Non meriti niente
Non meriti una canzone, un disegno, un pensiero.
Non meriti il mio dolore e tutto il mio impegno per superarlo.
Forse non meriti neanche queste parole….
Eppure credevo che tu meritassi qualcosa, magari per quell’appartenenza che ci ha visti protagonisti per quasi un anno. Un anno intenso, un anno vissuto, ogni giorno vissuto come fosse l’ultimo come la vita vuole.
Ti ho vista un giorno, anzi ti ho cercata un giorno dopo che il nostro amore è naufragato. Cercavo di scorgere tra i tuoi capelli il tuo viso con un cenno di un sorriso, non un gesto d’amore, quello è finito e lo sappiamo entrambi ma un sorriso di tenerezza per quei momenti unici che solo due che hanno amato possono custodire gelosamente nel proprio cuore.
Invece mi hai ringhiato contro come un cane inferocito dietro un cancello che vuole difendere il proprio territorio.
Ho visto trasformare i tuoi occhi dal colore dell’acqua in ghiaccio.
Li ho guardati a fondo e a lungo i tuoi occhi e cercavo di vederci quei momenti d’amore, quei momenti che ti fanno credere che il mondo non è così brutto, che tutto si può vincere perché siamo insieme, che tutto si può costruire perché c’è quel sentimento trasparente e fragile come un cristallo che ci ostiniamo a chiamare amore.
Non ho trovato nulla nei tuoi occhi li guardavo e continuavo a sentire il ringhiare della tua bocca contro la mia.
Non cercavo più nulla da te. Sapevo bene che l’amore era finito. Cercavo un gesto di pace che potesse mettere d’accordo il mio cuore col mio cervello. Ma tu continuavi a ringhiare anzi ad abbaiare schiumando sempre più inferocita.
Più sbattevi il muso contro il cancello più cercavo disperatamente i tuoi occhi nei miei occhi. E solo con il gioco delle mie espressioni ti ho chiesto perché hai chiuso nelle segrete della tua anima tutte le notti insieme, le nostre risa, il mare, il nostro divano, le fughe da Palermo per sentirci liberi, la musica, la mia chitarra, le passeggiate notturne in via Ruggero Settimo per vedere le vetrine, i tuoi abbracci davanti la porta quando uscivo dall’ascensore e la voglia di darsi anche l’ultimo sguardo quando ti lasciavo a casa e sparivi dietro il tuo portone….
Perché hai chiuso tutto? Cos’è che devi difendere dietro il tuo cancello ringhiando e schiumando? Forse il tuo dolore? Forse è solo indifferenza? Forse vuoi che io sparisca perché con l’amore si conosce se stessi e può far male?
Adesso vado. “Lassala iri!!! Unnu viri ca sinni futti?” urla il mio stomaco involgarito.
Non meriti niente….la tua anima vuole cancellare tutto e anche la mia identità. Non te lo permetto!
E allora vado, mi allontano dal tuo cancello e senza farmi più domande faccio tesoro di quello che ho vissuto. mentre mi allontano sento ancora abbanniare ma è l’eco della tua ferocia che mi scuote le viscere.
Accelero il passo quando in fondo al viale scorgo un piccolo cancello illuminato dagli ultimi raggi del sole settembrino. Mi avvicino e lo vedo sempre meglio, tutto invaso dal gelsomino. Con le orecchie sento il sottofondo del tuo abbaiare ma il mio naso già sente prepotente l’odore di quei piccoli fiori splendenti, delicati, candidi, e appena giunto a pochi passi del cancello scorgo dai vetri di una finestra coloniale il volto gentile di una donna. Mi sta salutando. Forse è di nuovo amore!
Fantastica! Vivo io stesso queste stesse emozioni.Pensavo fossi l’unico ad avere visto una donna abbaiare e schiumare. Non c’è cosa più brutta. Finalmente vivo sereno…. lontano da lei.
Com’era il proverbio? Che poi magari è quello su cui è costruito il post… “Chiusa una porta si apre un portone”… o era “morto un papa ce ne facciamo un altro?”
Interessante poi sarebbe sapere chi fosse la cagna maledetta (citazione colta, mica insulto, per carità, anche se abbaia e ringhia per tutto il post).
