Il TransMilenio di Palermo
Il problema di Palermo? Il traffico!
La soluzione? Un sistema di trasporto pubblico efficiente, of course.
Quando si dice trasporto pubblico efficiente, la prima immagine che viene in mente è quella della metropolitana. Una metropolitana capillare è senza dubbio un’ottima alternativa al trasporto privato basato sulle automobili, ma è davvero l’unica possibile?
In primo luogo bisogna constatare che la metropolitana è sì una soluzione, ma realizzabile solo nel lungo periodo (se i lavori partissero oggi, finirebbero fra cinque anni).
In secondo luogo bisogna tenere conto del fatto che una metropolitana è molto costosa (quella progettata per Palermo costerà 1.085 milioni di euro, ed il Cipe ha messo a disposizione fino ad ora 300 milioni di euro).
Che fare, dunque? Aspettare finanziamenti e lavori per un periodo di tempo indefinito? E nel frattempo? Dobbiamo tenerci l’inquinamento?
Se, come diceva Keynes, nel lungo periodo saremo tutti morti (nel nostro caso di smog), qualcosa bisogna farla subito. Inaspettatamente, una possibile soluzione all’annoso problema del traffico, che accomuna tante città del mondo, viene da Bogotà, la capitale della Colombia.
La città sudamericana, non potendo permettersi di costruire una metropolitana, ha iniziato un processo di redistribuzione degli spazi urbani in favore di pedoni, ciclisti, e soprattutto degli autobus.
Facendo tesoro di esperienze fallimentari sperimentate da città come Los Angeles (che hanno tentato di ridurre il traffico costruendo nuove strade e nuovi parcheggi, ottenendo l’effetto opposto di incentivare le persone a spostarsi usando l’auto), a Bogotà hanno iniziato a ridurre lo spazio a disposizione per le auto.
Il “TransMilenio” inventato dai sudamericani (che potete vedere in azione in questo servizio di Superquark) è una specie di metropolitana in superficie, costata un decimo delle metropolitane tradizionali, e realizzata in breve tempo, facendo correre autosnodati all’interno di corsie preferenziali protette accessibili solo a loro. Questo sistema poco costoso è realizzabile anche a Palermo?
Il primo dubbio che sorge guardando il video è: dove le facciamo le corsie preferenziali a Palermo? Occorre dire che neanche a Bogotà, quando fu fondata la città nel 1538, erano state previste le corsie preferenziali per gli autobus. Come si evince da questo articolo le corsie preferenziali sono state create semplicemente togliendo spazio alle auto. A Bogotà non si parcheggia per strada, lo spazio che prima occupavano le auto parcheggiate è stato sostituito con corsie preferenziali e piste ciclabili, disincentivando così le persone a prendere l’auto.
La mia proposta è quella di trasformare il 101 nella linea A del TransMilenio di Palermo, con il seguente percorso: piazza Giulio Cesare, via Roma, via Carini, piazza Croci, via Libertà, viale Croce Rossa, piazza De Gasperi.
- Le vie indicate dovrebbero essere chiuse dalle 8 alle 13 e dalle 16 alle 20 dal lunedì al sabato alle automobili private (lasciando quindi delle finestre temporali per permettere ai negozi di rifornirsi di merci);
- un sistema di telecamere dovrebbe essere realizzato lungo tutto il percorso, con la funzione di trasmettere le immagini ad una centrale, che abbia il doppio compito di scovare/sanzionare con multe eventuali intrusi, trasmettere il tempo d’arrivo previsto del bus a tabelloni elettronici posti in corrispondenza delle fermate;
- una frequenza di passaggio di tre minuti permetterebbe, insieme alla prossima realizzazione dell’anello e del passante ferroviario, di chiudere nelle stesse ore anche l’asse centrale della città: piazza Croci – via Libertà – via Settimo – via Maqueda, realizzando una enorme zona pedo-ciclabile dove passeggiare e fare shopping, con evidenti vantaggi per gli esercizi commerciali.
In conclusione rispondo a due F.A.Q.
1) D: Se si chiudono queste strade le auto da dove passano?
R: La risposta è semplice: le auto non passano.
Non è più sostenibile un sistema dei trasporti basata sulle auto private.
Secondo una statistica dell’unione europea, il 30% dei tragitti effettuati in automobile copre una distanza inferiore ai tre chilometri, distanza quindi che potrebbe essere percorsa agevolmente in bicicletta o a piedi se si disincentivasse l’uso dell’auto.
La costruzione di nuove strade o parcheggi incentiverebbe l’uso dell’auto, e farebbe aumentare il traffico invece che ridurlo.
Non sono i parcheggi ad essere troppo pochi o le strade troppo strette, sono le auto ad essere troppe.
2) D: Il TransMilenio è un sistema da terzo mondo buono solo per Bogotà.
R: Il TransMilenio è la massima espressione di un sistema di trasporto pubblico chiamato “Bus rapid transit” o “Quality bus”, usato da diverse città del mondo.
Lista delle città che lo usano.
Non sono tutte capitali di stati africani!
Sai Marco come finirebbe? Che i 342384278537458357 titolari a torto o a ragione di pass per le attuali corsie preferenziali invaderebbero al primo microsecondo di apertura i percorsi “riservati” rendendo del tutto inutile quelle che potrebbe essere una bellissima idea e facendo bestemmiare i cittadini comuni che non avendo amici in qualche ufficio comunale vedranno bellissime “frangette” palestrate su BMW X6 sfrecciare sulle corsie riservate sfoggiando magari un pass per invalidi avuto per grazia ricevuta dal marito/amico/amante/papi potente di turno.
