Oggi si vota la fiducia sul provvedimento. L’opposizione: rischiano di restare nascosti i figli dei clandestini. Il segretario Onu: “Riammettere chi chiede protezione”. Berlusconi: “Sui barconi i criminali”
l’ ONU attacca duramente l’Italia xkè FINALMENTE HA DECISO DI DIFENDERSI! in Spagna , Zapatero , ha adottato misure più drastiche in merito agli sbarchi e nessuno dice nulla…
Insomma, non è possibile che per dare asilo ad una 20ina di esuli si debbano accogliere centinaia di immigrati clandestini. Facessero dei barconi con soli esuli (certificati dal paese d’origine) e magari li facciamo passare. Oppure dateci la possibilità di gettare a mare i clandestini e accoglieremo i barconi con gli esuli. E poi almeno così Lampedusa tornerà ad essere zona turistica!!
[sarcasm off]
certo che Silvio ha un modo di rivoltare la frittata… Una massa di disperati fra cui donne e bambini, che hanno dato TUTTO quello che avevano per pagarsi questo passaggio, diventano automaticamente criminali, equiparati agli scafisti (questi sì criminali). Il peggio è che la gente ci crede.
Continuando di questo passo in Italia ci saranno 60 milioni di italiani e 60 milioni tra immigrati regolari (utili per farsi sfruttare dalle industrie dei falsi buonisti italiani; oltre che europei) e clandestini. Le carceri della Romania saranno svuotate, la metà sono già in Italia. Nel frattempo sarà piu’ che mai fiorente “l’industria della filantropia(falsa)”, dove fanno carriera centinaia di migliaia di uomini, tra ONG e altre grandi istituzioni internazionali che dilapidano per stipendi e altri privilegi la maggior parte (percentuali elevatissime) di aiuti, doni e finanziamenti. Uomini derubati delle risorse naturali nei loro Paesi, vittime di trafficanti di risorse, vittime della finanza internazionale e vittime dell’industria internazionale (e magari sono quelli che poi predicano il buonismo) della quale ne abbiamo vantaggi anche noi, basta citare per tutti certi metalli rubati al popolo del Congo, che poi facilitano e rendono piu’ bella e interessante la nostra esistenza, vittime di dittatori, e armatori che li usano per guerre, REALI, i cui scenari sono simili a films gialli. Uomini merce, fonte di reddito alla partenza e anche dove arrivano (pure in Italia), fonte di reddito non solo per le fabbriche italiane ed europee. Pure il procuratore Grasso l’ha detto: chissà quanto costa l’industria della filantropia (la definizione non é del procuratore). Ecco di seguito due link, dove si puo’ leggere quanto costa in un solo Paese, il Congo, e chi sono tutti quelli che ne traggono profitti. Chissà, forse é proprio per questi profitti, per non perderli, che non si risolvono i problemi all’origine. Il fenomeno in atto é senza fine, e il buonismo cieco non lo risolverà, anzi, forse … paradossalmente … mi autocensuro … http://www.indicius.it/torpore/coltan.htm http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1078609,00.html
emergono in queste due ricerche, note, le responsabilità dei piu’ importanti Paesi occidentali (negli ultimi tempi anche della Cina) e di certe istituzioni internazionali; interessanti le dichiarazioni di un parroco che si chiama Bukavu, il quale racconta come dagli inizi degli anni ’90 si moltiplica in Congo la presenza di Agenzie Umanitarie e delle Nazioni Unite, un esercito di 22000 uomini che non ottengono nessun risultato utile ma costano 3 miliari di dollari (salari e altri sprechi, per intenderci) al giorno, oltre il 60% del budget. Non sono utili, ma non se ne vogliono andare, dice il parroco, anzi, ogni scusa é buona per prolungare.
La politica com’é fatta oggi non mi interessa per niente, quindi il mio é solo un pensiero umanitario, senza falsi buonismi.
l’ONU, l’UE, l’UNHCR…tutti contro l’Italia “dei respingimenti”…ma nessuno di questi “probi viri” ha detto “prendeteli e vi aiuteremo noi come istituzioni internazionale! Vi aiuteremo accogliendo parte degli sbarcati, finanziando la creazione di CPT che non siano lager, potenziando le strutture di identificazione e, più in soldoni, a dare un pasto caldo a ‘sti disgraziati (o turisti come ama definirli Berlusconi)”! Nessuno si è offerto di prendersi carico (dividendo i costi tra i paesi membri) di un problema che NON PUO’ essere gestito soltanto da un paese come l’Italia (governi razzisti e “filo-padani” a parte…)
Caro Presidente,
ho seguito con molto interesse le azioni del Suo, del nostro, Governo per respingere gli INVASORI CLANDESTINI.
