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martedì 19 nov
  • Tramonti

    Sono invitato a cena in una villetta fuori città, lo sfondo è la corona dei monti che cinge Palermo, Capo Zafferano galleggia sull’oro liquido. Alcuni ospiti inglesi fotografano il panorama. Il cielo è surreale, meravigliose le sue sfumature cromatiche. Mi dicono che ogni giorno i colori del tramonto sono diversi. Lo so, è il cielo che mi lega a questa terra. Contempliamo in silenzio il cambiamento delle tinte che colorano il nostro mondo, scivoliamo dentro noi stessi cullati dalla sfumature della luce fino a quando l’imbrunire ci risveglia e suscita una discussione che prosegue nel dopo cena. Gli inglesi sono qui da diversi anni, abitano rispettivamente in un quartiere borghese e in un quartiere borgata. Non hanno intenzione di tornare nel loro paese, qui lavorano e hanno messo su famiglia, mi dicono che in Inghilterra vivere è difficile tanto quanto in Sicilia. Non ne dubito ma faccio osservare che deve pur esserci qualche differenza, a parte il clima. Non tante differenze, la fatica del vivere per la working class è uguale, però a Palermo il lavoro porta poco frutto, sembra che non cambi mai niente. Dico loro che l’Inghilterra ha un clima mutevole. Visto il nostro tramonto? Sembrava non finire mai. Le mogli obiettano che le associazioni, l’antipizzo etc. Uno degli inglesi è lapidario, con un curioso accento panormbritish riassume in un lampo i tratti salienti della nostra società, dai gattopardi ai disoccupati passando per la politica e l’economia, poi mi dice che nel quartiere borgata hanno ripreso a mettere l’attak nelle serrature dei negozi. Gli chiedo se intravede una soluzione. Nessuna. Nei secoli scorsi gli inglesi popolarono le loro colonie con gli indesiderabili, ora non è più tempo di colonie e oltretutto qui non abbiamo indesiderabili.

    Ospiti
  • Un commento a “Tramonti”

    1. C’è qualcosa ce mi sfugge…

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