Male fiùre
Non lo so se le gaffe sono prerogativa dei siculi…non credo proprio. Tutti le fanno. Di ogni nazionalità. Sono certa però che la cosiddetta mala fiùra sia tutta nostra e non sono a conoscenza di un corrispettivo dell’espressione in altri dialetti. La mala fiùra è di più del semplice commettere un errore, è proprio quando ti cade la faccia a terra e vorresti raccoglierla col cucchiaino e altri luoghi comuni vari. Almeno una volta nella vita a tutti è capitato di farne qualcuna. A Catania si dice mala cumparsa. A Palermo la suddetta locuzione è preceduta da un rafforzativo trunzu di mala fiùra appunto, tradotto usualmente con torsolo di cattiva effigie. In qualunque modo si voglia denominare la cattiva figura fa sempre scassare dalle risate gli astanti, un po’ meno l’autore.
Ne citerò qualcuna, partendo da una mia naturalmente. Se vi va allungate l’elenco.
- Location: cena da una mia cara amica. Viene fuori un nome, Pancrazio. Era il suo portiere. Rido per almeno 5 minuti e poi inizio a sfottere: “Ma che nome è? Pare il nome di un pappagallo, anzi no di un pesce rosso, meglio ancora di un criceto”. Alcuni sbiancano e mi fanno cenni, e io continuo. Incalzo. Come si chiama il padre della padrona di casa? Pancrazio, ovvio. Stetti muta per il resto della serata.
- Ora di pranzo. Il mio fidanzato va ad aprire la porta. Gli consegnano il nuovo elenco del telefono e, alla domanda “Che fa? Me lo fa prendere un cafè?” del ragazzo, lui, pacifico, risponde “Mi dispiace siamo ancora alla pasta”. Chiude e se ne va.
In genere, io sono una attenta, non me ne ricordo tante. Fortuna che ho un’amica che chiamarla Giufà è poco. È stonata di natura, ma tanto simpatica che uno gliele perdona tutte. La chiameremo Pina. Le male fiure della mia amica-giufà sono talmente e varie che spesso le citiamo quando una serata volge al moscio. Le ho classificate, naturalmente.
- MALA FIÙRA tristezza. In un pub, Pina fa amicizia con una ragazza e, ordinato per sé un bicchiere di vino, chiede alla nuova amica cosa prenda da bere. La ragazza risponde “niente di alcoolico, grazie. È da due mesi che sono in chemio”. Pina le dà una gran pacca sulla spalla e dice “Veeeeeero? Ma complimenti! Perciò è da 2 mesi che lavori in Kenia?”.
- MALA FIÙRA olfattiva. Pina inizia a frequentare una nuova palestra. Si mette la tuta, scarpette da ginnastica e salta in sella alla cyclette. Pedala, pedala, avverte uno strano odore. E inizia, sdegnata, a fare sondaggi coi vicini di cyclette “Ma che feto, ma non lo sente lei?E’ una vergogna, mah, dico io, non puliscono mai? E queste sono le palestre fighette!”. arriva finanche a protestare cazziandosi il responsabile e, lasciandolo mortificato, con l’asciugamani intorno al collo, si dirige impettita verso lo spogliatoio. Va per slacciarsi le scarpe e…sorpresa! Una bella cacata di cane attaccata sotto la scarpa! Ecco da dove veniva la puzza. Levata alla bella e meglio la fonte odorosa, Pina non mise mai più piede (manco con le scarpe ripulite) in quella palestra.
- MALA FIÙRA fiscale. Pina, l’abbiamo detto, è un po’ stonata, distratta, non chiede mai lo scontrino, per esempio, se il negoziante non glielo rilascia. Allora un paio di amici la sensibilizzano e le dicono di ricordarsene la prossima volta, che è un dovere, che paghiamo le tasse e bla, bla, bla. Lei, allora, memore di tutti i discorsi, entra spedita, chiede un pacco di sigarette e fa, puntando il dito contro il negoziante: “E lo scontrino dov’è? Vogliamo sempre fare i furbi eh? Pago le tasse, io, sa?”. Al che il tabaccaio le spiega che per quell’articolo non è necessario e Pina azzarda un “è sicuro?” e se ne va indietreggiando.
