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venerdì 15 nov
  • I cinesi

    I cinesi, se vogliamo dare credito a quanto si dice in giro, hanno le seguenti caratteristiche: ci hanno invaso, rovinano il mercato e l’economia, puzzano, non muoiono e se lo fanno usano i cadaveri per preparare gli involtini primavera, mangiano solo cibi fritti-fritti, mangiano tutti allo stesso momento da misteriose vaschette, nei loro negozi hanno traffici strani, rapiscono le ragazze che vengono salvate all’ultimo minuto mentre stanno per subire espianti di organo, vendono solo merce cancerogena e sono cancerogeni essi stessi, sono sgarbati, sono mafiosi, non vogliono integrarsi, ci odiano…e qui mi fermo anche se qualche altra cosa ci sarebbe.

    È ovvio che tutto quello che si dice in giro dei cinesi è per la maggior parte falso, sono stereotipi che ci piace ripetere ma che quando siamo soli con il nostro intelletto riconosciamo come cazzate. Analizziamo le varie voci.

    • Ci hanno invaso: se per invasione si intende che hanno aperto negozi in ogni luogo, per quanto remoto possa essere, è vero. Non ci sono negozi cinesi a Levanzo ma a Pantelleria sì.
    • Rovinano il mercato e l’economia: bho?!? Non sono una esperta di economia ma non mi sento danneggiata quando compro una maglia 10 euro “dal cinese”, mi sento presa in giro quando compro la stessa maglia 50 euro in un negozio di quelli che trovi in tutta l’Europa. Qualcuno dirà che non è la stessa, guardate le etichette e troverete la sigla PRC in molti prodotti venduti nei negozi “non” cinesi.
    • Puzzano: non puzzano i cinesi ma spesso le merci sì, a volte è un odore acre che esala dall’abbigliamento e a volte è un odore fastidiosissimo che è appiccicato per sempre su scarpe, borse, etc… Lo stesso “odore” a volte aleggia in alcuni negozi che non sono “cinesi”.
    • Non muoiono e se lo fanno usano i cadaveri per preparare gli involtini primavera: questa non converrebbe neppure commentarla. Trattasi di una leggenda metropolitana che con diverse varianti circola da tempo. Negli involtini primavera si mettono solo verdure!
    • Mangiano solo cibi fritti-fritti: ci fanno credere di mangiare solo fritti e nei ristoranti cinesi cucinano quello che noi ci aspettiamo di trovare. Se mangiassero sempre quello che chiediamo noi nei loro ristoranti dovrebbero avere lo stomaco di ferro.
    • Mangiano tutti allo stesso momento da misteriose vaschette: questo potrebbe essere vero, potrebbe esistere una loro organizzazione tipo catering che rifornisce i pasti pronti ai negozianti visto che ad ora di pranzo non chiudono. Anche negli ospedali i pazienti mangiano tutti allo stesso orario e i pasti sono distribuiti nelle vaschette.
    • Nei loro negozi hanno traffici strani: più che traffici strani io direi nessun traffico. Ci sono, di fatto, alcuni negozi dove sei accolta come un cliente e quindi con l’assistenza che un cliente si aspetta e altri dove sei accolto come un rompiscatole e prima te ne vai e meglio è. Ci sono negozi dove esiste un ragionevole ricambio delle merci ed altri dove c’è la polvere degli anni depositata su oggetti che oramai nessuno si sognerebbe più di comprare. A tale riguardo ci si potrebbe chiedere come mai nessuno controlla le condizioni igieniche di tali negozi.
    • Rapiscono le ragazze che vengono salvate all’ultimo minuto mentre stanno per subire espianti di organo: anche questa è una leggenda metropolitana che resiste da anni e che ancora oggi viene raccontata come autentica. L’ultima volta che l’ho sentita la narratrice era una simpatica signora che riportava l’episodio come “visto con i suoi occhi” dal marito ma quando ho chiesto riferimenti precisi tipo data, nome della strada…non seppe dirmi nulla e questo è tipico delle leggende metropolitane.
    • Vendono solo merce cancerogena e sono cancerogeni essi stessi: che la merce possa non essere in regola con le norme europee in materia di sicurezza è possibile e dovremmo prestare attenzione alla presenza delle diciture di legge (…e alla loro autenticità) ma dovremmo farlo sempre e con tutte le merci. Naturalmente non possono essere cancerogeni per una quantità enorme di motivi, primo tra tutti il fatto che non riuscirebbero a sopravvivere a lungo.
    • Sono sgarbati, sono mafiosi, non vogliono integrarsi, ci odiano: queste voci possono essere riunite poiché riguardano vari aspetti di uno stereotipo che scaturisce dal fatto che la cultura dei popoli orientali è totalmente diversa dalla nostra e che non riusciamo a comprenderla del tutto. Qualche atteggiamento poco cordiale potrebbe essere espressione di riservatezza, l’apparente non volontà di integrarsi potrebbe essere dovuta ad una effettiva difficoltà ad apprendere una lingua tanto diversa dalla loro e a comprendere delle norme culturali che ignorano. Uno degli errori che lo stereotipo produce è l’estendere un tratto negativo a “tutti” gli appartenenti ad una categoria, “tutti” i cinesi sono mafiosi ad esempio. Alcuni di loro saranno sicuramente dei criminali, altri sono dei poveracci che cercano di vivere meglio e altri sono dei delusi che vorrebbero tornare a casa…e altri sono…chi lo sa? Non possiamo conoscere “tutti” i cinesi.
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  • 59 commenti a “I cinesi”

