“LiberArci dalle Spine” 2009: tra visite internazionali e “assenze siciliane”
(foto di Grazia Bucca)
È iniziato il primo campo di studio e lavoro a Corleone: sono una dozzina, i ragazzi che (visibilmente provati dal caldo e dalla fatica!) hanno aperto le danze di questa lunga estate corleonese. Intanto LiberArci dalle Spine si internazionalizza sempre di più: giovedì scorso 50 giovani, in Sicilia per uno scambio culturale organizzato dalla cooperativa Argonauti e provenienti da Estonia, Romania, Turchia, Ungheria e Italia, hanno trascorso la giornata sui campi di Corleone. La delegazione, tra l’altro, ha voluto donare alla cooperativa un albero di limoni, che è stato piantato sulle terre confiscate alla mafia.
Qualche giorno fa in un’intervista telefonica, mi è stato chiesto come mai questa affluenza di giovani da tutta Italia (e non solo), che scelgono di passare parte delle loro vacanze lavorando al fianco dei contadini siciliani sulle terre confiscate alla mafia, non fosse corrisposta da altrettanto interesse da parte dei giovani siciliani.
Nei giorni successivi, tanti altri mi hanno fatto questa domanda.
Io penso che, in parte, sia fisiologico.
A vent’anni – questa l’età media dei ragazzi che partecipano – se si sceglie di vivere un’esperienza del genere, si tende a volerlo fare “fuori casa”, no?
In ogni caso, ben vengano critiche e suggerimenti. Pensate si dovrebbero coinvolgere di più i giovani siciliani? In che modo?
FOrse sarebbe stato meglio coinvolgere prima i giovani siciliani che chi viene da fuori. Fare capire ai siciliani perchè è giusto lavorare le nostre terre per lo sviluppo e spiegare e fare capire il perchè la mafia non vuole questo sviluppo. Ritengo che l’idea di internazionalizzare libera sia magnifica, ma non dimentichiamoci che la rivincita della sicilia parte proprio dai siciliani. In bocca al lupo e buon lavoro!!!(Ma forse noi ci conosciamo…ihihihi, Salutami Grazia, sempre che si ricordi di me)