Calcio al Massimo
La foto è tratta dal fotoblog peppopeppo.
La foto è tratta dal fotoblog peppopeppo.
Ogni giorno per motivi di lavoro sono a stretto contatto con la gente e ogni giorno mi rendo sempre più conto che purtroppo le persone non salutano più. Nessun saluto di nessun tipo, ne un confidenziale “ciao” e neanche un freddo “salve”, niente di niente. Io per motivi lavorativi/professionali saluto tutti, generalmente con: un “salve” per le persone che non conosco, un “ciao” per amici e parenti e un “buongiorno/buonasera” per i conoscenti. Regolarmente però nessuno mi risponde, è come se il suono della mia voce non raggiunge l’orecchio della persona, come se in quell’istante qualcuno mi tolga la voce come si fa con il telecomando della tv, muovo le labbra ma non esce nessun suono. Ho provato più volte a ripetere il saluto per una seconda volta, ma niente non ricevo nessuna risposta, anzi constato che spesso il suono della voce è arrivato a destinazione ma non è stato gradito e viene ignorato. Le persone anziane, i vecchi saggi, dicevano che il saluto è degli angeli, ma mi sa che hai giorni nostri di angeli ce ne sono rimasti pochi. Continua »
Quando uno ha davanti a sé una faccia, una facciata, una scena (mi riferisco rispettivamente all’abitante, all’abitazione, all’abitudine, cioè a tutto quello che costituisce una dimostrazione di vita, come accade e viene rappresentata in ogni città del mondo), e poi riesce a conoscere da dietro quello che esse nascondono, da una parte si produce una situazione di perplessità in conseguenza del risultato ottenuto – uno si dice: “Mi sono ingannato” -, dall’altra il mistero che si era creato all’inizio pure crolla e quello che era diventato enigmatico dentro la tua mente scompare, come tanti bei palazzi di Palermo che sono pericolanti, fermi, vuoti e ne conservano soltanto la carcassa. Siccome uno nella sua esistenza vive tra tante cose pure di impressioni, al primo approccio sia la vostra città che voi tutti sembrate veri, naturali, autentici, originali. Poi, mano a mano che uno vi conosce gli sovviene l’idea che tutto sia finto e di essere capitato in un grande melodramma. Ma, più tardi, con il tempo uno arriva alla conclusione che soltanto può essere così, che è l’unica realtà possibile in questo luogo. Una realtà dove il palermitano mai potrà essere una persona semplice, tanto all’interno come di fuori. Egli ha bisogno di uno strumento enorme per compiere la sua vera funzione: apparire. E per fare questo si deve travestire con grande sfoggio perché non si basta da solo, non sa mostrarsi nudo, elementare. Forse si potrebbe affermare che due fiumi paralleli scorrono in ogni abitante di questa città, uno dentro e un altro all’esterno, ma che quello che conta è il corso di fuori, cioè il rumore che fa l’acqua che invisibile fluisce all’interno. Continua »
Sono tre gli incontri in programma oggi nell’ambito di UniverCittà inFestival.
Alle 18:30 all’Orto botanico (via A. Lincoln, 2; piazzale Paride) verrà presentato il libro di Giuseppe Barbera Abbracciare gli alberi. Intervengono con l’autore Maurizio Carta, Paolo Inglese e Goffredo La Loggia. Il libro racchiude mille buone ragioni per piantare e difendere gli alberi.
Alle 20:00 si terrà al Chiostro dello Steri (piazza Marina, 61) il talk sulla politica nell’ambito di Aziz, Palermo la splendida – La cultura negli anni Sessanta. Intervengono Roberto Lagalla, Roberto Ciuni, Nino Mannino e Lillo Mannino. Modera Antonio Calabrò.
Alle 22:00 al Cortile dello Steri (piazza Marina, 61) Successe qui all’Albergheria – Canti di tradizione e denuncia nella Palermo degli anni Sessanta con il Laboratorio di Etnomusicologia Aglaia a cura di Guglielmo Garofalo, con la partecipazione delle TrizziRiDonna.
Calendario completo di luglio.
Rosalio è media partner di UniverCittà inFestival.
Da stasera a lunedì alle 21: andrà in scena al Parco Villa Pantelleria (vicolo Pantelleria, 10) Chiedo scusa, spettacolo teatrale con Luigi Maria Burruano e Tony Sperandeo. Scenografia e costumi di Lollo Franco.
I due autori e attori interpretano due “individui, cristiani, sognatori, viaggiatori, pazzi…attori…” in un tempo non definito in cui si confrontano e si scontrano su fatti realmente accaduti, inventati o sognati.
Ingresso 10 euro.
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