L’onore dei pizzini
Ho partecipato ad una sagra dinanzi all’antica focacceria San Francesco. Musica, gente, odori, sapori. La settimana scorsa. Mi piacciono le sagre, si mangia tanto e si paga poco. E poi si incontrano degli amici, o dei convitati ignoti coi quali si intavolano discussioni. Talvolta si dibatte, altre volte si annuisce, spesso si tenta di uscire, imbarazzati, dal dialogo.
Ho pagato otto euro, quattro pizzini. Era lo standard, otto euro. Chi c’è stato sa come funziona. Ogni pizzino vale una, mezza o un quarto di pietanza. In due abbiamo consumato due panini con le panelle, un ottavo di pizza e una cocacola. Otto euro. Poi ho fatto la prova del nove, altrove, e con la stessa cifra si sarebbe mangiato di più. E la sagra?
Qualcosa non quadra. Non c’è misura. O la sagra non conviene, o il pizzino è diventato retorico ed è caduto, fritto, nel suo stesso olio. Non si specula sulle sagre, e nemmeno sulla cultura antimafia. Il rischio è evidente, lo abbiamo corso, e coinvolge una vera coscienza civile. Bisogna uscirne presto.
condivido la scelta di un tema impopolare come questo…
il coraggio di contrastare le speculazioni così diffuse dsull’antimafia fa onore a questo blog ed all’autore del post
non entrando nel merito dell’occasione preziosa che la sagra in questione ha costituito per discutere e protestare contro la cultura mafiosa, a cominciare dalle connivenze della borghesia, due parole sul prezzo dei pizzini andavano spese.
anch’io ho notato che i prezzi erano molto cari per una “sagra” che nominalmente diceva di adottare prezzi “politici”. ho mangiato due panini con le panelle con 4 euro, senza bevande incluse.
Dai, dotiamoci di scarpe chiodate e affrontiamo questo argomento molto scivoloso. Io sono stato fra i primi cento commercianti di Palermo ad aderire ad Addio Pizzo. Ma ne sono uscito per divergenze su come veniva portata avanti l’associazione. A nessuno di loro è passato per la mente di capire perchè. Perchè io non faccio notizia. Io non credo che l’antimafia fatta da eroi, di cui non andiamo a verificare l’attendibilità, anche morale, sia la strada vincente. Forse una nuova professione???
si dice ancora a palermo “fatti a nnuomina e baci curcati!” ?
Tengo solo a dire che NON BISOGNA FARE CONFUSIONE sulle attività portate avanti dall’associazione Addiopizzo,dall’Associazione antiracket Libero Futuro e dalle iniziative dei singoli commercianti.
pequod
in effetti l’approfittatore, lo speculatore, prima o poi viene fuori. Si tratta di soggetti (che possono essere imprenditori più o meno sgamati, più o meno cinici) che capiscono l’affare e lo stanano. Anche in situazioni dove l’intento è nobile e l’azione è mediatica, quindi delicatissima da gestire. E ad alto rischio di essere fraitesa, strumentalizzata, quindi calunniata e vanificata.
L’azione di Addiopizzo a Palermo ha avuto la funzione fondamentale di portare all’opinione pubblica la percezione di un problema gravissimo per la città: il pizzo.
L’intervento ha facilitato il nascere di altre prese di posizione. Ha favorito un clima in cui gli imprenditori hanno iniziato a prendere coraggio e denunciare.
E i dati sono evidenti. Ancor ridotti rispetto a quello che potrebbero essere ma evidenti.
Certo è che qualcuno ha fiutato la situazione e ha iniziato a capire che era possibile specularci sopra.
Ma bisogna stare attenti a non confondere le due questioni.
Il tema è delicato e va visto nella sua dimensione particolare e specifica.
La Focacceria San Francesco sta in Centro storico, magari paga le tasse e non paga i dipendenti in nero (non lo so, la butto lì), usa ingredienti di qualità, ecc.
Ovvero ha certi costi di produzione che magari altri non hanno. Quindi fa pagare un po’ di più quello che “altrove” (ma dove?) magari si paga di meno.
In altre parole, mi sembra un po’ forzato inferire dai prezzi citati nel post che siamo di fronte a “speculazione”.
Peraltro Conticello va in giro con la scorta. Se fosse stato interessato a “speculare”, beh mi sembrerebbe un prezzo un po’ alto da pagare (non credo peraltro che di soldi ne facesse pochi prima di denunciare)
Domenico, devi però verificase se dove con 8 euro avresti avuto di più, il personale è stato messo in regola e tutte le norme sanitarie ed edilizie sono state rispettate. Altrimenti il confronto non vale.
Il nostro mercato è così libero da creare la concorrenza… ognuno di noi può mangiare dove come e quanto vuole, e i commercianti si comportano di conseguenza….mettono i prezzi che vogliono, creando se vogliono la concorrenza…
Trovo inaudito parlare di speculazione sulla cultura antimafia, ma stiamo scherzando? finchè si criticano prezzi troppo cari… passi pure….
Ma delle accuse così gravi si dovrebbe contare fino a 10 prima di aprir bocca….
Forse l’altro panino con panelle che hai mangiato ti ha causato ACIDITA’?
bravo Conticelo per il coraggio nel denunciare gli estortori. cmq ieri a piazza leoni con 8 euro ho mangiato mezzo pollo con abbondanti patatine fritte, 2 quarti (i classici triangoloni) di sfincione e 2 fette di melenzane panate (alla tunisina, si chiamano così?). tutto ottimo
fino ad un anno fà 3 pizzini costavano 5 euro…
Domenico ha centrato il punto.
Non si tratta di disquisire sulla messa in regola dei dipendenti o sulla bontà dei movimenti antimafia.
Il punto scoperto dell’operazione è la somma di due interessi diversi: quello dell’imprenditoria e quello dell’impegno antimafia. Un’antimafia rivestita di panelle, e questa non vuole essere una boutade.
E’ lecito, cioè, “usare” la propria storia personale di lotta alla mafia all’interno di una attività commerciale? Conticello ha denunciato e qeusto è un dato incontrovertibile. Come è incontrovertibile che, in un modo o nell’altro, questa sua posizione sia stata “usata” in questo caso per fini anche -e sottolineo: anche- imprenditoriali. Coincidono impegno ed imprenditoria. COme logica vorrebbe. Ma siamo a Palermo, e la logica è qualcosa di totalmente sganciato dallo stato delle cose, a cominciare dal vuoto delle istituzioni che ridono e se ne fottono.
Non ho risposte, non voglio darne.
Penso sia lecito quello che è avvenuto, la storia personale è incancellabile. Penso sia anche poco elegante, come dire ad alta voce a chi si fa beneficenza, e quanta se ne fa. Ma forse è solo un mio problema.
Quello che è un problema di tutti è che il pizzo si continua a pagare, e chi di dovere continua a ridere, o a fare danni, che tanto poi nel suo caso è drammaticamente lo stesso.
Buone cose a tutti
La questione è certamente un interessante spunto di riflessione che può essere sviluppato solo a condizione che non si incorra nell’equivoco per il quale un autonoma iniziativa di un imprenditore risulta essere associata anche al movimento antiracket palermitano e al suo lavoro.
Addiopizzo e Libero Futuro credono e lavorano di più per un modello di denuncia dei singoli operatori economici senza eccessi di enfasi e di sovraesposizioni mediatiche che oltre a porre dei rischi in ordine all’incolumità personale degli interessati e al mantenimento in condizioni di normalità della propria attività di impresa, offre anche percezioni speculatorie sulle vicende in cui si è coinvolti.
Con stima,
un vostro lettore
Allora, io capisco che la questione sia delicata ma lo è, perché in altri tempi è stata molto delicata. Vengo e mi spiego. Molti ci hanno campato sull’impegno antimafia a maggior ragione subito dopo le stragi (ma prima il buon Sciascia aveva già capito come sarebbe andata a finire). Da ragazzino ero nella rete, e in mezzo alle lacrime e al sangue di quegli anni, mi ricordo proprio le ipocrisie delle identità e delle carriere costruite proprio sull’impegno antimafia. Adesso mi sembra che il caso sia diverso. Chi conosce la focacceria, sa che non è mai stato un posto mercato, soprattutto se “ci si siede” a tavola. Lo sfruttamento commerciale dell’essere contro il pizzo, fino ad adesso ci avete spiegato, è cosa buona e giusta, “contro il pizzo, modifica i consumi”, giusto? Il problema nasce se i prezzi salgono e spostano un’affermazione di questo genere dal livello politico a quello commerciale. Per me è il segno del successo delle campagne di questi tempi. Uscire dal mood da festa di liberazione, uscire dal pubblico che da sempre è stato “contro la mafia” (che paga le panelle al prezzo giusto) per conquistarne del nuovo è la vera scommessa dei nostri anni. E vi ricordo che gran parte della “rivoluzione” viene stavolta da confindustria. Insomma le panelle a 4 euro, le paga chi vuole, la gente che le ha sempre pagate tanto, che magari per sentirsi alla moda, stavolta, vorrà il buono antipizzo!
Anche io ho partecipato alla sagra. La serata è stata organizzata da RadioMafiopoli in collaborazione con l’Antica Focacceria, e non da Addio Pizzo… che io sappia Addio Pizzo, come Libera e altre associazioni presenti nella piazzetta, erano ospiti, con un banchetto a loro disposizione per promuovere le proprie iniziative.
Detto questo, sinceramente avrei partecipato alla serata e avrei acquistato i pizzini anche se fossero costati 5 euro ciascuno e non 2. Caro Domenico, con quattro pizzini potevi, ad esempio, comprare un piatto di pasta, un’arancina, un panino c’a meusa e un cannolo… e riempirti la pancia come da nessun’altra parte avresti potuto fare. Ma il punto non è questo.
Forse hai sbagliato combinazione di pizzini, ma soprattutto hai sbagliato serata e hai sbagliato lo spirito con il quale andarci. Scommetto che ci sei andato prevenuto, pronto per cogliere qualsiasi cosa che non fosse di tuo gradimento per criticare chi fa antimafia anche in questo modo. E di conseguenza hai pure sbagliato post.
Sono d’accordo con Vincenzo, io ho partecipato alla stessa sagra a Roma, a Campo dei Fiori qualche mese fa..
Lo scopo non è mangiare a prezzo conveniente, ma partecipare ad un progetto importante con una spesa ragionevole.
Spero che l’operazione venga ripetuta, ci sono state delle esibizioni davvero belle, arancine a parte.
