Il gioco delle tre carte
Chiese di giocare, lo fecero sedere al tavolo. Distribuirono le carte e a lui toccarono una tigre, la spada e un grappolo d’uva. Giocò la spada e caddero le teste degli arroganti. La carta della tigre era una tigre di carta e non faceva gioco. Vinse col grappolo d’uva: strinse la carta tra le mani e versò il succo nel boccale della ragione. E tutti ne bevvero. Per lasciarla sveglia, al sicuro dai mostri.
E’ un quadro. La tigre è un gatto di Guttuso e dà un senso di disagio, la spada è rossa del sangue dei potenti e vien voglia di riprodurla. L’uva è luminosa e c’è un desiderio di ribellione. Il boccale è di Morandi, perfettamente inanimato. Tonalità fredda, un tuffo al cuore per un oggetto privo di vita propria. Tutt’intorno le teste dei potenti ma queste le può disegnare chiunque.
@”Il gioco delle tre carte”
@”Il treno delle storie”
“C’è una donna che semina il grano
volta la carta si vede i VILLANO.
il VILLANO …comanda la terra
volta la carta viena la Guerra!”
(grande De Andrè!)
Ho sbagliato “VIENE la guerra” scusate!
Caro Billi, questa di oggi è STU-PEN-DA.
Caro Daniele, Ti ringrazio! Oggi capita proprio a fagiolo!!!!
@salvo : giusto Gira la carta e…:YES WE CAMP!!!
YES WE CAMP!!! YES WE CAMP!! Ma veramente mi sembrerebbe più giusto dirlo in ..milanese !!! e gira la carta e … c’è l’elogio all’INTEGRITA’ MORALE del nostro Presidente !