TomTom
Tra le tante cose per le quali ho sviluppato una vera e propria dipendenza rientrano a pieno titolo le raccolte punti, pertanto è con sommo orgoglio che annuncio al mondo che mio padre si è fatto il TOMTOM! Qualcuno obietterà…e chi ci trasi?! Ma so già che i più svegli, i più lungimiranti, i più bollinari tra voi hanno colto il nesso: litro di benzina dopo litro di benzina, bollino dopo bollino, c’è riuscito! Di fatto, noi le cose ce le procuriamo non come i cristiani normali, entrando nei negozi e comperando, no! Noi andiamo a catalogo…e ce li abbiamo TUTTI!! Questo avviene perché quando completiamo una raccolta punti e prendiamo il frullino manuale che per arrivarci ci sono voluti tre anni e tremila euro di spesa, abbiamo la sensazione dello sparagno. Certo, ben presto l’illusione di risparmio si tramuta in certezza di pacco quando, facendo due conti (coadiuvata da mio figlio che frequenta il nido da un mese), scopriamo che per il suddetto frullino dal valore commerciale di dieci euro, abbiamo speso un fottìo di soldi che non c’erano messi e fatti rientrare nel budget dopo sfiancanti dialoghi del tipo: “…mancano solo 300 punti che fa, andiamo a fare un poco di spesa?” e mio marito prudentemente: “ma non abbiamo comprato tutto martedì?” “si, ma oggi è venerdì e c’è il doppio punto!!” e allora via di corsa a spendere!
Dicevo che mio padre si è fatto il TOMTOM…secondo me la pompa di benzina per suo tornaconto personale, si è fatta appositamente assemblare delle diavolerie che invece di farti sparagnare tempo, strada e soprattutto benzina, ti suggeriscono percorsi improbabili…dunque, per capire la vicenda bisogna spiegare che mio padre lavora da trentatre anni al Civico e in questo lasso di tempo ha (o credeva di avere…) sperimentato tutti i percorsi possibili che da casa lo conducono al luogo di lavoro…ovviamente si sbagliava! Così, ad un primo periodo di grande amore in cui si faceva suggerire dalla signorina persino il percorso dalla camera da letto al bagno, (periodo in cui mia mamma ha fortemente sospettato una virtuale liaison tra i due), ha testato il marchingegno dappertutto, sbattendosi tra trazzere cognite e scognite, percorsi nuovi e vecchi, arrivando a destinazione fortemente in anticipo o terribilmente in ritardo e scoprendo che il suggerimento più frequente per uno che come lui si rompe facilmente le maracas a sentirsi dire cosa fare, era quello di fare al più presto inversione a U… Insomma la cosa sarà andata avanti una mesata, giorno più giorno meno, ma la rottura definitiva è avvenuta per raggia dopo che TomTom ha suggerito di prendere la Palermo-Sciacca per raggiungere il Civico…al che uno di Milano abbozza e prova, ma mio padre non ci ha visto più, cioè, dato il rapporto che si era creato, l’ha presa come un’onta personale, una fenomenale pigghiata p’u cu’…e, tornato a casa pentito, ha giurato fedeltà a mia madre rassicurandola che era tutto finito e che non lo faceva più…lei, sospirando e santiando, ha fatto finta di credergli.
simpaticissima :D!!
ah, se proprio lo devi buttare, mi prenoto per il tomtom :)))
ho ricordi che mi perseguitano, specie la notte quando tengo gli occhi spalancati nel buio, di un percorso fatto tra Palermo e Partinico con un tizio (non faccio nomi per non subire ritorsioni) che mollava il volante per sistemare il TOMTOM con il supporto a ventosa sul cruscotto … dopo quella gita credo ai miracoli 🙂
Cavolo, non c’è un segno di interpunzione manco a pagarlo!! 😛
Io ho ancora un servizio di piatti, PRESO con i punti barilla, al quale tengo di più del servizio buono,regalo di nozze. Vuoi mettere la fatica fatta per averlo e la sodisfazione di dire ” un mi manca nienti, puru u sali e pepi mi pigghiavu!”
Caro Emanuele T sei stato incaricato di corregere i compiti? Rilassati e goditi la storiella.
ops, correggere con una g!!!!!
tutti attenti… ca staiu pigghiannu a matita rosso\blù …che NON ho preso con i punti! Infatti quando qualcuno inventò le raccolte punti la fata cattiva indicandomi disse: che la sfiga sia con te …e quindi colleziono insuccessi con le motivazioni più assurde: dai punti scaduti da 12 ore alla raccolta incompleta perchè 1 punto si scolla e casca giù dalla scheda …:-(
Il tuo racconto è simpaticissimo.
Ad Emanuele T come dice M. Leonarda rilassati e goditi il racconto.
A chi si fosse persa la faccina (:P): io il racconto me lo sono goduto, eccome! Però è più difficile leggere senza punteggiatura. Poi per me potete pure scrivere tutto maiuscolo oppure scombinando le lettere tranne la prima e l’ultima(avete mai ricevuto di questi giochetti per posta?).
…però Emanuele T ha ragione, ho usato pochi punti e molte virgole, probabilmente perchè questa storiella l’ho scritta e inviata di getto, senza stressarmi a correggerla. La prossima volta farò meglio, promesso! 🙂
il problema però è che nessuno ti da con le raccolte punti la seconda casa dove tenere tutte le cianfrusaglie collezionate negli anni…
A casa mia si é detta sempre una cosa se qualcuno ti regala qualcosa, ne ha il suo vantaggio. Nessuno regala niente per niente.
Mai fatta fregare da questi meccanismi, Irene.
Se mi serve una cosa la compro. Se non mi posso permettere di comprarla, ne faccio a meno, e me la permetterò quando me la posso permettere. Niente é assolutamente necessario, tranne una buona testa, una famiglia che ti vuole bene, ed un certo spirito di volontà. Il resto é superfluo.
PS. le ceramiche del mulino bianco le avreste comprate a poco prezzo in qualsiasi negozio.
Uma Uma Uma, ma davvero credi che nella vita reale (al di la dell’esagerazione creata ai fini del racconto, obviously!), in famiglia pensiamo che qualcuno regali qualcosa o che siamo schiavi dei bollini? Quanto alle raccolte che realmente facciamo, queste sono TASSATIVAMENTE legate a prodotti che normalmente acquistiamo e acquisteremmo ugualmente, raccolta o non raccolta! Tra l’altro di questi tempi chi potrebbe permettersi tale sperpero di quattrini?? Thake it easy!!
Scusate, solito errore legato alla foga: Take it easy!!