Condivido quanto scritto da Vincenzo.Non capisco tutto questo accanimento contro il titolare dell’Antica Focacceria. L’essenziale della serata era il panino?
E’ stato piacevole per me incontrare gente con cui condividere gli stessi ideali e manifestare solidarieta’
a chi combatte la mafia rischiando la propria vita pure per te. Dobbiamo liberarci da certi condizionamenti e vedere cosa c’e’ di buono nel prossimo, per continuare a sperare che le cose possono cambiare.
Il post non mi sembra molto chiaro. Non ho ben capito quanto effettivamente avete consumato. Scusa ma a questo punto entrare nel dettaglio mi sembra importante. Va bene per i due panini dal momento che eravate in due, ma l’ottavo di pizza l’avete diviso in due oppure ne avete preso uno ciascuno? Lo stesso per la cocacola: erano due o una condivisa? Una cocacola mediamente costa 2 euro, un ottavo di pizza formato famiglia mediamente 2, un panino con panelle idem. Se l’ottavo e la cocacola sono doppi allora il prezzo mi sembra giusto. In questo caso diciamo che non è stato fatto alcuno sconto, ma non si può parlare di speculazione. Nel caso in cui l’ottavo di pizza e la cocacola erano singoli allora un pò di speculazione cè. Tuttavia legare laspeculazione al tema dell’antimafia penso sia eccessivo, poichè vi sono speculazioni ovunque e non solo dove vi è una attività all’insegna dell’antimafia. Forse è il caso di parlare della speculazione in sè e attribuire al caso il fatto che si trattava della focacceria S. Francesco e di un tema particolare. I commercianti palermitani sono degli avvoltoi, ma lo sappiamo tutti e i turisti di più.
post inutilmente dannoso quello di Cogliandro. A forza di sospettare di chi si è esposto (certo per tutelare se stesso ma divenendo di fatto uno dei pochi simboli positivi di cui abbiamo invece tanto bisogno) che più di una persona è stata isolata e lasciata sola, con il risultato che, chi ha una memoria non troppo corta, sa bene. Avete bisogno di esempi?? Per inciso non è obbligatorio acquistare un prodotto se il prezzo non vi convince. Potete partecipare comunque per manifestare la vostra solidarietà e, facendovi i conti in tasca, andare a spendere altrove. Ma non fate inutile retorica sull’impegno antimafia comodamente seduti davanti a un pc.. Dimenticavo: ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni ma al tempo stesso credo che la qualità di un blogger si valuti anche dal consenso che riceve a meno che non vuole essere provocatorio (ripeto ancora una volta: in questo caso abbastanza inutilmente). Ragion per cui mi asterrò dal leggerla successivamente. Cari saluti
Caro Domenico,
mi spiace ma questa volta il tuo post è veramente poco condivisibile.
La focacceria non è mai stata un posto ecenomico e molto probabilmente i prezzi applicati erano scontati rispetto alle tariffe ordinarie.
Ma escludendo questo,trovo terribile fare congetture rispetto alla malafede dei Conticello.
Una delle strategie che ha usato la mafia in passato quando uccideva una persona in vista era quella di screditarla per altri motivi: e così Alfano o Fava per tanti anni si è detto che fossero stati uccisi perchè amanti della donna sbagliata.
Non voglio permettere che persone per bene come Vincenzo Conticello vengano accusati di fare dell’antimafia un business, perchè di certo non ne aveva bisogno.
In questo post mi hai ricordato tanto Emilio Fede quando parlando di Saviano ha detto che in fondo aveva guadagnato un sacco di soldi, quindi era inutile facesse tante storie!
Continuando a sminuire chi ha avuto il coraggio di fare della propria vita un’inferno per la collettività, si fa il gioco della mafia… ma sono sicura che lo hai fatto inconsapevolmente.
Senza rancore,
Maria Eugenia
Se un negozio rivende prodotti del commercio equo e solidale, non è sacrosanto che il titolare faccia sapere ai suoi clienti: “nessun lavoratore è stato sfruttato o sottopagato per ottenere questo prodotto”?
Se una ditta produce un apparecchio elettrico a basso impatto ambientale, non è lecito che enfatizzi questo aspetto, auspicando di venderne di più presso acquirenti attenti e sensibili?
Pensate anche ai prodotti delle cooperative “Libera Terra”: personalmente, sono contento di sapere, al momento dell’acquisto, che quella pasta è stata prodotta con grano coltivato su terreni confiscati a boss mafiosi. Ed è giustissimo che lo scrivano sul pacco sotto l’etichetta, e che imbastiscano la promozione dell’azienda su questo aspetto fondamentale!
BEN VENGA che Conticello, o chiunque altro abbia fatto qualcosa di concreto contro il sistema mafioso, si fregino di attributi quali “pizzo-free”.
Il concetto stesso del “consumo critico Addiopizzo” si basa sul valore aggiunto che rappresenta la scelta etica antimafiosa per un’impresa: è anzi auspicabile che i commercianti della lista di Addiopizzo ne facciano una bandiera, è auspicabile che il loro volume d’affari aumenti facendo leva sul marchio dell’economia libera dal pizzo.
Fosse questa la speculazione!
Ho 60 anni e la Focacceria la frequento da sempre :una porzione di pasta 6 euro,una focaccia maritata 2.50 euro un pane e panelle 2.10 una arancina 1,80,le stigghiole e la salsiccia 8 euro etc..e potri continuare dicendo che quella sera io ero presente e loro (focacceria ) hanno aperto solo per solidarieta’ a radiomafiopoi e al loro progetto.Di impiegati ne ho contati 16 0 piu’ di ospiti non ce ne erano oltre 200 volete fare i conti della serva e cercate di essere piu cauti prima di mettere in moto polemiche che potrebbero solo danneggiare una azienda che dopo tanti anni di essere in auge internazionalmente per la sua storia passata rischia invece di chiudere per la sua storia presente.
Paolo
Il post è forte, ma non certo poco meditato. Forse mette troppe cose insieme: l’impegno antimafia del singolo e della collettività, le logiche di marketing affini all’uno e all’altra, il cibo e il risparmio. Troppe cose per stare tutte dentro così poche righe. Sono pienamente d’accordo con Davide Enia, che sottolinea come il caso in questione unisca le logiche del mercato e della coscienza civile (e faccia per questo scalpore).
E’ vero che spesso il consumo critico ha un prezzo maggiorato, così come i prodotti equosolidali; ed è altresì vero che non si è mai certi se il prezzo dipenda da una maggiorazione dei costi dovuti alla “limpidezza” dei processi di produzione o se invece il consumatore paghi anche un’indulgenza, espiando il proprio senso di colpa comprando un prodotto pizzo free.
Il problema vero – che rileviamo un po’ tutti qua e la’ – non sta negli eventi (anche un po’ modaioli) antimafia ma nel desiderato avvento dell’antimafia, in ogni aspetto della nostra vita.
Credo che ciascuno di noi, in base alle proprie possibilità ovviamente, comprerebbe i pizzini a bizzeffe se ci fosse la certezza di un cambiamento fondante della nostra società.
Personalmente ho avuto invece una bellissima esperienza dei locali pizzo free: ho festeggiato in uno di essi la laurea in maniera low cost e very chic.
Io non ero presente, quindi parlo poco: capisco che pagare più che in un altro locale possa infastidire, soprattutto visto il periodo; capisco che chiunque possa avere dubbi sull’operato e sulle intenzioni di chiunque; insomma, sono ovviamente d’accordo che ognuno esprima le sue opinioni…Ma, onestamente, iniziare anche a criticare quei pochi(ssimi) che CI METTONO LA FACCIA contro certe cose disgustose, mi pare, come dire, poco strategico…intendo: ricordiamoci che Conticello è comunque un commerciante, oltre che una persona (in base ai fatti noti) integra (con certezza almeno più integra della maggior parte di noi, sempre in base ai fatti noti); se poi il problema sono i prezzi troppo alti, mi sa che si rischia di confondere un tema con un altro…A me sembra molto più importante che certe “situazioni” o eventi si facciano…Boh, forse sono io che non ho capito il post, se è così, me ne scuso…ciao!
neanche a me ha convinto quello che ha scritto Domenico Cogliandro.
mi ritrovo di più nelle parole di Vincenzo e Maria Eugenia, che sottoscrivo.
Ho partecipato, partecipo (per quanto posso) a tutto quel che c’è da partecipare. Sono presente in alcuni luoghi, in prima linea in altri. La qualità della Focacceria è fuori discussione, il coraggio dell’imprenditore anche.
Però, come recitava un film di qualche anno fa, “le parole sono importanti, chi parla male vive male”: per cui, Serata RadioMafioPoli avrebbe funzionato di più di Sagra RadioMafioPoli. Non ne faccio una questione lessicale, ma di merito. Per quanto apprezzi, ad ogni buon conto, le strade percorse da Conticello, Maniaci e Cavalli.
Le parole, in contesti “orientati”, dissuadono, invitano a pensare, suggeriscono comportamenti. Ma, oltre le parole, i modi e l’attenzione ai dettagli entrano nel merito delle scelte: parlano alle parole, a quelle che ognuno di noi ascolta a modo proprio.
La sagra non è un gioco di ruolo, non ci si nasconde dietro la sagra per parlare, fuori set, comunque, la propria lingua. La sagra, quella “volgare”, consacra il ruolo del cibo, lo rende comunitario e, al tempo stesso, per tutti. E l’altra sera, recessione o no, per stare dentro una possibilità di sagra e, comunque, “partecipare”, in due abbiamo consumato solo 4 pizzini=8 euro. Poi siamo andati via. Mentre le parole andavano sopraffacendo i modi…
Domenico, mi hai preceduto. Stavo per scrivere proprio che l’obiezione era costruita sulla parola “SAGRA”, che ormai non significa più niente mentre prima significava una festa dove si MANGIAVA GRATIS o quasi.
Detto questo, ogni dietrologia è inutile.
Non si è trattato di una sagra in quanto tale, bensì di una festa (o raduno o meeting) nella quale si poteva anche mangiare a pagamento…
Mi pare che tutto giri intorno a qualche euro in più. Non è troppo poco per imbastire una riflessione di questo tipo? Il pane con le panelle costa, in molti posti, da 1 e 50 a 2 euro. Una lattina di coca, se non sei seduto al ristorante o in pizzeria, può andare sempre da 1 e 50 a 2 euro. Un pezzo di pizza la stessa cosa. Si può andare quindi, complessivamente, da un minimo di 6 euro a un massimo di 8 euro. In ambedue i casi siamo di fronte, quindi, a prezzi assolutamente di mercato, non particolarmente esosi.
