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sabato 16 nov
  • Colpire gli infami

    Si accorse di avere le mani quando fu costretto a contare fino a dieci. Tanto dovette aspettare prima di sapere se il sentiero verso l’orizzonte fosse un’autostrada o un vicolo chiuso. Si guardava attorno smarrito. Urtava sagome di magnaccia e puttanieri. Ma contando si accorse che le mani servivano a tanto altro. Tornò a casa e carezzò a lungo i capelli del suo amore. Poi andò fuori, pronto a colpire gli infami.

    Colpire gli infami (illustrazione di Giuseppe Lo Bocchiaro)

    I racconti di tre righe
  • Un commento a “Colpire gli infami”

    1. La prendo come una dedica a me, che nel tuo racconto: “Carezza” ho chiesto una carezza vera! Non serve uscire per colpire gli infami :”Uccide più la penna che la spada”.

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