Le ottime idee qui a Palermo falliscono sempre per la pessima educazione dei palermitani…
Saluti disincantati
Simone detto Mastrowebbetto
mi sembra un ottima idea… non credo sia necessario lasciare delle finestre per il carico/scarico.. basta montare un sistema di telecamere che rilevi continuamente le macchine in transito appioppando una multa a quelle non autorizzate (sulla scia del sistema ZTL). inoltre credo che l’idea di TransMilenio non sia sostitutiva a una metropolitana bensì complementare: una linea da Mondello (meglio, dall’Aereoporto) a Ciaculli è fondamentale per accorciare i tempi. un autobus, anche con corsia preferenziale ci starebbe troppo. però, per percorsi inferiori (che in parte possono anche ricoprire quelli della metro) e per tagliare la città (per dire, da Monreale al porto), sembra il sistema più efficiente.. sarebbe interessante avere un’idea dei costi per l’attuazione (considerando che nel caso dell’AMAT gli autobus ci sarebbero ma devono essere riparati). Viva Keynes!
ciao
🙂 la terza FAQ te la pongo sotto forma di [compiti x casa]:
Rileva l’ampiezza della sezione stradale di tutte le strade dove passa il Transmillennio di Bogotà.
Quindi rileva l’ampiezza della sezione stradale di tutti i tratti in cui dovrebbe passare il Transmillennio a Palermo.
Quando hai fatto l’analisi comparativa dei tratti stradali nelle 2 citta (italiana e colombiana), riporta gentilmente i dati su questo post che ci facciamo una interessante chiaccherata.
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Se mi permetto di lasciarti i compiti per casa è solo perchè ho visto di presenza “in che contesto ambientale” funziona il Transmillennio 😉
Aspetto con ansia i tuoi dati
“A Bogotà non si parcheggia per strada.” E dove si parcheggia, sui tetti? Chi abita in una delle strade transmilenio e deve spostarsi fuori città per lavoro o diletto cosa fa? Parcheggia la sua auto in periferia e prende il transmilenio? Si sposta solo di notte? E chi si sposta per lavoro in zone malamente servite dai mezzi pubblici che fa, 3 ore al giorno di spostamenti? Smettiamola di prenderci in giro. E’ vero che il sistema di trasporti basato sui mezzi privati in città non è più sostenibile ma pensi davvero di cavartela con poco? In Italia la politica dei trasporti perseguita negli ultimi 50 anni ha stravolto la società, grazie a ciò qualcuno si è arricchito in modo spropositato mentre tutti noi paghiamo questa presunta libertà a prezzi esorbitanti, non parliamo di Palermo nella quale i condomini sono stati costruiti senza prevedere posti per le auto. E tu pensi che a poco prezzo si può rimediare a tale disastro? Il prezzo lo devono pagare tutti, non solo quelli che abitano le strade del transmilenio. Che voglio dire? L’Italia è uno dei primi paesi al mondo per evasione fiscale, motivo per cui non ci sono denari per investimenti pubblici, tali risorse finanziarie non sono versate nelle casse dello Stato, restano sui conti correnti e negli investimenti di una parte delle famiglie italiane, certo non le più povere. Se vogliono investimenti strutturali queste famiglie, che non sono poche, mettano mano ai loro pingui portafogli, altro che transmilenio che costa un decimo.
il Trans del Millennio
@ l’autore del post (Marco): ma sei pazzo? E come ci vado a comprare il pane dal fornaio dietro casa? A piedi? Ma siamo impazziti? E non parliamo poi di lasciare i bimbi a scuola a 200 mt da casa a piedi, non se ne parla proprio! Niente, lascia stare! Cambia mestiere! (Ovviamente scherzo!) Ciao
Caro Marco,
premetto che:
a) non vivo a Palermo;
b) quando giro per la città, lo faccio a piedi percorrendo diversi chilometri.
Questo per togliere fin dall’inizio l’idea di un mio particolare interesse nella questione.
Ciò posto ti dico: non sono d’accordo con la tua idea. Ci sono alcuni punti che vorrei porre in discussione.
Il primo è questo. Bisogna assolutamente fare previsioni serie su lavori a lungo termine quali metropolitana, percorsi e parcheggi sotterranei, circonvallazione seria. Sono opere costose e i cui lavori andranno avanti per anni, ma è necessario partire ora ed evitare che soluzioni tampone possano posticipare l’inizio degli interventi seri. E’ come quando si va in pizzeria e si prendono gli antipasti: ritardano l’arrivo della pizza. Ma allora stiamo ad aspettare la pizza senza mangiucchiare niente? si, così te la portano prima.
Giustamente tu dici che il problema è il traffico. In particolare possiamo dire che a Palermo le strade sono intasate e quindi non si circola. Ma perchè le strade sono intasate? Semplice: sono perennemente occupate, giorno e notte, dalle auto in sosta. Prima fila, seconda fila, terza fila. I palazzi a Palermo sono stati costruiti senza garage e le strade, pur essendo larghe, sono occupate dalle auto per almeno il 50% della superfice. Se a questo aggiungi che in tante strade la circolazione viene rallentata dalle bancarelle poste in mezzo alla strada o dai locali pubblici con i clienti posteggiati lì davanti, il quadro è completo. Incentivare la costruzione di garage e di parcheggi sotterranei toglierebbe tante auto dalle strade.
Altro grande problema: gli uffici pubblici. Tolte le scuole elementari e medie, le circoscrizioni comunali e poco altro, tutti gli uffici pubblici andrebbero spostati fuori città. Non capisco perchè non si pensi di spostare scuole superiori, università (a parte la sede del rettorato), INPS, catasto e così via, in una zona esterna, massicciamente servita dai mezzi pubblici. Chiaramente è un intervento a lungo termine e con non pochi problemi burocratici, ma un grande viaggio inizia sempre con il primo passo.
Altra cosa. ma come mai a Catania sono riusciti a fare una tangenziale funzionale e da noi no?
Altra domanda: come mai a Palermo c’è sempre gente in giro in macchina? a parte i nullafacenti, evidentemente le persone svolgono delle attività che hanno bisogno di movimento.
La circolazione stradale a Palermo si fonda su poche e congestionate arterie che non possono essere chiuse. Sono invece d’accordo nell’offrire al cittadino la possibilità di avere parcheggi, mezzi pubblici efficienti, una città resa più sgombra possibile e poi, a poco a poco, chiedergli di cambiare atteggiamento nei confronti dell’auto e di usarla il meno possibile. A mio modo di vedere occorre meno tempo per realizzare le opere di cui parlavo prima, che a convincere l’automobilista palermitano a lasciare l’auto a casa piuttosto che fare tutte le stradine possibili e immaginabili pur di evitare una zona interdetta al traffico.