    1. Se non altro sono grandi lavoratori: sotto questo punto di vista, noi palermitani in particolare avremmo da imparare da loro.
      Tuttavia non riesco a digerire che adolescenti palermitane, lavorino in nero sotto un titolare cinese per 500 euro al mese: se in Cina sgarri ti tagliano le mani, qui si sono antropizzati forse troppo…..

    2. Sotto casa mia c’è un negozio di cinesi. Marito e moglie. In effetti la loro cultura è diversissima dalla nostra. Da tempo sono entrato in confidenza con loro,(per forza, li vedo ogni giorno!) e credetemi, i cinesi sono troppo simpatici, cordiali e gran lavoratori. Hanno un senso dell’humor, sofisticato e molto inglese. Per quanto riguarsa l’invasione…c’è poco da commentare. Affittano i negozi non li rubano. Ottengono le licenze dal comune, non se le scrivono da soli. Inoltre vendono le stesse cose dei negozietti di via Roma…in alcuni casi i negozianti comprano proprio da loro e poi ci fanno un ricarico del 50% minimo. Ricordiamoci che l’ IBM è cinese….

    3. Sono deliziata da questi commenti!mi piacerebbe, infatti, sapere cosa “veramente” pensano i miei concittadini su questo fenomeno e non solo quello che si “spara” nelle anticamere dei medici, alla fermata dell’autobus …e nei luoghi solitamente fertili di perle di saggezza 🙂

    4. Io non ho nulla contro i cinesi, anzi penso che potremmo come città guadagnare moltissimo dalla loro “invasione”. Sarei dell’idea di creare a Palermo una piccola Chinatown, per chi conosce bene Londra intendo dire una strada come Gerrard street (scrivete su google immagini “Gerrard street london” e vedrete)
      Una strada in cui ci sono solo ristoranti e negozi cinesi, mercanzie profumi e colori. Per un attimo ti sembra veramente di essere in Cina. Sarebbe un richiamo in più per i turisti.

    5. Questo blog mi piace, ma a volte rimango esterefatto dell’incosistenza e banalita’ dei post.
      Ho capito che le legende metropolitane sono solo legende e che ogni cinese e’ diverso dall’altro…sara’, ma pensavo di saperlo gia’.

    6. i cinesi ci rovinano l’economia? ne ho piacere, se l’economia qui è puro ladrocinio. Offrono merci di qualità medie a prezzi più che onesti, proponendole senza fronzoli o furberie occidentali (leggi: prezzi rincarati del 50% e più); di conseguenza avrei piacere estremo a veder fallire gli italiani in favore dei misteriosi nani giallognoli (che poi non sono per niente giallognoli, ma volevo usare un sinonimo per evitare di ripetere “cinesi”).
      Ah, la cucina cinese non mi fa impazzire, comunque..

    7. Scusate, ma qualcuna la devo proprio commentare: mangiano veramente tutto “fritto fritto fritto…”
      Ho lavorato diversi mesi con un gruppo di ingegneri cinesi in trasferta palermitana, che abitavano tutti insieme in un appartamento e si cucinavano la cena in casa per risparmiare (ma questo è un’altro discorso, che mette in luce il loro sfruttamento e l’assoluta impossibilità di concorrenza per le nostre aziende), e vi assicuro: friggevano pure l’INSALATA!!!!!! ma si può!
      Inoltre, senza voler fomentare alcun razzismo (sono riservati, ma piano piano si entra in confidenza e si scopre quanto ci somiglino nei pregi e soprattutto nei difetti, nonostante l’apparenza), vorrei confermare che un po’ “puzzano”anche loro, non solo i vestiti 🙂 Ho scoperto che ciò è dovuto ad un consumo spropositato di aglio: non è che per caso è questa l’arma segreta per reggere i cibi fritti-fritti?
      Dimenticavo, si dice sempre che sono tutti uguali… ma quando mai:
      basta abituarsi un po’e riuscirete a distinguere perfettamente, nonostante gli occhi tutti a mandorla e i loro capelli tutti lisci e neri, i vari “Fan”, “Wang”, “Shen”, etc…

