Tony Palermo Barcellona
Ho trascorso buona parte della scorsa settimana a Barcellona (ho volato benissimo con Clickair che vi consiglio) e devo dire che il disagio che si prova a confrontarsi con le capitali europee è molto forte se vieni da Palermo.
Fuorviandomi qualcuno mi ha detto che Palermo e Barcellona si somiglierebbero. Eppure io non riesco a trovarle queste somiglianze. Boqueria e Vucciria? Mah. Entrambe città di mare con un lungo waterfront, ok, ma il nostro ha un porto affollato e pieno di navi inquinanti praticamente in centro mentre a Barcellona le navi approdano ben lontano dalle zone turistiche. Sui lati de La Rambla (che mi ha fatto pensare un po’ a via Libertà, se solo chiudessero e pavimentassero la corsia centrale) si aprono dei vicoli stretti (gli unici dove ho ritrovato un po’ della sporcizia e dell’arabismo, anche in negativo, presenti a Palermo) eppure non erano a doppio senso come quelli palermitani… E poi ci sono ampie aree chiuse al traffico e i mezzi pubblici e le bici da usare in abbonamento. E la spiaggia del Puerto Olimpico è pulita anche se è marzo, non come Mondello. E loro i monumenti li sanno valorizzare. Va be’. Basta con i confronti.
Barcellona è una città che ha delle risposte per tutti, che coniuga l’anima mediterranea e la globalizzazione, a misura di turista, con la tradizione e la tecnologia (io sono stato da Yahoo! Research per lavoro).
Vince anche in confronto a Roma (in relazione al funzionamento della città) e mi fa pensare che in Italia ci sia una carenza di olio di gomito sconfortante. Eppure non mi limito a lamentarmi: sono già tornato al lavoro. Continuo a credere che per noi la speranza di una vita e di una città migliore non si debba MAI abbandonare.
sono d’accordo. i posti si devono tenere puliti, la spiaggia in modo particolare, MA CHE CI VUOLE COSì TANTO A CAPIRLO???? città con un mare così http://farm4.static.flickr.com/3191/2513898998_046e24b50b_o.jpg http://farm4.static.flickr.com/3205/2460828581_bf972d04ea_o.jpg sono in pochissime ad averlcelo ed è assurdo rovinare tutto per delle evitabilissimi abitudini primordiali
Ci sono stato la scorsa estate… quando sono tornato stavo come quelli della pubblicità della crociera costa… Attenzione non perchè siù più bella di Palermo, assolutamente no, ma per la civiltà e l’attenzione al prossimo… al turista… servizi che funzionano… pulizia… siamo indietro 50 anni ahime!!!
Caro Tony,
credo che il post correlato più vicino sia quello (sempre tuo) dell’articolo del Times su Palermo https://www.rosalio.it/2009/02/19/il-times-online-elogia-palermo/. Rileggere il dibattito che ne era scaturito può tornare utile. Purtroppo c’era provava a difendere l’indifendibile come l’ultimo giapponese invece di capire che mettere il naso fuori ogni tanto aiuta.
Non si tratta di non amare la propria città o di ignorare il tanto di bello che abbiamo, ma capire che tutto ciò, al momento, non è valorizzato adeguatamente ed è mortificato dalle troppe cose che non vanno.
Non a caso – provando a oggettivare pro (che pure ci sono) e contro – siamo, come è noto, ultimi in tutte le classifiche stilate dai quotidiani nazionali.
Non potremo mai migliorare se ci arrocchiamo in difese irrazionali senza prendere coscienza di quanto siamo lontani dagli standard europei.
Ho paura di chi è così assuefatto da non notare più certe differenze. Ben vengano quindi le testimonianze come le tue…
Che teneri mano nella mano… quando c’è l’aMMMore!
Quando gli Italiani la smetteranno di fare gli italiani allora saremo più vicini agli standard europei.
Ma noi Italiani siamo davvero disposti a cambiare ?
Vogliamo veramente rinunciare all’ amico che ci aiuta a saltare la coda alla posta o che ci sblocca la pratica ferma in ufficio ?
Siamo pronti a chiudere definitivavente e senza nessuna deroga il centro storico per spostarci solo a piedi o in bici ?