Infine non sono d’accordo quando scrivi :”La costruzione di nuove strade o parcheggi incentiverebbe l’uso dell’auto, e farebbe aumentare il traffico invece che ridurlo”. I parcheggi sotterranei e i garage in centro toglierebbero automobili posteggiate h24 dappertutto; una tangenziale seria, con un efficace collegamento con il porto, eviterebbe l’attraversamento della città alle velocità lumaca che conosciamo; ospedali, grandi negozi e terminal dei bus (e quanto scritto prima) posti fuori città farebbero si che i non-cittadini entrassero in città solo occasionalmente per la passeggiata.
Mi scuso perchè forse il mio pensiero non è stato esposto in modo organico e completo ma, in sintesi, niente pannicelli caldi ma sano lavoro e programmazione a lungo termine.
In ogni progetto di mobilità alternativa bisogna fare i conti con il comportamento contraddittorio dello Stato.
Che da una parte vagheggia di mobilità cittadina con un minor uso di automobili e dall’altra incentiva l’acquisto delle stesse.
Certo, Fiat in primis non sarebbe contenta di uno stato che invece di incentivare l’acquisto di nuove auto incentivasse la dismissione delle stesse. Hai un’auto euro 0/1/2/3 e vuoi liberartene, per usare i mezzi pubblici? Ti diamo 2000 euro!! Oppure, che so, ti regaliamo l’abbonamento ai suddetti mezzi per un importo pari a 2000 euro!
Invece no. Con la scusa delle emissioni, invitano a sostituire il parco macchine, non a limitarne l’uso.
Ovviamente, sappiamo benissimo tutti che lo facciamo per salvare la nostra industria dell’auto, per non mandare a casa gli operai, per combattere la crisi, favorire i consumi e blah blah blah.
Poi qualcuno fa notare che in altre parti del mondo la vita nelle città NON è incentrata sulle automobili ed allora tutti a dire “sì certo, sarebbe bellissimo”.
E poi lasciano tutto com’è, o quasi.
Nonostante siano costretti dalla legge a prendere provvedimenti, nonostante gli sforamenti continui, nonostante qualsiasi evidenza, l’unica strategia degna di nota è quella di cercare di far cassa dalla mole del traffico (quindi meglio incentivarlo) che ridurlo. Zone blu, posteggi interrati, a raso, tutte soluzioni che attirano il traffico e rendono soldi. Come biasimarli?
E quando pure si prova a chiudere al traffico arterie infernali o zone del centro… insorgono i commercianti, i veri sponsor del traffico cittadino palermitano.
Uno può fare tutti gli esempi che vuole ma la sostanza è nella dicotomia delle iniziative, che pur essendo in perfetta antitesi hanno in comune un unico progetto: spendere e far spendere soldi, e non migliorare la vita nelle città.
se cinque anni sono lungo periodo!!!!
il problema di palermo ma in generale sella sicilia e dei siciliani è che il lungo periodo è dopodomani.
no?
se già mettessero in funzione tutti i mezzi amat fermi perchè guasti e mai riparati la situazione sarebbe migliore!!
tamburino … i 5 anni sono quelli che andrebbero indicati per progetto …. poi lo sappiamo che i lavori non durerebbero mai meno di 25 anni.
io pero’ continuo a chiedermi, ma veramente si puo’ desiderare una metro (e quindi le relative fermate ed uscite a cielo aperto), quindi lavori, lavori e disagi, per poi avere una metro lunga in toto quanto un tratto che va da una fermata ad un’altra di quelle di altre città che di metro ne hanno proprio bisogno? (londra, roma, parigi, milano…)
Se l’iniziativa è rivolta alla linea 101 o altre linee che percorrono importanti assi viari, ben venga.
Anche se basterebbe comprare ulteriori autosnodati (come faranno in autunno).
Ad ogni modo i tram miglioreranno la viabilità delle periferie interessate
Riflessione n.1) Conoscevo il mezzo (il TM) e lo ritengo, naturalmente, l’esempio lampante del fatto che SE SI VUOLE, SI PUO’ RISOLVERE QUALSIASI PROBLEMA (anche in Sudamerica).
Il punto è: c’è VERAMENTE la volontà di risolvere i problemi?
Riflessione n.2) Grazie alla spregiudicata e colpevole gestione degli ultimi anni, il Comune di Palermo non ha i soldi neanche per la pulizia delle strade. Supponiamo per assurdo di svegliarci domani con la metropolitana “leggera automatica” (o col TM, fa lo stesso) già bell’e pronta.
Il Comune di Palermo avrebbe i soldi per farla funzionare (energia, stipendi, sicurezza, PULIZIA…)?
Grazie per i commenti, rispondo alle domande:
Luciano: si! è complementare a tram, metro, passante e anello ferroviario.
Il servizio di quality bus dovrebbe, invece, sostituire gradualmente il servizio offerto attualmente dall’amat, oltra agli spostamenti con auto private.
A Bogotà il transmilenio è costato 5.9 Milioni di US$ per km di linea (http://en.wikipedia.org/wiki/TransMilenio#Costs_and_ridership)
Marcodisalvo: Il problema è via Carini? Le altre strade mi sembrano abbastanza ampie.
Pepe: se non si potesse parcheggiare in centro, i sacrifici sarebbero per tutti. Chi viene da fuori città sarebbe costretto a lasciare l’auto in via Basile, chi dalle periferie si volesse muovere verso il centro sarebbe costretto a lasciare l’auto a casa.
Questo farebbe diminuire il traffico da e verso il centro e, di conseguenza, il tempo di percorrenza dei bus che dalla periferia si muovono verso il centro.
Filippo: non credo occorrebbe meno tempo per spostare l’intera città in una new town con parcheggi, metro, tunnell sotterranei per il porto etc. che chiudere strade alle auto private!