    8. Ho letto con piacere l’articolo di Rita Parisi, perchè dà la possibilità di riflettere su tanti pregiudizi nei confronti dei cinesi e non solo.
      Vorrei ricordare a tutti come anche noi SICILIANI siamo conosciuti nel mondo, secondo stereotipi che molte volte ci offendono.
      La brava gente esiste ovunque, purtroppo siamo molto condizionati dal “potere della televisione” che spesso diffonde notizie storpiate a secondo dell’obiettivo da raggiungere.
      Mi piacerebbe sapere come ci vedono i cinesi, sapere quali problemi incontrano nell’integrazione con la nostra cultura, conoscere i loro suggerimenti per migliorare la convivenza senza alzare muri. La conoscenza dell’altro ha sempre aiutato gli uomini. Nel mondo non esiste solo il MALE ma anche il BENE, solo che del bene non se ne parla perché non fa notizia.

    9. Favorevolissimo ai loro prezzi bassi e cosi’ i nostri negozianti…mooolto furbi da quando c’è l’euro…iniziano ad abbassare i prezzi anche loro!!
      State certi che i nostri non ne risentono per niente…hanno triplicato i prezzi da quando c’è l’euro!!!Alla facciazza di loro ben vengano i cinesi!!!

    10. Beh una cosa è certa , i prodotti provenienti dalla Cina ( giocattoli e piccoli elettrodomestici soprattutto ) sono poco più che spazzatura .
      Durata media di un giocattolo cinese : 10 minuti !
      Il guaio è che ormai è difficilissimo trovare roba del genere che non sia prodotta in Cina .
      E se li trovi costano il triplo .

    11. Mi spiace molto notare come un post che si batte per evitare i luoghi comuni e le frasi fatte sui cinesi, alla fine ne sia infarcito dall’inizio alla fine…ovviamente secondo me (è il mio parere personale!).
      Vorrei poi chiarire la differenza tra un oggetto qualsiasi originale Made in China ed uno stesso oggetto fabbricato in Cina da industrie europee (anche italiane, è ovvio) che però rispettano tutti gli standard qualitativi e di sicurezza, utilizzando soltanto manodopera cinese. Sembra una differenza trascurabile, invece è fondamentale!

    12. L’IBM è cinese??? Ma che stai a di’? 😀

    13. Vabbuò anche noi a nostro tempo invademmo l’America, portando sia cose postive che negative…insomma la storia è fatta di corsi e ricorsi alla fine non mi pare diano fastidio a qualcuno.

      Per Franz: L’IBM è cinese ?!?! Ma dov’è l’hai letta sta boiata ? E’ attiva sul mercato americano dal 1888 e la prima sede è stata proprio a new york nel 1911. Non è mai stata cinese.

    14. Solo da 4 anni a questa parte lo è una divisione, ma la sua storia è tipicamente americana.

    15. ok che i cinesi fanno di tutto, ma l’IBM no!!!
      cmq diverso non vuol dire per forza sbagliato o pericoloso. perchè si ha sempre paura di quello che non si conosce???
      cmq molta gente pensa che chi non è occidentale (per es. africani, asiatici o rom) facciano puzza… forse la puzza l’abbiamo noi… ma sotto il naso!!!!

    16. la ibm NON È cinese, ma una società cinese, la lenovo, ha acquistato qualche anno or sono la divisione computer di ibm. la ibm è sempre stata, e lo resta tutt’ora, statunitense

    17. Lo so Claudio, lo so. 🙁 Ho sintetizzato forse un pò troppo. Nel dicembre del 2004 IBM ha venduto a Lenovo, il più grande e famoso produttore in Cina impostosi grazie ad una forte capacità innovativa ed al prezzo sensibilmente più basso dei concorrenti (ma più alto degli altri amrchi cinesi), la sola divisione personal computer. La nuova società però vede IBM con solo il 18% di capitale. Di fatto la Lenovo è socio di riferimento della IBM. Per cui la IBM è statuninense solo per quella percentuale!!