Ho visto con quanto lavoro, con quanta passione questo viene fatto e so quanti soldi ci costa (lo dice anche Emilio Fede).
Perciò mi è venuta un’idea e sono qui a proporglieLa, con modestia ovviamente: la faccia pure Sua.
Anzichè riaccompagnarli in Africa, perché non li buttiamo a mare?
Faccia fare un sondaggio, Presidente, e vedrà che più del 60% di italiani è d’accordo. Perciò, si può fare.
@Siino:
Il Sig.Cicala rappresenta il “sentire comune” di larga parte degli italiani, che ormai seguono le gesta del governo come si segue la squadra del cuore: sostanzialmente tifano per lui.
I sondaggi dimostrano che più del 50% degli intervistati è d’accordo con la politica dei “respingimenti” (cfr.Ballarò di ieri sera).
E la politica italiana, ormai ridotta al semplice inseguimento del “sentire comune” interpretato dai sondaggi, arriverà ben presto a giustificare qualsiasi azione (anche se disumana) semplicemente perché la “maggioranza” degli intervistati è d’accordo.
Insomma, il Sig.Cicala non a caso si chiama Adolfo.
Buttarli in mare, rimandarli indietro, mah…io penso che i problemi principali dell’Italia siano causati dagli italiani.
Ammettiamo anche che tutti quelli che vogliono venire in Italia siano criminali (il che rende le cose più comprensibili per parecchi “commentatori”): come mai lo fanno? Lo fanno semplicemente perchè le leggi italiane sono una barzelletta. Un criminale che vuole scegliere in che paese andare, razionalmente, va in quello dove sa di potere avere la vita più facile. E le leggi italiane le hanno fatte gli italiani, non i nigeriani e nemmeno i congolesi.
lo stesso Berlusconi che oggi dice che su quelle barche sono tutti criminali assoldati dalla malavita, “merce avariata” da rimandare al mittente, è lo stesso che ieri diceva che Mussolini mandava la gente in vacanza al confino.
davvero un grande statista!
Credo ci sia poco da “capire” e molto su cui riflettere.
Salire sul “carroccio” chi vuole respingere ad ogni costo per guadagnarne in popolartità
durante la campagna elettorale, deve fare riflette molto.
bravo LOBO
Credo sia ora di fare un po di chiarezza. Lo dico da profondo conoscitore della materia, essendo il refoulement la mia tesi di laurea.
Parto dalla conclusione: il comportamento dell’Italia nel riaccompagnamento dei migranti è stato contro il diritto interno, contro il diritto internazionale, contro il diritto umanitario.
Contro il diritto italiano perchè: l’italia ha ratificato la CEDU, cioè la convenzione europea dei diritti umani. La CEDU è norma parametro interposto nel nostro ordinamento cioè non è norma costituzionale, ma neppure di rango inferiore, è appunto parametro interposto come ha detto la corte costituzionale. L’art.3 della Cedu vieta la tortura e i trattamenti inumani e degradanti, per interpretazione della Corte europea dei diritti umani questo concetto è stato esteso fino al considerare pratica vietata l’espulsione di persone verso paesi dove rischiamo di subire trattamenti inumani e degradanti. La libia non è un paese sicuro, anzi, i rapporti di Amnesty International e Human Rights Watch confermano episodi di tortura e trattamenti inumani nel territorio libico da parte di isitituzioni libiche. Il fatto che in libia ci sia un ufficio dell’ACNUR (Alto commissariato nazioni unite rifugiati)(stiamo parlando di pochi mq) non vuol dire nulla, non vuol dire che quel paese sia sicuro!!!! Quindi l’italia ha violato la CEDU. Quando? Nel momento in cui la fregata ha fatto trasbordato i migranti dal barcone, in quel momento erano in territorio italiano e riportandoli in un paese non sicuro ha violato la cedu.
E’ stato violato l’art. 33 della Convenzione di Ginevra sui rifugiati, il cui contenuto è praticamente molto simile all’art.3 cedu, nel momento in cui hanno riaccompagnato i miganti in uno stato che non ha firmato la convenzione di ginevra, che quindi non riconosce il diritto d’asilo.
E’ stata violata la legge sull’immigrazione cioè il T.U. 286/98 che prevede le forme di respingimento espulsione e anche le forme di raccolta delle richieste d’asilo e le procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato, che in questo caso non sono state rispettate.
E’ stato violato il diritto internazionale in quanto il barcone è stato raggiunto in acque internazionali di competenza sar di malta. LA procedura eseguita in acque internazionali è quella di salvataggio, che per la convenzione di montego bay prevede l’accompagnamento dei naufraghi persso il più vicino porto sicuro. la libia non era il porto più vicino, ne tanto meno il porto più sicuro.
