Vicolo della Pace
Il vicolo o vico (dal latino viculus, diminutivo di vicus, che significa borgo) è una strada urbana secondaria molto stretta. In qualche maniera è anche una unità di misura delle città, il più piccolo elemento viario che fa da contraltare ai viali, ai corsi, ai lungomare o ai lungofiume. Il vicolo è a misura d’uomo, si dice così, mentre il corso è a misura di città.
Un’altra cosa. Tempo fa la scrittrice Maria Attanasio, durante un’intervista, mi disse che il degrado delle nostre città dipende anche dal voler fare attraversare mezzi di trasporto troppo grandi per la dimensione di tali vie: «Invadiamo gli spazi dei vicoli, li violentiamo e li rendiamo disabitati, la gente si chiude in casa e scappa dai luoghi che sono, invece, l’estensione delle case nella città».
A Palermo, come si può notare dalla targa viaria, dovrebbe esserci un vicolo della Pace. Lo stradario non lo riporta più, nemmeno il Di Liberto, è scomparso dalle mappe urbane e il web non ci aiuta a restituirlo. La sua esistenza è dipesa dalla presenza di un edificio, prospiciente la targa, che nel tempo è crollato, ruderizzato e via via cancellato. Il nome del vicolo ha resistito alla sua stessa esistenza.
Bello architetto. Poi il nome per un vicolo diroccato è perfetto di questi tempi… eh!
Per conto mio, io sono orfano di un altro vicolo, passaggio dei poeti… che pure lui c’è ancora ma è rimasto senza poeti!
bravo
Pochi ma buoni.