Solita sera infame di ottobre. Il caldo che non cessa, i brividi d’autunno che ti sorprendono all’alba. Dentro la voglia di far tardi, così tardi che il giorno dopo devi per forza dormire tanto, devi svegliarti rincoglionito, con le parole in differita e il mal di testa che ti fa compagnia. L’ennesimo sms al cellulare, gli amici ti aspettano al solito posto, che da un po’ è diventato piazza Venezia. Così, per caso, un giorno ci siamo trovati lì. Un po’ dopo la Champagneria, sotto i Candelai, prima della Vucciria, in una terra di mezzo che appartiene a qualche posteggiatore e a qualche signora affacciata al balcone che stende i panni alle due di notte.
La piazza è affollata di gente che conosco, che ho già visto, compagni sconosciuti di serate dalle luci arancioni, ognuno ha sulle spalle il proprio peso e talvolta sembra trascinarlo a fatica. Continua »
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