombino-Mascali dell’L’Istituto per le Mummie e l’Iceman ha svelato i segreti della sua imbalsamazione grazie agli appunti di Salafia. Adesso si potrà procedere a un intervento conservativo che tiene conto scientificamente della chimica di ciò che rimane del corpo della bella addormentata dei Cappuccini.

Se ne parla anche su National Geographic di questo mese.
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