Difficile quasi impossibile dimenticare una persona se non la si sostituisce con qualcun’altra, é vero…fosse anche una “situazione” nuova…ecco …é proprio la novità che ti fa credere che mentre quello spiraglio di luce dentro di te comuncia a farti sentire meglio, la precedente si allontana, si indebolisce pian piano fino a spegnersi del tutto! Quando tutto questo invece non avviene…ti rendi conto al contrario che un amore come quello perso per sempre…non lo troverai mai più, e sarà come é avvenuto per me, un continuo cercare!!!
Gira e rigira il problema è sempre quello… l’abbandono dei cani d’estate 🙁
Beh, leggo quest’articolo e penso come prima cosa: “Che tenero sto ragazzino, lo vorrei stringere per consolarlo e fargli comprendere che per crescere si passa anche per queste delusioni, che incontrerà altre ragazze, farà altre esperienze e ad un tratto si renderà conto di essere un uomo a penserà al passato con un tenero sorriso.”
Ma penso anche che probabilmente non capirebbe, se a me a 20 anni avessero provato a spiegare che il mio modo di vedere la vita sarebbe cambiato e diventato con me più maturo probabilmente non avrei capito.
Poi clicco sulla foto….e penso “…Cazzo, ma questo c’ha 40 anni!!!!”
Cosa può portare un quarantenne a scrivere una cosa del genere? Di certo è arrivato a 40 anni senza aver capito un tubo delle donne.
Tu scrivi questa cosa perchè?…per far colpo su di lei? Certo se lei ha 16 anni la cosa potrebbe avere un senso, ma se la tipa in questione è tua coetanea io ti auguro davvero che non legga!!!
Perchè l’unico sentimento che susciteresti in lei sarebbe di fastidio, penserebbe che sei patetico.
Questo non vuol dire che le donne sono stronze, no di certo. Vuol dire che un quarantenne, uomo o donna che sia, quando una storia è al termine lo capisce, se ne fa una ragione, va avanti, e spesso mantiene i rapporti.
Perchè affronta la cosa con la maturità legata alla propria età.
Forse dovresti riflettere su una cosa:
Credi davvero che il tuo problema oggi sia il tuo dolore e il tuo impegno per superarlo?
Sarebbe forse possibile che il tuo problema sia quello di non voler rapportarti al mondo come un quarantenne? Con le esperienze di un quarantenne, con le capacità e le potenzialità di un quarantenne? O forse a 40 anni ci sei arrivato con un pugno di mosche in mano? Allora non stupirti se le donne fuggono.
Perdonami se sono un pò dura con un piccolo come te, ma davvero mi fanno rabbia sti uomini che giocano a rimanere bambini. Per fortuna non siete poi tanti.
Ti dò una dritta, per farmi perdonare del mio modo forse troppo diretto di esprimere i concetti:
Sai di cosa ha veramente bisogno una donna fra i trenta e i quarant’anni?
Una sola parola: SICUREZZA.
Certo il primo anno può essere fatto di “…notti insieme, le nostre risa, il mare, il nostro divano, le fughe da Palermo per sentirci liberi, la musica, la mia chitarra, le passeggiate notturne in via Ruggero Settimo per vedere le vetrine, i tuoi abbracci davanti la porta quando uscivo dall’ascensore e la voglia di darsi anche l’ultimo sguardo quando ti lasciavo a casa e sparivi dietro il tuo portone…” ci sta tutto.
Ma dopo il primo anno la parola d’ordine è SICUREZZA.
Il nostro uomo deve proteggerci, prendersi cura di noi, farci sentire in una botte di ferro, deve essere un uomo con le palle quadrate, che cammina a testa alta, dev’essere di successo (questo non vuol dire che deve avere il macchinone e gli abiti firmati, per carità, di successo nel senso che deve essere fiero di quello che fa, qualsiasi cosa fà, pure un falegname può essere di successo, e io ne conosco, così come un attore, uno psicoterapeuta qualsiasi cosa, basta che ne sia fiero e si dimostri capace).
MA UNA COSA UN UOMO NON DEVE FARE MAI: PIAGNUCOLARE.
Siamo noi il sesso debole, siamo noi che dobbiamo piagnucolare, voi dovete essere forti e proteggerci.
Dopo che hai piagnucolato, anche solo una volta, hai chiuso.
Una donna che schiuma, abbaia e ringhia una cosa eppure la merita. Una cosa sola merita.
Una bella museruola cecoslovacca da non togliere mai anche quando la passeggi per pisciarla.
Io fossi in lei, c’harialàssi.
