Riina: “Innocenti in carcere e colpevoli fuori”
Il boss mafioso Totò Riina è stato ascoltato ieri a Milano dai pm di Caltanissetta sulla presunta trattativa tra Cosa nostra e lo Stato nel 1992.
Il legale di Riina ha definito il processo per la strage di via D’Amelio «una montatura» e ha affermato che «ci sono innocenti in carcere e colpevoli fuori».
Caspita,che lucidità,ha scoperto l’acqua calda!
Dopo queste rivelazioni alla stampa precise e circostanziate non ci sono più dubbi sulla sua innocenza.
Liberatelo…
Vogliamo augurarci che Riina Salvatore e il suo difensore si riferiscano a soggetti “altri” rispetto a Cosa Nostra (pista già abbondantemente battuta dalla Magistratura) e che, definendo “una montatura” il processo Borsellino, non stiano cercando di “alleggerire” la posizione dello stesso Riina.
Mi chiedo perchè continuino a tenerlo dentro, non sarà mica che lo vogliono depresso !
Potrebbe scrivere su Rosalìo, per alleggerire la pena,
però attenzione a rispondergli,se poi comincia a querelare ! :;
Mi viene da rimettere ,continua a fare il Boss con le sue mezze parole ed allusioni varie ,se ha qualcosa da dire realmente lo faccia o stia zitto per sempre che non ci servono dichiarazioni vaghe e non servono in particolare alle famiglie delle tante vittime che “U curtu” ha nella coscienza.
ok,vogliamo fargli passare in cavalleria la strage di via d’amelio???
E cosa ci racconta di tutte le altri stragi mafiose,e delle sue vittime?
Ittassi u sangu runni è misu.
Per colpa sua e di tutti quelli che gli vanno dietro la mia terra è stata ditrutta
Che faccia i nomi, se lo sa.
Che faccia i nomi, se lo sa.
Credo che siano stati sufficienti anche qui le cose che ha detto la figlia di Riina. Mio padre é stato un ottimo padre, mai crederò che abbia fatto quello, e mai si é spiegata o le hanno spiegato perché si é nascosta da latitante insieme alla sua famiglia., Che gli raccontavano i suoi genitori? Che lo stato li aveva indicati come capri espriatori ed invece di andare a ragionare con le istituzioni si nascondevano?
Siamo alle solite cose e solite storie.
Vedere accostati “Totò Riina” e “innocenti” nella stessa frase fa un certo effetto. Cos’è uno scherzo?
Non constatare che certi apparati dello Stato hanno lavorato per la realizzazione di talune stragi, non ultime quelle di mafia, vuol dire esser miopi.
Certi pezzi delle istituzioni hanno mantenuto continuamente rapporti con Cosa Nostra realizzando un equilibrio di comodo.
Il nodo da sciogliere è quello degli intrighi tra di mafia-politica-massoneria. poi possiamo fare tutta l’antimafia -istituzionale e di popolo- che vogliamo, ma…
Riina, in fondo, recita il suo copione, quello dell'”uomo d’onore” che non farebbe mai i nomi. Mette però sulle tracce dei suoi “alti complici” la magistratura…una magistratura, forse, affiliata alle logge massoniche e corrotta dagli intrighi di potere.
I magistrati che l’avevano capito sono caduti…