Queste obiezioni per contrastare le tesi di tutti i politici che hanno ritenuto legittimo il comportamento del governo.
Detto questo considerate che i migranti che arrivano dal mare ogni anno sono circa 30.000. Quelli che arrivano con il visto turistico sono circa 500.000 e di questi sono tantissimi quelli che restano alla scadenza diventando clandestini, un esempio ne sono i cinesi. Siamo sicuri che chi arriva per mare sia il problema di una nazione allo sbando?
Io credo di no.
Concludo col fare i complimenti per la vignetta. E’ meravigliosa
…sarà certamente corretto quanto scrive Vitagliano.
Tuttavia – se l’Italia ha violato delle normative – cosa dire di Spagna e Grecia che hanno deciso di sparare addosso ai migranti clandestini nelle stesse condizioni in cui noi invece – magari li abbiamo rimpatriati – ma nel frattempo li andiamo da sempre a soccorrere in acque internazionali salvandoli dal rischio di inedia e affondamento? Violeranno un po’ di più di noi questi altri Paesi non solo le norme ma il più elementare sentire umanitario? Non sarà ipocrita da parte dell’Europa tuonare solo contro l’Italia che mi sembra sia l’unica che si stia “smazzando” e facendo carico del problema quando le altre nazioni stanno rimanendo a guardare o ipocritamente lamentano l’irrigidimento italiano solo perchè temono che questo possa avere come conseguenza che i flussi migratori tornino ad interessare anche le loro coste?
@R.M.:
la tua considerazione è esattamente quella di chi, di fronte ad una propria responsabilità, dice: “ma lo fanno anche gli altri”.
Faccio alcuni semplici esempi, per essere più chiaro:
1) Bambini che litigano: “Ha cominciato prima lui”;
2) Negoziante che paga il pizzo: “Tanto tutti pagano”;
3) Munnizza buttata la mattina: “Tanto la città è già sporca”;
4) A Palermo c’è la mafia: “Ma c’è anche a Milano”;
5) Non vado a votare: “Tanto non cambia niente”
Etc.etc.
Insomma, si tratta di un modo per non assumersi le proprie responsabilità. Noi siamo italiani e possiamo decidere per noi e siamo noi responsabili del nostro comportamento.
Ed io sono indignato per le azioni dell’Italia di questi giorni. Anche perché esse sono dettate esclusivamnete da interessi elettoralistici e guidate dai sondaggi. Senza tenere in alcun conto che sui barconi ci stanno esseri umani; persone come me e come te.
@Angelo
la mia considerazione era diversa: mirava a far riflettere su cos’altro ci possa essere dietro a certa indignazione europea ed evidenziare come da anni la nostra Marina, Guardia Costiera, Finanza e lodevolmente anche la marineria da pesca stia facendo un lavoro immane per salvare questa gente anche a centinaia di miglia dalle nostre coste…
La Marina e la Marineria fanno il loro dovere (salvare vite umane mi pare che ancora sia un dovere).
Ma qua si discute dell’atteggiamento italiano. Fare dietrologia sulle critiche che ci piovono addosso è un modo, a mio parere, per sviare il discorso.
C’è, infine, da tener presente che noi – grazie alla parzialità dei nostri mezzi di informazione – non conosciamo il dibattito sull’immigrazione che si svolge in Germania, in Francia o in Spagna; dunque non sappiamo se anche lì sono piovute critiche.
credo che nessuno abbia mosso critiche a chi lavora sul campo: in mare
.
“È l’ordine più infame che abbia mai eseguito. Non ci ho dormito, al solo pensiero di quei disgraziati”, dice uno degli esecutori del “respingimento”. “Dopo aver capito di essere stati riportati in Libia – aggiunge – ci urlavano: “Fratelli aiutateci”. Ma non potevamo fare nulla, gli ordini erano quelli di accompagnarli in Libia e l’abbiamo fatto. Non racconterò ai miei figli quello che ho fatto, me ne vergogno”
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/immigrati-6/nave-viviano/nave-viviano.html
.
il nodo della questione l’ha ben esposto Fabrizio Vitagliano
.
sulla marineria da pesca: il soccorso in mare è sempre stato legge non scritta per i marinai, gesto semplicemente ovvio e dovuto, ma per la burocrazia e la legge italiana al quanto cavillosa, il discorso si complica e si rischia il fermo della barca per giorni e giorni con il conseguente mancato guadagno http://www.ragionpolitica.it/testo.6661.soccorso_mare.html
ragion per cui da qualche anno capita che alcuni preferiscano non vedere e tirare dritto.