- MALA FIÙRA internazionale. A Londra io e Pina acquistiamo la travel card magnetica (Oyster, si chiama) che ci permetterà di viaggiare su bus e tube per una settimana. Funziona così: la poggi su un sensore e ti si apre il portello o quello che è. Tutto accompagnato da un segnale acustico. Ogni volta, Pina tira fuori sta carta, al che, per risparmiarle fatica, le dico “Pina, guarda che puoi pure poggiare la borsa e si apre lo stesso!” (intendendo la borsa con dentro la carta, da poggiare sul sensore, attraverso la borsa) e lei “e tu mi hai fatto spendere 30 pound, quando potevo poggiare la borsa e passare gratis?”.
Ringrazio Pina, musa ispiratrice di questo post, ma se è così un motivo ci sarà. È figlia d’arte, mi sa. Sua madre a una veglia funebre, col morto conzato in mezzo alla casa, alzandosi da una sedia, per salutare un tizio che le porgeva la mano si lasciò scappare un pirito troppo a lungo trattenuto, confortata dal discreto brusio che regnava nella stanza. Ovviamente, il brusio cessò nell’istante in cui la mamma di Pina si mollò.
Una MALA FIÙRA macabra entrata negli annali della mia famiglia, a proposito di morti, la fece mia zia. Al telefono con un lontano parente, sapendo che il padre è in fin di vita, si informa dello stato di salute del poveretto “E Franco come sta?” alla risposta “Non c’è più niente da fare” lei saluta dicendo “Speriamo bene allora va’”.
La lista sarebbe ancora lunga, ma concludo con la più bella MALA FIÙRA maniaca, fatta da un mio amico dj. Notte fonda saranno state le 5 del mattino, un dopo discoteca, ci radunavamo al solito bar, chiacchierando del più e del meno, scambiandoci commenti sulle rispettive serate. A un certo punto, parcheggia di fronte a noi un’automobile, ne esce una bella donna, provocante, scollata e, mentre lei si dirige verso il nostro gruppetto, il mio amico inizia a commentare pesantemente: “Ma cu è sta p…ca? Guarda come sculetta! Mmmm che le farei…! Ma cu è sta p…ca?”. Al che un dj là presente fa: “Ora te la presento. È mia madre”. Bene. Come te ne esci da una situazione del genere? Solo muto ti puoi stare. E infatti, non lo guardò più in faccia per mesi.
Bene, io ho lanciato la sfida…continuate?
E così ora pure il mio torsolo di cattiva effigie è online… 🙂
Una ex concorrente del Grande Fratello di cui non mi ricordo il nome ne raccontò una molto carina:
ospite nella barca dei BARILLA con i quali non aveva dei rapporti confidenziali, si mettono a tavola per un pranzo formale…
Come spesso accade quando si inizia a mangiare i commensali smettono di parlare, e allora lei:
SILENZIO PARLA AGNESI…
ahahahah
è calato il gelo…
La Oyster non è una carta magnetica ma una RFID!!
Franz…sorry, era per fare capire il concetto. La poggi e…apriti sesamo!
Complimentissimi, Maria!! (o forse dovrei farli alla tua amica?)
Mia sorella al ragazzo dell’elenco telefonico, al momento del “caffé”, glielo voleva fare davvero. E quello: “Ma no, sa come si dice…” e lei non capiva. E’ finita che l’euro gliel’ho dato io e gli ho detto al tizio “Sa com’è.. studia a Milano, la non sono abituati…”
Ovviamente, la storia salta fuori ogni anno in periodo di “cambio elenchi”.
1990. mio fratello fa il militare ad ascoli piceno. mio
padre, per il suo compleanno, decide di fargli un bel regalo e gli compra il biglietto aereo a/r alitalia per festeggiare a palermo. prima volta in assoluto di mio fratello su un aereo. si imbarca, emozionato ma spavaldo come un veterano del volo, si accomoda accanto una stragnocca marchigiana che scende a palermo a trovare gli zii.
mio fratello, piacione come solo lui sa essere, attacca bottone e comincia a creare una certa intimo flirt con la ragazza. mio fratello – un genio – comincia a raccontare (inventando, naturalmente) i suoi 1000 viaggi all’estero, canada, usa, thailandia, cina, giappone, brasile…
passa l’hostess con il rinfresco e lui, serafico, mettendo mano al portafogli, si rivolge alla tipa accanto e dice: “lascia, faccio io, insisto”.
nonn l’ha più rivista.
e vaiiii c’è ancora qualcuno che vola alitalia!
