Palermo prima per beni confiscati alla mafia
Palermo è prima tra le città per consistenza dei patrimoni confiscati alla mafia con 14973 beni posti sotto sequestro o confisca. Seguono Roma e Reggio Calabria.
Il dato è stato pubblicato dal Centro di studi ed iniziative culturali Pio La Torre nel settimanale ASud’Europa e si basano sulla relazione annuale del Ministero della Giustizia.
Non so se essere contento o disperato!
lo scrive per far vedere che non è un sito internet mafioso!
tutto inutile la mafia non verra’ mai sconfitta, se fate un sondaggio ai siciliani non frega niente del sacrificio di Falcone Borsellino Dalla Chiesa Libero Grassi ecc…
i siciliani continuano a votare gente come Lombardo Cuffaro e cammarata, la lega e’ una logica conseguenza di tutto cio’, RASSEGNATEVI!
a me questo dato dice poco. ok essere i primi in quanto a sequestri, ma c’è chi controlla che fine fanno i beni confiscati?
Se sequestrano un ipermercato, un negozio, un’attività qualsiasi, è cmq un danno per la società se questa non viene portata avanti ma viene fatta chiudere.
So che ci sono tante associazioni che se ne occupano, ma sarebbe interessante capire come lo fanno e che risultati hanno.
Attenzione, non sto mettendo in dubbio la legittimità del sequestro, ma siccome ciò che viene sequestrato ha un valore per la nostra economia, vorrei sapere come viene utilizzato
certo bolzano non poteva essere prima per beni confiscati alla mafia..
[…] nano, non sempre dice cose […]
“ma c’è chi controlla che fine fanno i beni confiscati?”…
http://clipsicilia.blogspot.com/2008/11/troppi-debiti-e-troppi-stipendi.html
AMG ENERGIA con 354 dipendenti (di cui 10 dirigenti) ha una spesa di 17.000.000 a cui va sommata la spesa per le consulenze che è di circa 760.000.
SISPI, dove lo stipendio medio di un dipendente è di circa 48.000 euro annui, spende 730.000 per consulenze esterne.
GESAP investe in consulenze esterne quasi 2.000.000, ed i suoi dipendenti guadagnano in media 40.000 euro.
A GESIP le consulenze esterne costano 320.000 e all’AMAP un dipendente guadagna in media 46.000 euro annui.
L’AMIA, dai dati che siamo riusciti a recuperare, spende 83.000.000 di stipendi con 1.800 dipendenti (di cui 1.500 operai), sostiene spese di noleggio automezzi per 5.000.000. Inoltre compie alcune operazioni finanziarie particolari: nel 2006 cede crediti del Comune per 130.000.000 alla Deutsche Bank, alla quale in 5 anni dovrà pagare 7.000.000 di interessi; nel 2007 AMIA cede i contratti stipulati con PLATANI ENERGIA AMBIENTE e con PALERMO ENERGIA AMBIENTE S.p.A. per un totale di 44.000.000 a AMIA srl.
Bhe inizialmente verrebbe da dire: ecco cosa ne fanno dei beni confiscati!
In realtà non credo sia così semplice. C’è un iter da seguire, ci sono associazioni che basano la loro attività su questo. Insomma, dire che si mangiano tutto comune e regione non è esatto.
E’ esatto che mangiano, ma non è detto che il mangine venga da lì! hehehehe
La mia era una considerazione molto più banale.
Se un supermercato viene confiscato alla mafia, viene dato in gestione a qualcuno, e dopo 3 mesi chiude, noi che c’abbiamo guadagnato?
Le cifre sono da capogiro, ma i risultati lo sono altrettanto? Si crea ricchezza con questi beni sequestrati o si chiede tutto in cantina e si butta la chiave?