Lamento di donna
La prima volta manco ne capì niente. Dormiva. Nell’ovatta del sonno, mentre sognava di accattare pomodori rossi e succosi, sentì solo il dolore surdu dei pugni in testa e delle tiratine di capelli. Poi una botta più forte a destra. Nel sonno. Appunto. E vi ripiombò, masticando amaro e respirando tabacco e sudore vecchio.
Si svegliò con la faccia che era un mascaruni. Stette chiusa una simana in quelle due stanzette coi muri bagnati di umidità e di muffa. Si affruntava a farsi vedere con gli occhi abbufficati e la faccia vuncia. Che doveva pensare la gente? Che, se pigliava legnate, era una buona a niente! Questo sicuro pensava. Si, che non la cercò nessuno. Solo la vecchia che stava allato e trascorreva interi pomeriggi dietro le tapparelle semichiuse, come le fessure degli occhi e sentiva tutto, le bussò “Hai di bisogno niente?” era zia Rosa per tutto il quartiere. “No zia Rosa, niente. Ho un poco di mal di testa, dopo ci busso io”. E poi, invece, non ci bussò e manco l’indomani e domani l’altro. Si affruntava. Continua »
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