Coworking a Palermo?
Più volte mi sono trovato a parlare del paradosso per cui noi siciliani, così bravi a fare rete in contesti come quelli delle cosche, siamo invece molto meno bravi (per non dire piuttosto scarsi) a collaborare in reti virtuose, ad esempio in contesti lavorativi (in Sicilia, appena lasciamo l’isola è diverso).
Volendo fare un po’ di sociologia spicciola (e non sono certo il primo a dirlo) sarebbe un bene che si generasse capitale sociale gettando ponti (bridging) tra soggetti eterogenei che si arricchiscano a vicenda scambiandosi conoscenza, contatti e altre risorse.
In quest’ottica ho pensato a un fenomeno che si sta diffondendo un po’ in tutto il mondo e che mi sembra molto interessante: il coworking. Si tratta della collaborazione tra soggetti diversi (liberi professionisti, artisti, comunicatori, sviluppatori ecc.) in spazi comuni (non necessariamente con postazioni fisse) nati appositamente per fare comunità. Si trova uno spazio, si condividono le spese, si utilizzano delle aree comuni (sale riunioni, cafè area ecc.) e servizi comuni (segretariato, pulizie, telefono, connessione Internet ecc.), non si hanno orari prestabiliti e si parla, si parla, si parla. In aggiunta è possibile fornire una scrivania o uno spazio per un appuntamento anche per un solo giorno a soggetti che ne hanno bisogno, anche di passaggio in città. In Italia che ne sono di certo già quattro, due a Milano (Cowo e interactiondesignlab), uno a Roma 7thFLOOR) e uno a Bologna (La pillola 400). A Palermo, che io sappia, non c’è nulla di simile.
Questo post ha fini esplorativi ed è una piccola chiamata alle armi: se siete interessati a un cowork a Palermo, se avete uno spazio adatto (anche se ne ho già adocchiato uno), se potreste voler partecipare e condividere uno spazio o se avete qualcosa da dire scrivetemi o lasciate un commento.
Da un po’ di mesi seguo l’argomento, che mi affascina tanto. Ho sempre immaginato questo progetto come un qualcosa di entusiasmante per le persone che ne fanno parte: non si hanno troppi legami, ogni giorno “rischi” di conoscere gente nuova a lavoro (quando ti capita mai…), italiana e straniera, di condividere costi, spazi e ti confronti con altri professionisti anche di altri settori. Insomma bello, no!?
Massimo, del cowo di Milano, fa un gran lavoro di social e penso che abbia avuto ottimi risultati, così come 7thFLOOR.
ciao e grazie della citazione, anche fotografica, di cowo.
aggiungo con piacere che le location dove fare cowrking a milano sono salite a 4 in poche settimane dopo il lancio di cowo-coworkingproject.com, il pacchetto da noi fornito per “aprire un cowo e vivere felici”, e speriamo che altre se ne aggiungano anche nel resto d’italia, sicilia inclusa.
a mio parere il coworking è un’eccellente opportunità da almeno tre punti di vista:
– chi ha bisogno di una postazione di lavoro la può trovare a prezzo sostenibile e senza vincoli di tempo
– chi offre uno spazio mette a reddito i suoi mq senza grandi costi (se ha già lo spazio per un’altra attività i costi scendono a zero)
– la comunità locale trova un modo di agevolare le nuove idee imprenditoriali, che magari, senza questi supporti, rimarrebbero inespresse
c’è poi l’aspetto di network personale che, come sappiamo, è importantissimo, oltre che piacevole.
per diffondere conoscenza sul tema del lavoro nomade/coworking e scambiare opinioni con gente di tutto il mondo abbiamo creato un social network aperto a tutti:
http://nomadwork.ning.com
vi aspettiamo, un saluto da milano,
massimo carraro
Ciao Tony, condivido la chiamata alle armi, ma l’analisi mi sembra ingenua, l’assenza di un posto come cowo non e’ questione di attitudini personali, ma e’ sintomo dello stato rattrappito dell’economia cittadina, anche della fascia professionale. Cmq se nasce uno spazio del genere, ben venga.
ottima idea!