E come al solito, a Palermo, tutto finì a pane e panelle…
Cogliandro, continui a vivisezionare le PAROLE, continui a girarci intorno, ma onestamente a me continua a sfuggire il senso delle TUE parole e del tuo post.
tutto sto casino per un paio di euro di differenza?
o volevi dire altro che non hai esplicitato e di cui sfugge il senso?!
stai comunque rimestando in “questioni” non da poco, che richiederebbero estrema lucidità di analisi e chiarezza d’espressione.
le acque sono già abbastanza torbide senza speculazioni pseudo intellettuali.
chiarezza please, altrimenti è meglio tacere.
IMHO
dimenticavo, quasi sempre le SAGRE sono orgonizzate dai comuni che finanziano, o da associazioni o altro che fanno “volontariato”. penso che alla focacceria san francesco non ci fossero finanziamenti o volontari. sbaglio?
anch’io c’ero come sai domenico, e avevo un disagio latente, ma non per vincenzo conticello, ma per la serata intera, che mi è sembrata un’autocelebrazione (ok, crocifiggetemi) perchè troppo ridondante di nomi e tutti insieme, crocetta, lumia, giulio cavalli, pino maniaci. tra l’altro nessun cenno hanno fatto a emma dante che il giorno prima aveva ospitato alcuni di loro ed ecco perchè giulio era a palermo. singolarmente i adoro, è quando li vedo tutti insieme nella celebrazione di qualcosa che in realtà fa comod a tanti che mi prende il disagio.
su conticello no, nulla da dire. vincenzo da quando ha denunciato gli estorsori ha visto calare i suoi introiti del 30%, pensavo fosse una fesseria, quando me ne parlò qualche settimana fa e invece…quel giorno a scuola ho invitato diverse persone, colleghi, alunni..e sapete cosa mi rispondevano? quando non dicevano di avere altri impegni? “ma sei matta? ti rigano la macchianse vai lì e poi ti vengono a cercare”. e ho avuto un brivido. ma non per l’antimafia, per la mafia. quella vera. conticello adesso è “in ferie” dice lui, la focacceria è chiusa, sta aprendo a milano. che dirvi? prezzi troppo alti praticati? o prezzi troppo alti pagati…da alcuni.
questa estate sono stata alla focacceria san francesco e ho pagato 3 euro per il coperto. non mi era successo in nessun altro posto
Quest’estate ho preso un solo panino con milza seduto ai tavoli assieme ad amici,…poi qualche bibita…ma una a testa…abbiamo pagato ciascuno sui 13 euro!!!!
Per un panino!!!!Coperto….anzi scoperto perkè era estate e quindi eravamo fuori…3 euro!!!
Mi sembra un po esagerato…infatti non ci andro’ piu’!!
Fino al commento di Mila non ho ritenuto opportuno commentare anche perchè non ho trovato dei seri spunti sulla quale impuntarmi e le risposte che sono venute da Vincenzo e da tanti altri mi sono sembrate esaustive. Voglio solo aggiungere due righe per Mila Spicola e il suo commento che ritengo altamente scorretto e privo di fondamento.
Ti vorrei ricordare che Giulio è sceso si per venire da emma dante , ma non sapevi neanche chi fosse. S
Secondo non vedo perchè doveva ringraziarla in una manifestazione che non aveva nessun collegamento con la tua e visto che ha partecipato li a spese sue. Tra l’altro volendo essere precisi ti vorrei ricordare che stai usando questa serie di “spettacoli” per farti la campagna elettorale pre-congressuale pd (me l’hai personalmente detto).
Sinceramente non vedo dove stava il tuo disagio nel sentire parlare 5 persone che hanno portato in piazza le loro esperienze personali e continuano ogni giorno a svolgere le proprie attività, rischiando personalmente la vita propria e quella delle proprie famiglie.
A tal proposito ti vorrei ricordare che proprio al nipote di crocetta la stessa sera hanno dato fuoco all’auto… ma questo chiaramente non è utile alla tua voglia di protagonismo…
Ciao
ha ragione davide non basta farsi paladini della legalità , predicando bene e razzolando male
Mila… scusami, ma il tuo commento mi sembra senza capo né coda… che vuol dire “autocelebrazione perchè troppo ridondante di nomi e tutti insieme”?
E che c’entra Emma Dante? I due eventi erano forse collegati? E cmq sarebbe stato un dovere parlarne?
Siamo in campagna elettorale, eh?
Mi sa che prima dovremmo risolvere (impegnandoci anche con i fatti, non solo a parole) i problemi più evidenti a Palermo, anzichè confondere impegno antimafia e prezzi soggettivamente troppo alti o nome dato all’evento (sagra o non sagra?); abbiamo tante persone da criticare, andiamo a cercare proprio quei pochi che danno una speranza? Boh…E’ solo un’opinione…
ripeto, non si tratta di sindacare le scelte di Conticello, seppure sarebbe opportuno non accomunare mai, senza possibilità di distinzione, un singolo con un movimento.
si tratta di capire se il prezzo era davvero “politico”, come si sosteneva. Può darsi che lo fosse, se si considerano i prezzi di partenza. E può darsi che sia i prezzi di partenza che i prezzi della “sagra” siano ampiamente giustificati dai costi sia del personale sia della scelta controcorrente, che di costi ne registra parecchi.
sparare sulla serata, poi, non mi pare affatto giusto, considerato il tenore morale degli ospiti e il prezzo pagato da ciascuno per dare testimonianza alle proprie nobili idee.
credo che si dovrebbe porre l’attenzione esclusivamente sulla questione del costo dei pizzini e valutarne davvero la congruità.
io credo che 2 panini con panelle a 4 euro per una sagra possano essere troppi, ma molto probabilmente mi sbaglio.
forse si potrebbe lanciare un movimento simil-addiopizzo: per un consumo critico che indirizzi le proprie scelte verso coloro che pagano le tasse e mettono in regola i propri dipendenti. credo che sarebbe rivoluzionario
Massimo tu c’eri alla riunione, condivido ovviamente parte del tuo discorso e voglio soffermarmi sulla storia dei prezzi.
La serata non era agroalimentare, ma era l’unione tra lo sberleffo antimafia di radiomafiopoli e la cultura del pizzofree portato avanti dalla focacceria. Da questo il nome Sagra di Radiomafiopoli che se lo analizzate in realtà non vuol dire proprio nulla.
Noi abbiamo creato un evento culturale che avesse dei significati che vanno oltre la classica mangiata.
E’ chiaro che strumentalizzare il tutto e banalizzare l’evento parlando esclusivamente del costo dei pizzini, che comunque era realmente molto basso perchè io sfido chiunque ad andare in qualsiasi posto a palermo e mangiare con 8 euro ad esempio un piatto di pasta un panino condito, la salsiccia e una bibita. Non c’erano imposizioni sulle scelte del palato, se ti volevi mangiare due panini e due bibite non te lo vietava nessuno. Il prezzo è criticabile qual’ora avessi pagato alla carta quello che hai mangiato. Per prezzo politico era inteso proprio questo. In teoria ti potevi mangiare 4 piatti di pasta con otto euro, dove pagavi meno?
ops è saltato un pezzo. volevo dire che che è facile strumentalizzare una serata del genere, quando magari si hanno scopi elettorali o si vuole semplicemente attaccare l’attività imprenditoriale di conticello.
Credo anch’io che qualcuno stia cercando di spostare l’argomento su un piano prettamente politico.. probabilmente avrà dato fastidio non aver avuto voce, ma se è accaduto questo è stata una libera scelta dell’interessato/a dato che chinuque poteva intervenire liberamente. Per quanto riguarda i prezzi.. francamente appigliarsi ad una cosa del genere è davvero ridicolo e oltremodo fuoriluogo. La serata univa la bellezza del nostro cibo alla voglia di dire no alla mafia, in luogo fortemente simbolico, ognuno a modo suo. Nessuno è stato costretto a comprare niente, chi l’ha fatto l’ha deciso in piena autonomia.
Io non so di che sagra state parlando, ma fare questioni sul prezzo del pane e panelle è veramente penoso. Ha ragione Lisa che scrive che a Palermo tutto finì a pane e panelle.Forse è meglio l’immobilismo perchè così nessuno si lamenta ammatula. Io pure sono stato il 3 gennaio a pranzo da Conticello con 2 amici. Abbiamo speso in tre 22 Euro, consumando 6 pizzini, abbiamo mangiato un sacco, anche la carne arrosto, la caponata e il tabulè e abbiamo apprezzato la musica e il luogo. HO personalmente il ricordo di una bella giornata e non ho sicuramente preso una fregatura . Quando è che la finiamo di farci del male?
Scusa, Cogliandro, tu sei andato là spinto dalla tua
coscienza civile, o con la speranza di andare a sbafare aggratis con la scusa della sagra anti mafia?
… la seconda che hai detto……. 🙂
dico solamente che è veramente abberrante azzardare il dubbio di un’antimafia interessata basandosi sul prezzo da dare alle panelle per definirlo politico!!!
1 Vincenzo Conticello dal giorno in cui ha denunciato non fa altro che pagare (economicamente e non solo) questa sua scelta; andate a chiederglielo quanto guadagnava prima e quando adesso!!
2 Vincenzo Conticello dal giorno in cui ha denunciato non ha licenziato nemmeno uno dei suoi dipendenti (tutti messi in regola al 100%)!!
3 Vincenzo Conticello dal giorno in cui ha denunciato vive sotto scorta (nessuno di noi sa cosa significhi, quindi stiamo zitti al posto di parlare e dire fesserie!!)
4 Vincenzo Conticello ha tutto il diritto (pur non facendolo) di raddoppiare o triplicare i suoi prezzi fregiandosi dello stemma Antimafia perchè lui non si lamenta di quanto sta costando la sua scelta mentre tutti si contano i loro miseri spiccioli nel portafogli.
vi prego, smettete di passare il tempo infangando chi vi capita a tiro!!!
L’Antica Focacceria San Francesco opera a Palermo dal 1834, antecedente quindi all’inaugurazione del canale di Suez, della Torre Eiffel e dell’Unità d’Italia.
Ha superato brillantemente momenti difficili come una Guerra di Indipendenza, due Guerre Mondiali, il Terremoto del 1968,la crisi della “Mucca Pazza”,
l’Oscurantismo del Centro Storico per oltre trent’anni,dove nessuno di quella palermo intellettuale si faceva vivo a fianco di mia nonna e la mia famiglia unici baluardi dagli anni 50 a contrastare con la solitudine e il coraggio la mafia del quartiere Kalsa.
