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sabato 23 nov
  • Traffico

    Nella corsia col cordolo sorrideva agli altri che, in senso inverso, intasavano la strada nell’ora di punta. Com’era bello il tuo tagliando “H” tutto plastificato. Pensava che tra quel popolo in coda c’era tanta gente piena di acciacchi. Lui invece stava benissimo. La “H” era per la sorella che ormai non poteva più uscire da casa. Tornò e disse: “Mammamia che traffico oggi”. Lei lo guardò e pianse come una multa.

    Traffico (illustrazione di Giuseppe Lo Bocchiaro)

    I racconti di tre righe
  • 3 commenti a “Traffico”

    1. Che tristezza. Cosa non si fa per sentirsi “tochi”. E’ la cultura insita nel palermitano tipo che considera disonore, stupidagine, inferiorità una serie di comportamenti che altrove sono la normalità. Mi riferisco a: fare la fila negli uffici, cercare un cestino per gettare i rifiuti, pagare un biglietto d’ingresso, stare in fila nel traffico. C’è sempre un Totò Termini pronto a mostrarti quanto è “toco”.
      Il tutto nell’indifferenza di tutti autorità in testa.
      Ormai regna sovrana la rassegnazione e le rivoluzioni sono fatti da libro di storia.

    2. Sono contenta che qualcuno abbia risposto, perchè stamani quando ti ho letto è venuta ,anche a me, una grande tristezza e non ho saputo scrivere niente. Quoto Peppe . Ciao Billi

    3. Che possa commentare io da un’altra isola grande forse parrà strano. Mi piacciono le righe qua sopra, ma una preghiera. Me ne scriveresti una in siciliano ? Grazie.

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