Mr. Tamburino: se i lavori iniziassero oggi fra 5 anni si completerebbe il primo stralcio (oreto – notarbartolo).
La brutta notizia è che i lavori non inizieranno oggi.
Ad ogni modo vorrei capire qual è la tua speranza di vita se 5 anni sono breve periodo.
Possiamo discutere sui dettagli, ma è solo con un atteggiamento pragmatico che il problema della mobilità si potrà affronatare. Bravo!
è ovvio che la soluzione del caos palermitano (mi riferisco ai trasporti 🙂 non possa che essere composita: metro+ TM + parcheggi + incentivi (assurdo non prevedere un abbonamento agevolato per bus+metro e via dicendo).. si può discutere sui dettagli però questo non è compito di nessuno dei partecipanti di questo blog.. spetta al Comune (che ha recentemente affidato in consulenza alla Facoltà di Ingegneria la realizzazione di un piano per i trasporti) affinare il tutto.. penso che l’idea di Marco sia senz’altro un contributo originale alla discussione, come d’altra parte i commenti dei vari utenti, però non bisogna esagerare con il pessimismo..sursum corda!
Lo dico diversamente: chi abita in centro dove le mette la sua auto?
Non si tratta di pessimismo, ma di pura osservazione.
Ad esempio:
1) da qualche mese il biglietto metro+bus a Palermo non esiste più;
2) più di un anno fa, la Regione ha imposto un aumento di 20 cent. del prezzo del biglietto, giustificandolo con l’aumento del prezzo dei combustibili. Adesso che questi ultimi costano meno, l’aumento è rimasto;
3) da più di un anno, gli autobus non sono più dotati di radio di bordo; ecco perchè in caso di manifestazioni, ciascuna vettura di una stessa linea fa una strada diversa.
Potrei continuare, a richiesta…
E chi si deve spostare quotidianamente dal centro verso le zone poco servite, per lavoro o altro, che fa? Mette nel conto 3 ore di mezzi pubblici e camminate? Un conto è spostarsi per diletto a tempo un conto è fare il pendolare tra il centro e la periferia, magari con necessità di spostamenti tra diversi punti per ragioni familiari o personali. Va ripensata la società e le sue interrelazioni, i servizi a supporto del cittadino e così via, affidare a dei tecnici lo studio del piano traffico può andar bene ma oltre che degli strumenti necessitiamo delle politiche urbanistiche, e su questo punto mi pare che non si stia facendo niente.
Per concludere, senza un autentico cambiamento della “testa” qualsiasi proposta, anche interessante (ad esempio a Roma ci sono le linee di bus “Express”), rimane soltanto un sogno.
Sarebbe bello se…
pepè ti rigiro la domanda: in città come Cracovia, dove l’intero centro è pedonale, dove non esiste metropolitana, dove d’inverno ci sono – 20°, quelli che abitano in centro dove la tengono la loro auto?
Questo transmilenio non mi ha mai convinto, a parte che il problema inquinamento non si risolverebbe perchè questi pullamn inquinano pure, le corsie preferenziali non sono come quelle che abbiamo noi a Palermo, occupano molto molto più spazio, anche rispeto ad una tramvia occupa più spazio. Quindi non lo trovo la soluzione più ideale per questa città.
Pepè, chi abita in centro deve pure fare dei sacrifici. Anche perchè i principali servizi si trovano in centro. Piuttosto io avvierei il bike sharing e istituirei delle navette elettriche, piccole e poco ingombranti, come ci sono in altre città e darei per esempio l’abbonaento gratis ai residenti del centro. Questo naturalmente in attesa di infrastrutture come parcheggi sul perimetro del centro storico, tramvie, metropolitane, anello ferroviario e passante ferroviario.
Qualche anno fa mi ritrovai a Roma, quindi senza arrivare dall’altro capo del mondo, e non ricordo il perchè o il percome la metro A era interrotta. Al suo posto l’atac aveva predisposto un servizio alternativo bus che faceva bene o male lo stesso tragitto della metro. Io disperato pensavo che non sarei riuscito ad arrivare a destinazione, pensando al traffico romano e a un servizio come quello palermitano. Dopo 5 minuti di tragitto già mi ero ricreduto: le corsie del bus sostitutivo non erano delle corsie “preferenziali” come le nostre, ma vere e proprie corsie speciali dove nessuno eccetto i bus atac poteva circolare, con tanto muretti e marciapiedi a delimitare, alla fine in meno di 15 minuti ero arrivato da Manzoni a Cipro, un record. Perchè ho scritto ciò, semplicemente per fare capire come nulla è impossibile, basta volerlo e riuscire a farlo rispettare. Grande Marco, avevo visto l’anno scorso il video a superquark, hai avuto la mia stessa idea, secondo me realizzabilissima se solo si volesse, il problema è che i nostri amministratori non vogliono e anche qualora volessero non potrebbero a causa dei commercianti che per me sono il male assoluto della mobilità in questa città.
Calò, concordo con tè per quanto riguarda gli autobus elettrici (o a metano?) ed il bike sharing.
Non concordo sui sacrifici.
Problemi come quello posto da pepè, del pendolare che dal centro si deve spostare verso la periferia, sono risolvibili implementando soluzioni che non portano svantaggi per nessuno.
Ad esempio acquistando una tessera del car sharing dell’amat (http://www.carsharingpalermo.it/), si azzererebbero i costi di ownership per il guidatore, che potrebbe semplicemente uscire dal centro con un mezzo pubblico o una bicicletta e noleggiare un’auto per andare dove gli pare.
Basterebbe che l’amat spostasse le auto in stallo nel centro (crispi, libertà, ungheria), in posti auto appena fuori dal centro.
Certe volte, però, ho la sensazione che non solo non si voglia fare un passo indietro, ma neanche uno in avanti.