Tutto ciò premesso, oggi nel 2008 questa storica istituzione (monumento nazionale dal 1939)che impersona ed identifica le tradizioni culturali ed enogastronomiche della città, rischia la chiusura ed il licenziamento di tutto il personale, per le vicende note alle cronache nazionali ed internazionali, dove io, uno degli eredi, ho sporto denuncia presso l’Arma dei Carabinieri già dal luglio del 2005, contro gli estorsori.
Questo atto ha portato all’arresto di noti esponenti di “Cosa Nostra” ed alla prima condanna esemplare, dove determinante è stata la mia deposizione e il riconoscimento chiaro e noto a tutti fatto in Aula del Tribunale di Palermo . Dal quel momento ho visto stravolgere completamente la mia vita,personale e professionale quanto l’andamento dell’attività dell’Antica Focacceria.
La piazza del mercato pizzo free nasce principalmente ,per far far rivivere lo spirito di stare assieme,e in genere il cibo mette d’accordo tutti, e se in più è promosso da una azienda realmente PIZZO FREE (fatti e non chiacchiere)meglio ancora.
I prezzi dei cosidetti pizzini sono tutti in media più bassi del nostro listino e in più la focacceria li pratica in una piazza dove paga il suolo pubblico e la siae,e un compenso agli artisti.La sera della “sagra” ben 18 ragazzi del mio staff erano in piazza e come me erano convinti di vedere migliaia di persone presenti e soprattutto unite per una buona causa (che non era la nostra)…….
Certo rimango molto sorpreso di ciò che ho letto e per di più da parte di persone che credevo veramente sensibili e solidali con le buone cause a prescindere da tutto .
La mia azienda che nel 2007 aveva nel suo libro paga e matricola ben 65 dipendenti ,oggi ha messo in cassa integrazione 15 persone ne sta trasferendo altrettante in altre sedi dove è stata costretta a delocalizzare la propria attività, per poter fronteggiare a testa alta come sempre la crisi, con tutti i disagi miei e del mio staff, costretto a cambiare città,tutto questo per l’assenza completa di una grande parte di Palermitani che non sono vicini veramente a chi denuncia . Abbiamo costatato dal 2005 ed in particolare dal 18 settembre 2007 la perdita di oltre il 30% del fatturato dovuto alla assenza, dopo la denuncia pubblica, di una gran parte di clientela che non viene più .Per Paura? non credo visto che la piazza e il nostro locale oggi sono tra i luoghi più sicuri della città . Per i prezzi come dice qualcuno? una pizza Napoli al tavolo , una birra 0,20,un cannolo costano euro 9,50 (NOVE EURO E CINQUANTA )…… certo se si viene a mangiare in una piazza unica nel suo genere e che solo grazie al nostro impegno personale (illuminazione pubblica a nostrocarico, pulizia pubblica e arredo floreale a nostro carico), dove tutto si svolge nel pieno rispetto della legge e non come in altri luoghi frequentati da tanti palermitani poco attenti a questi dettagli,ci può stare che il coperto costi 3 euro. Mi spiace che ci sia gente disposta a fare tante chiacchiere, spesso distruttive, verso chi lavora e da lavoro come noi.
Sarebbe opportuno invece, a prescindere da me e dalla focacceria san Francesco, che tutti coloro che vanno oltre le parole e le apparenze ,prendessero consapevolezza che solo con un grande noi si puo veramente vincere una guerra impari.
Nel 2007 per 4 persone (fra cui due ospiti non siciliani), quattro piatti di antipasti misti (focaccine, panelline, caponatina, zucca agrodolce, sarde beccafico… intendo un minuscolo assaggio di ogni cosa) più acqua e vino, mi sono costati 80 euro! E vabbe’ la piazza piu’ bella di Palermo e tutto il resto. Ma la cosa stupefacente e’ stata che, in nome della trasparenza, il conto non riportava il costo delle singole portate e del coperto.
per prezzo politico intendevo ciò che normalmente si intende quando si dice “prezzi politici”: prezzi forfettari e popolari.
non mi è mai saltato in mente di screditare Conticello. credo però che un post che affronti l’argomento del prezzo criticabile della ristorazione ad una sagra sui generis, in un contesto antimafia, sia un post coraggioso e averne discusso, secondo me, è stato in qualche modo utile.
io per esempio ho riflettuto sul fatto del personale messo in regola e della qualità degli alimenti e, a conti fatti, mi sono ricreduto sul fatto che 2 panini con le panelle fossero cari a 4 euro.
Anche io, piccolo commerciante, dal 2005 ho visto diminuire il mio fatturato ben oltre il 30%.
E mi fermo qui… perchè non sono dotato di scarpe chiodate.
Vincenzo Conticello, per quel poco che può valere, hai tutta la mia stima.
per quanto riguarda il “prezzo politico”, credo che si possa attuare quando è “politica” anche la mano d’opera: non hai dipendenti da pagare, tasse, ecc….oppure se sottopaghi i lavoratori!! (come la mettiamo miei cari blogger impegnati?)
forse vi aspettavate che Conticello, oltre che denunciare e vivere sotto scorta, facesse anche da mecenate all’antimafia da salotto, che fa tutto questo polverone per qualche spicciolo di differenza? ammesso che differenza vi sia.
forse ha sintetizzato bene Valentina, cito:
“Scusa, Cogliandro, tu sei andato là spinto dalla tua
coscienza civile, o con la speranza di andare a sbafare aggratis con la scusa della sagra anti mafia?”
Signor Conticello,non vada via, non ci lasci per Roma,
la città di Palermo senza l’Antica Focacceria di San
Francesco non sarà più la stessa !
Passata la crisi potrà tornare a mettere prezzi più
“popolari” e pazienza se qualcuno non verrà più!
Ce ne saranno altri, mi auguro, altrimenti non ha senso più niente; spero che lei possa dormire bene stasera come quelli che hanno mangiato e dicusso sul prezzo delle panelle!
io non riesco a capire qual’è il punto.
non voglio credere sia il costo del pizzino o la scelta del termine sagra, happening o serata.
–
potrei sbagliarmi e prego l’autore di correggermi se è il caso.
ma la domanda latente è : Conticello è tra quelli che speculano sull’antimafia?
se è questa, io credo che com’è vero che alcuni hanno costruito carriere politiche, associazioni, commissioni, sulla pelle altrui, è vero anche che conticello ha perso in un solo colpo:libertà e vile denaro.
quindi mi pare non sia tra quelli.
quando si parla di consumo critico non si parla di risparmio, il senso credo sia sostenere chi sicuramente vive un momento difficile.
questo vi pare sostegno?
bene!ho letto con attenzione tutti gl’interventi e non mi soffermerò più dello spazio di un niente sul prezzo dei pizzini o sull’uso della parola sagra.
Invece vorrei soffermarmi e ricordare ai tanti che ancora non lo hanno voluto capire (e non mi riferisco a chi ha scritto..) le parole di Conticello:
” Sarebbe opportuno invece, a prescindere da me e dalla focacceria san Francesco, che tutti coloro che vanno oltre le parole e le apparenze ,prendessero consapevolezza che solo con un grande NOI si puo veramente vincere una guerra impari”.
Ed in queste parole so che posso parlare a nome dell’intero COMITATO ADDIOPIZZO (volontari .cittadini che hanno aderito alla campagna di consumo critico e commercianti della lista pizzo free) e dell’ASSOCIAZIONE ANTIRACKET LIBERO FUTURO e di chiunque in questi anni si è speso per la ns azione,a partire da Stefania Petix.
E come dice Obama ,oggi, nel giorno del suo insediamento :
…….E’ L’ERA DELLA RESPONSABILITA’
pequod
@Vincenzo Conticello
Non credo che Lei possa o debba preoccuparsi più di tanto per qualche commento di bassa lega di cui l’homo palermitanus è sempre stato squallido protagonista. Lei è uno dei rari concittadini che mi fa sentire orgoglioso di essere palermitano per tutto quello che ha saputo costruire e affrontare in questa martoriata città.
Grazie
Cose da pazzi. Vada a mangiare i pezzi. E lasci stare i pizzi. Assurdo questo pezzo.
La Focacceria San Francesco ha ripetuto il sistema dei pizzini anche in diverse manifestazioni diurne, non so se avessero la caratteristica della sagra ma a prescindere dall’etichetta non credo che il prezzo dato ai pizzini potesse essere definito tanto esoso come il post dell’autore voglia far credere ed anche se lo fosse stato non mi sembra di aver visto il titolare del locale andare in giro puntannu pistuolaopiettu a chicchessia.
Quello che in effetti voglio segnalare è l’intervento, durante una di queste manifestazioni, di un “noto storico” dei fatti palermitani che è anche un “autore” di questo blog o almeno così credo avendo letto uno dei suoi post.
Durante il mini show offerto agli astanti l’istrionico intrattenitore recita queste testuali parole: “è inutili ca i palermitani facemu i finuliddri perchè nelle nostre vene scorre anche sangue ebreo”.
Ci sono rimasto veramente di rifiuto organico canino. Si fa presto a dire “storico”, sarà forse perchè ho avuto il piacere di conoscere un vero esperto della storia palermitana purtroppo scomparso qualche mese fà ma a differienza è abissale.
e Bravo Conticello…..
e così, scopriamo che ti fai pagare caro il pane e panelle, eh???
e scommetto che pure le crocchè non le regali…
e magari il panino con la milza costa tipo 2 o 3 euro, e vero??? e la cocacola…la cocacola un euro e 50…
e bravo Conticello….