Ci siamo convinti che in ufficio davanti al computer bisogna evitare chat e social-network vari ?
La finiamo di pretendere la botte piena e la moglie ubriaca perchè vogliamo aiutare ed accontentare tutti, anche chi non lo merita.
Il problema maggiore della società palermitana é…l’isola mentale.
Qualche giorno fa c’era un utente – cittadino n° etc. – che voleva limitare la storia e i monumenti di Parigi a una torre di metallo e a un arco di trionfo che sono gli esempi meno interessanti (tranne che per il turismo superficiale e stereotipato), tanto per convincersi che a Palermo si vive la stessa qualità di vita delle maggiori capitali europee solo perché alcuni stranieri e qualcuno meno straniero hanno lasciato dei monumenti (bellissimi ma non valorizzati come si dovrebbe, tra l’altro).
L’isola mentale, e semu i megghiu, sono il modo peggiore, e paralizzante, per amare realmente la propria città.
@numeroprimo: non chiederò più il favore all’amico perchè mi sblocchi una pratica ferma da 7 mesi sulla scrivania del dirigente per la firma(cosa che lede i miei interessi ed i miei guadagni) quando il sistema, riconoscendo quello che MI SPETTA DI DIRITTO, evaderà una pratica per la quale sono rischiesti 60 giorni (e già su assai) in 59 giorni…prima che questo accada, mio malgrado e con il grande fastidio di dover dire “grazie” per ottenere un mio diritto, dovrò continuare a rivolgermi all’amico di turno!
E’ vero che trattasi di un tuo diritto. Ma passiamoci tutti la mano sulla coscienza e vediamo se ognuno di noi invece di fare il nostro lavoro in modo continuo, non si è abbandonato a qualche pausa o distrazione di troppo. Il bello è che pretendiamo dagli altri e magari nel nostro piccolo non siamo da esempio.
Il titolo di questo post è bellissimo, bravo Tony.
Ho avuto le stesse tue sensazioni a Barcellona, e ancora di più a Madrid (confontandola con Milano e/o Roma)
Grazie Manuela.
Nickycalo io penso che Milano sia una città che funziona.
E’ esattamente la stessa sensazione che ho provato io quando l’ho visitata. (Ti è piaciuto Park Guell eh!?)
C’è un aspetto però che non può non essere preso in considerazione: Barcellona è ubicata ed è stata valorizzata in maniera eccellente (grazie anche alle Olimpiadi del 2000) ma è anche vero che è un centro economico ed industriale di alto livello.
Grazie anche al campanilismo catalano è (paradossalmente) più accostabile a Milano che a Roma o Palermo.
Noi, per parlare di un periodo di splendore internazionalmente riconosciuto dobbiamo tornare indietro a Federico II …:-(
La cosa bella di viaggiare è scoprire tante cose nuove. La parte brutta, al ritorno, è vedere come sempre più spesso gli altri sono avanti rispetto a noi… 🙁
Anche tornando da un viaggio in Angola si hanno le stesse sensazioni 🙂
Anch’io, ritornata da Barcellona, ho passato un periodo di avvilimento: il confronto con Palermo è in perdita sicuramente dal punto di vista infrastrutturale…
Poi mi era passata.
Adesso, che mi ritrovo a dover segiure delle lezioni a Cerisdi, presso il Castello Utveggio, lo sconforto è ritornato.
Affronto la famosa “acchianata” con il mio vecchio vespone sognando una funicolare come quella che, nella bella Barcellona, accompagna fino al Montjiuc (previa funicolare, previa metropolitana…)!!
Perchè no??? perchè???
🙁
non per questo mio fratello, che si è stabilito a Barcellona all’età di 24 anni, si è aperto un localino che si chiama “Eutopia”….e il greco nn lo ha neanche studiato….
già, ma Barcellona non è per niente COOOOOOL!
…i paragoni sono sempre odiosi…
se proprio vogliamo farli sti paragoni facciamoli con torino che, intanto è in italia, ha un terzo di abitanti più di palermo, un bilancio comunale inferiore e una qualità dei servizi assolutamente irraggiungibile per noi… il primo Piano Urbano del Traffico risale al 1995… meditate gente, meditate!!!
ha ha hah ah
La ramblas, via libertà.
