Agrodolcezze
Anche se vogliono che si chiami “romanzo televisivo popolare” c’è una vera e propria telenovela che sta coinvolgendo Agrodolce. Riassumendo: la convenzione da 12,7 milioni di euro con la Regione Siciliana è scaduta, non è stata rinnovata, era già bloccata a giugno dello scorso anno, doveva essere finanziata in un maxi-emendamento poi stralciato, ieri gli attori hanno fatto una conferenza stampa e allora ha parlato l’assessore Antinoro che ha ribadito: «Credo che entro la settimana si chiuderà positivamente la vicenda». Sarà la volta buona?
Agrodolce divide: all’inizio “scuruso” (dicono che fosse colpa di un filtro usato poco opportunamente), con una trama debole (poi corretta con nuovi autori), stereotipato, con attori di palese accento catanese che si spacciano per palermitani, con alcune interpretazioni notevoli ma penalizzate nei tempi (Stefania Blandeburgo ad esempio…o Claudia Fichera), con ambientazioni da sogno e una quantità di scene in esterna di gran lunga superiore a prodotti simili. Chi ha ragione?
E poi ci sono quelle malelingue che dicono che Antinoro non gradisca troppo il casting che porterebbe il marchio di altri politici e che vorrebbe che ci fossero dei cambiamenti. E ancora una storia bellissima sulla sigla: c’era un vecchietto di Porticello ma a sorpresa, si dice, alla prima al Borgo di Santa Nicolicchia al suo posto apparì Giovanni Minoli (ideatore della produzione) tra gli «oooh!». Un pettegolezzo dice che lo stesso Antinoro volesse essere nella sigla e al diniego il rinnovo si sarebbe arenato. Ma non possiamo crederci, sono cattiverie. Anzi: agrodolcezze.
Ecco la seconda parte della Conferenza stampa con le interviste agli attori http://www.c6.tv/archivio?task=view&id=4216
se questo Agrodolce rappresenta il nostro livello qualitativo di produzione fiction, abbiamo davvero un luuuuungo futuro davanti come Sicilia.
vabbè ma almeno si parla di Sicilia. ma fatemi capire, da fastidio che è prodotto in Sicilia occidentale?
Mi sembra un buon esempio di come può fare un’amministrazione a scoraggiare gli investimenti nella regione.
Agrodolce è, obiettivamente, un prodotto di standard medio/alto nella produzione televisiva italiana. Non è neanche necessario qui fare paragoni con i professionisti del neon bianchiccio e dell’inquadratura fissa di altre fiction serali. In più ha il notevole merito di spostare l’immaginario dei luoghi siciliani in aree non consuete e differenti dal “solito” Val di Noto. Ciò detto, la decisione della Regione è, al solito, ingiustificabile
premetto che son contenta che Agrodolce esista, e mi dispiacerebbe se venisse chiusa. Però diciamo la verità. gli attori non sono un granchè, spesso sono un po’ fasulli (con qualche eccezione), nel senso che si capisce che stanno recitando, e questo infastidisce lo spettatore. Eppoi, quest’accento catanese!!!
Accento Catanese?.. io direi che è rappresentato anche l’accento trapanese ed agrigentino come giusto che sia, visto che si tratta di un fiction che rappresenta tutta la Sicilia, anche se idealmente Lumera è collocata geograficamente in provincia di Palermo. Per quanto riguarda la recitazione, probabilmente c’è qualche frase dialettale di troppo che secondo me risulta ostica ad un pubblico non siciliano.
Speriamo nn chiuda… anzi, sono certo che continueranno a girare.. nonostante non abbia mai visto una sola puntata ma, fa piacere sapere che c’è gente che lavora in quel di Palermo anche in contesti del genere…
Le malelingue saranno vere ? chissà…
è certamente vero però che Agrodolce costa 103 mila euro a puntata mentre un posto al sole soli 60 mila.
a me interessa ben poco una telenovela come agrodolce…. però è vero ci recita il grande Maurilio Mangano!