Marco, stiamo dicendo circa le stesse cose. Quando parlavo di sacrifici, intendevo dire che magari uno che abita in centro potrebbe lasciar perdere l’auto, e con agevolazioni potrebbe usufruire con sconti o gratuitamente a servizi come anche il car sharing. Oggi ci sono così tante soluzioni per lasciare l’auto a casa o proprio non comprarla(perchè non ci crederete mai c’è gente che riesce a vivere anche senza l’auto pur avendo la patente)chebasterebbe un pò di volonta politica e una seria campagna di sensibilizzazine per miglirare le cose anche nella nostra amata Palermo. Per quanto riguarda i bus elettrici esistono, qua dovresti trovare qualcosa:
http://www.zev.biz/
Scusatemi ma desidero ribadire i punti salienti espressi prima e aggiungerne qualche altro:
1) a Palermo ci sono troppe auto posteggiate per strada; ma veramente troppe, giorno e notte;
2) a Palermo centro ci sono strutture che catalizzano traffico perchè le persone (tante persone) hanno necessità di recarvisi;
3) le persone si spostano in città perchè le attività lavorative sono prevalentemente nel terziario con l’esigenza di svariati contatti;
4) abbiamo la quasi totale mancanza di senso civico;
5) non ho colto, nelle amministrazioni che si sono succedute, una seria volontà di iniziare a pensare alla soluzione del problema traffico; eppure abbiamo avuto amministrazioni abbastanza longeve e riconfermate.
Aggiungo una nota. Nel recente passato c’è stata la moda di paragonare Palermo ad alcune città europee, ad esempio a Barcellona. La cosa è stata giustamente bacchettata anche nelle pagine di Rosalio e per fortuna i barcellonesi sono persone dotate di senso dell’umorismo (a differenza di noi che abbiamo perso il senso del ridicolo) altrimenti ce li saremmo trovati tutti alla rotonda di via Oreto, incavolati a dovere, a pretendere le scuse. Però il vizio di fare paragoni, magari tenendoceli per noi, è una cosa innata e difatti è capitato anche a me. Sono stato a Lisbona che, per grandezza e latitudine, può essere paragonata a Palermo. Ma il paragone finisce quà. Non c’è traffico, c’è una metropolitana efficentissima, autobus telecontrollati puntuali e veloci, parcheggi e tunnel sotterranei. E’ vero che in alcune stradine del centro c’è qualche macchina di troppo e che in alcuni momenti della giornata può esserci un pò di traffico in giro, ma niente di minimamente paragonabile al nostro; il centro commerciale della città è accessibile tranquillamente alle auto private; solo nel quartiere storico più noto, che ha stradine strette in saliscendi, c’è un sistema di accesso riservato ai residenti che usa sistemi elettromeccanici telecomandati.
Concordo in tutto e per tutto con Filippo. Stiamo discutendo dell’area perimetrata dalle mura spagnole o di tutta l’area metropolitana ex ZTL? Vorrei capire perché questa ostinazione a risolvere annosi problemi urbanistici facendo leva su puntuali politiche di mobilità pur se ben studiate e ingegnerizzate. Andrebbe ripensata tutta la metropoli, non lo faremo perché siamo patologicamente conservatori e perciò incapaci di pianificare i cambiamenti strutturali. Non conosco Bogotà ma dalle foto che ho visto non sembra che si possa lontanamente paragonare a Palermo. Parimenti non conosco Cracovia perciò ho visitato Flickr, devo dire che da qualche parte le tengono ‘ste automobili 🙂
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http://www.flickr.com/photos/kodachrome65/3332142745/
E se non siete stati di recente a Barcellona, visto che viene tirata in ballo, andate a leggervi le statistiche di utilizzo del bike sharing cittadino.
Anzi, ve le trascrivo io (aggiornate a maggio 2009):
oltre 9000 bici disponibili;
412 stazioni di scambio cittadino;
191.439 abbonati al servizio;
942.590 utilizzi nel mese di maggio;
2,55 milioni di chilometri percorsi nel mese di maggio (!!!)
Inoltre, hanno un servizio di consultazione via iphone ed entro la fine del 2009 ci saranno 156 km di piste ciclabili effettive.
Poi torni a palermo e trovi solo monnezza a montagne…
Caro Marco, complimenti per la tua passione e la competenza. Tutte le buone idee hanno anche controindicazioni, ma l’importante è la volontà seria di risolvere i problemi.
I palermitani dovrebbero affidare i problemi del traffico a persone come te, piuttosto che a un diplomato in odontotecnica.
Per Filippo:
1)Ci sono due bellissimi parcheggi vuoti, uno in via Basile da 938 posti, l’altro in via Libero grassi da 200 posti, costati rispettivamente 3 milioni e 423 mila euro il primo, un milione e venti mila euro il secondo.
Chi viene dalla provincia potrebbe benissimo posteggiare in via Basile e prendere l’autobus, ma non si capisce perchè dovrebbe pagare 3 euro quando parcheggiare in Piazza San Domenico (zona pedonale) è gratis.
Il problema delle auto parcheggiate per strada è risolvibile semplicemente pedonalizzando il centro. Purtroppo, se vai in giro a parlare alle persone di pedonalizzazione, otterrai come reazione un fastidiosissimo mezzo sorriso ipocrita, una calata di testa fatta per assecondare le tue parole, e frasi del tipo: “si, certo, sarebbe bello pedonalizzare. Ma, sai com’è le auto poi dove posteggiano?” oppure “Palermo non è Parigi, non c’è la cultura” ed ancora “i negozi perderebbero un sacco di clienti perchè la gente è abituata così”.
2 e 3)Se si escludono alcune città basate sull’industria come Detroit e Liverpool, in tutte le città del mondo in centro sono presenti i servizi e strutture che “attraggono” la massa, eppure ci sono un sacco di zone pedociclabili.
4)Hanno la quasi totale mancanza di senso civico. E non abbiamo la quasi totale…
5)Non lo abbiamo colto neanche noi, non saremmo qui a scrivere.