    18. @Sisì…per favore, informati prima di prendere posizioni così nette!

    19. @tony…e anche tu…:-(

    20. Franz temo che sia tu a fare una grande confusione e a doverti informare meglio ma non voglio entrare in polemica. Basta leggere una scheda societaria di IBM per capire che non è cinese, né in senso stretto né in senso lato.

    21. Tony, temo che la confusione la stia facendo tu. Neanche io voglio entrare in polemica, ma conosco bene la scheda societaria di IBM. Resta il fatto che nel 2004 il marchio ThinkPad è stato venduto a Lenovo per 1,25 miliardi di dollari e che la nuova società vede una partecipazione dell’IBM al 18% 😉

    22. Franz ma tu hai scritto IBM, no n ThinkPad…

    23. Ubi homo, IBM 🙂

    24. vabè…ci rinunzio 🙁

    25. E’ vero che anche noi abbiamo “invaso” gli Stati Uniti ma prima di poter iniziare a lavorare ci tenevano 40 giorni a Ellis Island completamente ghettizzati!!!Quindi finiamola con queste similitudini che non hanno fondamento. I cinesi lavorano? Pagano le tasse? mangiano solo fritture? Ebbene nei primi due casi deve essere il comune a controllare (e sappiamo quanto sia efficiente!)nel terzo caso saranno pue affari loro, da quale pulpito????Noi palermitani mangiamo di tutto anche cose ch per altri sono inammissibili!!!! Ogni cultura la sua tradizione ed è giusto che sia così!!!!!

    26. Le leggende metropolitane si commentano da sole, ad esempio quella dei rapimenti per espiantare gli organi la sapevo sui turisti a Cuba. Per quanto riguarda il fatto che “non muoiono mai”, siamo davanti ad una generalizzazione di un fatto vero: qualche tempo fa(fece un servizio pure Report) la procura di Milano si accorse che a fronte di migliaia di cittadini cinesi residenti nella zona vi erano 1-2 certificati di morte all’anno, semplicemente i parenti non denunciavano alle autorità il decesso del loro congiunto e “vendevano” l’identità del defunto e relativi documenti ad un clandestino, qualcosa di non molto diverso dai nostri onorati connazionali che continuano a riscuotere la pensione della madre morta dieci anni prima.
      Inoltre vi è da considerare che chi sa che deve morire a breve (ad es malati terminali), proprio in virtù del loro profondo identitarismo culturale, preferisce tornare in Cina per morire lì

    27. Morale della favola LENOVO acquista un segmento di mercato da IBM ovvero il segmento del mercato consumer nel 2004. L’investimento inizialmente prevede solamente il rilevamento delle licenze commerciali.
      Successivamente l’accordo venne ampliato e prevedeva l’acquisizione immobiliare anche delle fabbriche di produzione.
      Lenovo è partner IBM non proprietaria, non ha nessuna partecipazione in IBM come societa controllante ne controllata.
      Lenovo ha acquisito il segmento consumer e IBM ha canalizzato i soldini della cessione di questo ramo d’azienda per incrementare “ricerca” e presenza su segmento corporate e server-station.

      Leggasi sotto….

      2004:
      IBM PCD presenta il primo desktop ThinkCentre Ultra Small, le cui dimensioni sono paragonabili a quelle di una scatola di cereali da colazione .

      IBM PCD introduce il primo portatile dotato di un lettore di impronte digitali integrato.

      IBM PCD consegna il 100milionesimo PC (considerando l’insieme dei PC desktop e portatili).

      Lenovo diventa partner mondiale del Comitato Olimpico. E’ la prima società cinese a essere partner per la fornitura di dispositivi tecnologici al CIO .

      Lenovo decide di potenziare il segmento di mercato Home lanciando i PC “Yuanmeng” destinati ai cittadini per uso privato .

      Lenovo e IBM annunciano un accordo in base al quale Lenovo acquisirà la divisione Personal Computing Division di IBM, l’unità IBM che produce e vende PC (desktop e portatili) in tutto il mondo. Lenovo diventa il terzo più grande produttore di PC a livello mondiale.

      2005:
      Lenovo completa l’acquisizione della divisione PC IBM (PCD). Diventa così un protagonista del settore IT a livello globale e il terzo fornitore mondiale di personal computer.

      Lenovo annuncia la chiusura dell’investimento strategico di 350 milioni di dollari con tre società private di investimento mobiliare: Texas Pacific Group, General Atlantic LLC e Newbridge Capital LLC.