Violazione del diritto internazionale, diritto d’asilo, accoglienza, integrazione, indignazione. I profondi conoscitori della materia ci vengono a contare le cifre, che comunque conoscevamo: ne hanno parlato persino in tv qualche giorno fa. La distinzione sulle cifre é ininfluente, trattandosi di un fenomeno globale, anche se per il momento il fatto eclatante riguarda i disperati del mare. Indignazione e bontà, o buonismo, ma nessuno PRENE IN CONSIDERAZIONE di risolvere i problemi alla base (o forse si rischierebbe la pelle a mettersi contro i “poteri forti”?), di andare a chiedere di sloggiare a quelli che il problema lo provocano e ne traggono enormi vantaggi economici, anzi, chi si indigna oggi in occidente (noi utenti di Rosalio compresi ovviamente) é il beneficiario dei prodotti della schiavitu’ e della spoliazione dei popoli. TROPPI INTERESSI intorno a questo fenomeno, dove questi uomini sono considerati solo merce per generare profitti a ogni livello. Si concentrano le attenzioni sull’aspetto superficiale, e commovente, ma nessuno osa andare a protestare e cacciare i poteri forti; il buonismo fa bene alla salute, intanto continuiamo a consumare i prodotti della schiavitu’, intanto continueranno a FARE AFFARI le industrie occidentali, la finanza occidentale, l’economia della guerra, la charity business occidentale.
A livello diverso mi sembra di leggere similitudini coi lamenti perpetui per la malapolitica: lamenti e analisi che “OCCULTANO” il fondo del problema.
gigi, io condivido appieno, ho letto quei link, che sono secondo me.. illuminanti.. ed hai ragione quando dici: che ci sono troppi interessi… ma daltronde.. oramai.. in tutto è cosi! 🙂
…è certo accostamento e parallelo che per me è poco condivisibile nel momento in cui intenderebbe accomunare comportamenti molto lontani: da un lato di chi comunque – come l’Italia – va a salvare vite umane e dall’altro di nazioni che gli sparano addosso o comunque si voltano dall’altro lato lasciando l’Italia da sola…
Chi presta l’opera sul campo lo fa anche perchè viene autorizzato ad andare a prenderli non solo in Italia o sua prossimità ma anche a centinaia di miglia lontano dalle nostre coste.
Per capirci: soccorrerli 100 miglia a sud di Lampedusa (come capita) vuol dire essere praticamente in Libia e che a 20 nodi ci vogliono 5 ore per coprire 100 miglia – peraltro da Lampedusa che a sua volta è a oltre 100 miglia dalle coste siciliane: ergo 10 ore solo per il ritorno in Sicilia alla velocità non proprio disprezzabile di 20 kts.
E’ vero: è atto dovuto il salvataggio delle vite in mare ma qui parliamo di andare a prenderli parecchio lontano e non di essere in zona (per quanto sopra evidenziato) e l’Italia lodevolmente lo fa, gli altri Paesi no, anzi. Altro che vergognarsi…
Inoltre, se proprio la dobbiamo dire tutta, non è solo il fermo della barca per motivi burocratici il problema a cui i soccorritori possono andare incontro. Ci sono anche soccorritori che hanno poi subito procedimenti penali in quanto denunciati (per il tramite di associazioni e loro avvocati) dai sopravvissuti che avevano tratto in salvo, per naufragi la cui ovvia causa prima era la precarietà, il sovraffollamento e la fragilità dei mezzi su cui arrivano oltre che le condizioni del mare, ma la cui colpa si tentava invece di attribuire alle manovre (non facili) di chi cercava di prestare loro aiuto (nave della Marina Militare e peschereccio d’altura)…
OT
RM, il mio compagno tanti anni fa ha soccorso una famigliola con un bambino piccolo a bordo al largo della sardegna, dopo aver sentito la richiesta di soccorso sul VHF. era notte, mare veramente brutto e vento che fischiava, loro erano su un barchino a vela di 7m (dice che avevano degli occhi come tre gufi dalla paura) e lui su una di 12 ed era in regata. con non poca fatica li ha caricati a bordo abbandonando la loro barca per non mettere a repantaglio la sua e relativa sicurezza dell’equipaggio….beh, gli hanno fatta causa perchè non gli ha salvato la barca!
tanto per dire…
sarà colpa delle mie lacune mentali…..ma questa non l’ho capita proprio…
…o forse sarà colpa delle mie..ma per me è la più bella di tutte.
Migranti, duro scontro Onu-Maroni
Oggi si vota la fiducia sul provvedimento. L’opposizione: rischiano di restare nascosti i figli dei clandestini. Il segretario Onu: “Riammettere chi chiede protezione”. Berlusconi: “Sui barconi i criminali”
( “La Repubblica.it” 13.5.2009 )
…Riso amaro. (che non è il film con la Mangano).