Maria,
Quella di Londra è fantastica!!! ho riso per 5 minuti di seguito in ufficio e mi hanno presa per pazza!…Pina se non ci fossi bisognerebbe inventarti!!!
Un bacio a tutti e due!!
Simpatico l’rfid eeeh? 😉
La migliore definizione di quelle che noi chiamiamo malefiure ce l’hanno secondo me i napoletani .
Loro dicono ad esempio ” ho fatto una figura di niente ” .
Bellissima.
Complimenti per il post Maria.
iiihihihihii
baciuzzi 8)
torsolo di cattiva effigie lo diceva sempre un mio professore di matematica al liceo, non è che l’hai avuto pure tu? 😀
Premessa: il mio ragazzo, marchigiano, si diverte ad imparare modi di dire, proverbi ed espressioni idiomatiche del nostro dialetto siciliano. A volte non fa molta attenzione quando gliene spiego il significato, è attratto più che altro dalla musicalità e si compiace evidentemente quando riesce a riprodurre tali espressioni correttamente. Sicchè capita non di rado che mentre passeggiamo per la città dica a cuor leggero e a voce alta cose del tipo “figgh’i pu..a!!”: a me cade la faccia a terra e parte il cazziatone!! Un pò di tempo fa eravamo in motorino, guidavo io lui stava dietro. Ormai, nonostante il suo carattere pacato, ha imparato a conoscere l’agitazione e il nervosismo dei palermitani alla guida e di conseguenza si adegua (paese che vai…). Bene, avevo dimenticato la freccia messa da un pò e un automobilista che evidentemente si era accorto di ciò, per gentilezza si accostò dicendomi: “Viri ca hai u faru addumatu!” Mentre io stavo per accennare un “Graz..”, interviene il mio ragazzo (che non aveva capito nulla, ma pensava che in quelle strane paroline si celasse un insulto)esordendo con un “Ma vaffanculo” accompagnato da gesto con la mano. Volevo morire…per fortuna quel signore si limitò solo a ricambiare l’insulto svoltando subito a destra…
Ed allora xkè non parlare della mia lanzatina (scusate il termine) in piena sala di un ristorante di cefalù capitata qualche anno fa e con decine e decine di occhi puntati addosso?! Min..ia ra mala fiura!!
Che ne dite se alla festa di fidanzamento di amici/conoscenti, nel fare un augurio ai novelli fidanzati, sbaglio il nome di LEI… sostituendolo per giunta con quello di un’intima amica di LUI?
Il silenzio surreale della stanza viene interrotto dalla voce di LEI che mi fà notare di non chiamarsi xxxxxx, ma yyyyy… e io con il viso in fiamme ma con voce calma (faccia di granito + che di bronzo)rispondo:
Perchè io che ho detto?
Incontro un vicino in ascensore, dopo parecchio che non lo vedevo.
IO: ah ciao…come STATE (sottinteso, tu e tua moglie)?
LUI: Come state…? come STO! Mia moglie se ne è andata tempo fa…
Tipologia della figuraccia: se non si vede una persona da tempo, evitare di chiedere di mogli/mariti/fidanzati/e…
Ero in auto con XX ed i suoi anziani genitori, destinazione passeggiata in campagna… scrivo un sms alla mia migliore amica: “ciao cara, sono in macchina con XX e con i NANNO’, mi sto facendo 2 p”; dopo un istante bipbip al cellulare di XX… legge e con sguardo nero mi chiede: “MA CHE VUOI DIRE?” … avevo sbagliato il destinatario dell’sms!!! (malafiùra cellulare)
non dimentichiamo l’antidoto:
-in siciliano: ammogghia sta atta …asinnò ci accucchi un trunzu i malafiura
-in italiano: avvolgi il felino …se non vuoi raccogliere un torsolo di cattiva effigie
(a proposito stavo scrivendo “efige” e ci stava accucchiannu un gran trunzu i mala fiura!)