Consola sapere che in questo momento nel mondo milioni di persone provano gli stessi sentimenti di desolazione e rancore per una storia finita? No. E’ proprio vero che le donne fuggono quando scorgono negli uomini insicurezza e timore ma anche per mille altri motivi che, spesso, non conosciamo. Dobbiamo cercare di non odiarle per questo, riuscire ad amarle se mai le abbiamo amate. Uscire a testa alta significa accettare le cose così come sono e rimanere al nostro posto dignitosamente. Si può essere cinici e crudeli con loro ma occorre sapere che in questo modo lo si è con se stessi. Non è indispensabile “mantenere buoni rapporti” ma augurarsi buona fortuna e andare ciascuno per la propria strada conquistando la necessaria lontananza. Dalla lettera, tuttavia, mi viene difficile credere che sia stato “amore” se per rabbia si finisce col vedere nella donna un cane.
carisima viola scusami ma credo ti sia sfuggito il vero contenuto del mio post.
Per viola: alla faccia del sesso debole che cerca sicurezza! Forse per donne come te la sensibilità del post di Manlio è meno importante della tua parola d’ordine SICUREZZA, ma a mio avviso è sicuramente più FORTE e interessante di qualunque tuo commento.
ma infatti…cercano pure di insegnarti come fare a conquistare una donna…ma che c’entra????
a me è piaciuto il racconto, complimenti Manlio!!!
“Ma dopo il primo anno la parola d’ordine è SICUREZZA.
Il nostro uomo deve proteggerci, prendersi cura di noi, farci sentire in una botte di ferro, deve essere un uomo con le palle quadrate, che cammina a testa alta, dev’essere di successo (questo non vuol dire che deve avere il macchinone e gli abiti firmati, per carità, di successo nel senso che deve essere fiero di quello che fa, qualsiasi cosa fà, pure un falegname può essere di successo, e io ne conosco, così come un attore, uno psicoterapeuta qualsiasi cosa, basta che ne sia fiero e si dimostri capace).
MA UNA COSA UN UOMO NON DEVE FARE MAI: PIAGNUCOLARE.
Siamo noi il sesso debole, siamo noi che dobbiamo piagnucolare, voi dovete essere forti e proteggerci.
Dopo che hai piagnucolato, anche solo una volta, hai chiuso.”
MINCHIUNI!!! ma questo è l’addestramento dei marines…e se uno ha fatto il servizio civile allora sempre single deve rimanere? ahi triste destino…
a proposito, anche disoccupato di successo è previsto?
un disoccupato con poco successo
Bellissimo post……complimenti!
@Viola…quale profonda delusione ho provato nel leggere il tuo commento! Come può una donna ridursi a sciorinare diktat così drastici solo perchè crede di aver raggiunto l’età della maturità e dell’esperienza.. credi di poter insegnare tu all’uomo cosa ha bisogno una donna, dimenticando forse di specificare che è quello di cui TU hai bisogno, e non tutto l’universo femminile…. francamente la tua aridità e la tua incomprensibile apologia mi inducono a pensare che tu sia il prototipo di donna che schiuma e abbannia ben descritta da Manlio…a 40 anni c’è si più esperienza, ma non in amore, cara Viola, quella non basta mai…bensì nei rapporti interpersonali. Lasciarsi trasportare dai bei ricordi di una relazione terminata è sintomo di profonda sensibilità e non di immaturità, e non è di certo una prerogativa ad uso esclusivo delle donne…se tu raggiunta l’età di 40 ani hai solo bisogno di sicurezza affittati un bodyguard…lascia perdere le lezioni di cosa sia un rapporto d’amore tra due persone perchè come docente sei alquanto scarsa… impara invece di insegnare: l’universo maschile è complicato ed eterogeneo quanto quello femminile, pretendere di uniformare l’uomo così come lo vorresti tu impedirebbe a quelle donne molto più sensibili di te di trovare quello che corrisponde al loro desiderio. Conosco donne alle quali, se regali una rosa a 60 anni, come gesto semplice d’amore, la custodiscono gelosamente e ne fanno uno dei ricordi più preziosi della loro esistenza. La donna che sa cosa vuole e lo pretende, che bacchetta l’uomo e che impone agli altri il proprio diritto a PIAGNUCOLARE, mi mette una profonda tristezza e mi induce a provar pena per lei…
Vi invito a essere rispettosi nei confronti degli altri commentatori. Grazie.