Bella vignetta.
l’ ONU attacca duramente l’Italia xkè FINALMENTE HA DECISO DI DIFENDERSI! in Spagna , Zapatero , ha adottato misure più drastiche in merito agli sbarchi e nessuno dice nulla…
Insomma, non è possibile che per dare asilo ad una 20ina di esuli si debbano accogliere centinaia di immigrati clandestini. Facessero dei barconi con soli esuli (certificati dal paese d’origine) e magari li facciamo passare. Oppure dateci la possibilità di gettare a mare i clandestini e accoglieremo i barconi con gli esuli. E poi almeno così Lampedusa tornerà ad essere zona turistica!!
[sarcasm off]
….”li facciamo passare….”
…”magari”…
certo che Silvio ha un modo di rivoltare la frittata… Una massa di disperati fra cui donne e bambini, che hanno dato TUTTO quello che avevano per pagarsi questo passaggio, diventano automaticamente criminali, equiparati agli scafisti (questi sì criminali). Il peggio è che la gente ci crede.
Continuando di questo passo in Italia ci saranno 60 milioni di italiani e 60 milioni tra immigrati regolari (utili per farsi sfruttare dalle industrie dei falsi buonisti italiani; oltre che europei) e clandestini. Le carceri della Romania saranno svuotate, la metà sono già in Italia. Nel frattempo sarà piu’ che mai fiorente “l’industria della filantropia(falsa)”, dove fanno carriera centinaia di migliaia di uomini, tra ONG e altre grandi istituzioni internazionali che dilapidano per stipendi e altri privilegi la maggior parte (percentuali elevatissime) di aiuti, doni e finanziamenti. Uomini derubati delle risorse naturali nei loro Paesi, vittime di trafficanti di risorse, vittime della finanza internazionale e vittime dell’industria internazionale (e magari sono quelli che poi predicano il buonismo) della quale ne abbiamo vantaggi anche noi, basta citare per tutti certi metalli rubati al popolo del Congo, che poi facilitano e rendono piu’ bella e interessante la nostra esistenza, vittime di dittatori, e armatori che li usano per guerre, REALI, i cui scenari sono simili a films gialli. Uomini merce, fonte di reddito alla partenza e anche dove arrivano (pure in Italia), fonte di reddito non solo per le fabbriche italiane ed europee. Pure il procuratore Grasso l’ha detto: chissà quanto costa l’industria della filantropia (la definizione non é del procuratore). Ecco di seguito due link, dove si puo’ leggere quanto costa in un solo Paese, il Congo, e chi sono tutti quelli che ne traggono profitti. Chissà, forse é proprio per questi profitti, per non perderli, che non si risolvono i problemi all’origine. Il fenomeno in atto é senza fine, e il buonismo cieco non lo risolverà, anzi, forse … paradossalmente … mi autocensuro …
http://www.indicius.it/torpore/coltan.htm
http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1078609,00.html
emergono in queste due ricerche, note, le responsabilità dei piu’ importanti Paesi occidentali (negli ultimi tempi anche della Cina) e di certe istituzioni internazionali; interessanti le dichiarazioni di un parroco che si chiama Bukavu, il quale racconta come dagli inizi degli anni ’90 si moltiplica in Congo la presenza di Agenzie Umanitarie e delle Nazioni Unite, un esercito di 22000 uomini che non ottengono nessun risultato utile ma costano 3 miliari di dollari (salari e altri sprechi, per intenderci) al giorno, oltre il 60% del budget. Non sono utili, ma non se ne vogliono andare, dice il parroco, anzi, ogni scusa é buona per prolungare.
La politica com’é fatta oggi non mi interessa per niente, quindi il mio é solo un pensiero umanitario, senza falsi buonismi.
sottoscrivo chi la “vignetta”…l’ha capita.
grande lobo!
…lo so, non esistono! 😀 sono andato troppo veloce … “3 milioni di dollari al giorno” …
l’ONU, l’UE, l’UNHCR…tutti contro l’Italia “dei respingimenti”…ma nessuno di questi “probi viri” ha detto “prendeteli e vi aiuteremo noi come istituzioni internazionale! Vi aiuteremo accogliendo parte degli sbarcati, finanziando la creazione di CPT che non siano lager, potenziando le strutture di identificazione e, più in soldoni, a dare un pasto caldo a ‘sti disgraziati (o turisti come ama definirli Berlusconi)”! Nessuno si è offerto di prendersi carico (dividendo i costi tra i paesi membri) di un problema che NON PUO’ essere gestito soltanto da un paese come l’Italia (governi razzisti e “filo-padani” a parte…)
Caro Presidente,
ho seguito con molto interesse le azioni del Suo, del nostro, Governo per respingere gli INVASORI CLANDESTINI.
Ho visto con quanto lavoro, con quanta passione questo viene fatto e so quanti soldi ci costa (lo dice anche Emilio Fede).