Questa me l’hanno raccontata, sembra uno sketch, ma è un fatto realmente accaduto. XX ha un bel cane che gironzola tra i giardini della sua villetta confinante con quella dei vicini, animalisti sfegatati e un pò fanatici. I vicini acquistano un criceto che battezzano, gli inaugurano la nuova gabbietta e così via. Un giorno XX vede “arricampare” il suo cagnone con il criceto tra i denti, morto e tutto sporco di terra. XX è terrorizzato! Acchiappa sto criceto, lo lava, lo phona per bene e approfittando dell’assenza dei vicini, scavalca nel loro giardino e risistema il cadavere dell’animaletto dentro la gabbia, che da rigido com’era mette in piedi nella sua ruotina. Dopo qualche giorno il vicino incontra XX e gli racconta: “Sai XX, mia moglie l’altro giorno ha avuto un mancamento..guarda sembra una cosa soprannaturale. Ricordi il criceto che avevamo preso? Purtroppo è morto dopo poco tempo e lo abbiamo seppellito in giardino e sai cos’è successo? Dopo due giorni l’ha trovato di nuovo nella gabbia!! (AAAiuuutooo!!)
Quella del criceto è m e r a v i g l i o s a! 😀
Strepitosa questa del criceto…troppo bella veramente!!!
Periodo del liceo, festa (forse di 18 anni), un mio compagno aveva una giacca chiaramente non della sua taglia, sembrava Aldo di Aldo,Giovanni&Giacomo quando ruba il vestito al morto, allora io, credendo di fare la battuta dell’anno e riferendomi chiaramaente al film di cui sopra, gli dico: “ma sta giacca a quale morto l’hai rubata?”….silenzio….non l’aveva rubata, era uno dei pochi ricordi di un suo carissimo parente (zio? padre?) morto qualche tempo prima
Io sono una specialista in materia. Chi mi conosce lo sa benissimo!
Complimenti per il post, come al solito!
quella del criceto gira da anni.
l’ho sentita più volte, solo che protagonista era un coniglio o un gattino
pochi giorni fa, non sentivo un amico da un po’, lo chiamo, e appena lui dice “pronto” io gli dico “aaah vivo sei?!!” e lui “io sì, la mia mamma non più da venerdì scorso”… 😐 potete immaginare come mi sono sentita?
la scorsa settimana ho appuntamento in pizzeria con degli amici e arrivo chiacchierando, un po’ distratta e cerco di attraversare l’ingresso senza vedere la porta a vetri! presa in pieno! boato tipo campana… tutti si girano e io che dico a destra e a sinistra “è tutto ok, sto bene, non mi sono fatta niente!”… il bernoccolo in fronte mi è durato qualche giorno!
lo scorso anno poi avevo intitolato una mia foto “malafiura”, se vi va, eccovi il link:
http://www.flickr.com/photos/chiarachiaramonte/2284892927/
grazie maria per i tuoi post frizzanti…
ma una bella maglietta con la faccia di maria no?
amunì? 😉
Quella del criceto non e` una malafiura realmente accaduta ma una semplice leggenda metropolitana diffusa un po’ in tutto il mondo.
Chiara! T’immagini andarsene in giro con la mia faccia sulla maglietta!E la scitta che direbbe? Con rispetto parlando ;-)?
Mi sovviene un’altra mala fiura. Uscita notting hill della metropolitana di Londra, ora di punta. Salgo i gradini di fretta e mi incuddurìu i piedi. Capisco che sto per cadere, ma era talmente tanta la stanchezza che mi lascio cadere lo stesso. 50 persone di sopra a chiedere come stai(giuro giuro, gentilissimi gli inglesi!) E io che rido senza fermarmi più…ma risate…i cianchi proprio!
Lavoro in un’agenzia di viaggi di una via molto trafficata e ogni giorni devo fronteggiare avventori di vario genere che entrano nel locale:venditori di accendini, venditori di portachiavi di padre pio, zingari, quelli che passano per olearti la saracinesca, quelli che vogliono i soldi per il latte dei figli etc.
Un giorno, ormai avvezza a tenere la porta chiusa onde evitare tutti questi disturbi, bussa un signore dai tratti somatici africani, barba incolta e malu vistutu facendomi segno di aprire. Al che io rispondo: “no non voglio niente, sono senza monete” gesticolando facendo segno di andarsene. Questo insiste al che mi alzo per aprire e prenderlo a male parole: era il responsabile commerciale di un importante tour operator tunisino. Sono sprofondata.
…allura fici malafiura!!
Marì..che dire..ho soggiornato “lì”, per qualche giorno, e mi c’hai fatto entrare ridendo!! Sono appena rientrata a casa ,la prima cosa che faccio ..leggo il tuo post..e mi scompiscio!!!Cubito.. Che tempismo perfetto!!!