Per cominciare puoi creare un gruppo su Facebook e su meetup, unirti a nomadwork.ning.com (come suggerito da max), iniziare a organizzare un po’ di cene tra i possibili interessati (a Losanna abbiamo iniziato così), e in poco tempo vedrai che riuscirai a trovare le persone giuste!
Ciao Max. Mi riprometto sempre di venirti a trovare a Milano e poi, per un motivo o per un altro, non passo mai. Devo farlo. Intanto grazie per i suggerimenti. 🙂
Nicola non facevo un ragionamento causa/effetto. Resto convinto dell’esistenza di una grande difficoltà di “fare rete”.
Grazie Rosario e Marco.
..per produrre cosa?
Giuseppe io posso occuparmi dello spazio…per produrre che cosa non devo dirlo io. 😉
Idea originale, molto avveniristica dalle nostre parti, ma è pienamente fattibile, l’importante è l’organizzazione. Quoto Marco in pieno.
ottima idea. è molto importante proporre a palermo nuove piattaforme accessibili per creare lavoro. Se potessi tornare a palermo (manca solo il coraggio), mi iscriverei subito. Ma forse lo faccio lo stesso!
La mia domanda era un po sul generale. Dato che non ho avuto il tempo di leggere sull’argomento, volevo capire. Questa eterogenea cozzaglia di menti a cosa potrebbe/dovrebbe mirare?
PS :: non sto criticando 🙂
Ok faccio un esempio. Io mi occupo di web e prendo uno spazio, altri spazi li prendono un avvocato e un commercialista. Io faccio i siti per loro, l’avvocato redige un contratto per me, il commercialista mi dà un consiglio su come fatturare gli introiti di AdSense. Ciascuno rimane col suo business ma la nostra vicinanza genera effetti positivi di gruppo. Mi spiego?
beh a parte il fatto che il problema casa lo avrei affrontato diversamente, per approfittare del “piano casa” si potrebbe affittare uno spazio per architetti, ingegneri, esperti di energie rinnovabili e riscaldamento, e i clienti potrebbero scegliere il pacchetto singolo, oppure la soluzione integrata.
uhm.. vicinanza.. effetti positivi.. è aperto anche al sesso femminile?
scherzo ovviamente 🙂
L’idea potrebbe avere il suo seguito. Anche qua da noi.
Chiedevo a Tony e ora condivido la stessa domanda con voi: come vedete lo sviluppo di questo progetto in città come Palermo e Catania? Mi sono sempre posto la domanda di come i “siciliani” reagirebbero. Pensate che potrebbe andare?
Catania ahimè la vedo un po’ più aperta verso questo tipo di idee.
I siciliani riescono ad essere molto diversi tra loro 🙂
Tony, ieri a pranzo hai visto il tg5?c’è stato un servizio proprio sul coworking!
No Luisa, sono già in contatto con il possibile locatore. 😀
bella idea!per adesso penso che tante professionalità insieme sono molto stimolanti, ma lavorerebbero ad un progetto comune? Oppure è “solo” un aiuto reciproco che si verrebbe a creare mantenedo ognuno il suo personale percorso lavorativo?
la seconda che hai detto…credo.
pequod
p.s riguardo un possibile spazio… ci si pensa..
Se l’idea prende piede tienimi presente. Ho appena lasciato un ufficio per le spese che con i tempi che corrono sono diventate insostenibili. Ed ho un bel po’ di arredo per ufficio da sistemare.
e poi non so neanche perchè sto a scrivere di queste cazzate con tutti i morti, feriti e sfollati di oggi…
vado a guardarmi allo specchio…meglio!
il post sopra ennesimo errore, mi scuso con l’autore del post ed i commentatori, sono imperdonabile, pensavo di scrivere sul post di cetty sulle sigarette.
piccole “sconnessioni” di una giornata dura.
ciao a tutti, torno un momento sull’argomento perché credo di poter dare indicazioni utili, dopo un anno di cowo.
mi sento di consigliare chiunque possa di passare semplicemente ai fatti, il resto viene.
noi offriamo un pacchetto di attivazione, ma ovviamnete il coworking non ha bisongo di nessuna attivazione, se uno vuole.
in rete si trova tutto, io cmq sono sempre a disposizione per pareri e scambi, il cowo è una bella passione e do retta volentieri a tutti.
infine, a livello pratico, per chi si chiede a cosa serve una cosa simile, rispondo che ci sono molte persone in grado di sviluppare impresa che non ahnno i mezzi per affittarsi una sede. è solo buon senso, quesso che suggerisce di prendere uno spazio insieme e dividere le spese.
da un punto di vista gestionale, l’ideale è che qualcuno abbia già un posto, in modo che i costi siano coperti e il reddito delle scrivanie siano un piacevole “di più”.
grazie e scusate se mi sono dilungato,
max
ps-
tony ti aspetto!