Invece mi hai ringhiato contro come un cane inferocito dietro un cancello …
Ma tu continuavi a ringhiare anzi ad abbaiare schiumando sempre più inferocita….
Perché hai chiuso tutto? Cos’è che devi difendere dietro il tuo cancello ringhiando e schiumando?…
….scorgo dai vetri di una finestra coloniale il volto gentile di una donna. Mi sta salutando. Forse è di nuovo amore!
MA cosa le hai fatto per farla ringhiare così ?
O ti piace descrivere le persone che hai amato come se fossero dei cani ?
Forse non volevi capire …
e già guardi ad un’altra donna, speriamo che questa sia una brava cokerina !
La parola sicurezza ha falto saltare dalla sedia + di 1 uomo a quanto pare.
Proprio nel sincero interesse di far capire agli uomini non l’universo femminile(una donna di 30 è profondamente differente da una di 60)ma le esigenze di una donna fra i trenta e i quarant’anni, la fantomatica
parola la spiegerò meglio.
Non mi interessa dire se per caso, per merito o per fortuna, ma di fatto ho una più che vasta rete di conoscenze fra cui molte mie coetanee.
In quanto donna,in quanto amica di molte donne, credo di poter sapere, di certo meglio di un uomo, cosa passa per la testa di noi 30-40 enni.
Premetto un limite alla mie rete di conoscenze. Si tratta interamente di persone di sinistra.
Intorno ai 27 anni circa in genre una donna smette di vedersi “ragazza” e inizia a vedersi “donna”.
Questo è un fatto.
Se fino a quel momento un uomo doveva farle fare lunghe passeggiate romantiche in riva al mare mano nella mano adesso la donna cercherà dall’uomo qualcosa di diverso.
Legato a cosa?
A un puro fattore biologico.
La donna arrivata ad un certo punto sente il bisogno di diventare madre.
E’ un bisogno chimico. Della chimica del corpo, la donna è uterina anche in questo senso.
Ci sono donne che superano i quarant’anni senza essere diventate madri, altrocchè se ce ne sono
e quante ne conosco, tutte accomunate dalla stessa tristezza, spesso nascosta, volutamente non palesata.
Ma quale tristezza, è proprio dolore.
Una donna fra i trenta e i quaranta dopo la prima fase di innamoramento di durata variabile(in genre circa un anno)in cui si abbandona all’estasi dell’amore, cerca appunto sicurezza.
Cerca nel proprio uomo non solo un patner ma anche un padre, un marito.
Un uomo che la possa mettere in condizione di avere figli, di amarli, accudirli, di donarsi a loro, per quel tempo che serveper farli andare avanti con le proprie gambe.
DIventare madre vuol dire diventare davvero donna.
Detto ciò si potrebbe discutere per ore su come questa socetà non metta le donne nelle condizioni di fare figli.
Di come ci sia una volontà politica precisa di riduzione delle nascite.
La politica più schifosa è quella che ti fà fare cose antisociali volontatiamente.
Non ti impongono di non fare figli, ma te lo fanno scegliere in totale autonomia.
Propinandoti per anni falsi modelli di vita.
Meglio la libertà di goderti la vita e fare ciò che vuoi…, poi sai al giorno d’oggi con la crisi…,
poi ci vogliono tanti soldi…, per non parlare delle donne che “..la carriera o la morte..”.
Ma anche le donne che “scelgono” di non avere figli (e che ad un certo punto della loro vita se ne pentono) negli uomini sempre da quello sono attratte.
Da un uomo maturo, che trasmetta loro sicurezza, che le faccia sentire protette.
Perchè è la chimica del corpo che comanda, e una donna fra i trenta e i quarantanni in un uomo è attratta dalla sensazione di sicurezza.
Allo stesso modo per cui un uomo di qualsivoglia età è attratto dalle tette belle grosse e sode:
perchè sono indice di fertilità, tette grosse e sode=tanto latte per i figli. Poi non è sempre così, ma questo è un altro paio di maniche.
Spero di aver spiegato meglio il senso di SICUREZZA.
P.S.:Tornando al post di Manlio, ribadisco il mio MAI PIAGNUCOLARE.
Voi uomini che tanto avete criticato il mio post, avete mai conosciuto una donna,una sola, che dopo aver visto piagnucolare il proprio uomo non sia fuggita?
questo scambio di idee mi suggerisce che genere femminile e genere maschile sono del tutto inconciliabili.