Ti conto quest’altra del matrimonio dei miei genitori(1973)che mia mamma m’ha fatto sovvenir,or ora,alla memoria:
Vestito da sposa prestato ,di una taglia più piccolo(Eh..a caval donato!!),e quindi diciamo che le stava “giusto ..giusto” povera figlia! Ingresso in chiesa,”vuoi tu..”,scambio di fedi,bacio,viva gli sposi,commozione…e fin qui tutto a posto. Finisce la cerimonia e il parrino si avvicina alla sposa per salutarla con calorosa stretta di mano.Che succede in un frazione di secondo? Che la cucitura della manica destra del vestito di mia madre si strappa e lei istintivamente ,con la mano sinistra va per afferarsi il braccio dove la manica si sta ,rovinosamente ,lacerando..Risultato ? Un bellissimo ..” TIE'”.. in faccia al parrino!!! 😉
malafiura a cena: nel 2007 un amico single invita a cena in casa sua 6 o 7 persone tra cui me; conoscendolo gli chiediamo cosa portare: no niente, risponde, ho la pasta x fare la pizza e una serie di involtini nel freezer. Bene, aveva procurato mezzo chilo di pasta x pizza ed aveva solo un barattolo di salsa x condirla, e uscendo gli involtini dal frigo ci accorgiamo che erano già scaduti nel febbraio 2005… praticamente abbiamo telefonato a pizza-taxi e cenato dopo le 23; ovviamente faccia in terra del padrone di casa 🙁
la mia + grossa malafiura : all’indomani dell’ora solare un tizio mi fa “che ore sono?” e io, dimenticandomi di aver regolato la lancetta 1 ora indietro, gli ho dato l’orario sbagliato di 1 ora. che malagfiuraaa, la + grande malafiura che si possa fare!!!!
una volta una compagna di scuola di mia sorella si è fatta tutto il corridoio con la gonna dentro i collant!!!
era stata in bagno….
x monachella: …a trombare
in ascensore, con 2 bimbe del mio palazzo e il loro papà…
una delle bimbe ha in mano un bellissimo cavallo, e io le chiedo:
“tesoro, e come si chiama questo cavallino”
la bimba: “spirit!”
e io, che evidentemente non avevo capito bene: “pirito??? ma che nome è per un cavallo???”
…sig. Sapientone, evitiamo di far capire ai commentatori quali siano i suoi “tempi”!!!
una sveltina flash.
mi sono ricordato un’altra malafiura epocale che ho fatto: entro in un bar bevo una cocacola e inavvertitamnete mi cadono 2 goccie (grandi 2 millimetri ciascuna) di coca nel bancone mentre la verso, me ne sono andato dimenticandomi di scusarmi. che malafiuuuuraaa incredibile!!!!
gocce*
Sapientone io sto osservando il tuo comportamento. Non costringermi a intervenire. Grazie.
io ne ho una tremenda:
Mala fiura LEZIONE DI VITA.
Un mio amico ha perso la mano destra da ragazzino in un incidente. Ebbene: eravamo in pizzeria e scherzavamo a scrivere e disegnare sui tovaglioli di carta in attesa delle pizze. io sono mancina. vedendo scrivere lui ho esclamato: “ah anche tu sei mancino!”
volevo sprofondare.
Lui mi ha tolto dall’imbarazzo con un grande sorriso.
ad un seminario di veterinari e allevatori di asini, amici comuni presentano a S. una veterinaria. appena lei si allontana, S. si rivolge agli amici e col suo solito tatto fa: “vacca boia che gnocca!!! ma chi se la tromba la dottoressa????”…tre poliici si girano verso il quarto uomo presente e all’unisono: “lui, è suo marito!!”
gelo…S. balbetta qualcosa e da genuino bolognese verace e bonaccione…riesce a buttarla in risata!
per fortuna la dottoressa ha molto senso dell’ironia, e anche suo matito, ora sono amici per la pelle.
Questo post oltre ad avermi migliorato la serata, mi consola di tutte le malafiure che ho fatto! 😀
Io assai ne faccio, ma una memorabile è successa un paio di annetti fa.
Parlavo con un amico che nn vedevo da tempo, all’improvviso si avvicina un ragazzo scuro di carnagione, dai tratti un po’ africani. Io totalmente distratta e presa dal discorso intrattenuto con questo mio amico, mi giro verso il ragazzo convinta fosse un marocchino che volesse vendermi qualcosa e gli dico: “No no nn voglio niente!” … Inutile dire che nn era un marocchino ma l’amico del mio amico!! -.-