      Lenovo istituisce un nuovo Innovation Center situato a Research Triangle Park nella Carolina del Nord (USA) per consentire a clienti, business partner, solution provider e ISV (Independent Software Vendor) di collaborare allo sviluppo di nuove soluzioni di personal computing.

      Lenovo introduce sul mercato il ThinkPad X41 Tablet, il Tablet PC più sottile, leggero e sicuro della propria categoria.

      Lenovo presenta il ThinkPad Z60, il primo portatile ThinkPad WideScreen dotato di tecnologia wireless WNA integrata e, per la prima volta, di coperchio in lega di titanio.

      Lenovo diventa il più grande fornitore di PC dotati di dispositivi biometrici e raggiunge il traguardo di un milione di PC con lettore di impronte digitali venduti.

      William J. Amelio viene nominato CEO e Presidente di Lenovo.

      2006: Lenovo introduce i primi portatili ThinkPad con processori Dual-Core, in grado di assicurare un aumento delle prestazioni e fino a 11 ore di autonomia.

      La tecnologia Lenovo ha contribuito al successo dei Giochi Olimpici Invernali che si sono svolti a Torino fornendo 5000 PC desktop, 350 server e 1000 computer portatili. Lenovo ha inoltre messo sette Internet i.lounge a disposizione degli atleti e degli staff di supporto.

      Debutto mondiale dei primi prodotti a marchio Lenovo. La linea di prodotti Lenovo 3000 nasce dalla collaborazione di un team internazionale di ricercatori, ingegneri e progettisti che, mettendo a frutto la propria esperienza nel settore dei PC enterprise e consumer, hanno messo a punto sistemi desktop e portatili in grado di offrire anche alle piccole imprese tutti i vantaggi di un ambiente di elaborazione estremamente affidabile.

    28. Inoltre aggiungo ad onor del vero che il colosso Big Blue (IBM) nel 2007 era in procinto di essere rilevato da LENOVO totalmente…ma se ben ricordo l’accordo saltò per motivi politici. Lenovo ha comunque mostrato piu di una volta interesse al fine di rilevare il Marchio IBM e la restante parte della societa.
      Oggi lenovo produce computer grazie ai brevetti acquisiti tramite pagamento e donazione di IBM. Infatti i modelli sono sempre IBM-Lenovo zzzzz.
      Lenovo punta entro il 2010 di eliminare il marchio IBM sui pc prodotti dalle loro fabbriche (nonche’ EX-ibm)

      Dal 2007 ad oggi si parla di eliminazione di marchio sui prodotti NON acquisizione societa. Due cose nettamente differenti.

      Big Blue per quanto ne so è viva e vegeta… 😉

    29. A due passi da casa c’è un negozio dove vado spessissimo ed è vero che la stessa identica merce la trovi in negozi italiani almeno al doppio del prezzo…ho preso un giubbino e vi assicuro che, visto in via roma, l’ho rivoltato per mpoi rendermi conto che era esattamente lo stesso…solo molto più caro! Rubano il lavoro? Una giornata parlando con uno dei proprietari (che tra l’altro parla un perfetto italiano) si discuteva se mettere o no alcuni capi di marca…queste che vanno per la maggiore tra le ragazzine…ovviamente, diceva lui, roba che nn costi più di 35 euro altrimenti poi la gente non viene più!
      Sono disponibilissimi, educati, gentili…e per quanto riguarda le commesse…beh, parlando con loro mi dicevano che guadagnavano più che in altri negozi e si lavorava pure meglio…
      Cibo fritto e rifritto????ma…vi ricordate i piatti tipici palermitani?roba da digerire con l’idraulico liquido…

    30. @ tutti
      e cmq la carne negli ivnoltini primavera c’è…e sono troppo buoni…ciao ciao!!!

      http://www.gingerandtomato.com/ricette-orientali/la-cina-in-cucina-involtini-primavera-parte-i/

    31. mi spiace dire che la leggenda metropolitana sulla merce cancerogena tanto leggenda non è: altrimenti perchè tutti questi sequestri, specialmente di giocattoli made in china, effettuati dalla gdf che ogni giorno sentiamo ai telegiornali?
      Fra i genitori c’è molto allarmismo in questo senso….