Negli ultimi tempi mi è capitato di osservare più attentamente le coppie omosessuali (soprattutto femminili) ed ho percepito un amore che raramente mi è capitato di rintracciare nelle coppie eterosessuali.
Ovviamente è un’osservazione personale, priva di valore statistico e che vale per il mio minimo spazio di osservazione.
Intorno ai 27 anni circa in genre una donna smette di vedersi “ragazza” e inizia a vedersi “donna”…. superati i 27 invece gli uomini in genere smettono di vederla proprio
Non capisco perchè Viola ci tenga a sottolineare che tutte le sue amiche sono di sinistra;è un atteggiamento razzista tanto quanto quello di chi dice sia bello e giusto respingere i barconi verso la Libia.
Manlio, manlio!
Qua si risponde a Viola ma il post l’hai messo tu, sei tu che soffri ed è a te che voglio dire 2 cose.
Sono in parte d’accordo con Totò: una donna (ma anche un uomo) che ringhia si merita solo una museruola……
Un uomo che piagnucola merita esattamente ciò che merita una donna che piagnucola, e cioè conforto o calci nelle gengive, a seconda della sensibilità di chi ha accanto! E basta.
Qua il problema è un altro: che lei a tuo dire non merita nulla, ma da te ha già avuto una canzone, uno o più ritratti e non oso immaginare quanto altro!!!
Perchè dare così tanto a chi non lo merita? Per poi non avere nulla da offrire a chi non ti ha mai fatto nulla di male?
Volta pagina, finchè non te ne sarai fatto davvero una ragione per te non ci sarà niente per nessun’altra….e nessun’altra lo merita!
x bulgakov: mih, a 27 anni mi pare esagerato!!!
prendete esempio dal presidente??????
SEMPRE A VIOLA: Complimenti per l’ulteriore lezione sul funzionamento della donna e dell’uomo! Sembra che parli di macchine, non di persone. Per caso ti occupi di cybernetica? Salutami ROBOCOP.
Tu trasmetti un concetto molto offensivo della donna e dell’uomo, dove la prima formula le sue richieste in attesa che qualcuno si prodighi per eseguirle, dove il desiderio di maternità (a proposito esiste anche quello di paternità!) viene descritto con freddo materialismo, come un sintomo esclusivamente biologico.
E poi il ridicolo riferimento politico ce lo potevi risparmiare. Anch’io faccio parte di ambienti di sinistra e ti assicuro che è proprio questa tipica supponenza a causarne l’impopolarità e l’antipatia diffusa nell’indegna società in cui viviamo.
viola io non so che genere di uomini hai avuto accanto nella tua vita ma vorrei farti notare che un Vero uomo sa PIANGERE, sa SOFFRIRE, sa affrontare tutto ciò che la vita gli riserva senza paura e soprattutto senza VERGOGNA. quell’uomo che non sa piangere non saprà mai essere un buon padre e un buon marito perchè non riconoscerà mai gli stati d’animo di chi ama. un giorno vedrò mio figlio piangere, magari per amore, e saprò cosa dirgli e cosa fare perchè ci sono passato anch’io. SENSIBILITA’ ed EMPATIA sono qualità che un uomo della nostra epoca deve avere.
sentimenti
materiale fragile, maneggiare con cura…
viola, lasciando da parte i sentimenti e riallacciandomi al tuo discorso direi quasi “zoologico” antropoligico sull’animale uomo/donna, molte mie amiche, di sinistra, hanno avuto grandi storie d’amore con uomini ALFA, però poi, all’assordante ticchettio dell’orologio biologico, hanno fatto figli con uomini “zerbini”(?)
come dicevo, materiale fragile, maneggiare con cura…
s’è fatta una cert’ora, se hai voglia e se ne abbiamo tempo magari approfondiamo, il discorso è veramente articolato e complesso
ah…sono donna e sono….ehm…orfana della sinistra.
ciao
Sono rimasta un po’ a guardare e a valutare i commenti prima di intervenire. Non volevo che si pensasse che lo faccio perchè Manlio è un mio amico…non voglio difenderlo “a prescindere” e lui sa che tutte le volte che si è meritato un cazziatone gli è arrivato puntuale. Stavolta dico solo che ognuno elabora il proprio “lutto” con modalità proprie e non esistono ricette nè manuali che possano insegnare a staccarsi di dosso i brandelli di una storia naufragata. Il dolore è universale. E fa piangere, a volte, donne e uomini, per fortuna. Diffido sempre di chi dice “non piango mai”…
Anche a me è piaciuto il post… molto intimo e per questo va rispettato…
però riflettevo… se la storia si è chiusa da poco la tipa schiumando ti ha fatto pure un favore, ti ha aiutato a metabolizzare il lutto… forse, più in là nel tempo, quando entrambi sarete sereni, salutarvi o sorridervi diventerà una cosa naturale,anche piacevole, per entrambi :)… non credi?