Marco spero che le critiche non ti dispiacciano troppo, la mia è solo una riflessione da cittadino “incomptentete”. La nostra città dovrebbe essere ripensata radicalmente, non potendo abbattere edifici bisognerebbe dislocare i servizi in periferia nei punti più facilmente raggiungibili con le strade esistenti o costruendone di nuove, con aree commerciali adiacenti etc cosicché risulti più razionale lo spostamento e la permanenza in or elavorative in tali aree; parallelamente si potrebbe studiare un piano del traffico per adeguare i flussi alle interazioni socio economiche. La soluzione che prospetti mi sembra un pannicello caldo che penalizza chi vive in città. Ricordo che in TV recentemente (Reporter) uno degli architetti pianificatori tedeschi ha spiegato che in Germania prima si fanno le strade e poi si costruiscono le case e non viceversa. Su google maps ho cercato le mappe di Palermo e Bogotà, chiunque può constatare che il confronto tra le due città è improponibile sia per la struttura della rete viaria sia per la geografia dei luoghi, Palermo chiusa tra mare e montagne, Bogotà limitata dalle montagne si è sviluppata su una vasta pianura che non pone quasi limiti alla sua crescita.
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http://maps.google.com/maps?f=q&source=s_q&hl=en&geocode=&q=palermo&sll=4.647302,-74.096268&sspn=0.409947,0.539703&ie=UTF8&ll=38.115651,13.361435&spn=0.161798,0.269852&z=12
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http://maps.google.com/maps?f=q&source=s_q&hl=en&geocode=&q=bogot%C3%A0&sll=38.115651,13.361435&sspn=0.161798,0.269852&g=palermo&ie=UTF8&ll=4.647263,-74.09626&spn=0.204974,0.269852&z=12
è evidente che chi ha scritto tutto ciò non ha un negozio e vive/lavora in un raggio limitato. Pensate a chi deve muoversi obbligatoriamente in auto come i rappresentanti che hanno 100 KG di cataloghi e campioni appresso!
L’ìdea del bus è buona, non allargare le strade anche, ma i parcheggi ci vogliono e devono essere serviti dai mezzi.
Le critiche mi piacciono, spero piacciano anche a te. Per capire dove posteggino le auto le persone che vivono in un centro pedonale pieno di servizi, mi sono recato a Cracovia, città che per popolazione (756.000 ab.) e superficie (326 kmq), può essere paragonata a Palermo.
Solo che una volta arrivato lì sai com’è, tra un concerto ascoltato seduto in uno degli innumerevoli tavolini dei bar nella medievale/pedonale piazza Glowny, una passeggiata in una via Grodzka piena di graziosissimi negozietti, una foto scattata ai balconi fioriti che le signore polacche hanno il brutto vizio di allestire in massa, uno sguardo ai colori pastello degli edifici che fanno tanto atmosfera da fiaba tipo ” la piccola fiammiferaia”, una visita al museo Czartoryski dove si trova la Dama con Ermellino, uno sguardo ai riflessi della luna che la sera illumina la vistola, una passeggiata al castello reale e alla cattedrale sulla collina di Wawel, un video alle bici che affollano il centro etc. etc. in pratica mi sono scordato di chiedere dove tengono le auto.
Però di una cosa sono abbastanza sicuro, i polacchi devono essere abbastanza avanti con l’eugenetica, non si spiegherebbe la quasi totale assenza di ragazze brutte.
Una volta tornato a casa mi sono messo a cercare su google dove tenessero le auto.
L’ipotesi meno probabile è che a Cracovia, fuori dal centro storico, gli spostamenti avvengano tramite linee dei tram costruite con finanziamenti dell’ue.
Quella più probabile è che il regime comunista, che governa la città, non abbia ratificato la “Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”, firmata a Roma nel ’50, e che al titolo primo “diritti e libertà” recita: chi abita in centro ha il diritto di parcheggiare sotto casa e andare in auto nel centro storico.
Convenzione che tutela il sacrosanto diritto dei Palermitani di passare con l’auto davanti al massimo e posteggiare in piazza bologni. Credo, inoltre, che le immagini dell’amministrazione comunale che si reca a piedi a lavoro siano solo un ologramma proiettato dal regime comunista, e che in realtà loro vadano a lavorare con auto invisibili. Questo perchè ai polacchi non piacerebbe leggere su Polska Gazeta Krakowska che i divieti valgono per tutti, ma si sà, ci sono cittadini un pò più uguali degli altri, eletti dal popolo che non possono recarsi a lavoro a piedi, perchè devono arrivare puntuali per la funzione istituzionale che svolgono.
Se un giorno ti dovessi recare a Cracovia per scoprire dove tengono le auto, ti prego di farmi sapere se è vera la storia dell’eugenetica, o se semplicemente le bambine brutte le soffocano dentro la culla.
In quanto alla struttura urbanistica di Palermo, ti invito a consultare la lista delle città che hanno adottato il “quality bus”, e farmi sapere se tutte hanno strade larghe come Bogotà, o se, semplicemente, è il principio di togliere spazio alle auto per darlo agli autobus che funziona.
E’ terminata da poco la costruzione del parcheggio sotterraneo dinanzi al Tribunale.
Come si sa, “l’assenza di parcheggi in centro” è il primo alibi del palermitano per utilizzare sempre e comunque l’automobile e per parcheggiarla ovunque (piste ciclabili comprese).
Adesso che almeno un parcheggio in centro c’è, staremo a vedere di quanto si ridurrà il traffico in quella zona (o se spunterà un altro alibi).
Trovo la discussione molto interessante, però mi sembra che mettiamo tanto impegno per sfondare una porta aperta, nel senso che le persone che sono intervenute, portando ciascuna le proprie idee concrete o no, siano persone disposte a fare qualche sacrificio pur di non vedere certi scempi in giro per la città. Possiamo portare varie argomentazioni e non essere d’accordo con quelle degli altri, ma l’obiettivo mi sembra comune. Rimane fuori dalla discussione quella parte di cittadinanza, abbastanza ampia devo dire, che adora posteggiare in doppia fila davanti il teatro Massimo perchè la birretta esige il riposo e la passeggiata è incompatibile con il drink del dopocena. D’altra parte non è pensabile imporre un cambiamento radicale alla circolazione automobilistica senza conseguenze che porterebbero inevitabilmente al suo fallimento. Forse un giorno saremo come gli abitanti di Monaco di Baviera, che vanno in giro in bici, bambini compresi, anche con temperature polari, ma nel frattempo armiamoci di pazienza e iniziamo a lavorare. La mia parte la farò anche oggi: andrò in una nota libreria del centro a piedi, lasciando la macchina molto vicino a quel parcheggio che citava Marco, in via E. Basile.