Giuro pure io quando l’ho visto la 1^ volta l’ho accostata, dissi esattamente così:
” Minçhia .. pari a via libertà, sulu cà invece ri essirici i traviersi snob c’è attacatu ù capu e a baddarò”.
h aha hahaha.
Siino non ti sopporto ma poi pensiamo simili, mi devo preoccupare? 😀
Palermo e Barcellona condividono qualcosa comunque:
1° Loro hanno Gaudì che ha fatto monumenti impensabili
Da noi gaudì fà le magliettine.
2° Sia noi che loro abbiamo la madonna ” ammiccè” (della mercede) .. ( non la macchina).
3° Loro hanno il waterfront, noi il front water ( siamo davanti a un cesso).
.
Infine, .. caro Tony, hai fatto una chiosa bellissimissima.
PROVIAMOCI.
Ehm Palermo come Barcellona?
Ero lì la settimana scorsa. Ci vuole un po’ di fantasia per l’accostamento. E non mi riferisco solo all’architettura, dalla Casa Battlò alla casa Milà sino alla Sagrada familia, la città è originalissima.
Penso ai servizi, ai trasporti. Tony avrai visto il mercato nella stradina laterale delle ramblas: che colori e che organizzazione!
Magnifica Barcellona!
Il problema non sta nei monumenti, o nelle architetture. Quelle sono frutto della Storia, mica possiamo dannarci perchè a Barcellona hanno casa battlò e noi no, è un errore in termini.
Diversamente credo che la questione deve essere incentrata sull’assoluta mancanza di rispetto della Cosa Comune e degli altri che i palermitani, i siciliani ed i meridionali in generale abbiamo nella nostra cultura.
Aneddoto: Vivo nei pressi di Milano da qualche hanno, uno di quelle cittadine residenziali, satelliti di Milano appunto, dove la gente praticamente ci dorme solamete, dalle 7 alle 18 il deserto. Curatissima, pulita, ecc, ecc…scorsa settimana si è trasferita nel condominio di fronte una famiglia di Palermitani, moglie, marito e due bimbe.
Il giorno dopo il signore con estrema naturalezza scende 4 sacchi dell’immondizia e li adagia sotto un cestino dei rifiuti.
Piccolo particolare, qui l’immondizia si ricicla; qui non esistono i cassonetti per strada, ma soltanto dei piccoli cestini per la piccola monnezza dei passanti; i vari contenitori dei rifiuti (carta, plastica, umido, ecc) sono tutti all’interno dei cortili dei condomini….bene, in barba a tutto questo il tizio per una settimana ha buttato la sua bella monnezza non riciclata per strada. Ieri sera, dopo la segnalazione di alcuni cittadini, una pattuglia della polizia municipale lo ha colto sul fatto, lo hanno portato in caserma come un criminale (e per me lo è), è stato condannato per direttissima a non so quanti mesi di carcere (che non sconterà in quanto incensurato e il reato non è grave) e a pagare una multa di circa duemila euro.
Tutto questo per dire che c’è un problema culturale di fondo, radicato in noi e parallelamente c’è una non presenza dello Stato.
@numeroprimo: può anche darsi che io mi sia ogni tanto abbandonato al “malochiffare” ma, essendo un libero professionista se non lavoro non guadagno!
Tra Palermo e Barcellona ci sono molte cose simili nella sostanza, ma molto diverse nell’espressione. In Barcellona vedo tutte le mie aspettative da palermitana proiettate in un contesto reale e stimolante che fa tanto venir voglia di sbracciarsi e darsi da fare…ho sempre pensato che è un po’ come la Palermo che vorrei.
Barcellona ispira.
noi abbiamo Cammarata (e chi lo ha votato dopo il disastro della prima sindacatura), loro no.
Ah, ma tanto è colpa di Orlando se dopo 8 anni di sindacatura è scoppiato lo scandalo AMIA…
u pesce fete sempre ra tiasta…
Premesso che mi sono ribaltato come una betoniera in curva per questa perla di Goku:
3° Loro hanno il waterfront, noi il front water ( siamo davanti a un cesso). 🙂
volevo semplicemente (riba)dire che Barcellona e Palermo hanno in comune solo il fatto di essere bagnate dal Mediterraneo.
