
L’EIRE (Milano) è la più importante fiera del settore immobiliare in Italia: è giunta alla 5^ edizione con il sogno inconfessato di rosicchiare quel ruolo che, in tale campo, svolge il Mapic di Cannes. Quest’anno, nel mortorio generale in cui il settore immobiliare è caduto a causa della crisi finanziaria internazionale, la Regione Siciliana faceva bella mostra di sé con uno stand che pubblicizzava l’opera di valorizzazione del suo patrimonio immobiliare inceppatasi, come è noto, già al suo primo fondo immobiliare promosso con il socio privato della controllata Sicilia Patrimonio Immobiliare SpA (peraltro, uno degli organizzatori della stessa rassegna).
Ciò che mi lascia perplesso è che un’operazione su cui la Corte dei conti ha espresso pesanti rilievi e che sarà stata senz’altro lucrosa per altre parti coinvolte, ma è ancora tutto da dimostrare il vantaggio per la diretta interessata, venga presentata altrove, all’EIRE così come recentemente al Forum PA di Roma (“La Valorizzazione del Patrimonio Immobiliare Pubblico quale leva di sviluppo del Territorio. Il caso Regione Siciliana”), come un’operazione di successo: perché non se ne parla pubblicamente in un convegno a Palermo, magari alla presenza di esperti indipendenti?
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