L’idea mi piace Tony. Potresti allargare gli uffici di Rosalio… Possibilmente la scelta dovrà cadere in una zona dotata di ampio spazio per parcheggiare senza difficoltà.
Osvaldo Rosalio non ha una redazione fisica ma potrebbe averla se ciò servisse a “fare (più) rete”. Questa è un po’ l’ottica che mi ha portato a interessarmi al cowork. Ti tengo ovviamente presente, come tutti quelli che mi hanno contattato e che mi contatteranno su questo tema.
Max la prossima volta che vengo a Milano non mancherò!
Caro Rosalio e caro Tony,
il Coworking è qualcosa che manca in Sicilia e a Palermo come tantissime altre cose…
sarebbe certamente interessante, formativo ed occasione di crescita del proprio sapere.
Sinergia allo stato puro.
ma chi donerebbe uno spazio adeguato a tutto ciò ?
Bisognerebbe ricorrere come fanno tutti alla P.A. al Comune di Palermo… ma riuscire ad ottenere i fondi non è mica facile…
cmq, piena disponibilità da una persona che ha tanta voglia di fare…
L.
Luca io non penso affatto alla P.A.: lo spazio lo prendiamo in locazione con i nostri soldini.
e pensi possa esser vincente in una realtà come Palermo ?
cmq, hai i miei riferimenti…
contattami…
L.
Ps: realizzare una mera Ass. Culturale no ?
Luca fondamentalmente penso a una realtà dove si lavori/si faccia impresa.
Non vedo controindicazioni alla divisione delle spese e del proprio know-how. L’essere palermitani lo rende più difficile semmai. 😛
Sono interessato all’iniziativa, se avete necessità di partner contattatemi.
Iniziativa interessante, se ne parla?
Tony,
cmq, contattami !
un abbraccio,
L.
Ciao Tony
se ti interessa conosco dei locali che si prestano benissimo ad un’attività come il cowork.
Tony, mi pare un’ottima iniziativa. Bisognerebbe riunire vari professionisti per dare luogo ad un’associazione di imprese virtuale. Ci vorrebbe un Loft, ma forse qui da noi mancano strutture di questo tipo.
Chi ha qualcosa si faccia sentire.
Poi se mi mandi la tua mail vorrei affrontare vari punti in privato.
ciao,
mi pare che le persone per fare il progetto non manchino.
se riuscite a trovare uno spazio presso qualcuno, avete fatto bingo… nessuno di voi conosce una redazione, un’agenzia di comunicazione, una piccola azienda…
la cosa piu difficile da formare è la community, e voi già dispostrate di poterlo essere.
🙂
u loft….
perchè senza loft un si po’ fari u coworking ….?
ciriveddu ci voli, no loft !
na stanza di 30 mq. non ti va ?
u loft ….
u loft….
Grande fatamorgana!!!
A nome di una parte della piccolissima “industria musicale” palermitana di cui faccio parte (The Second Grace, Waines, 800A Records, Il Pan del Diavolo), nonchè i progetti radiofonici con Davide Enia ed altro… l’idea della condivisione di uno spazio comune mi interessa parecchio! Con gli altri ragazzi abbiamo creato una vera e propria factory sotterranea (4 piani sottoterra) dove produciamo tutto quello che poi diamo fuori. Solo che oltre ad essere degli scantinati umidi, non c’è neanche il cesso! Cercasi struttura medio-grande da condividere con altre realtà ultra-dinamiche della ruggente Palermo degli anni zero!
segnalo articolo sul coworking su La Repubblica delle Donne di oggi (inserto di Repubblica)
Io direi , di cominciare a fere una cena con tutti gli interessati e vediamo che ne viene fuori. A me piace perché non provare?