Barcellona è una moderna città europea, capitale di una delle regioni più dinamiche e sviluppate d’Europa e l’unica definizione che per me ha una certa dose di verità è questa: Barcellona è una Milano col mare.
Io ci sono stata a fine febbraio,forse per la terza volta, Barcellona è sempre lì, grande , bella, la sera c’è tanta gente in giro, forse troppa, ma puoi mangiare qualcosa fuori tranquillamente, ti siedi, ascolti la band del momento, insomma ti puoi rilassare ! E camminare fra tanta bellezza, con le strade pulite e tutto a posto. Guardavo le piste ciclabili, con le loro corsie ben definite e pensavo alle nostre e a tutto quello che scriviamo noi qui su Rosalio,giustamente scontenti della nostra realtà.
Poi ti avvicini alla zona del porto, e c’è una puzza orrenda, che appesta tutta la zona della diagonal Mar, e alla fermata del bus, avevo appoggiato la borsa sulla panca, un signore si avvicina e mi dice di togliere “el borso ” da là e di stare attenta ai ladri…!!!
@Valentina: è una metropoli! E’ ovvi che ci siano i ladri! Anzi ca tu rissero! A Palermo i turisti, al posto di osannarli, li pigliamo in giro e assistiamo mezzi divertiti quando li scippano! (ovviamente parlo della stragrande maggioranza dei casi!)
Per il discorso porto: non esiste un porto ocmmerciale con l’acqua che, in detemriante condizioni, non feti di morto!
Ho detto io a Tony che Barcellona, in molti angoli dei suoi quartieri più antichi, ricorda Palermo… e sfido chiunque a imbattersi in certe piazze, come quella della Barceloneta, sostando davanti alla chiesa barocca di San Miquel, e a non riconoscere in essa molti dei tratti distintivi dell’architettura palermitana… oppure a passeggiare all’interno del chiostro della Cattedrale, davanti al laghetto delle oche, e non accorgersi che con quelle palme potremmo anche trovarci a Palermo e non notare alcuna differenza… Barcellona è fatta anche di angoli come questi, ma appena la osservi da una prospettiva più ampia il paragone con Palermo cade… Barcellona è una grande città europea, è il cuore economico della Spagna, come Milano lo è dell’Italia, ma a differenza di Milano è una città mediterranea e colorata… credo che nessuno potrebbe chiedere a Palermo di seguire uno sviluppo simile a quello di Barcellona, le radici e la storia sono diverse, però non si può non indignarsi davanti allo scempio che di Palermo hanno fatto i palermitani stessi e gli amministratori che hanno eletto nel corso dei decenni… e finché i palermitani non acquisteranno una loro capacità di indignarsi e perderanno quella che Roberto Alajmo chiama la loro naturale Tendenza di Adeguamento al Peggio, le cose sono destinate e non cambiare mai.
Oddio il “waterfront” che palle!! Ti assicuro che a Barcellona o a Madrid nessuno direbbe waterfront, iniziamo da lì a cambiare…..
Beny, volevo dire che al di là dei meriti e delle bellezze indiscusse di Barcellona, alla fine tutto il mondo è paese, e ti devi “quartiare” anche lì !
Però, nonostante sia bello lì, sia bello là,( è indiscutibile che vivere in una città civile è la massima aspirazione di tutti ), finora non ho trovato una città che mi faccia desiderare di non vivere a Palermo !
qualunque bellezza di Barca (il Camp Nou rimane una delle migliori… 😀 scherzo naturalemente), nessuna raggiunge il nostro mare! E non l’ha costruito nessuno!
Sono desiderosa di vedere la foto di qualcuno che è riuscito a farsi fotografare da solo con il lucertolone di Park Guell senza altra gente sullo sfondo.
Io ci sono stata tante volte ed ho sempre fatto delle simpatiche “foto di gruppo” con gente che non conosco!
Mi scuso per l’off-topic, ma non ho resistito a scrivere questa mia considerazione.