Ti abbraccio forte,Manliù…e ti dico ciò che dico a me:fai tesoro,guarda avanti e ama ancora!! 🙂
Manliuccio,
in bocca al lupo per tutto.
Sai che ci tengo a te ma…Viola non ha parlato di uomini che non sanno PIANGERE ma di uomini che piagnucolano..si puo’ essere forti (si deve essere forti)anche nel dolore..appena troverai una Donna che merita tutto quello che hai scritto,composto o creato per qesta persona,dopo che vi siete separati..ci penserai su e dirai…”chi fuvu minchiuni”
..ora ho una PERSONA accanto che mi fa sentire me stesso,che mi fa aver voglia ANCORA di comporre,di suonare, di disegnare, di cantare a squarciagola sotto casa sua etc etc ..e te lo auguro di cuore.
con affetto Cri
Scusa Viola, un disoccupato trentenne, che magari ogni tanto ha qualche momento di scoramento, e che non ha ancora una casa di proprietà, e che non ha i soldi per comprarsi una macchina e che invece ha un “membro” di 33cm ha qualche speranza con le ragazze?…Perchè alla fine sembra che alle donne interesi quello…
@Viola sempre più deludente, con la sua arida e meccanica descrizione di cosa cerca una donna, con in più l’aggiunta che si tratta di quella facente parte dell’universo “politico” della sinistra…dimenticandosi che il diritto a rinunciare alla maternità lo hanno rivendicato proprio le donne di quell’universo, molte delle quali sono soddisfatte di aver raggiunto quell’obiettivo, ed estendendo a tutta la categoria quella che è semplicemente la SUA esperienza e la SUA necessità. Ciò ha provocato la reazione di quelle donne che, ritenendosi anch’esse facente parti di quell’universo anzidetto, non hanno una visione complementare a quella della docente in scienze biologiche VIOLA che riduce ciò che nessuno scienziato ha mai potuto nel dettaglio analizzare, il mistero del sentimento e della passione, in una mera e banale esigenza biochimica… Manlio con il suo post probabilmente intendeva ampliare notevolmente il concetto del rapporto tra un uomo ed una donna che smettono di amarsi, ravvisando la necessità di trovare, con uno sforzo comune, la strada per non distruggere completamente ciò che di buono entrambi avevano creato, di non cancellare in un sol colpo i ricordi e i gesti d’amore scambiatisi, perchè alla base di una corretta e sana relazione con gli altri dovrebbe esistere la capacità di comprendere e tollerare, la necessità di rispettare ciò che non si condivide, anche tra due persone che prima condividevano tutto e dopo smettevano di credere in questo rapporto…ma queste intenzioni VIOLA le definisce “PIAGNUCOLIO”…bah! @Manlio è molto probabile che, la reazione di quella donna sia dovuta al fatto ch’ella nutre del serio rancore, perchè, forse, la convinzione che fosse finito un amore era solo tua e non una decisione presa serenamente da entrambi…ed il rancore, si sa, porta a dimenticare facilmente il positivo ed il bello di una storia e spinge ad evidenziare solo il male e le colpe del partner…mai le proprie….
caro Manlio,il tuo post ha scatenato in me tanti ma tanti ….ricordi!!! già proprio così, sono tornata indietro nel tempo alla mia esperienza…così simile, perchè in fondo un pò tutte si assomigliano.Rileggo in questi commenti le parole delle amiche…sempre pronte ad ascoltarmi…beh anch’io ero una piagnona, solo che in quel momento non me ne importava. Se ti far star bene scrivere, fai pure, troverai qualcuno pronto ad ascoltarti. Fra un pò di tempo smetterai di dare voce al tuo dolore e vedrai solo una cicatrice tanto profonda quanto lo è stato il tuo impegno in quella storia. Riuscirai a conviverci benissimo,te lo assicuro. Riderai ripensando alla tua fragilità di adesso, se sarai abbastanza intelligente magari non farai gli stessi errori (non sempre purtroppo!!!) In ogni caso comunque ti abituerai a convivere con una cicatrice di cui ti ricorderai quando accanto a te qualcuno prova lo stesso dolore.