    32. Io vorrei intervenire sul discorso della merce che costa poco e poi gli italiani fanno i “furbetti” e la rivendono al triplo del costo cinese. Ma vi siete mai chiesti il perchè?? Ve lo spiego io. Avete mai trovato un cinese che vi fa lo scontrino?? NO! I cinesi non pagano iva poichè non fanno scontrino, agli italiani che comprano all’ingrosso da loro non rilasciano la fattura (a meno che non spendi 2000 euro e te ne rilasciano una da 100 euro pagando il 10% di iva), i cinesi, non essendo cittadini italiani non pagano contributi all’inps (800 euro ogni 3 mesi). Ora, un cittadino italiano, volendo essere competitivo sul mercato, deve acquistare dai cinesi ma non può fare lo stesso prezzo cinese poichè paga iva ed inps!!
      Mi chiedo: ma la finanza, che controlla sempre i piccoli commercianti italiani e mai i grossisti cinesi, non si chiede come facciano questi cinesi a tenere negozi aperti senza vendere niente durante la giornata (senza scontrino o fattura non c’è nessun documento che dimostri che il cinese in quella giornata ha incassato denaro)??!! Ecco da dove si dovrebbe partire a contrastare la così tanto discussa evasione!!!!
      Cmq, continuiamo ad acquistare cinese, si arricchiscono loro e le aziende italiane chiudono!

      ps. a tutti coloro che hanno scritto che vorrebbero veder fallire gli italiani in favore dei cinesi, vi prego di riflettere sulla grave crisi che sta colpendo la nostra economia e vi auguro di non trovarvi mai a fare i commercianti.

    33. Signora Mary
      Mi pare che sia partita in quarta,ma la strada e’ in salita,per lei.
      I paesi dell’ Est sono competitivi per il semplice fatto che il costo della vita,e quindi anche del lavoro,e’ n volte inferiore a quello dei paesi occidentali,con n numero intero,
      mentre lei fa riferimento a parametri che costituiscono una frazione che nel contesto
      appaiono trascurabili.In altri termini,anche se i cinesi pagano tutte le tasse in Italia,restano sempre più competitivi.
      In quanto alla qualità,i loro prodotti non hanno nulla da invidiare ai nostri
      perché siamo noi che de localizzando abbiamo esportato
      know how e relativa tecnologia.
      Essendo poi i paesi asiatici numericamente molto superiori a noi,si ritrovano fior di ingegneri che hanno progettato e realizzato prodotti,vedi elettronica di consumo,che ormai hanno invaso le nostre abitazioni e la nostra vita.
      I miei televisori sono Sony e Samsung,
      le mie auto Nissan e Toyota,
      e via discorrendo per videocamere,fotocamere,cellulari
      e tanti piccoli elettrodomestici.
      Poi c’è il fenomeno dei cloni,ma è tutt’altro discorso.
      Pare che siano prodotti in Italia,da asiatici immigrati in Italia.

    34. Signor Lucido,
      lei ha perfettamente ragione però i miei parametri, in Italia, non sono trascurabili per il fatto che se i cinesi fossero in regola con le tasse e quindi con l’iva, anche gli italiani lo sarebbero perchè, avendo la merce fatturata, non si troverebbero a pagare tasse che non gli toccano perchè sono tasse che dovrebbe pagare il grossista. I commercianti italiani sono ridotti al punto che, col misero incasso, o pagano le tasse, o comprano altra merce o mangiano. Mi dica lei di questo passo dove finiremo?
      Io non metto in dubbio che i cinesi hanno più ingegneri e che producano prodotti (soprattutto dii elettronica) di ottima fattura però non ci sto che i loro prodotti (vedi abbigliamento) vengano paragonati ai nostri prodotti che, possono anche essere fatti in cina (per il fatto che la manodopera è più economica), ma con filati italiani e la differenza si nota ad occhio nudo.
      Faccio solo un esempio che non fa altro che indignarmi: lo stesso prodotto (vedi slip e boxer FRUTTA) coloro che comprano dal cinese possono venderlo 3 euro al paio (senza scontrino), coloro che comprano con fattura dal grossista italiano devono venderlo 4 euro (con relativo scontrino). Da chi compra il cliente? Da colui che vende la merce acquistata dal cinese (e non gli do torto, tutti vogliamo risparmiare e pur di risparmiare si evita di chiedere lo scontrino) ed in questo caso sono in 2 ad aver evaso, il cinese ed il commerciante.
      Quindi, chi cerca di lavorare onestamente deve assolutamente chiudere la propria attività!!
      (Forse avrò detto delle frasi sconnesse che non c’entrano molto con il post del blog ma purtroppo la disperazione è tanta.) E non si mettano a dire che gli italiani non vogliono lavorare!! Nel mio piccolo paese non lo permettono perchè se la domenica si vuole stare aperti non si può (e non lo si fa per paura di una multa che non si potrebbe pagare), loro lo fanno, tanto se gli fanno una multa non si creano problemi, non la pagano, in Italia non hanno niente da toglierli!!
      Chiudo il discorso! :/

