L’attesa
Tu mi avevi detto aspettami e io ti ho aspettato. Ubbidiente. Ho detto sempre sì nella mia vita, nemmeno ci pensavo che potevo pure dire no.
Ti ho aspettato nelle notti in cui il silenzio mi abitava la testa e mi sconzava i pensieri.
Ti ho aspettato quando mi girava la testa ‘mbriaca del tuo odore di zagara, ma non c’era manco un fiore vicino a me. Io sola volevo sentire il profumo.
Ti ho aspettato quando l’unica musica che sentivo era un rintocco dentro le orecchie, con le mani poggiate a spegnere un tac tac che non voleva stare muto, come un orolologio incantato fermo alla stessa ora.
Ti ho aspettato quando non capivo cosa fosse quel buio denso fitto e nero che mi abbracciava. Non ho avuto paura. Ti stavo aspettando e cantavo piano piano una filastrocca antica che mi dava coraggio:
Angilu battangilu
Pigghia lu iattu e mungilu
mungilu ‘nt’o bicchieri
e Angilu cavaleri.
Ti ho aspettato quando ti vedevo solo io. Ma tu non c’eri. Eppure ti vedevo. Lontano, sfocato, appannato ma ti vedevo.
Ti ho aspettato quando sapevo di non conoscere la strada e mi sono illusa di poterla trovare lo stesso, senza manco un segnale.
Ti ho aspettato contando i minuti: ogni minuto era una promessa che mi avevi fatto…ma erano sempre troppo pochi i minuti e giganti le promesse.
Ti ho aspettato quando sentivo il freddo più velenoso di tutti gli inverni messi assieme e nessuna coperta riusciva a farmi smettere di tremare.
Ti ho aspettato quando provavo a non ascoltare il lamento di una piura che mi arrivava insieme al vento come una timpulata.
Ti ho aspettato quando il mare ha smesso di essere azzurro e quando il cielo si è tinto di viola e io non capivo più dove cominciava il mare e dove finiva il cielo. Allora ho chiuso gli occhi e non ho avuto più paura. Ti stavo aspettando.
Ti ho aspettato quando sono caduta con la faccia per terra e sono diventata grigia come l’asfalto.
Ti ho aspettato quando il sole mi pioveva di sopra, rosso e incaniato, le mie spalle poggiate a un muro che non ce la faceva più a reggermi. Le crepe non le vedevo solo io. Tutti se ne erano accorti che stava per crollarmi addosso.
Ti ho aspettato quando una lacrima, una sola, mi ha attraversato la faccia ma io subito l’ho lavata sotto una pioggia che mi sciacquava pure i pensieri
Ti ho aspettato con il cuore masticato a muzzicuni…poi l’ho sputato e ho detto no per la prima volta.
A Laura, amica mia.
Scusami…ma ho trovato traffico!
è bellissimo, incantevole, profondo, mi rileggo nelle tue parole… sei bravissima!
Maria, splendida come sempre!
Mi hai fatto venire un cutugno perché non sai quante volte me le sono sentite pitturate addosso queste sensazioni…
bellissimo… 🙂
Nota: la “pìura” che cito nel testo è la civetta in dialetto catanese.
fantastica maria……
da quel che scrivi sembra quasi che tu abbia letto nel mio cuore x poi descrivere ciò che hai trovato…nn ho parole……
Maria delle meraviglie…Il tempo si ferma quando si impongono le tue parole, non c’è spazio per nient’altro…Ti abbraccio e ti ringrazio per quello che hai scritto, c’è tutto un mondo dentro.
Aiuto! E’ un colpo allo stomaco di prima mattina… ma forse perchè tutto troppo vero…
….grazie. tvb
…meraviglioso….
….emozionante…. :*
Per la grazia, il coraggio, la vulnerabilità, la forza, l’eleganza, la dolcezza e la rabbia, il sangue e l’indulgenza, la fierezza e la lealtà e la passione e l’intelligenza suadente che – nell’incedere di quel battere e levare – ogni singola parola trasuda.
Congratulazioni!
E’ una fortuna averti come amica, Maria.
Anche per me è una fortuna averti amico, Vichi…;-)
Come sempre
Che dire? Dedicata a Laura, la tua amica, ma…forse anche a tutti quelli/e che hanno aspettato e aspettano.
Complimenti, Maria!
Riesci sempre ad emozionarmi ed entrare nei meandri più nascosti del mio cuore. Brava Maria, complimenti.
Bello proprio!lo dedicherei ad una persona anche io…
Grazie a Maria, che con incisiva semplicità sa descrivere un tumulto di emozioni.. Grazie perché chiunque di noi aspetta, forse fin troppo, nella speranza di una cecità che alla fine ci lascia schiacciati.