Vedi… se tu non avessi denunciato i tuoi estortori forse pagheresti meno i fornitori e noi palermitani avremmo pagato forse UN EURO , UN EURO E MEZZO in meno…
se tu avessi fatto a meno di VERSARE I CONTRIBUTI per TUTTI i tuoi dipendenti noi avremmo pagato forse UN EURO, UN EURO E MEZZO in meno…
se tu non avessi pagato il suolo pubblico per l’occupazione della piazza, la Siae e cazzi&mazzi noi forse avremmo pagato UN EURO, UN EURO E MEZZO IN MENO…. e invece no!!! tu che ci combini ??? DENUNCI GLI ESTORTORI, METTI TUTTI IN REGOLA E ADDIRITTURA PAGHI PURE IL SUOLO PUBBLICO???? e scommetto che compri pure cibi di qualità… che stolto!!!
ma che mi combini, Conticello?!?!
poi è normale che si paga un euro, forse due in più rispetto agli altri ma questo a noi non ci interessa…
noi vogliamo pane e panelle a prezzi popolari e del resto non ce ne fotte una beneamata m….
a parte questo, mi vergogno di essere palermitano leggendo post che infangano la POCA GENTE CON LE PALLE, perchè per denunciare un estortore in un’aula di tribunale ci vogliono le palle, mica pane e panelle…
Sono onestamente deluso: appena c’è di mezzo un euro in più da pagare, roviniamo tutto (ma se c’è il pizzo da pagare, ci stiamo zitti…)…Ma perchè continuare solo a cercare il pelo nell’uovo? Ma a NOI interessa mangiare a sbafo o eliminare la Mafia?! Se La Focacceria avesse ricevuto più affetto e meno critiche forse i commercianti coraggiosi sarebbero di più, e non negherebbero – come continua a succedere in questi giorni – le intimidazioni e le richieste di pizzo; invito tutti a diminuire le critiche (almeno quelle che si possono evitare) e ad aumentare l’impegno PRATICO personale; sono fermamente convinto – come credo già qualcun’altro prima di me, tipo Stefania Petyx o Federico o Pequod, Valentina e Stalker – che queste critiche siano solo confusionarie e dannose; sono stufo di lamentarmi e basta, dobbiamo essere uniti e sbracciarci (NOI, non il Comune o la Regione), prendiamo coscienza che non possiamo solo criticare e aspettare che le Istituzioni (quali?) risolvano un problema di questo tipo…Sarò pure un idealista, ma da che mondo è mondo, senza un ideale, dei valori coerenti e unità d’intenti non si cambia niente…Correggetemi se sbaglio…Ciao
Forse, alla base di tutto, c’è il fatto che l’antimafia è immaginata come un percorso gratuito. Ormai, anche al supermercato, paghi otto euro solo per entrare. Non parliamo dei ristoranti dove c’è chi paga un fottio di soldi, spesso davvero esagerati per la modesta qualità di alcuni locali, senza fare una piega. Rosalio, francamente, serenamente e pacatamente: questo post ce lo potevi risparmiare.
Premetto che ammiro moltissimo Vincenzo per quello che ha fatto e che quando posso vado alla Focacceria anche in un’ottica di consumo critico. Però non mi sta bene che si pensi che qualunque sua iniziativa non si possa criticare perché l’ha fatta lui. In una Palermo normale (quella che vorrei) Conticello ha fatto una cosa normale denunciando i parassiti che infestano la città. In una Palermo “normale” si potrebbe contestare a Conticello (e chi l’ha fatta con lui) senza essere presi a male parole di aver chiamato sagra impropriamente una cosa che non era una sagra nella comune accezione del termine (con quei prezzi). Cosa diversa sarebbe stata se si fosse chiamata festa del consumo critico. Domenico ha contestato l’iniziativa e non la persona, ha rotto un taboo e se n’è assunto le conseguenze, ma le conseguenze non fanno altro che mettere in evidenza che non siamo (purtroppo, ancora) una città “normale”.
Purtroppo caro Tony hai fatto un commento che la dice lunga sulla chiara volontà di tentare di demolire l’evento. Ma questo era prevedibilissimo. Ti posso solo dire che a parte Domenico ed altri due tre, tutti sono rimasti molto contenti della serata ed hanno partecipato con uno spirito bellissimo. Nessuno ha fatto appunti sul costo dei pizzini che francamente non m sembra alto come dici, ne mi pare un punto sul quale si dovrebbe focalizzare l’attenzione in momenti del genere. La serata aveva un senso ben preciso e, se qualcuno non l’ha colto, o non ha voluto coglierlo, è un problema di quel qualcuno.
Dire che Conticello ha fatto una cosa normale a denunciare e stravolgere la propria vita piacerebbe pure a me, ma sarei falsa e ipocrita, dato che so benissimo che a Palermo ancora oggi la maggior parte dei commercianti paga il pizzo.
Quindi per me Vincenzo ha fatto una scelta eticamente e moralmente, oltre che legalmente, corretta, ma questa sua azione ancora oggi lo rende un simbolo proprio perchè sono pochi, troppo pochi quelli con il suo coraggio e la sua voglia vera di libertà e legalità. Per quanto riguarda chi sostiene che ci sia intenzione di speculare sull’antimafia.. beh credo non meritino neppure risposta!
Il punto è che otto euro per quattro consumazioni, per come sono aumentati i prezzi negli ultimi anni, non dovrebbero essere uno scandalo per nessuno. Soprattutto quando si precisa che con 2 euro si poteva scegliere tra varie cose, quindi con 8 euro prendersi pure quattro piatti di pasta. Nel post iniziale non ci si limita a contestare, cosa del tutto legittima, ma in questo caso non pertinente visto il motivo della critica, una iniziativa. Ma si scrive che “Non si specula sulle sagre, e nemmeno sulla cultura antimafia. Il rischio è evidente, lo abbiamo corso, e coinvolge una vera coscienza civile. Bisogna uscirne presto”.Paroloni che davvero non c’entrano niente con la portata di ciò che si è criticato, ossia l’impressione, ma solo l’impressione, di aver pagato troppo. A proposito: si dice che altrove si sarebe pagato meno. Dove è questo altrove? Poi, attenzione. Il termine sagra era riferito all’aspetto mangereccio, al menù, oppure al contenuto immateriale e artistico della manifestazione? Secondo me, non ci vuole molto a capirlo, e i tanti geni che circolano in città dovevano arrivarci, il termine sagra voleva dire non “sasizza, vinuzzu e pani aggratis”, ma ben altro. Non siamo una città normale, caro Siino, perchè non capiamo cose così banali e non per quello che scrivi tu.
Per questo io alle sagre dove si paga non ci vado.
Non siamo una città normale perchè non abbiamo capito lo spirito dell’iniziativa e si era in troppo pochi. Infatti mi sono documentato su Repubblica che c’è pure il video. A questo punto facciamo la sagra n. 2 facciamo più pubblicità, invitiamo quelli che veramente vogliono lavorare per questa terra , per questa città, per questa regione senza puzza al naso, senza i distinguo , i se e i ma e vediamo come va a finire.
Francesca per quanto mi riguarda non c’è alcuna volontà di demolire. Mi sento libero di dire quello che penso, non vorrei che dopo anni in cui la libera espressione del proprio pensiero era limitata perché c’era la mafia ora dovremmo temere di esprimerlo perché c’è l’antimafia…
…bravo giorgino, bravo giorgetto,
a questo punto la sagra mi aspetto…
Seat gli autori di Rosalio hanno piena libertà di scrivere e a noi sta bene così.
Non vedo alcun tentativo di repressione del libero pensiero da parte dell’antimafia(un concetto davvero fantasioso direi) e mi aspetto che le parole pronunciate in questa sede da qualcuno, che hanno un peso, vengano spinte dall’intelligenza e dalla logica e non da altro.. Tutto qua. La malafede non la sopporto.
Siino, quuì non si tratta di dire o non dire quello che si pensa, ma di ragionare intorno a qualcosa. Nello specifico:
1) I prezzi non erano affatto alti, visto che con 8 euro si potevano pure prendere 4 piatti di pasta;
2) Se una cosa si chiama Sagra Radiomafiopoli, e non sagra del caciocavallo curdo, della pasta fatta a mano dai pigmei o del salame norvegese, vuol dire che non mangi gratis ma ascolti gratis ciò che la sagra ti propone, sin dal nome, come offerta culturale e artistica.
Mi pare abbastanza chiaro. Invece l’ultima è “non vorrei che dopo anni in cui la libera espressione del proprio pensiero era limitata perché c’era la mafia ora dovremmo temere di esprimerlo perché c’è l’antimafia…”.
Ma se un pensiero, dati e considerazioni alla mano, è sbagliato, non sarebbe più opportuno ammetterlo invece di difenderlo ad ogni costo? Non è l’antimafia che boccia certe riflessioni, ma la logica e il buon senso.Che sono nati prima della mafia e dell’antimafia.
Rosalio, ma chi ha messo in discussione la libertà di scrivere da parte degli autori. Solo che quando mettti le tue riflessioni nella piazza pubblica, e questo blog lo è, devi poi confrontarti su quello che scrivi e, se è il caso, ammettere l’errore. Libertà non vuol mica dire avere sempre ragione o affermare tutto quello che mi passa per la testa.
Seat se dici sbagliato (senza aggiungere le paroline magiche “per me”) si entra nel campo in cui uno si può chiedere quale titolo possiedi per dirlo. Nella comunicazione conta ciò che passa (non ciò che si vuole comunicare)…e se scrivi sagra qualche dubbio mi pare lecito. Se poi tutto ciò che Conticello fa, ha fatto o farà è giusto perché è Conticello ditelo, ci posso pure stare.
Seat sei libero di non condividere e di dire la tua ma trovo improprio il tuo appellarti a me chiedendomi di “risparmiarvi un post”. Non vi risparmierò mai l’opinione di un autore, condivisibile o meno.
Rosalio, vuol dire che non hai mai scartato un post che non ti convinceva? Vuol dire che tutto ciò che arriva dagli autori lo pubblichi?
“Se poi tutto ciò che Conticello fa, ha fatto o farà è giusto perché è Conticello ditelo, ci posso pure stare.” Tony stendiamo un velo.. dacci un taglio
Siino, la comunicazione era la seguente:
Lunedì 12 gennaio alle ore 19:00 l’Antica Focacceria San Francesco ospiterà la Prima Sagra di “RadioMafiopoli”, evento organizzato dal portale palermitano http://www.fascioemartello.it in collaborazione con Giulio Cavalli, attore lombardo impegnato dla anni nel teatro civile. Da oltre tre mesi ogni mercoledì alle 14 in punto Radio Mafiopoli approda sul web tramite un network di circa 20 portali, che ne curano la diffusione in tutta Italia.
RadioMafiopoli segue la scia di quella che fu la storica Radio Aut di Peppino Impastato, ne riprende i toni e i temi, attualizzando i contenuti e riagganciandosi agli eventi di cronaca contemporanei. Lo sfottò alla mafia, anzi alle mafie, diventa elemento fondamentale di questo progetto, proprio con lo scopo di dissacrare e deridere i carnefici che nel tempo hanno tolto energia e possibilità di sviluppo alla nostra terra. Per questo continuamo a ribaridre che “Disonorarli è una questione d’onore”.
