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martedì 5 nov
  • “Festina Lente”, Palermo celebra la lentezza

    Oggi è la terza Giornata mondiale della lentezza. A Palermo la Fuori Orario Production (che ha già organizzato silent party e Listen) farà girare per tutta la mattina in tutta la città agenti che prenderanno multe simboliche a chi va troppo di fretta.

    “Festina Lente”

    Alle ore 17:00 nello spazio della Cavallerizza di palazzo Sambuca (via vetriera, 64-66) avrà luogo una conferenza e una lezione dimostrativa di t’ai-chi chuan, antico sistema di esercizio fisico lento, tenuta dal maestro Vijaya Kumar Giri del Centro di cultura Rishi e aperta a tutti coloro che vorranno prendervi parte.

    Alle ore 19:00 dal Kursaal Kalhesa (foro Umberto I, 21) partirà una marcia lenta collettiva che approderà a palazzo Sambuca (via vetriera, 64-66) dove verranno letti brani sul tema della lentezza a cura di Stefania Blandeburgo, Vannina La Bruna e Roberto Burgio. Durante la serata l’Ensemble Le Brun eseguirà un concerto di adagi per violino, tiorba e violoncello. Barbara Fodale e Rami Salo inframmezzeranno il tempo della serata con una danza lenta. La regia della serata porta la firma di Sandro Dieli. Agli ospiti verranno offerte tisane da sorseggiare in lentezza e del cibo slow.

    Alla giornata aderiscono molte città in tutto il mondo.

    Palermo
  • 5 commenti a ““Festina Lente”, Palermo celebra la lentezza”

    1. a Palermo? di fretta?? ma chi?

    2. meno male che non ho avuto fretta di arrivarci. Franz

    3. A Palermo la fretta l’hanno solo pochissime categorie. nella media il festina lente, é già pienamente vissuto, ogni giorno.

    4. Prova a sollecitare ubn qualche ufficio pubblico.
      Vene racconto una, che se va male vado a striscia la notizia.
      Per un discorso col fisco della successione di mio nonno, l’agenzia delle entrate locale ci fece ricorsi. Il primo vinto. Il secondo anche. scopriamo a 17 anni di distanza che nel 1991, avevano ricorso contro il nostro ricorso, ma va in commissione generale tributaria dolo 17 anni.
      E se dopo due gradi di giudizio positivo ci dovessero dare torto, noi dovremmo pagare 17 anni di ritardo della PA di interessi?
      E la PA non ha nessuna responsabilità e nessuna mora (mentre i cittadini la hanno) sui tempi di risposta?
      Si potrebbe proditoriamente pensare, quindi, che si facciano giacere provvedimenti, per aumentarne il possibile ricavo. E questo sarebbe lecito?

    5. La lentezza non é sempre un vantaggio. Poi dipende per chi sia un vantaggio.

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