Perciò mi è venuta un’idea e sono qui a proporglieLa, con modestia ovviamente: la faccia pure Sua.
Anzichè riaccompagnarli in Africa, perché non li buttiamo a mare?
Faccia fare un sondaggio, Presidente, e vedrà che più del 60% di italiani è d’accordo. Perciò, si può fare.
Adolfo se non altro perché riaccompagnarli è legale, buttarli a mare no.
Finalmente si è deciso di arginare una vera e propria INVASIONE. ERA ORA!!!!!
@Siino:
Il sondaggio supera tutte le leggi (anche quelle naturali)!
Adolfo non ti seguo.
@Siino:
Il Sig.Cicala rappresenta il “sentire comune” di larga parte degli italiani, che ormai seguono le gesta del governo come si segue la squadra del cuore: sostanzialmente tifano per lui.
I sondaggi dimostrano che più del 50% degli intervistati è d’accordo con la politica dei “respingimenti” (cfr.Ballarò di ieri sera).
E la politica italiana, ormai ridotta al semplice inseguimento del “sentire comune” interpretato dai sondaggi, arriverà ben presto a giustificare qualsiasi azione (anche se disumana) semplicemente perché la “maggioranza” degli intervistati è d’accordo.
Insomma, il Sig.Cicala non a caso si chiama Adolfo.
La vignetta è molto carina, come al solito.
Buttarli in mare, rimandarli indietro, mah…io penso che i problemi principali dell’Italia siano causati dagli italiani.
Ammettiamo anche che tutti quelli che vogliono venire in Italia siano criminali (il che rende le cose più comprensibili per parecchi “commentatori”): come mai lo fanno? Lo fanno semplicemente perchè le leggi italiane sono una barzelletta. Un criminale che vuole scegliere in che paese andare, razionalmente, va in quello dove sa di potere avere la vita più facile. E le leggi italiane le hanno fatte gli italiani, non i nigeriani e nemmeno i congolesi.
Io questa invece l’ho capita e come. Grandiosa, semplicemnte grandiosa.
Troppo bella………
straordinariamente intelligente.
bravo Giuseppe!
lo stesso Berlusconi che oggi dice che su quelle barche sono tutti criminali assoldati dalla malavita, “merce avariata” da rimandare al mittente, è lo stesso che ieri diceva che Mussolini mandava la gente in vacanza al confino.
davvero un grande statista!
Credo ci sia poco da “capire” e molto su cui riflettere.
Salire sul “carroccio” chi vuole respingere ad ogni costo per guadagnarne in popolartità
durante la campagna elettorale, deve fare riflette molto.
bravo LOBO
BELLISSIMA. BELLISSIMA.
complimenti, è geniale
Credo sia ora di fare un po di chiarezza. Lo dico da profondo conoscitore della materia, essendo il refoulement la mia tesi di laurea.
Parto dalla conclusione: il comportamento dell’Italia nel riaccompagnamento dei migranti è stato contro il diritto interno, contro il diritto internazionale, contro il diritto umanitario.
Contro il diritto italiano perchè: l’italia ha ratificato la CEDU, cioè la convenzione europea dei diritti umani. La CEDU è norma parametro interposto nel nostro ordinamento cioè non è norma costituzionale, ma neppure di rango inferiore, è appunto parametro interposto come ha detto la corte costituzionale. L’art.3 della Cedu vieta la tortura e i trattamenti inumani e degradanti, per interpretazione della Corte europea dei diritti umani questo concetto è stato esteso fino al considerare pratica vietata l’espulsione di persone verso paesi dove rischiamo di subire trattamenti inumani e degradanti. La libia non è un paese sicuro, anzi, i rapporti di Amnesty International e Human Rights Watch confermano episodi di tortura e trattamenti inumani nel territorio libico da parte di isitituzioni libiche. Il fatto che in libia ci sia un ufficio dell’ACNUR (Alto commissariato nazioni unite rifugiati)(stiamo parlando di pochi mq) non vuol dire nulla, non vuol dire che quel paese sia sicuro!!!! Quindi l’italia ha violato la CEDU. Quando? Nel momento in cui la fregata ha fatto trasbordato i migranti dal barcone, in quel momento erano in territorio italiano e riportandoli in un paese non sicuro ha violato la cedu.
E’ stato violato l’art. 33 della Convenzione di Ginevra sui rifugiati, il cui contenuto è praticamente molto simile all’art.3 cedu, nel momento in cui hanno riaccompagnato i miganti in uno stato che non ha firmato la convenzione di ginevra, che quindi non riconosce il diritto d’asilo.
E’ stata violata la legge sull’immigrazione cioè il T.U. 286/98 che prevede le forme di respingimento espulsione e anche le forme di raccolta delle richieste d’asilo e le procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato, che in questo caso non sono state rispettate.