Durante la serata si alterneranno gli interventi di Giulio Cavalli (voce di radiomafiopoli), Rosario Crocetta (Sindaco di Gela), Pino Maniaci (direttore di Telejato), Vincenzo Conticello (imprenditore), Luigi Lombardo (segretario nazionale Siap), Giovanni Impastato e altri ospiti a sorpresa…
Inoltre rivivremo il fascino e lo spirito di contestazione di Radio Aut, infatti è prevista una fusione istantanea ed imprevedibile live e presumibilmente irripetibile tra Salvo Vitale, collaboratore ed amico di Peppino Impastato ai tempi di Radio Aut e Giulio Cavalli autore e voce di Radio Mafiopoli.
Durante la manifestazione si potranno degustare i prodotti dell’Antica Focacceria San Francesco grazie all’evento “Mercato pizzo free” a prezzi eccezionali, con soli 8€ si potrà acquistare un ticket che darà la possibilità di mangiare ben quattro pietanze dell’antica focacceria.
Sarà un modo per conoscerci o rivederci da persone libere e dare vita ad un momento d’incontro e di dibattito all’insegna della legalità.
Come vedi non c’era nessun inganno, i prodotti culturali di Sagra Radiomafiopoli, che era il motivo dell’evento, sono stati del tutto gratuiti, come ad ogni sagra che si rispetti, visto che ci tieni.
Alla fine, chiaramente, quindi senza prendere in giro nessuno, veniva scritto che, a latere della sagra, potevano essere degustati a 8 euro quattro pietanze.
La comunicazione bisogna leggerla bene, questa è pure scritta in italiano.
Infatti tutto era molto chiaro e ti dirò di più..nessuno è stato costretto durante la serata ad acquistare i tanto nominati pizzini! Sembrerà strano ma tutti l’hanno fatto liberamente
A dimostrazione, guarda il caso come è beffardo, che il termine sagra si può utilizzare in svariati modi, proprio Rosalio presenta,all’inizio della sua homepage, il link “Sagra Palermo” Ora, stando a quanto voi dite, io mi apettavo un mondo di gratuità cliccandoci sopra. E invece….
Seat gli autori hanno piena libertà di pubblicare quello che vogliono, li abbiamo presi per questo. Per quanto riguarda il link a cui fai riferimento è un annuncio di Google AdSense, non scegliamo noi le parole.
Francesca non credo che tu sia nelle condizioni di dirmi ciò che devo fare o fin quando devo scrivere. 😉
Se voi non scegliete i post che devono essere pubblicati e gli autori possono scrivere la prima cosa che gli passa per la testa, se non scegliete la pubblicità che appare sul blog, cosa scegliete? Intanto il termine sagra, che voi l’abbiate scelto o no, appare, questa volta davvero impropriamente, sul blog, in posizione visibilissima.
Tony togli pure quel sorriso simpatico,perchè nelle tue parole di simpatia non ce n’è. Fai come ti pare tanto mi pare evidente che hai presio un granchio. E non lo dico io “che non sono nelle condizioni di farlo” ma gli altri utenti. Se hai dubbi rileggi i commenti.
Francesca trovo presuntuoso da parte tua mostrare di sapere che cosa ci sia nelle mie parole. Rispetto le vostre opinioni ma mi tengo la mia, non decido che cosa pensare in base a un “sondaggio” tra quelli con cui parlo. 😉
Quindi la filsofia è, discutiamo ma non cerchiamo di convergere su una soluzione ragionevole e convincente che faccia fare a tutti dei passi in avanti. Faccio notare che il verbo convincere significa vincere insieme. Quando prevale la prospettiva più ragionevole e condivisa si vince tutti non perde nessuno. Del resto tutto ciò che è pubblicazione può incorrere in un passo falso, non è la fine del mondo. Quando ci si rende conto di ciò, e nei giornali si fa spesso, si può anche chiedere scusa. Mica muore nessuno.
Ma io continuo a non pensarla come te, come possiamo convergere? Non ho nulla di cui scusarmi e neanche Domenico.
…a mio avviso bisogna inquadrare il post nella personalità dell’autore. Da quanto ho avuto modo di capire dai suoi passati post è un “viscerale” che scrive di getto su base emozionale: va in aeroporto e gli contestano la bottiglietta d’acqua? (che sappiamo tutti benissimo dal 2006 non si può portare oltre il controllo sicurezza): lui si incazza (!), ma poi capisce che magari il torto era suo. Nel frattempo tuttavia stimola dibattito, commenti e riflessioni sul tema della sicurezza…
Nella fattispecie l’approccio ad un simile tema è possibilmente nuovamente sbagliato, a maggior ragione se punto di partenza della discussione sono i prezzi (del tutto allineati con la realtà dell’Euro se non addirittura convenienti) e se prende lo spunto dall’attività di un imprenditore che paga le sue scelte dovendo adesso vivere sottoscorta!…tuttavia potrebbe trattarsi di qualcos’altro magari avvertito a pelle e certamente meglio individuato da Davide Enia. L’attenzione – cerchiamo di indovinare – voleva essere su ben altro che il prezzo delle consumazioni e afferire più alla sfera della sensibilità e del gusto (pertanto personalissima e forse a quel punto sottile in tutti i sensi)?
Si voleva quindi dibattere dell’opportunità da parte di attività commerciali di “differenziarsi” sottolineando il fatto di avere dipendenti in regola e di non pagare il pizzo, rispetto a tante altre che pur operando in analogo contesto di legalità non ne fanno argomento di vendita e per le quali magari scelte di “understatement” su detto tema possono paradossalmente trasformarsi nel boomerang di non fare parte di certi contesti “pizzo free”?
Dovrebbe tuttavia essere ovvio come il caso e l’esempio dei Conticello vada abbastanza più in la dell’usuale operare nelle regole e che ci possa quindi anche stare il sottolineare sacrosante battaglie ritrovandosi e perchè no festeggiando, seppure con l’eventuale contributo dei partecipanti.
Da qui la scarsa “opportunità”, tutto sommato, di prenderne spunto per un post simile.
Soprattutto in una città che purtroppo – che ci piaccia o no – normale non è per niente, per tanti motivi ma nella fattispecie dell’argomento, perchè un imprenditore che fa scelte di vita altrove “normali”, qui può invece anche finire con l’essere costretto a vivere sotto scorta.
Però non dimentichiamo che il bello di Rosalio è che si tratta di un luogo dove tutti possono avere voce e dove tutti possono liberamente ribattere se non d’accordo ed è proprio da tale tipo di confronto (qualunque ne sia la genesi, anche più o meno ortodossa come in questo caso) che può nascere un arricchimento e una formazione delle coscienze di tutti.
Come (bontà sua) ha detto Rosalio in altro post, “Rosalio siamo tutti noi” che scriviamo e che se del caso possiamo anche diametralmente ribaltare l’indirizzo iniziale di un post.
Ma se tu non ti confronti sulle cose per come sono andate è difficile dialogare. Pur in presenza di un comunicato stampa abbastanza chiaro continui a dire che la pensi diversamente. Ma diversamente da cosa, visto che gli organizzatori sono stati chiarissimi nel divulgare l’evento?
R.M. ti ringrazio per il tuo contributo che nella seconda parte coglie in pieno il senso della nostra esistenza.
Seat tu fai riferimento a una verità assoluta che non c’è. PER ME sagra significa una cosa, PER TE un’altra, PER ME Conticello è umano e può sbagliare (e mettere in discussione ciò che fa non significa mettere in discussione ciò che è e ciò che rappresenta per Palermo in questi anni), PER TE (mi sembra di capire) ciò che fa Conticello è intoccabile. Ripeto: se tutto ciò che Conticello fa, ha fatto o farà è giusto perché è Conticello ditelo, ci posso pure stare.
Ti rifiuti di leggere un comunicato stampa chiarissimo. Ne prendo atto. Non c’entra niente l’umanità di nessuno e non c’è alcuna verità assolutà. Solo leggere qualcosa scritto in italiano. Difficoltà, evidentemente, insormontabile. Tanti auguri.
Che squallore, che squallor!
Vi prego di essere rispettosi nei confronti degli altri commentatori. Grazie.
Tony Siino Domenico Cogliandro, la state scafazzando alla grande . all’inizio, fuorviato da quanto scritto da Domenico Cogliandro, pensavo anch’io a un qualcosa di leggermente scorretto circa i prezzi. MAI MESSO IN DISCUSSIONE L’ASPETTO IDEOLOGICO DELLA FESTA, DELL’ADUNATA GASTRONOMICA, OVVIAMENTE. dopo avere letto tutti i post degi altri presenti, aver preso informazioni, aver letto che c’era libera scelta sia nell’acquisto o meno dei pizzini che nella composizione del propio menu DEVO DIRE CHE NON C’è NULLA MA ASSOLUTAMENTE NULLA DI CUI INCACCHIARSI. VIVA L’ANTICA FOCACCERIA E GRANDE CONTICELLO!!!
Pensavo che questo post fosse defunto dato che non c’era un granchè da aggiungere dopo una ventina di commenti. Mi sembrava fosse chiaro che l’autore avesse preso una cantonata, succede. Invece è ripartita una discussione surreale. Io, modestamente, penso che in questi casi si dovrebbe essere compatti a fianco di chi prende certe iniziative coraggiose. Se poi questo qualcuno ha dei difetti (magari ogni tanto esce spettinato e con i calzini non intonati), ci si potrebbe tenere le critiche per sè. Quanto costruito grazie anche a quelli come Conticello con tanta fatica potrebbe sgretolarli facilmente, e qualsiasi cosa aumenti questo rischio (anche piccole cose come scrivere in un blog) per me non è benvenuta.
puntuali e lucidi gli interventi di SEAT, di una logica disarmante per chiunque abbia un briciolo di senso logico….”secondo me”!!!!
non pretendo scuse dall’autore del post, almeno qualche rettiffica, qualche dubbio, qualche icrespatura del suo pensiero, questo si, dopo tutti questi interventi.
da siino non mi aspetto niente, egli è granitico nelle sue convinzioni, e nessuno qui è nelle “condizioni” di incrinare le sue assolute certezze.
peccato che palermo e la sicilia non siano luoghi normali
–
siino scrive:
“Nella comunicazione conta ciò che passa (non ciò che si vuole comunicare)”
secondo me è proprio questo il problema, può passare veramente di tutto.
…e ora…pubblicità!
auguri.