😉
miiiiiiiiiii…speriamo non chiuda!! a me piace agrodolce! però sull’uso eccessivo del dialetto sono d’accordo… a volte credo si esageri…
mi pare tutto mooooolto fantasioso…..
prima la chiudono meglio è, del resto era nell’elenco dei contributi dello scandalo.
franz
E’ lecito dissentire da una fiction che vede attori e personaggi che non hanno nulla a che fare con la recitazione (vedi l’ex fidanzato di Alba Parietti).
Se si deve fare per fare mangiare 600 persone sono d’accordo ma per favore non chiamatela fiction o soap opera .
bisogna fare una seria considerazione…
primo è un prodotto sovvenzionato dalla regione sicilia..
secondo va sulla tv di stato
di conseguenza se non ottiene dei risultati che possano permettere alla produzione un pareggio o di andare a vivere…mi sembra assurdo alimentare una macchina che produce solo bilancin il rosso…il problema principale questo perchè credo che se ci fossero dei guadagni nessuno è cosi scemo da lasciarli perdere,quindi meno prosciutto negli occhi è stato un tentativo,ma è andato male
basta sperpero di fondi per fiction,film e altre cazzate simili che servono solo da bacino elettorale…
tra le altre cose, eccezion fatta per due attrici, è recitato coi piedi
Tra qualche settimana il NOSTRO Antonello farà di tutto per riavviare la fiction e riceverà una messe di VOTI per le elezioni europee.!!!!!Che ne pensano Cuffaro e Miccichè?
In Sicilia un crisci ne erba e ne lavoro.A schifiu’ fini’.
Posso dire una cosa? Perché la sicilia é tragica sempre? e la Campania sempre divertente?
Non c’é molto dei molti luoghi comuni in questa soap?
Mi annoia questa rappresentazione della sicilia rormentata, arrovellata, in capace di essere felice.
In Sicilia esiste anche una piacere dello stare insieme, una leggerezza cinica, spesso sottile.
In Agrodolce si vede sempre e solo dramma. Non condivido l’impostazione.
@Luca: ma se Lumera si trova in provincia di Palermo, gli abitanti dovrebbero avere l’accento palermitano e non catanese!
@Jerry: ti sei espresso meglio di me!
Detto questo, confesso che una mia cara amica vi ha recitato un paio di volte, e potrebbero richiamarla, quindi è ovvio che faccio il tifo x Agrodolce!!!!
Tutta questa storia è proprio il tripudio dell’Arte! 😐
a me personalmente agrodolce non piace: gli attori sono finti, alcuni recitano un po’ meglio ma niente di che… le location sono sempre quelle e vengono spalmate su ogni puntata molte volte, spesso con inquadrature fisse. Insomma, un posto al sole gli dà due giri (anche di questa ho visto solo qualche spezzone…)
Detto ciò, è giusto che ci sia una fiction ambientata in sicilia, la nostra isola ha dei posti che sono delle location naturali fenomenali ed è giusto che vengano mostrate al grande pubblico, non sono d’accordo invece sull’uso del dialetto (che poi non è un vero e proprio dialetto quanto una accentuata cadenza)tutti i film recitati in romano? perché nessuno dice niente?
Io alcune puntate le ho viste,ai miei genitori piace… onestamente si dovrebbe scegliere una sorta di accento comune, alla Montalbano, ma credo che questo comporti uno sforzo recitativo che gli improvvisati attori che ne fanno parte non sono di grado di compiere.
Quello che in realtà manca è uno sviluppo della storia, troppo banale e troppo piena di clichè recitativi vecchi di anni.
Tralascio la parte tecnica… non sono competente (luce, regia, inquadrature, fotografia, ma onestamente mi sembra povera, paradossalmente Un posto al sole sembra una soap americana e costa la metà…
Anche Pirandello era surreale, notevolmente ironico, anche nella tragedia.
Questa parte surreale non traspare, non si vede e non si sente, in questa soap. C’é solo la dimensione verghiana degli sfigati, ed in parte , quella lampedusiana dei gattopardi decaduti, in cui i gattopardi sono più decaduti dei gattopardi che descrive Tomasi.
Ma scherziamo?
Av me a parte gli attori trovo terribile la scenggiatura ‘tragica’. Non positiva. sempre tesa al drammatico. Non mi sento rappresentata, da siciliana. in questo.