Forse noi ormai non ce ne rendiamo più conto, ma lo stress accumulato stando alla guida in città è incredibilmente alto.
p.s. ho scritto “abbiamo la quasi totale mancanza di senso civico” perchè ritengo giusto partire dal principio che nessuno è migliore degli altri e che ciascuno di noi debba innanzitutto guardare la trave nel proprio occhio.
Angelo, una considerazione: hanno realizzato un parcheggio sotterraneo, bene. però nel conteggio adesso manca una strada! Prima si poteva scendere, passando davanti alla ringhiera esterna del tribunale, adesso si è costretti a circolare su via Turrisi. Si poteva ripristinare la strada così com’era prima?
Se la rete di trasporto pubblico è efficiente e capillare allora è giusto vietare le automobili in città, altrimenti secondo me si calpesta il diritto a disporre del proprio tempo al meglio. Quando abitavo in Brianza mi spostavo con l’automobile da casa alla stazione e da lì in treno e poi metro fino al lavoro, coprivo 30 Km in circa un’ora, in auto ci impiegavo almeno un’ora e mezza, la scelta viene da sé. A Palermo da casa al lavoro, 8 Km, con l’autobus 101 ci impiego come minimo 60 minuti (di cui 20′ a piedi) mentre con l’auto caso peggiore ci impiego 30 minuti, la scelta viene da sé.
A Cracovia sembra che in centro le auto le tengono per strada, forse non è così per la parte più antica della città, ma quel che vedo è centro – strada – auto. E non mi sembra che Palermo e Cracovia siano paragonabili, a parte il numero degli abitanti, la prima stretta tra mare e montagna la seconda molto più estesa a parità di abitanti, di forma concentrica, adagiata su una vasta pianura. Palermo dal punto di vista geografico è simile a Barcelona, fatte le debite differenze in termini di economia, cultura e dimensioni. Ripeto, se discutiamo di restrizioni al traffico nella cerchia deile mura spagnole è un conto, viceversa delle restrizioni in tutta la perimetrazione ex ZTL non possono essere implementate efficacemente se prima non si progetta la dislocazione dei servizi in area metropolitana a partire dall’analisi dei flussi commerciali e lavorativi. Il principio di togliere spazio è antidemocratico se non procede di pari passo con
il reimpiego del territorio, quindi politiche urbanistiche. Un tot di foto di Cracovia trovate su Flickr.
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http://www.flickr.com/photos/kodachrome65/3332142745/
http://www.flickr.com/photos/fotosdejuan/3138156941/
http://www.flickr.com/photos/fotosdejuan/3138156941/
http://www.flickr.com/photos/mateusz_z_krakowa/3067986164/
(l’ultima è anche particolarmente bella)
http://www.flickr.com/photos/smif/2438770113/
un’ulteriore contributo: mai pensato che una notevole parte dei problemi potrebbe essere risolto con un efficiente corpo di polizia municipale? ieri sera ho assistito ad uno spettacolo unico: un carro attrezzi che portava via una macchina in divieto di sosta. probabilmente comportamenti incivili e circolazione migliorerebbero notevolmente con telecamere che monitorano le corsie preferenziali e vigili in giro per la città.. oltretutto, con le entrate delle contravvenzioni credo che Cammarata potrebbe colmare il deficit di tutte le controllate!
Marco ti rispondo in merito alla struttura urbanistica.
Sono andato a vedere il link “implementation”. Mi sono limitato all’Europa per ovvie ragioni e tra queste alle città che conosco per averle visitate più o meno a lungo in passato. Escludo Leeds, sarebbe l’esempio di rinascita di una città che era moribonda ed è risorta nel giro di 10 anni, ma la sua area metropolitana è la terza dell’Inghilterra, il suo modello urbanistico è totalmente diverso dal nostro e poi si trova in pianura. Noto che Nizza è la città che è più simile a Palermo, ha 350mila abitanti su un’area comunale che è la metà di quella palermitana, ha quasi la stessa densità abitativa, le area metropolitana ha quasi lgi stessi abitanti, Nizza è una una città mediterrenea incastrata tra mare e montagne, leggo che il bus rapid transit è “partially in operation on an East/West axis but where most of the route is unlinked, which is very confusing for passengers. It will eventually be transformed on LRT 2 (Public inquiry underway) within several years with, maybe a new way allowing linking both directions in the same road.” Come si vede, in una situazione antropo-geografica simile alla nostra (Nizza) hanno difficoltà a far funzionare il sistema, perciò penso che lo studio “transmilenio” deve tener conto di ciò. Senza pianificazione urbanistica a lungo termine rischiamo di buttar via i denari e far solo più danno di quel che è stato già fatto.
pepè, gli studi sui flussi ci sono ( http://www.comune.palermo.it/Comune/mobilita_sostenibile/viabilita_e_trasporto_privato.pdf ) e suggeriscono, secondo me correttamente, di istituire una ztl.
Se ci sedessimo insieme ad un tavolo, potremmo calcolare quante ore in un mese gli automobilisti lavorino per poter mantenere l’auto (benzina, ammortamento, assicuraz., etc. etc.), e quanta parte della loro pensione molti palermitani dovranno spendere in cure sanitarie per rimediare ai danni provocati dalle polveri sottili che inalano stando chiusi dentro l’abitacolo. Si potrebbe perfino calcolare quante prime al teatro massimo hanno perso i palermitani per aver scelto di essere schiavi dell’auto invece di andare in bicicletta.
