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mercoledì 13 nov
  • 14322 immatricolati all’Università per il nuovo anno accademico

    Università degli Studi di Palermo

    Sono 14322 le “matricole” dell’Università di Palermo per l’anno accademico 2008/2009 (+3,7 %).

    In testa per numero di iscritti ci sono le facoltà di Lettere e Filosofia (2909) e di Scienze della Formazione (2050): da sole annoverano oltre un terzo del totale delle matricole dell’Università. Aumentano del 30% le matricole della Facoltà di Economia (1855). Incremento anche a Ingegneria (1806).

    Palermo
  • 11 commenti a “14322 immatricolati all’Università per il nuovo anno accademico”

    1. “In testa per numero di iscritti ci sono le facoltà di Lettere e Filosofia (2909) e di Scienze della Formazione (2050): da sole annoverano oltre un terzo del totale delle matricole dell’Università.” Da questi dati si capiscono un sacco di cose.

    2. Con un mercato del lavoro così paralizzato, con le statistiche che dicono di preferire lauree tecniche (ingegneria, economia, ecc), non capisco come la maggioranza degli iscritti di quest’anno sia a Lettere e Filosofia.
      Sono un ingegnere, e per trovare una occupazione decente ho dovuto sudare. Vi chiedo, e senza chiacchere, di dirmi quali sono oggi gli sbocchi professionali per un laureato in Lettere.

    3. Condivido l’opinione di chi mi ha preceduto, inoltre penso che ci sia un grosso problema di aiuto alla scelta dell’università per i liceali. In altri paesi ci sono centri adibiti a questo, con pubblicazioni, informazioni. Stare scollegati dalla realtà porta direttamente alla disoccupazione purtroppo.

    4. ma secondo voi un buon 65% della gente che si ritrova iscritta all’università (si, si ritrova iscritta, non ho sbagliato a digitare) lo fa per reale volontà o per disperazione? il pensiero che fanno tutti i membri di questo buon 65% è, secondo me, il seguente: “non c’è reale speme di lavoro dunque non ho la possibilità di trovarmi un lavoro come un altro giusto per non buttare completamente al vento la mia esistenza, non ho particolari interessi -anche se questo è un grave problema, ma qui non ci può entrare- dunque non ho intenzione di faticare per anni applicandomi a studi eccessivamente particolari e richiedenti impegno massimo, di conseguenza giusto per fingere con me stesso e con gli altri di impegnare il mio tempo in qualcosa mi iscrivo o a Lettere o a Scienze della Formazione, ovviamente in corsi di laurea non troppo specifici, bensì in quelli che ti danno un po’ di tutto e insieme un po’ di niente”.
      Per Gaetano b. : posto che il discorso che ho fatto varrà di certo per il 65% dei neo-iscritti (come ho detto) e di quelli già frequentanti, mi piacerebbe capire il significato del tuo intervento: le statistiche possono dire quello che vogliono, ma se io non capisco nulla di numeri, calcoli e cose simili perchè mai dovrei frequentare un corso di laurea pieno di queste cose? non è che se il mondo va in una direzione io automaticamente muto con esso e mi adeguo ai suoi standard. ad ogni modo, sappi che le persone serie che studiano materie umanistiche SANNO di non avere particolari ruoli nella civiltà contemporanea (almeno in determinati casi, cosa che invece non è vera ad esempio per chi studia lettere e scienze sociali, ossia ad esempio io) e di conseguenza sperano di avere la semplice possibilità di lavorare studiando e facendo della ricerca in ambito accademico o universitario. Diciamo che se ti premono scadenze e bollette di certo non ti metti a fare lettere classiche.

    5. A me sembrano troppe anche le matricole ad economia e ingegneria. Chi sceglie le facoltà umanistiche spesso lo fa o per passione o per incertezza sui propri scopi, ma non certo perchè pensa di trovare un lavoro alla fine (mi riferisco a Palermo). Credo invece che molte delle matricole ad economia ed ingegneria pensano di avere fatto una scelta che sboccherà in un adeguato posto di lavoro. Ma il mercato del lavoro palermitano non potrà assorbire tra 3-4 anni 1855+1806 laureati di quel tipo. Io sono per numeri chiusi in tutte le facoltà con metà dei posti coperti da borse di studio e l’altra metà da rette alte. Un numero di esami ragionevole (non quello attuale) all’anno e chi va fuori corso è espulso e dentro un altro.

    6. numero chiuso subito e dovunque. e lo dice uno che ha fatto un anno di economia a palermo prima di scappare (sul dove.. è tutto un programma); bassisima qualità, gente che si iscrive ad economia per il “posto” o perchè non è entrata a medicina/ingegneria.. belle motivazioni…
      inoltre l’aumento delle borse, insieme ad un aumento delle RETTE (e non prendetemi per pazzo.. leggete prima il libro del prof. Roberto Perotti, l’Università Truccata e poi ne riparliamo) sono altri provvedimenti necessari per far ripartire UNIPA

    7. Ah beh ma per stazionare e diventare fuori corso vuoi mettere il giardinetto di Lettere con gli spazi delle altre facoltà? 😛

    8. Caro Gomesio, riflettendoci ti dico che hai ragione sul fatto che se “non ne capisco nulla di numeri, calcoli,…”, è inutile iscriversi in facoltà proiettate principalmente in quello.
      Tuttavia, e ti parla uno che ci è passato prima di te da diversi anni, il giorno dopo la sospirata laurea incomincerai a domandarti: e adesso? Trovare lavoro è veramente dura e per chi è alla “prima esperienza”, è frustrante.
      Ti auguro di avere fortuna (e/o vere capacità), ma è probabile che dopo tanto cercare ti troverai con un impiego sottopagato e soprattutto precario (es. call center).
      Anch’io la pensavo e sognavo come te, prima di approcciare il mondo del lavoro; pensavo che il problema non mi avesse riguardato ed invece non è stato così. Oggi ho 31 anni ed ho un lavoro stabile (non mi posso lamentare, quanti a questa età purtroppo lo possono dire): ma nel mio cercare, il titolo (ingegnere) mi ha aiutato.
      In bocca al lupo.

    9. le compagnie aeree nazionali si staranno sfregando le mani….

    10. e’ così difficile pensare che ognuno studia quel che gli piace.. e poi siamo così sicuri che avvocati e ingegneri non siano anche loro costretti ad andar fuori???

      tutti i miei amici ingegneri sono costretti a vivere a Milano nonostante tutto quello che hanno fatto..

      I laureati in legge che conosco fanno vite assurde dietro avvocati che li sfruttano in modo disumano…

      Siamo tutti nella stessa barca..

    11. Il problema di base è che il sistema universitario italiano è inutile, fatto male. In Germania le facoltà umanistiche non vengono bistrattate come lo sono qui da noi. Nessuno si sognerebbe di leggere i commenti che leggo sotto questo post in una nazione come la Germania. Qua ci siamo convinti che la cultura non serva a nulla, solo a perder tempo, mentre il tecnicismo quello si che è utile. Altrove i laureati in filosofia hanno porte aperte non solo a scuola ma anche in selezione del personale, imprese editoriali, marketing ecc. Qui in Italia, invece, sono solo bistrattati.

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