Stalker i tuoi addii irrevocabili a Rosalio non erano così granitici invece. 😉
lo so che avevi tirato un sospiro di sollievo!!!
invece rieccomi a qui, a rompere ancora in questa agorà.
direi che solo gli stupidi non cambiano idea 😉
sorry per l’OT
la tua amata stalker!
…non conviene a nessuno far polemica o impuntarsi…
Forse Cogliandro ne ha fatta una questione di buon gusto (sagra piuttosto che serata ne svia i contenuti
ma attira i clienti); o ha colto della ipocrisia in
questa serata dell’antimafia da salotto (come definita
da Stalker).
O non si è espresso bene,
o noi abbiamo capito male.
Il risultato è questo:
il post si presta a varie interpretazioni.
Forse quando si scrive su un blog, che non è un libro e nemmeno un giornale, bisognerebbe esprimersi in maniera più semplice e meno tortuosa.
Da questo post, abbiamo tutti da imparare, forse anche il signor Conticello, se non altro , quello che pensano i palermitani di lui.
Saluti.
Ehi, Conticello…
ehi, dico a te.
ma chì cumminasti???
dico io… ma come ti è venuto in mente di fare pagare i panini??? Ma allora che m… di Sagra è, se si deve pagare??? Allora dicetelo la prossima volta, che accussì io me ne vado dove mi pareppiace…
perchè litaliano palla chiaro…
la sagra è dove si mangia a sasizza, u vinuzzu e macari puro i gelato pe sciqquarisi a vucca il tutto rigorosamente AGGRATIS…
Dico… Conticello, lo capisci litaliano???
poi pe tutti quelli che dicono che cià un suo tornaconto ( Lò scritto bene tornaconto?) io secondo me è vero… che poi cià pure la scorta pagata da noi che, diciamo, paghiamo le tasse tipo sulle sicarette, sulla bensina che sono puro tasse o no??? e così noi a pagare le tasse e lui a girare coll’autista… colla sirena…lui che fà a bellavita e a noi non ci offre manco 3 o 4 panini con la milza, una crocchè, chissacciu, due panelle, un quarto e na azzusa…Niente di niente…Ma allora perchè io devo pagare, UN EURO, UN EURO E MEZZO di più per due panini quando me li posso manciare dove mi pareppiace???
Dico io oggigionno UN EURO E MEZZO ti ponno cambiare la vita…o no???
Stalker esistono la tenacia e la testardaggine. Una è la mia, l’altra è la tua. 😉
Ok Tony Siino, se ne hai voglia parliamo seriamente, probabilmente vado fuori tema alla grande, forse no.
Non amo parlare di me, ma mi tocca andare sullo specifico: la comunicazione, la sua importanza e le sue falsificazioni.
Anche io ne capisco qualcosa, e so come si può falsare il flusso.
Per molti anni la mia attività è stata quella di montatrice cinematografica, e qualcosa ancora ricordo, ad esempio come si può costruire la narrazione, come si può prendere per mano lo spettatore e condurlo da una parte o da un’altra a seconda di quello che monti o tagli e in che che sequenza. Mi segui?
Mi tocca citare Eisenstein (scusare la pesantezza), e le sue illusioni ottiche e percettive, a seconda di come mischi le tre carte. Il famoso PP del bambino che percepiamo in modo diversissimo a seconda della soggettiva che gli viene montata subito dopo. Se la conoscete, bene, altrimenti sgugolate, non voglio scrivere un saggio.
Ora tu qui hai il coltello dalla parte del manico e puoi montarti e costruirti Rosalio come più ti piace…solo che il tuo commento:
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“Stalker esistono la tenacia e la testardaggine. Una è la mia, l’altra è la tua.
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Sarebbe stato più utile alla narrazione se non avessi cestinato il mio che lo precedeva:
–
“toni siino, ti invito a rimanere in tema, l’argomento non è la dipartita di stalker ;-)”
-era solo un po’ di ironia, non credo che la policy se ne abbia a male, la verità della “narrazione” sicuramente si!
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Certo, parlo di fesserie, scaramucce che i lettori possono saltare a piè pari, ma se la narrazione e la sua leggibilità viene artefatta spesso e volentieri su passaggi ben più ficcanti e importanti, che possono spostare la “pubblica opinione”, è una grandissaima responsabilità, come ogni “redazione” seria sa, e ci si pensa e ci si riunisce prima di pubblicare.
Poi c’è qualcosa non quadra, perché sulle fesserie VERE di chat ed OT ne leggo a bizzeffe, ma quelle non son pericolose, babbìo….
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Sarei felice se non cestinassi questo mio scritto, credo di non aver detto cose troppo strampalate, e credo che possa essere uno spunto di riflessione su cosa ci si aspetta da un blog, e che cosa si intenda per policy.
Pensiero unico, conferma alle proprie tesi ed acclamazioni, o confronto?
Sciverti per e-mail non avrebbe avuto senso, e non per dover per forza apparire, solo perché la tua risposta già la immagino!!!
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Invio e non rileggo, sperando di non aver sprecato tempo scrivendo roba destinata alla carta straccia del “cestino”
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stalker
Stalker il tuo trattato è fuori tema. Se vuoi comunicare con Tony scrivigli per e-mail come ti ho già chiesto di fare io per e-mail. Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema. Grazie.
Forse ha ragione Valentina: …”bisognerebbe esprimersi in maniera più semplice e meno tortuosa.”
Almeno quando si toccano argomenti delicati.
E le ultime due frasi mi sembrano un tantino ridondanti e pericolose.
Ciao
Per lo stesso principio enunciato da questo post:
– non si devono comprare le azalee della ricerca perchè più care delle azalee del fioraio all’angolo della strada;
– non si devono comprare le uova di pasqua dell’ail perchè più care di quelle del supermercato;
– non si devono comprare le pigotte dell’unicef perchè più care di quelle che trovi al toy center;
O tutti hanno un secondo fine o dietro queste iniziative ci sono principi più alti di una semplice transazione commerciale.
Nonostante tuto penso che 8 euro per 4 piatti non sia un prezzo alto!!!
Maria Eugenia appunto si chiamano Azalee della ricerca e non azalee in super offerta speciale…20 euro. Il fine sociale e’ chiaro e non confuso come quando dici sagra…
Se dici Sagra e aggiungi ogni dato necessario per identificare la situazione mi pare non ci sia niente di “losco”. Nel comunicato è ben specificato tutto. Se poi c’è gente che non ha la buona abitudine di leggere è un problema suo
Francesca non ti e’ venuto il dubbio che abbiate comunicato male voi? A me sembra cosi’.
A me no. Il comunicato è molto chiaro. Non c’è alcun doppio senso e nessuna mezza verità. Basta leggere.
@Tony qualsiasi manifestazione può essere contestata se si hanno argomenti validi, financo se ad organizzarla fosse il Papa in persona… però far scadere la conversazione sulla Sagra di RadioMafiopoli ad un mero discorso sul costo dei pizzini mi sembra davvero misero, visto che non viviamo a Bolzano e vista la valenza della manifestazione stessa… no, non viviamo ancora in una città, e neanche in un paese “normale”, e a mio avviso è sbagliato far finta che non sia così (o far finta che Palermo sia cool come vorrebbe far credere il sindaco ridens)… ma al di là della criticabilità della sagra, il post di Domenico non si è fermato ad una critica ironica sul costo dei pizzini che, volendo babbiare un po’, si può anche fare, ma ne ha approfittato per scrivere un’invettiva acidula contro un certo modo di fare antimafia che evidentemente gli sta sulla panza, a lui come anche ad altri.
Il termine sagra richiama il concetto di festa e non presuppone affatto che si mangi tanto e si paghi poco. La vera connotazione del termine sagra è quello della comunione tra uomini e sacro. Nel caso in questione trattavasi di una festa dello sberleffo ai mafiosi. Il post si basa su un falso significato attribuito al termine sagra e quindi è privo di logica. Il senso dell’evento è stato completamente equivocato dall’autore del post. Non trattavasi di una scampagnata all’insegna della carne arrostita ma di una riflessione su un modo diverso di fare antimafia: lo sberleffo!
Vincenzo ti rimando al mio commento iniziale: quello che volevo dire l’ho detto (principalmente) lì, mi sento a disagio a discutere su aspetti secondari (o assenti) nella mia riflessione.
Anche a me sta sulla panza un certo modo (orlandiano) di fare antimafia.
Pazienza, per una volta che i mafiosi non c’erano, tocca sopportare i palermitani…
Si? E tu invece come fai antimafia? Pubblicando le notizie ansa degli arresti? Non ti pare poco?
A Siino sta sulla pancia il pizzino orlandiano. Molto cammaratescamente, quindi, alle ultime elezioni avrà contribuito a farci pesare sulla nostra, di panza, l’allegra compagnia che ci amministra. Come ragionamento non fa una grinza. A meno che Siino, con estremo sprezzo del pericolo, buttando il cuore oltre l’ostacolo, non abbia voluto votare lo stesso l’odiato pizzino. Se ha seguito la sua logica, ossia se ha voluto usare il pizzino a forma di scheda elettorale per scongiurare l’orlando furioso, gli faccio i complimenti di sana pianta, come diceva un mio vecchio amico. Ci ha dato davvero una grossa mano. Ma a questo punto, mi consenta, come direbbe il cammaratesco romano, meglio una bella scaletta con panelle e crocchè, così la evito di mandare parole al vento. Sono disposto a pagarla pure tre euro. Alla faccia dell’avarizia, che era il titolo giusto per questa infinita discussione.
Nuova deriva fuorviata del post…che c’entra adesso l’aspetto politico in tutto ciò? Noto la tendenza al bianco e nero che nella sua semplificazione aiuta ma non sempre riesce a rendere la realtà più spesso fatta di gamme di grigio. Mafiosi o antimafiosi, orlandiani o procammarata. Si possono fare i distinguo e i ragionamenti piú articolati? Si/no, acceso/spento, per questo basta un bit, una sinapsi. Ragionando invece con più di un neurone si possono anche cogliere sfumature, essere contro Cammarata e contestare anche i comportamenti di Orlando.
P.S. Ricordo che Siino ha riempito Rosalio di post contro Cammarata ed è in buona compagnia visto che è storia che anche a Sciascia stesse sulla pansa certo modo di fare antimafia…
….1990 inizia l’era di Orlando a Palermo e per la prima volta capisco che è arrivato il momento di ESSERCI.
Sono passati 18 anni e aldilà di qualunque commento sulle sue attività di oggi, LO ringrazio per avermi insegnato ad ESSERCI ed a volere provare a fare ANTIMAFIA in questa città.