Allora, forse, la scelta non verrebbe più da sè. E forse tu saresti il primo a chiedere al tuo datore di lavoro di lavorare meno per passare più tempo sui bus a leggere un giornale o ascoltare musica con l’i-pod, perchè se uno si fà il calcolo probabilmente guadagna perfino di più.
Oppure verresti con me dal sindaco, a lamentarti del fatto che lo spazio in questa città è distribuito in maniera antidemocratica, perchè tu non solo con una bici alla velocità da passeggio di 20 km/h gli 8 km li faresti in mezz’ora, ma anche non inquineresti e, mantenednoti in forma, faresti risparmiare il sistema sanitario statale. In questa città gli individui che fanno scelte sane sono sfavoriti, mentre chi inquina con l’auto lo fà indisturbato. Questo è antidemocratico. Per quanto riguarda Cracovia, oltre alle differenze che, correttamente, hai citato, volevo evidenziarne una importante anche io.
A Cracovia sui giornali locali ( http://www.polskatimes.pl/gazetakrakowska/ ) non si trovano notizie dei ricorsi dei commercianti contro la zona pedonale, nè di proteste delle mamme che sono obbligate a mandare i figli in bici a scuola, nè lettere di anziane che sono costretti ad andare a fare la spesa con un carrellino, nè di persone che sono coostrette a vivere in una zona pedonale completamente circondata da giardini ed ad uscire a piedi da quella zona se vogliono prendere l’auto o il tram. E via dicendo…
“In questa città gli individui che fanno scelte sane sono sfavoriti, mentre chi inquina con l’auto lo fà indisturbato.” E’ la ragione per cui uso l’auto, non ho motivo di danneggiarmi due volte, basta una. Non userei la bici perché al lavoro devo arrivarci in buono stato, quando mi muovo sudo 🙂 il mio contratto di lavoro non posso cambiarlo e guadagno già abbastanza poco perciò non posso ridurre le mie ore di lavoro. La vita è più complessa di come la si disegna 😉 Preferisco usare i mezzi pubblici, ipod leggere etc come facevo a Milano, ma a Palermo non se ne parla proprio! Non vengo dal sindaco, è tempo perso e io non ho tempo da perdere.
E ho speso denari anzitempo per un’auto E4 proprio in previsione della ZTL. Siccome da noi le cose si fanno a capocchia (ad esser benevoli) a differenza di quel che ho visto per esempio a Leeds, ecco il risultato zero tl.
Già nel 2000 a Palermo c’è stato chi ha lavorato giorno e notte per presentare un progetto di metrotram che avrebbe potuto risolvere in pochissimo tempo i problemi che tu, ancora oggi rilevi. Il progetto prevedeva proprio l’allargamento dei marciapiedi in via Maqueda e la creazione di un percorso di metrotramviario che avrebbe consentito l’attraversamento di tutto il centro cittadino. Purtroppo insorsero i soliti commercianti, incapaci di valutare il vantaggio dato da questo mezzo che avrebbe messo in condizione la gente di camminare guardando le vetrine su comodi marciapiedi e spostarsi da un punto all’altro senza l’incubo del parchimetro. Nelle più grandi città del mondo, Parigi, Londra, Berlino, Madrid, ecc le grandi vie sulle quali sono aperti i migliori esercizi commerciali sono tutte interdette al traffico automobilistico privato, ma a Palermo i nostri bottegai non lo capiscono e facendo leva sugli altrettanto ottusi politicanti locali bloccano qualsiasi iniziativa intelligente.
Solo i giovani come te che leggono, viaggiano, studiano e pensano, possono dare qualche speranza a questa città meravigliosa che va verso la distruzione.
Non farti fagocitare, continua a credere e a volere ……
I problemi sono tantissimi. Un giorno uno si fida di un politico che promette di trasformare palermo in New York, e il primo giorno dopo le elezioni si vede il neo eletto sindaco che fa salamelecchi inchini e riverenze a commercianti di turno. Così no nva proprio, bisogna avere il coraggio di cambiare, ma la prima che deve cambiare è a nostra classe politica, vecchia, trita e ritrita ammuffuta e appassita. Io credo che se ci fossero più giovani come Marco, come me, come x y e z nella classe politica molte cose potrebbero tranquillamente cambiare. L’amministrazione di una città dovrebbe prescindere da qualsiasi faziosità politica, o meglio questa faziosità dovrebbe essere limitata a politici apertamente “riformisti”, i quali pensano a una città moderna e che guarda al futuro, e politici conservatori i quali professano il mantenimento dello status quo, che magari adottano qualche piccola innovazione per mantenere i voti di coloro i quali sono in mezzo. PEccato che l’italia, e la sicilia meno che mai non è così, e ci vediamo cotretti quotidianamente a combattere con politicanti da strapazzo che un giorno dicono una cosa e 5 minuti dopo dicono l’esatto contrario, pur di mettere l’amico al posto giusto e “accucchiare” 4 voti. Detto questo, io sono sempre stato contrario al massimo al parcheggio del tribunale che ritengo un vero e proprio sperpero di denaro pubblico, perchè? Perchè le auto davanti al tribunale non dovrebbero arrivarci, dovrebbero essere fermate molto prima! Io avrei fatto un bel parcheggio sotterraneo multipaino in via basile, in modo tale da fermare tutto il traffico proveniente dalla circonvallazione, obbligando così gli automobilisti a spostarsi in città con un efficente sistema di mobilità integrato. Ma ahimè vivo nel mondo dei sogni e delle utopie, io comunquee continuo a crederci, e voi?
Fabrizio, io non ci credo 🙂 La coscienza, collettiva o personale che sia, cambia solo a causa di eventi esterni traumatici (nel 1992 per esempio si ebbe uno scarto di coscienza nei palermitani). Vediamo cosa accade dopo il 2013, con il federalismo fiscale e la fine dell’era UE.
Fabrizio, per fortuna esistono comitati come addiopizzo e mobilita Palermo che non smetteranno mai di crederci.
Il web 2.0 ha fatto miracoli in diverse parti del mondo, lì farà anche qui.