Un in bocca a lupo a Laura, passerà e anche questa sarà una lunga attesa.
Trama di sentimenti, ordito di parole lavorate con semplicità, viene fuori un tappeto di sensazioni spesso vissute , raccontate con un garbo eccellente. Felice di conoscerti….
Giovanni.
A Laura,a Valentina,a Viviana ,a Valeria ,a Maria ,a Marta ,a Lisa a…a…a…E’ per tutte(amiche conosciute e no) questa poesia che t’è uscita inaspettata e quasi inconsapevole!
Ieri notte(malinconica e fitta di pensieri), m’ha tanto aiutato leggere queste riflessioni :”Che cosa intendiamo quando parliamo di amore? Nonostante non sia possibile dare una risposta universale – poiché non esiste un unico punto di vista a riguardo, non ci sono modelli preconfezionati di rapporto adatti a tutti né “leggi” sulla scelta del partner – ci sono delle premesse più adatte per creare una relazione di valore. Oltre che su un profondo rispetto di sé e dell’altra persona, il rapporto di coppia si dovrebbe basare sul desiderio di manifestare le proprie potenzialità e di crescere: In una relazione sana due persone si incoraggiano a vicenda per conseguire i rispettivi obiettivi e condividere speranze e sogni. Una relazione d’amore dovrebbe essere una continua fonte di ispirazione, energia e speranza.”
Amiche,impariamo a dire NO..se quel profondo rispetto non c’è mai stato o viene a mancare!!
poesia.
Esagerato 😉
” Ti ho aspettato ” è ripetuto tante volte ma c’è un’ assenza al centro del racconto, ed è quella che mi affascina. E’ la cosa più viva tra tanto rancore. E’ indifferenza, forse un atteggiamento di superiore distacco, quello che libera dai limiti di una condizione comunque dolorosa.
@Manuelo:é la consapevolezza raggiunta con fatica e dolore…è l’epifania dell’assenza forse.
ma….non puoi scrivere come sottotitolo l’orario consigliato per la lettura? ora mi hai inchiummato la bocca dello stomaco (misteriosa entità nososgrafica) per tutta la giornata; e, almeno fino a stasera ero libero: voglio i danni.
Cubito, (citazione colta), se fondi una religione ti prego.
Ma di dove esci?
@Torci dal Vulcano…quello dev’essere!
vedere aspettare nonostante il nulla…. non riuscire ad impedire di far dire sempre si…. alla fine tristemente aspetti pure tu, in un angolo silenzioso, quel difficile NO.
Ne stai facendo di strada| Complimenti.
@Ginger…magari chi non riusciva a dire NO era in angolo silenzioso, parallelo al tuo…
@’ntoni: grazie, ci conosciamo?
No, solo su Rosalio. Penso di conoscerti un po’ dentro leggendo i tuoi racconti.
‘ntoni
(Antonio Carollo)
….e noi l’abbiamo conosciuta bene questa attesa, amica mia. Ma proprio per questo, sappiamo che prima o poi arriva quel tanto sofferto NO. Il problema è che spesso arriva solo quando si è toccato il fondo.Un bacio a Laura, con la speranza che trovi al più presto la forza che le serve, per non permettere a nessuno di darle così poco valore.Sei unica e speciale e meriti assolutamente un UOMO VERO.
da parte mia mi sono trovato in entrambe le situazioni…credo che a tutti siano capitate circostanze simili…
devo dire che l’esperienza mi ha insegnato a non essere invadente nel caso la mia partner stia manifestando qualche incertezza…un atteggiamento intrusivo mi ha portato alla rottura del rapporto, mentre uno stare vicino dimostrando affetto e rispetto per l’intimità altrui ha migliorato le cose…
nel momento in cui mi sono ritrovato nelle vesti della persona “in crisi” che “chiedeva tempo” non ho ricevuto la stessa sensibilità, ma piuttosto mi sono sentito indagato, sotto controllo…
sono dell’opinione che nessuno dice sempre di sì…ma che sia un tuo modo per enfatizzare l’attesa di Laura…credo invece che ognuno di noi, in tali circostanze debba fare i conti con se stesso e capire dove ha sbagliato, perché se si arriva a tali circostanze la colpa non è mai solo da una parte, sono strade che si percorrono con il partner sia quella della felicità che quella verso il dirupo della rottura…è facile dire stavo aspettando…nessuno in realtà aspetta…
BRAVA, MARIA. BRAVA, BRAVA , BRAVA. E GRAZIE!