    35. Intanto,per mio scrupolo,sono andato a rivedere il testo ed i commenti,
      e scopro che è esistito un certo Franz
      capace di scrivere:”ricordiamoci che l’ IBM e’ cinese”,
      sollevando le immediate reazioni di tante persone serie che girano qui intorno.
      Quello che rende grande una compagnia come la IBM,e che le ha permesso di uscire praticamente indenne da tante situazioni tempestose,e’ la capacità di capire quando un business e’ finito e quindi uscirne per tempo anche a costo di grandi sacrifici.
      IBM ha ceduto a Lenovo la divisione PC quando ha capito che con i suoi standard di remunerazione del personale non avrebbe potuto reggere gli assalti dei concorrenti,ma ha tenuto una partecipazione minoritaria anche per potere seguire l’evoluzione.Per altro la stessa strategia e’ stata applicata nel caso Dell ed ancora nel caso Lexmark.
      E ,se vogliamo ,ancora nel caso della propria ristrutturazione degli anni 90
      quando oltre 200.000 persone furono incentivate a lasciare l’azienda con un onere di 14 miliardi di dollari.e,si badi bene,nonostante questi esodi il fatturato di IBM non ne risenti’.
      La storia recente di IBM dovrebbe essere studiata nelle scuole perché c’è da ricordarsene per tutta la vita sia che si stia in una PMI che in una grande impresa
      sia che sia impresa privata ,ma particolarmente pubblica.
      L’insegnamento vale anche per il piccolo commerciante,per il quale è’ difficile capire quando è ‘ arrivato il momento di mollare ,ed inventarsi qualche altro modo per sopravvivere.

    36. Per inciso,oggi IBM capitalizza 240 miliardi di dollari sul DJ
      ed il suo titolo ha raggiunto proprio oggi la massima quotazione storica
      di 215 dollari per azione,
      e se non vado errato,non ha mai rinunciato a distribuire utili agli azionisti.Mai.

    37. Per un commerciante non è difficile capire quando è il momento di mollare, il difficile è trovare un altro modo per sopravvivere. L’unico modo per sopravvivere forse è, come hanno fatto alcuni commercianti, chiudere la propria attività ed affittare il negozio ai cinesi (quando il negozio è di proprietà e si lavora in un negozio, non quando si è itineranti), oppure lavorare in nero!! A chi l’ardua sentenza?

    38. Decida Lei che sa.
      Intanto posso darLe alcuni esempi del disastro italiano.
      I valori di borsa di alcune importanti società’ italiane,nel 2007 ed oggi.
      Telecom da 2,5 a 0,62
      Enel………….8,0….2,60
      Generali…….30…..12
      Finmeccanica 20……3,90
      Unicredit……….20……3,80
      MPS……………….5…….0,21
      .
      Pensi che dietro questi numeri ci sono i risparmi di milioni di italiani che hanno investito il proprio TFR accumulato in una vita di lavoro
      e si ritrovano con un pugno di mosche in mano.

    39. Impressionante MPS.
      Su 100 euro investiti nel 2007,dopo 6 anni mi ritrovo 4,2 euro.
      Bell’Italia !

    40. Purtroppo non so!
      La mia era un’amara riflessione sulla nostra condizione (nostra, cioè dell’Italia), sul fatto che ci stiamo “sbranando” l’un l’altro e tra poco non avremo che dare da mangiare ai nostri figli.
      Diciamo anche che mi hanno “ferita” l’intervento del Signor Gomesio (cinesi ci rovinano l’economia? NE HO PIACERE, se l’economia qui è puro ladrocinio. AVREI PIACERE ESTREMO A VEDER FALLIRE GLI ITALIANI IN FAVORE DEI MISTERIOSI NANI GIALLOGNOLI) e quello del Signor Alessandro (…State certi che i nostri non ne risentono per niente…hanno triplicato i prezzi da quando c’è l’euro!!!Alla facciazza di loro ben vengano i cinesi!!!). Prima di giudicare, parlate con i commercianti italiani!

    41. Nemmeno io saprei.
      Certo ci vuole molto coraggio ad intraprendere una attività’ in proprio.
      Troppi gli oneri.
      Però se ci riflette,tutti noi beneficiamo di prodotti orientali a basso costo.
      Molti prodotti passano attraverso i grandi centri commerciali,e li le tasse le pagano.
      O no ?