Non c’è polemica verso di te Tony ma io c’ero in quegli anni e c’ero anche prima, in quei maledetti anni 80 quando non passava giorno che la città non si svegliasse con dei morti e penso spesso alle tante,TROPPE vittime della mafia (voglio ricordarne solo uno ROCCO CHINNICI proprio ieri era il suo compleanno ,pensate lo stesso giorno di Paolo Borsellino..)ed anche se non si uccidono innocenti in questa città da tanto tempo ( la pax mafiosa è servita anche a questo…) ho e continuo ad avere voglia di VERITA’….
occorre NON DIMENTICARE che in questa città il coraggio di pochi nel passato ha sempre portato LUTTO!
Solo un NOI può aiutare a combatterla e solo la ricerca della VERITA’ potrà sconfiggerla.
Scusate se sono andato fuori dal tema del post(?)
pequod
pequod, parole e pezzi di vita che condivido.
non so se sei fuori tema, anche perchè il tema di questo post continua a sfuggirmi.(?!?)
rosalio dovrebbe essere fiero di molti suoi commentatori, spesso sono migliori di molti autori.
ringrazio comunque l’autore di questo post, per la discussione a tratti importante che ne è scaturita, forse suo malgrado.
Stalker non mi pare opportuno che si giudichino le persone (autori). Liberissima di giudicare le loro opinioni. Saluti.
R.M. grazie.
Mimmo per me fare “antimafia” è fare il proprio dovere senza scendere a compromessi in Sicilia: piccole cose se vuoi ma sono gli effetti aggregati che contano, nel bene e nel male.
Seat io non voto a Palermo ma avrei votato per Cammarata. Orlando una volta l’ho votato (malvolentieri): il suo avversario era Totò Cuffaro.
Pequod io e te stiamo dalla stessa parte che è anche la stessa di Vincenzo Conticello. Ciò non mi vieta di poter esprimere perplessità se fa qualcosa che ritengo di dubbio gusto, senza nulla togliere al suo ruolo.
mi scuso SE mi sono espressa male, mi riferivo CHIRAMENTE alle loro opinioni, che spesso non reggono il confronto con quelle dei commentatori.
mi limito ad analizzare quello che leggo, “quello che passa”.
e ancora mi chiedo il senso di questo post, perchè un senso ci dev’essere! qualcuno l’ha colto?
saluti
Si ma ciò che ritieni di dubbio gusto tu, è di alto gradimento per molti altri. Come dimostrano moltissimi commenti d’altra parte. Non si può strumentalizzare tutto, anche una parola, pur di fare polemica.
Francesca e viceversa. 😉
toni siino, la differenza è che tantissimi commentatori hanno argomentato, sviscerato, citato, tu continui a limitarti a dire…io la penso così e nessuno mi può togliere la libertà di pensarla così…ma così come?
trovo un po’ infantile questo modo di confrontarsi.
non ti ho ancora letto in pensieri compiuti ed analitici.
Stalker ti rimando al mio commento iniziale.
e poi una cosa…sono perplessa nel leggere “fare antimafia”
sostituirei con ESSERE antimafiosi.
è sostanzialmente diverso.
secondo me
si toni, l’ho letto e lo ricordo, era la prima pietra, dopo ci sono stati molti interventi che hanno spostato notevolmente il punto di vista. tu sei rimasto a quella pietra a difendere la fortezza assediata senza sentire ragioni, se non le tue e quelle dell’autore.
non ho capito quale fortezza state difendendo, vi siete assediati da soli?
secondo me c’è da unirsi in una battaglia comune invece di fare i conti della serva, più la spesa che l’impresa!
@stalker
già qual’ è il senso del post?
OK il prezzo è giusto del panino con le panelle? O il significato esatto del termine “sagra”?
A giudicare da molti dei commenti teoricamente potrebbe anche essere questo.
Ma tu stessa sei invece arrivata – con l’intelligente lucidità che contraddistingue i tuoi interventi – a trovarci altri significati.
Ad esempio la dimostrazione dell’efficacia di uno strumento come Rosalio in grado di far scaturire una “…discussione a tratti importante…” qualunque sia lo spunto di partenza.
Fino ad un’altra risposta che forse senza accorgertene (?) ti sei data da sola due commenti fa, e cioè la distinzione tra due concetti “sostanzialmente diversi” che hai con grande esattezza individuato.
Grazie all’autore del post, forse suo malgrado.
E’ vero, si puo’ intellettualizzare tutto, anche le sciocchezze. Le parole sono importanti, Conticello, oltre a chiamare sagra una cosa che sagra non é, ha parlato male e vive peggio, se invece avesse parlato meglio pagherebbe una piccola tassa alla mafia, farebbe affari d’oro e magari, associandosi con l’estortore, sarebbe il “RE” del quartiere. Invece ha parlato male e non sa cos’é una sagra. Per la sagra le spese sono vicine a zero, i prodotti costano poco, perché quelli come il Signor Cogliandro amano le sagre dove si mangia A UFO, al signor Cogliandro non interessa sapere quanto costa la sagra o se c’é chi la paga, non interessa nemmeno sapere che Conticello non ha fatto affari e che con 8 euro per 200 persone ci paga forse le spese. Il signor Cogliandro é recidivo, a lui piace contare I CENTESIMI di euro, già una volta ha scritto un post per dire che all’aeroporto per colpa dei sistemi di sicurezza -peraltro legittimi- gli avevano fatto buttare circa 1 euro di acqua minerale. Ora, facendo l’opportuna ricerca di mercato (la prova del nove!) si é accorto che per mangiare l’equivalente di quello che ha preso con i pizzini di Conticello altrove avrebbe speso 7 euro circa, forse di qualità inferiore, forse in un posto meno chic e meno curato o dove si evade il fisco e non si pagano i contributi per il personale, che importa se si risparmia un euro! Anche stavolta un euro perduto. Grande finanza.
Conticello farebbe meglio se si trasferisse con la sua attività a Roma, e se é il proprietario del locale potrebbe affittarlo al signor Cogliandro, per organizzare conferenze per parlare di aria fritta come in questo post.
R.M la mia psichiatra è in vacanza, gli ho letto il tuo commento e ti ringrazia per avermi dafinito lucida!
spero che tutte queste “chiacchiere” siano servite,che non siano stae inutili.
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http://it.youtube.com/watch?v=GevPMERdHTo
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stalker
concludendo
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Addiopizzo e Libero Futuro credono e lavorano di più per un modello di denuncia dei singoli operatori economici senza eccessi di enfasi e di sovraesposizioni mediatiche che oltre a porre dei rischi in ordine all’incolumità personale degli interessati e al mantenimento in condizioni di normalità della propria attività di impresa, offre anche PERCEZIONI SPECULATORIE sulle vicende in cui si è coinvolti.
……………..
pequod
e chi può dirlo? speriamo che non si sia trattato di qualcosa di inutile, non buttiamo la speranza.
ahi! è in vacanza? tu resta tranquilla, senza agitarti (e senza fare agitare Rosalio) aspettando che torni: mi sembra stia facendo un ottimo lavoro. 🙂
🙂
scusate se intervengo a tempo scaduto
a me pare che la dietrologia che intravede nell’autore del post e nell’editore (Tony) un tentativo di far passare un messaggio che possa gettare discredito su Conticello o peggio su Radiomafiopoli sia altrettano fuori luogo quanto lo è sospettare di una intenzione strumentale dell’antimafia da parte di una persona come Ponticello che paga più di quanto guadagna, sia in termini economici che di qualità della vita, sia dunque per le sue scelte, sia per portare avanti iniziative come questa.
Concordo con Pequod ed apprezzo le sue parole in rappresentanza di Addiopizzo e LiberoFuturo. In effetti la sovraesposizione può avere effetti altrettanto devastanti quanto l’oblio.
Rispetto alla tenacia di Tony Siino, mi sembra invece che andrebbe apprezzata. In genere io ho una istintiva simpatia per chi ama parlar chiaro ed affermare le proprie idee, anche quando sono fuori dal coro e possono essere facilmente contestate dai più. E mi pare che la sua idea non sia da apprezzare solamente per la tenacia con cui la ha difesa, ma anche per il fatto che in fondo le aspettative di alcuni, che pensavano di poter mangiare 4 cose con 8 euro, si sono scontrate con una sorprendente distinzione fra cose che costavano un pizzino (il panino con la milza) e cose che ne costavano di più di uno sfincioni vari e dolciumi. Risultato? Per potere mangiare e bere in due (io più di 8 euro non avrei speso) mi sono dovuto accontentare del panino con la milza e di una bottiglia d’acqua (così come chi era con me).
Ripeto, se si considerano i reali costi dell’iniziativa, è chiaro che Conticello sicuramente non ha recuperato nemmeno le spese. Ma se l’aspettativa era quella della sagra, con prezzi politici (8 euro per 4 pezzi, qualunque pezzo scelgo), intendendo per sagra una manifestazione a carattere culinario dove si mangia non dico gratis, ma almeno sottocosto, allora sia il post che l’opinione di Tony non credo che siano poi così scandalosi, come molti hanno voluto vederli.
Ma ciò non toglie nulla al fato che sono contento, anzi orgoglioso di aver partecipato alla serata e ringrazio di cuore chi l’ha organizzata (Radiomafiopoli e Conticello); una occasione importante e purtroppo unica per essere “presenti” e dire NO alla mafia, e non solo a quella che spara. Ma per la verità, se mi è consentito dirlo, senza che nessuno si scandalizzi o peggio senza essere attaccato e giudicato, pensavo che con 8 euro avrei mangiato e bevuto con soddisfazione, sia io, sia chi era con me. Così non è stato. La prossima volta, magari, non sarebbe meglio non sottolineare l’aspetto dei prezzi “eccezionali”, onde evitare di ingenerare inutili aspettative?
Mi scuso con Conticello, se per sbaglio ho scritto Ponticello 🙂
Non si sa mai, magari qualcuno pensa che lo voglio screditare 😉
In ogni caso, devo ammettere che da parte mia avevo pensato ad una strumentalizzazione dell’evento, e dell’antimafia, per la ricerca di una visibilità personale. Ammetto dunque non solo di essermi totalmente ricreduto, ma di non essere immune, neanch’io, dalla logica “palermitana” del sospetto. Come non riconoscere, dunque, il merito, sia all’autore del post, sia a chi è intervenuto con i commenti, per avermi portato a considerare cose che mi hanno liberato da un pregiudizio?
Vostro malgrado? Non credo!
Grazie Pequod e Massimo per il vostro contributo.