Gli uffici palermitani e l’abitazione del consulente Gioacchino Genchi (che è intervenuto in più processi tra cui quello denominato Why not) sono stati perquisiti dagli uomini del Ros guidati dal colonnello Pasquale Angelosanto. Si sta procedendo all’acquisizione di molti dati presenti nell’archivio del consulente.
Genchi è indagato per abuso d’ufficio e violazione della legge sulla privacy. La perquisizione riguarderebbe una presunta intrusione non autorizzata nel sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate e presunti abusi nell’uso di password per svolgere accertamenti su persone non indagate.
Il Dipartimento della Pubblica sicurezza ha avviato un procedimento disciplinare contro Genchi, che è attualmente funzionario di Polizia, per il contenuto di un’intervista rilasciata.
Genchi ha commentato: «Hanno gettato la maschera. […] Era tutto perfettamente legittimo. Sono stato sempre autorizzato ad accedere all’anagrafe tributaria, per identificare le persone coinvolte nelle inchieste. Ottenevo una password per ciascuna indagine, su richiesta delle procure che mi assegnavano gli incarichi. […] Il motivo della mia delegittimazione nasce dalle inchieste sui mandanti esterni della strage di via D’Amelio in cui morì il giudice Borsellino e gli agenti della sua scorta».
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