Sul resto…mi autocensuro! 🙂
@gabriele certo… il posto in cui abitiamo è sempre il più bello del mondo (per noi)… magari sarebbe il caso che ci sprovincializzassimo, solo un po’, e che del mare che consideriamo tanto bello iniziassimo ad averne cura veramente, magari evitando di rendere posti come la Bandita delle discariche a cielo aperto, di recintare la spiaggia di Mondello o di disseminarla con quelle cafonissime cabine… che ne dici?
Chi ama il mare, se ne prende cura, non lo sporca, naturalmente !
Chi ci porta la casa per passarci la giornata, beh, porta con se anche le sue brutte abitudini.
Molti anni fa, incontrai su un volo per Roma l’allora candidato a sindaco Orlando, e gli strappai la promessa di togliere almeno parte della capanne di Mondello, e lui lo fece !
Dovremmo di nuovo tutti i palermitani chiederlo come programma a chicchessia, di liberare le coste da palafitte inutili (vedi Barcarello) e tenere un pezzo di spiaggia libera al posto di uno di quei costosissimi luohi attrezzati di mondello.
@ GIGI
ma quale “semu i megghiu”? Ma usare un pò la testa ogni tanto no? Smettila di tirarmi in ballo, non ti ho più risposto perchè ritenevo che non ne valesse la pena. E voglio continuare a non farlo, ma smetti di accusarmi di cose di cui non sono colpevole. La prossima volta mi rivolgo direttamente a Rosalio perchè la finisca. Intesi? Io guerre non ne faccio, tanto meno qui e con chi non ne ho proprio voglia. Ciao.
Basta fare rispettare le leggi, sei stato a Barcellona e avrai visto quante “forze dell’ordine” sono presenti no ? Mosses d’Esquadra, Guardia Urbana, Policia Nacional… con i manganelli… e poi gli operatori della BCNETA a ogni angolo di strada… un esempio chiarificatore: tempo fa l’amministrazione comunale di Trappeto fece un gemellaggio con un paesino del nord. D’estate si scambiarono i Vigili Urbani, compreso comandante… potete capire come fini’ ! Trappeto sembrava Aosta ! Per dire… cambiare è facile, basta crederci, quindo tutto è gestito da amici che coprono parenti di amici che hanno il politico amico, che godono di privilegi grazie agli amici dell’amico di prima… in definitiva… dobbiamo tenerci la spiaggia piu’ bella del mediterraneo (Mondello) e i CURTIGGHI panormitani !
Da cotanta civiltà a cotanto inconscio disprezzo per la vita, per il bene comune che non appartenga alla ristretta cerchia della famiglia, quando non alle mura domestiche. Il passo è possibile, e soprattutto reale. Sicché Palermo è regredita ad uno stadio inferiore di civiltà. Questo solo in teoria. In pratica, diciamolo pure, si trova un pizzico al di qua dalla linea standard europea. Il traffico delle auto dopotutto è un problema relativamente nuovo. La passeggiata con il cane addirittura non ancora tanto frequente. Il malgoverno poi, non lo riconduco al di sotto del 1860. Parliamo invece di altro. Parliamo del palermitano all’interno del suo ambiente domestico. In quel luogo lì non vi è spazio per la polvere. In quel luogo lì “nessuno si deve permettere di entrare” senza il suo volere. Nessuno deve sporcare il nome della casa del palermitano, nè quello di sua madre, suo padre, sua sorella e suo fratello. Questo sembra in virtù di un forte senso di uguaglianza sociale. Esistono poi le gerarchie, i poteri e i soprusi, ma l’onore è una scala a parte, senza vertici e senza bassifondi. Potete fare la prova, se volete.. Ma torniamo alla casa del palermitano. Fino a qualche tempo fa la presunta “schiavitù” della donna siciliana aveva fatto credere che la pulizia morbosa all’interno della casa del palermitano qualunque fosse dovuta all’impiego casalingo della donna. In realtà oggi le donne lavorano anche a Palermo, e il numero dei collaboratori domestici è aumentato vertiginosamente. A questa dura prova di cambiamento sociale continua a sopravvivere un implacabile senso di pulizia domestica dei palermitani. Dentro la casa del palermitano regna l’ordine, ciò che non trova fuori, forse l’ordine che non vuole trovare fuori. Forse perchè il palermitano è anche un pò arabo, e gli piace nascondere dentro le sue meraviglie, camuffarle, renderle apparentemente diverse da ciò che sono. In questo forte aspetto culturale trovo la forza per camminare per i marciapiedi europei a testa alta e sentirmi il rappresentante di una delle culture che ha fatto la storia dell’umanità.