    42. Molto spesso i prodotti dei centri commerciali sono di negozi in franchising che acquistano dal loro fornitore che importa dalla cina prodotti col proprio marchio a prezzi bassi e paga le tasse alla dogana (anche se questo è un altro argomento su cui ci sarebbe da scrivere). Un piccolo commerciante non può importare tali quantità, ne avrebbe da vendere per anni, quindi compra all’ingrosso ma “in piccolo” a prezzo leggermente maggiorato. 🙂
      Le auguro una buona serata e La ringrazio per alcuni spunti di riflessione che mi ha fornito.

    43. Una buona notte e sopratutto in bocca al lupo.
      Faccia scelte vincenti.

    44. I cinesi hanno affossato l’economia ma non perchè aprono i negozi in Italia, ma perchè nei loro paesi producono prodotti porcherosi e lo fanno utilizzando operai sfruttati al massimo. Riescono per questo ad essere competitivi in modo non corretto. Se in Italia ci battiamo per dare agli operai quello che gli spetta perchè poi acquistiamo prodotti cinesi? è la stessa cosa dell’imprenditore onesto che non riesce a competere con quello disonesto che lavora con gli operai in nero. O mi sbaglio?

    45. Ti sbagli.
      Ma non solo.
      O non hai letto i commenti,
      oppure non capisci quello che leggi.

    46. Io mi sbaglierò pure e ammetto che non ho letto tutti i commenti, capire ancora capisco qualcosa, ma io ho detto che i cinesi (che non producono ne sony ne samsung – il primo giapponese il secondo koreano)non solo producono non riconosciuti sicuri dalla UE, ma non hanno rispetto dei loro operai da buon governo comunista.

    47. Lascia perdere se sono cinesi,coreani,giapponesi,indiani e via discorrendo.
      Il fenomeno riguarda i paesi asiatici,in generale.
      ASIA
      .
      Denigrare i loro prodotti = errore fatale
      .
      Piuttosto vai a capire perché ci stanno inondando di tanta tecnologia avanzata
      In ogni campo.
      .

    48. Tra l’altro in un commento ho citato in modo esplicito
      “I paesi dell’Est”

    49. Il titolo del post è “CINESI” quindi chi non legge o non capisce sei proprio tu caro Lucido.Le porcherie sono cinesi, infatti non siamo invasi da giapponesi o koreani…….solo ed esclusivamente CINESI che non hanno voglia di stare in un paese comunista e vengono a stare in un paese anarchico (specie per loro).

    50. Sei solo un polemico petulante inutile,azzeccagarbugli.
      I commenti avevano toccato elevati indici di qualità e di impegno ed il gradimento di chi aveva saputo coglierne il significato,
      Laprossima volta,prima leggi li,e poi se hai qualcosa da dire,scrivi.
      Probabilmente tu la roba cinese la compri al mercatino.
      Ma la Cina produce anche gioielli,giade,lacche ,porcellane.
      Di quale Cina stai parlando?

    51. Se ti vai a guardare la classifica mondiale per PIL
      La Cina sta in posizione 3
      dopo Stati Uniti e Giappone.
      e questo non si ottiene con prodotti “porcherosi”
      Come hai scritto tu…

    52. Qualcuno ha visto un cinese mai ricoverato in ospedale ?

    53. Puoi chiarire meglio il tuo pensiero ?

    54. lucido il tuo atteggiamento è davvero irritante. lo ripeto per l’ultima volta. La Cina sta superando tutti perché i potenti hanno interesse ad avere accordi commerciali per potere vendere i prodotti di lusso vedi Ferrari, incuranti del fatto che la maggior parte dei prodotti che impostiamo sono pericolosi. Preciso che io al mercatino non compro nulla. Anzi cerco di comprare tutto quello che non è fatto in Italia

    55. mi correggo. Cerco di comprare tutto quello che è fatto in Italia

    56. @Lucido
      fateci caso.
      NEgli ospedali trovate ogni tipo di etnia ,extracomunitari di ogni tipo.
      Ma ,anche ai pronto soccorsi !,sembra che i cinesi non esistano.
      QUindi : avranno degli ospedaletti segreti e privati.
      Setssa cosa per i funerali : avete mai visto un funerale cinese?
      Quindi avrano dei servizi funerari coperti da estrema discrezione

    57. Massimo
      Se rileggi,scopri che io ho iniziato a parlare dei paesi asiatici quando una lettrice ha scritto che sono competitivi perché’ non pagano le tasse.
      È da li che devi andare a riprendere il senso dei commenti successivi.

    58. Folflorista
      Sei un buon osservatore.

    59. Vi invito a essere rispettosi nei confronti degli altri commentatori. Grazie.

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