Oggi volantinaggio di Addiopizzo a Brancaccio
Stamattina Addiopizzo con LiberoFuturo e la Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane distribuirà ai commercianti di Brancaccio e della via Messina Marine dei depliant informativi sulla campagna di contrasto al racket.
ecco. finalmente la cosa sta comminciandi a diventare interessante… una cosa è distribuire volantini antimafia davanti alla questura altra andare sul territorio sopratutto in certe zone. apprezzo molto l’iniziativa. 😉
Bravi!!!! 😀
BUONA LETTURA!
I PRIMI 5 ANNI DI ADDIOPIZZO
di Gabriele Isman – 13 giugno 2009
La notte tra il 28 e il 29 giugno del 2004 sulle serrande di centinaia di negozi di Palermo apparvero misteriosi adesivi con la scritta: “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”.
Era l´inizio di Addiopizzo, un fenomeno che in cinque anni di vita ha cambiato il volto di Palermo. «C´era il silenzio tombale all´epoca – ricorda Daniele Marannano, 24 anni, uno dei ragazzi dell´associazione antiracket – e fino ad allora la parola “pizzo” non veniva nemmeno pronunciata». Come spiega il sito http://www.addiopizzo.org, sono 384 gli imprenditori che hanno aderito alla campagna di consumo critico. Un centinaio quelli assistiti nei processi da Addiopizzo: hanno pagato per anni la protezione della malavita e hanno scelto di ribellarsi. Nove di loro vivono scortati: «Gli ultimi due – rivela Enrico Colajanni, presidente di Libero Futuro, l´associazione antiracket di Palermo legata ad Addiopizzo – sono recentissimi». «Soprattutto – dice Marannano – è cambiata la percezione della mafia, che non è più invincibile». Secondo Colajanni «è cambiata anche la fiducia nello Stato: gli ultimi due imprenditori si sono trovati assistiti, fino alle scorte, come mai avrebbero immaginato. Hanno anche scritto una lettera molto bella al questore Marangoni per ringraziarlo».
Oggi, con appuntamento alle 9.30 dal pronto soccorso del Buccheri La Ferla, partirà il volantinaggio di Addiopizzo che arriverà fino a Brancaccio. «Non è il primo: siamo già stati in altre zone, come corso Calatafimi e via Catania. Stavolta – dice Marannano – scegliamo Brancaccio perché qui recentemente vi sono stati i 37 arresti dell´operazione Cerbero e un nuovo pentito, Santino Puleo, sta collaborando con i magistrati». I ragazzi antiracket entreranno nei negozi per diffondere l´esortazione a ribellarsi al pizzo: «In via Catania, dove pure vi erano stati numerosi episodi di attak alle serrande, le risposte sono state molto positive».
Ieri “Repubblica” ha ospitato una lettera firmata dal comitato Addiopizzo per richiamare gli ordini professionali a un maggior impegno: «La lotta alla mafia – dice Marannano – obbliga a un´assunzione di responsabilità da parte di ciascun soggetto, di ogni organizzazione, di tutte le rappresentanze. Gli ordini professionali possono avere un ruolo importante, magari mettendo alla porta personaggi discussi, anche in assenza di una sentenza definitiva o di un´indagine formale». «Prendiamo come esempio – dice Colajanni – l´esclusione di Michele Aiello dall´Ordine degli ingegneri. È arrivata alla fine l´unanimità, ma è stata tormentata, nonostante la condanna a 14 anni per mafia. Il cambiamento poteva soltanto partire dal basso, perché chi ha responsabilità politiche, amministrative, di rappresentanza non ha voluto muoversi per anni. E non vinceremo la battaglia se non saremo tutti dalla stessa parte».
Eppure il presidente di Sicindustria, Ivan Lo Bello, ha annunciato l´esclusione degli iscritti che pagano il pizzo. «Un esempio importante – dice Colajanni – ma tra i 384 aderenti alla campagna del consumo critico nessuno è arrivato tramite associazioni. Tranne il sostegno di Confindustria, Asi e Ance, tutto il resto è silenzio». Marannano è durissimo: «Da Cna, Confcommercio e Confesercenti è partita un´indicazione precisa sulla nostra campagna: ci è stato detto che nessuno doveva aderire. Dalle associazioni tante diverse attestazioni formali, ma nessun apporto concreto». Colajanni rilancia: «Ma perché li portiamo tutti noi gli imprenditori che denunciano? Nel processo Addiopizzo un solo imprenditore è assistito da Confcommercio. Negli altri processi, nessuno. È un´esclusiva che non vogliamo».
Quali i programmi per i prossimi cinque anni di Addiopizzo? «Ci limitiamo – conclude Marannano – a sperare che, a fine 2010, quei 380 arrivino a 500». Colajanni aggiunge: «Vorremmo che il consumo critico diventasse un fatto imprenditoriale. Una vera operazione di marketing .
GRAZIE Rossana ,ma…….
c’è ancora un muro di gomma d’abbattere…
Pequod