E così è anche per l’uomo: la maschera che indossa in presenza degli altri come “facciata esterna” nn corrisponde a quello che si è in realtà dentro. Perchè?!
“Crescere” significa forse questo: imparare a fare finta di essere altro da sè?!
due settimane fa sono stato a barcellona, è stupenda. meravigliosa, non paragonabile a palermo. una citta con popolazione quasi tre volte quella di palermo, eppure tutto efficiente, metro ogni 3 minuti un treno,strade pulite senza fossi, traffico quasi inesistente o meglio dire intenso ma molto scorrevole, persone educate e disponibili.invito a tutti ad esplorare questa citta.
E’ sempre bello leggere questo post, lo devo proprio dire. Mi fa riflettere molto che Barcellona era messa come Palermo, mentre oggi la capitala catalana rappresenta in pratica quello che Palermo potrebbe essere se fossero attuati progetti urbanistici, architettonici, politiche locali innovative, di ampio respiro sociale, culturale, politico.
Colorina, ci pensa il tuo amichetto Orlando tranquilla.
Ho conosciuto Barcellona e conosco Palermo.
Ho conosciuto i catalani e conosco i siciliani.
E’ li il punto. Barcellona non nasce funzionante come Palermo non nasce wc. La differenza risiede innanzitutto nel materiale umano, a tutti gli strati sociali.
Gentile Colorina, la prima volta che ho visto Barcellona è stato nel 1970 e posso assicurarti che nemmeno allora Barcellona era assimilabile a Palermo, ma la superava di gran lunga in qualità della vita ed efficienza dei servizi.
Alle tre del pomeriggio ci siamo trovati in pieno agosto a fare i turisti di strada,appena sbarcati dalla nave crociera,e mi chiedevo che ci stavo a fare mentre i cristiani facevano il sacrosanto pisolino.Alle cinque eravamo sugli spalti dell’arena e mi chiedevo cosa ci potesse essere di attraente nello sfiancare il torello baldanzoso ,
dissanguarlo per poi finirlo quando era già’ esausto e barcollante.
Alle nove eravamo ad assistere i giochi d’acqua della fontana nella grande piazza
e fu lì’ che qualcuno mi sottrasse il passaporto dal borsello che tenevo a tracolla,
creandomi un sacco di problemi nel prosieguo della crociera.
Questo e’ il mio ricordo di Barcallona,in Spagna.
Gentile Orazio, il mio pensiero si basa su anni di studi universitari, sulla lettura di libri, articoli, saggi di autorevoli professori universitari italiani ed esteri. Ho ben visto anche le immagini di come si presentava la città negli anni passati, e ricordo ancora la costa della barceloneta (ma non solo) identica a come si trova oggi la costa di via messina marine.
E’ chiaro, nessun tono polemico.
Anzi, sono lieta di sapere dell’altro della sua esperienza.
Colorina 🙂 credo possiamo darci del tu, sulla costa hai ragione, non era molto ben messa, ma nemmeno c’era il degrado umano a cui siamo abituati noi.
Allora la Spagna era un altro mondo, dal punto di vista delle infrastrutture era molto antiquata, però li a Barcellona, e pure a Madrid, le cose funzionavano bene. La mia impressione di ordine di allora può esser stata influenzata dalla ipocrita patina di rispettabilità che le dittature orribili come quella di Franco portano con sé, in questi casi l’ordine è la prima cosa che si nota, ma è un ordine mortifero quello. Ed a quella età (ero piccolo ancora) certe sfumature non si colgono.
Però nel tempo, fuori dittatura, l’impressione di ordine e funzionalità si è non solo confermata, ma addirittura rafforzata.
Ok, non posso che fidarmi di una persona che è stata lì. Evidentemente nella mia esperienza di studio sul caso Barcellona, gli aspetti negativi sono messi in evidenza in maniera prepotente.
Poi non posso che concordare sull’ultima frase che hai scritto. 🙂
http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/palermo/dettaglio/articolo/gdsid/251053/