Amatevi e moltiplicatevi.
Non mi sconvolge affatto la sensibilità, né il pianto di un uomo, qualsiasi età egli abbia… Anzi, questo m’induce a pensare, con un po’ d’ottimismo, che ogni tanto, raramente, i due pianeti lontani e diversi da cui gli uomini e noi donne veniamo trovano, forse, dei punti d’incontro…Bel post, un po’ con troppa “rabbia” forse a tratti, ma sicuramente denso di emozioni vissute.
Manlio…gli americani danno agli uragani il nome delle donne….ci sarà un caz… di motivo!!!
Volevo solo precisare che non sono io la “Cristiana” autrice del commento del 6 settembre 2009 alle 14:15.
Questa roba mi annoia. Le donne mi annoiano, ne conosci una e le conosci tutte. Con i loro piccoli trucchi, con i loro salti mortali. Clara però mi piaceva. Stava delle ore a guardarmi, senza dire una parola. Non riusciva a capire come facessi ad essere così stupido. Quando le feci notare che anche la luna è stupida non la rividi più. Peccato, perchè era speciale quel suo modo di guardare, negli occhi. Solo con me stesso. Per quanto disgustoso è meglio che stare con qualsiasi altra persona. irarsi le coperte fino al collo ed aspettare.
@Manuelo: certo meglio rimanere soli!!!! Sicuramente meglio i cani!!! Le persone SPECIALI non esistono più o forse… non sono mai esistite!! Le donne sono tutte uguali? Bisogna vedere cosa guardi!Forse zia Lidia del sorpasso va bene per te : La spettini e te ne vai!
Ma anche volendo, titti, come faccio ad impegnarmi con una donna ? Dovrei prima trovare una sistemazione….Zia Lidia, dici ? Come zia però avrei voluto la Gastoni…
@Rocco Tano: devo dire la verità non sono riuscita a leggere tutti gli interventi, perchè mi sono stufata. Ma caro, caro ,caro ,Rocco , sebbene le tue” misure” mi abbiano impressionato, non credo assolutamente che sia l’elemento determinamte da parte di noi donne per una scelta quantomeno definitiva! Forse uno svago! Ciao
Sembra che Manuelo e Rocco abbiano lo stesso problema!
titti, vuoi dire che manuelo e rocco potrebbero mettersi insiemem a contare i centimetri???
noooo, non credo!
non lo farebbe neanche una DONNA, contare i centimetri. le DONNE contano più le risate, guardano come un uomo muove le mani, come ti guarda, come guarda e vede il mondo e se lo vede come te, e se RICONOSCE un UOMO, il suo uomo, comicia un viaggio, insieme, anche se lui non c’ha na’ lira.
il mio è comiciato dodici anni fa, e ancora c’è tanto da scrivere.
e anche quando ero “single”, col centimetro misuravo solo la larghezza dei mobili della cucina che dovevo ordinare.
non credo che manuelo abbia il centimetro in mano…
per gli altri
http://www.youtube.com/watch?v=ifAEkrPyS9g&feature=PlayList&p=28B5B3FFA80BA164&playnext=1&playnext_from=PL&index=3
oh, manuè, non volevo parlare per te, ma da quanto scrivi e hai scritto…così ti vedo, semplicemente complesso, cosa che apprezzo.
ciao
@Stalker : Parlavo del fatto della disoccupazione!!!
@titti. Immagino che Rocco abbia soprattutto problemi di spazio. Rocco e suo fratello. Ciao Stalker. ” Caro diario “, dice lo splendido, ” la cosa che mi piace più di tutte è andare in giro in vespa”. Da solo però. E sempre da solo va a trovare Pasolini, un monumento buttato lì come tutto il resto. E la Vespa si arresta.
Ho riletto due volte questo post. Non i commenti: troppi e troppo lunghi. Magari ripeterò qualcosa che altri hanno già scritto, ma spero che non me ne vorrai per questo…
La scrittura come terapia, per dire a te stesso e al mondo intero che questa donna tanto amata non merita nulla. La scrittura come outing, per raccontare buttar via il dolore che attanaglia lo stomaco e tira via il respiro. La scrittura per ricominciare, con la voglia di amare ancora, respirando aria che sa di gelsomini.