E’ stato violato il diritto internazionale in quanto il barcone è stato raggiunto in acque internazionali di competenza sar di malta. LA procedura eseguita in acque internazionali è quella di salvataggio, che per la convenzione di montego bay prevede l’accompagnamento dei naufraghi persso il più vicino porto sicuro. la libia non era il porto più vicino, ne tanto meno il porto più sicuro.
Queste obiezioni per contrastare le tesi di tutti i politici che hanno ritenuto legittimo il comportamento del governo.
Detto questo considerate che i migranti che arrivano dal mare ogni anno sono circa 30.000. Quelli che arrivano con il visto turistico sono circa 500.000 e di questi sono tantissimi quelli che restano alla scadenza diventando clandestini, un esempio ne sono i cinesi. Siamo sicuri che chi arriva per mare sia il problema di una nazione allo sbando?
Io credo di no.
Concludo col fare i complimenti per la vignetta. E’ meravigliosa
…sarà certamente corretto quanto scrive Vitagliano.
Tuttavia – se l’Italia ha violato delle normative – cosa dire di Spagna e Grecia che hanno deciso di sparare addosso ai migranti clandestini nelle stesse condizioni in cui noi invece – magari li abbiamo rimpatriati – ma nel frattempo li andiamo da sempre a soccorrere in acque internazionali salvandoli dal rischio di inedia e affondamento? Violeranno un po’ di più di noi questi altri Paesi non solo le norme ma il più elementare sentire umanitario? Non sarà ipocrita da parte dell’Europa tuonare solo contro l’Italia che mi sembra sia l’unica che si stia “smazzando” e facendo carico del problema quando le altre nazioni stanno rimanendo a guardare o ipocritamente lamentano l’irrigidimento italiano solo perchè temono che questo possa avere come conseguenza che i flussi migratori tornino ad interessare anche le loro coste?
@R.M.:
la tua considerazione è esattamente quella di chi, di fronte ad una propria responsabilità, dice: “ma lo fanno anche gli altri”.
Faccio alcuni semplici esempi, per essere più chiaro:
1) Bambini che litigano: “Ha cominciato prima lui”;
2) Negoziante che paga il pizzo: “Tanto tutti pagano”;
3) Munnizza buttata la mattina: “Tanto la città è già sporca”;
4) A Palermo c’è la mafia: “Ma c’è anche a Milano”;
5) Non vado a votare: “Tanto non cambia niente”
Etc.etc.
Insomma, si tratta di un modo per non assumersi le proprie responsabilità. Noi siamo italiani e possiamo decidere per noi e siamo noi responsabili del nostro comportamento.
Ed io sono indignato per le azioni dell’Italia di questi giorni. Anche perché esse sono dettate esclusivamnete da interessi elettoralistici e guidate dai sondaggi. Senza tenere in alcun conto che sui barconi ci stanno esseri umani; persone come me e come te.
@Angelo
la mia considerazione era diversa: mirava a far riflettere su cos’altro ci possa essere dietro a certa indignazione europea ed evidenziare come da anni la nostra Marina, Guardia Costiera, Finanza e lodevolmente anche la marineria da pesca stia facendo un lavoro immane per salvare questa gente anche a centinaia di miglia dalle nostre coste…
La Marina e la Marineria fanno il loro dovere (salvare vite umane mi pare che ancora sia un dovere).
Ma qua si discute dell’atteggiamento italiano. Fare dietrologia sulle critiche che ci piovono addosso è un modo, a mio parere, per sviare il discorso.
C’è, infine, da tener presente che noi – grazie alla parzialità dei nostri mezzi di informazione – non conosciamo il dibattito sull’immigrazione che si svolge in Germania, in Francia o in Spagna; dunque non sappiamo se anche lì sono piovute critiche.
credo che nessuno abbia mosso critiche a chi lavora sul campo: in mare
.
“È l’ordine più infame che abbia mai eseguito. Non ci ho dormito, al solo pensiero di quei disgraziati”, dice uno degli esecutori del “respingimento”. “Dopo aver capito di essere stati riportati in Libia – aggiunge – ci urlavano: “Fratelli aiutateci”. Ma non potevamo fare nulla, gli ordini erano quelli di accompagnarli in Libia e l’abbiamo fatto. Non racconterò ai miei figli quello che ho fatto, me ne vergogno”
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/immigrati-6/nave-viviano/nave-viviano.html
.
il nodo della questione l’ha ben esposto Fabrizio Vitagliano
.
sulla marineria da pesca: il soccorso in mare è sempre stato legge non scritta per i marinai, gesto semplicemente ovvio e dovuto, ma per la burocrazia e la legge italiana al quanto cavillosa, il discorso si complica e si rischia il fermo della barca per giorni e giorni con il conseguente mancato guadagno
http://www.ragionpolitica.it/testo.6661.soccorso_mare.html
ragion per cui da qualche anno capita che alcuni preferiscano non vedere e tirare dritto.
