Nel marzo del 2005, sulle pagine regionali di Milano Finanza Sicilia, avevo lanciato l’idea di trasformare in un’opportunità per la Sicilia e per le altre regioni meridionali sotto il giogo della criminalità organizzata, una lotta più pragmatica contro i patrimoni frutto di riciclaggio. Suggerivo, quindi, da una parte l’uso di agenzie internazionali specializzate, tipo la Kroll, e dall’altra di introdurre il riconoscimento per legge di una sorta di diritto alla rivendicazione, da parte delle regioni meridionali e nei confronti degli stressi patrimoni, del risarcimento al danno subito in termini di mancato sviluppo economico e sociale. Il Censis aveva stimato questo danno, in uno studio del 2003, pari a 7,5 miliardi di euro l’anno negli ultimi 20 anni: senza di esso, il sud sarebbe stato in linea con le regioni più sviluppate del Paese.
Oggi che i risultati di questa lotta cominciano ad essere più tangibili, anche se limitati ai sequestri e alle confische interne, lasciando invece inviolati i patrimoni detenuti all’estero, nella più completa indifferenza delle classi dirigenti meridionali che si preoccupano soprattutto della prossima perdita degli aiuti comunitari, questo tesoretto, paragonabile alla manomorta di sabauda memoria, è stato dirottato dal Governo verso le sue casse attraverso Equitalia. Un’altra occasione persa! Cosa ne pensate?
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