Ha ragione Bossi, le radici cristiane dell’Italia vanno difese strenuamente e proprio per questo può mandare affanculo la Chiesa quando si permette di paragonare le stragi di disperati nel Mediterraneo con la Shoa. Le nostre radici sono sì cristiane, ma Cristo (ed il suo messaggio di pietà verso ultimi, diseredati, falliti) non c’entra proprio nulla. Basta con le ipocrisie. Le radici cristiane del nostro paese affondano altrove, in una orgia di violenza e spettacolo a basso costo che risale all’antica Roma. Questo, Bossi lo sa bene: le radici cristiane dell’Italia sono quelle del circo romano, laddove pezzenti chiamati “cristiani” venivano sbranati dai leoni davanti ad un pubblico gioioso, sazio ed urlante. L’indice di ascolto era altissimo, i sondaggi dicevano che il gradimento per il regnante ai massimi storici. In fondo, cosa può volere di più il popolo del buon vecchio panem et circenses? Vincere al lotto, certo, ma ci sarebbero voluti poco meno di duemila anni per comprenderlo appieno.
Con queste radici cristiane è importante recuperare i sani valori di un tempo. Il perdono, per esempio, è un valore, infatti al Padrone si può e si deve perdonare tutto, e chi è senza peccato, chi non ha mai scopato uno stuolo di ragazzine nella propria tenuta in Sardegna, scagli la prima pietra.
E adesso scusatemi, ma devo riprendere la mia partita su Facebook a “rimbalza il clandestino”, magari faccio un fottìo di punti e coi tempi che corrono mi fanno pure ministro, hai visto mai.
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