Violazione del diritto internazionale, diritto d’asilo, accoglienza, integrazione, indignazione. I profondi conoscitori della materia ci vengono a contare le cifre, che comunque conoscevamo: ne hanno parlato persino in tv qualche giorno fa. La distinzione sulle cifre é ininfluente, trattandosi di un fenomeno globale, anche se per il momento il fatto eclatante riguarda i disperati del mare. Indignazione e bontà, o buonismo, ma nessuno PRENE IN CONSIDERAZIONE di risolvere i problemi alla base (o forse si rischierebbe la pelle a mettersi contro i “poteri forti”?), di andare a chiedere di sloggiare a quelli che il problema lo provocano e ne traggono enormi vantaggi economici, anzi, chi si indigna oggi in occidente (noi utenti di Rosalio compresi ovviamente) é il beneficiario dei prodotti della schiavitu’ e della spoliazione dei popoli. TROPPI INTERESSI intorno a questo fenomeno, dove questi uomini sono considerati solo merce per generare profitti a ogni livello. Si concentrano le attenzioni sull’aspetto superficiale, e commovente, ma nessuno osa andare a protestare e cacciare i poteri forti; il buonismo fa bene alla salute, intanto continuiamo a consumare i prodotti della schiavitu’, intanto continueranno a FARE AFFARI le industrie occidentali, la finanza occidentale, l’economia della guerra, la charity business occidentale.
A livello diverso mi sembra di leggere similitudini coi lamenti perpetui per la malapolitica: lamenti e analisi che “OCCULTANO” il fondo del problema.
…PRENDE…
gigi, io condivido appieno, ho letto quei link, che sono secondo me.. illuminanti.. ed hai ragione quando dici: che ci sono troppi interessi… ma daltronde.. oramai.. in tutto è cosi! 🙂
…è certo accostamento e parallelo che per me è poco condivisibile nel momento in cui intenderebbe accomunare comportamenti molto lontani: da un lato di chi comunque – come l’Italia – va a salvare vite umane e dall’altro di nazioni che gli sparano addosso o comunque si voltano dall’altro lato lasciando l’Italia da sola…
Chi presta l’opera sul campo lo fa anche perchè viene autorizzato ad andare a prenderli non solo in Italia o sua prossimità ma anche a centinaia di miglia lontano dalle nostre coste.
Per capirci: soccorrerli 100 miglia a sud di Lampedusa (come capita) vuol dire essere praticamente in Libia e che a 20 nodi ci vogliono 5 ore per coprire 100 miglia – peraltro da Lampedusa che a sua volta è a oltre 100 miglia dalle coste siciliane: ergo 10 ore solo per il ritorno in Sicilia alla velocità non proprio disprezzabile di 20 kts.
E’ vero: è atto dovuto il salvataggio delle vite in mare ma qui parliamo di andare a prenderli parecchio lontano e non di essere in zona (per quanto sopra evidenziato) e l’Italia lodevolmente lo fa, gli altri Paesi no, anzi. Altro che vergognarsi…
Inoltre, se proprio la dobbiamo dire tutta, non è solo il fermo della barca per motivi burocratici il problema a cui i soccorritori possono andare incontro. Ci sono anche soccorritori che hanno poi subito procedimenti penali in quanto denunciati (per il tramite di associazioni e loro avvocati) dai sopravvissuti che avevano tratto in salvo, per naufragi la cui ovvia causa prima era la precarietà, il sovraffollamento e la fragilità dei mezzi su cui arrivano oltre che le condizioni del mare, ma la cui colpa si tentava invece di attribuire alle manovre (non facili) di chi cercava di prestare loro aiuto (nave della Marina Militare e peschereccio d’altura)…
OT
RM, il mio compagno tanti anni fa ha soccorso una famigliola con un bambino piccolo a bordo al largo della sardegna, dopo aver sentito la richiesta di soccorso sul VHF. era notte, mare veramente brutto e vento che fischiava, loro erano su un barchino a vela di 7m (dice che avevano degli occhi come tre gufi dalla paura) e lui su una di 12 ed era in regata. con non poca fatica li ha caricati a bordo abbandonando la loro barca per non mettere a repantaglio la sua e relativa sicurezza dell’equipaggio….beh, gli hanno fatta causa perchè non gli ha salvato la barca!
tanto per dire…
@R.M.:
Non ho capito quasi niente, è grave?
lobo sei unico!
e ora chi ci rccoglierà la pummarola ?!