Riflessioni linguistiche
Forse sarà l’estate, o forse lo stato di semi vacanza in cui verso…o forse sarà che sono proprio fissata con le indagini linguistiche, ma nei lenti pomeriggi di luglio non faccio niente e penso. E penso che il palermitano non finirà mai di stupirmi. Ogni giorno, ogni conversazione si rivela spunto di riflessione su quanto meravigliosa sia la lingua siciliana. O meglio le traduzioni dal siciliano all’italiano.
Iniziamo dall’uso della proposizione finale. Il palermitano fa un mix tra quella implicita (per o di + infinito e omissione del soggetto, es. “per prendere”) e quella esplicita (affinché + soggetto + il congiuntivo es. “affinché tu prenda”).
Esempio: “Ti ho comprato la coca cola zero per TU fare la dieta“. Oppure, allo zoo “mamma perché c’è il laghetto?”, risposta: “Per LORO (gli animali) bere, ‘a mamma”. Quest’ultimo intercalare varia, naturalmente per ogni grado di parentela : ‘a mamma, ‘o papa, ‘a nonna, ‘o nonno, ‘o zio e via discorrendo. Certe volte si può pure fare l’italianizzazione. Mia zia una volta per consolarmi mi disse: “non fare così, la zia, è inutile che ti disperi”. Continua »
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