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martedì 5 nov
  • Gazebopoli

    Ora mi sembra che si stia esagerando! Le estensioni prefabbricate di bar, pizzerie, pub e ristoranti stanno dilagando in modo esponenziale, contribuendo a dare un’immagine ancor più pacchiana della città. Nulla da dire se insistono su vie chiuse al traffico come via Principe di Belmonte (non me ne sovvengono altre!), ma siamo sicuri che strutture come queste, costruite dove le auto (coi loro gas) transitano o posteggiano, rispettino delle elementari norme igienico-sanitarie? Leggiamo che ai commercianti, le limitazioni al traffico veicolare privato (tutte e comunque), provochino il rischio incassi? Un po’ di coerenza: se le strade devono servire solo per la circolazione delle auto, allora bisogna rinunciare ai gazebo che, peraltro, sottraggono utili posti auto. Delle due l’una: o si consentono maggiori aree pedonali, con strutture prefabbricate in grado di arredarle e renderle fruibili, o si rinuncia in toto alle stesse. Anche i cittadini corrono il rischio di “incassare” gas nocivi quando consumano un pasto o un aperitivo seduti come in una celebre pubblicità di un amaro a base di carciofi.

    Palermo
  • 12 commenti a “Gazebopoli”

    1. Chiudiamo le strade al traffico, sediamoci all’aperto a chiacchierare con i nostri amici mentre ci facciamo una pizza ed una birra.
      Lasciamo che gli artisti di strada invadano le nostre piazze con le loro musiche ed i loro spettacoli teatrali, come avviene in tutte le città europee.
      Godiamoci lo spettacolo del teatro massimo, dei 4 canti, di piazza della vergogna dal sellino della nostra bicicletta.
      Palermo sembrerà più bella.

    2. Estendere sempre di più le aree pedonali è un segno fondamentale di civiltà.
      A Palermo è possibile, la città ha tutto perchè le pedonalizzazioni siano sempre di più.
      Il difetto è nel manico, sindaco e classe politica in toto, con rarissime eccezioni.

    3. ho un locale d 60 mq, ma grazie ai marciapiedi il mio locale diventa molto più grande, nessuno mi ha mai detto niente e quindi vale la pena di rischiare una multa ogni 10 anni(se mai verrà qualcuno a multarmi), anzi sto pensando di allargare ancora l’attività. cordiali saluti

    4. Marco Lombardo@ Questo è il mio sogno,questo è veramente vivere e purtroppo colpa di certa gente zoticona ed egoista nun sa da fà.

    5. @donato
      hai perfettamente ragione, oltretutto non si capisce perchè a palermo i tavoli dobbiamo averli dentro dei vagoni posteggiati dappertutto e nella più fredda europa basta un’ombrellone per la pioggia ed una bella siepe per il vento
      …ah! dimenticavo: palermo è la città +COOL anche per questo

      http://www.flickr.com/photos/34688103@N02/3225883404/in/photostream/

    6. Sono del parere che a Palermo era morta la cultura del bar e adesso sta tentando di rinascere, da qui il fenomeno del proliferare dei gazebi.
      Per cultura del bar intendo il fatto di vivere il bar come punto d’incontro, come punto dove leggere qualcosa sorseggiando il caffè, il the, una cioccolata…
      Il bar come un punto dove vivere il tempo anche nell’illusione di poterlo fernare.
      A Palermo sono morti i migliori bar che in qualche modo ricordavano i fasti dei bar di Parigi, di Roma, di Venezia…Mi riferisco ad es. al bar del Viale di via Archimede, al Roney di via Libertà, all’Extrabar di via Ruggero Settimo, alla Birreria Italia di via Cavour, al bar Dagnino di via Ruggero Settimo (se non erro era all’angolo con la via Narciso Cozzo), un altro bar Dagnino era in via Roma; altro bar scomparso “La Martorana” di corso Vittorio Emanuele. Oramai a Palermo come bar storico è rimasto Mazzara, non credo che ce ne sia qualche altro.
      A proposito di bar, la buonanima di mio cognato Nino mi disse un giorno che il famoso dolce palermitano di nome Iris deriva dalla passione per l’opera che aveva un titolare di un bar che si trovava in via Roma.
      Putroppo Palermo anche in questo ha massacrato la sua memoria. A questo proposito mi viene in mente la prossima porcata di Halloween che nulla ha da spartire con la nostra cultura. Ma putroppo a Palermo non è facile capire se sono i figli ad uccidere le madri o le madri ad uccidere i propri figli…

    7. sono d’accordo con Marco Lombardo!

    8. le occupazioni di suolo pubblico sono tutte fuori legge, così dice il codice della strada. Queste devono essere attaccate all’attività produttiva e non devono occupare più della metà del marciapiede; in ogni caso lasciando libero due metri di marciapiede. Mai sul manto stradale, tranne che non venga creato un percorso alternativo (nella fattispecie come ottiene l’Agricantus, che ha la concessione per chiudere la strada e creare un percorso alternativo). Il massimo dell’illegalità si ottiene a Piazza Niscemi, dove alcune pizzerie hanno ottenuto l’occupazione sulla villetta, significando che il cameriere deve uscire dal negozio, attraversare il marciapiede, la strada, entrare nella villetta e cosegnare la pizza!!!!
      Il pericolo per il resto delle occupazioni consiste nel rischiare di essere investiti da qualche automobilista distratto.

    9. cio che distingue la società tribale da una società evoluta e civile e la capacità di creare gazebo abusivi!!!

    10. Palermo e Catania le città più inquinate d’italia e con la minore percentuale di rifiuti differenziati.
      Noblesse oblige…

    11. Stò schifo delle estensioni prefabbricate, dove la viabilità delle auto è strangolata dalle auto posteggiate in doppia fila, ci mancavano pure questi casermoni!
      Che goduria! bere un drink mentre si respirano i gas di scarico ed il rumore dei clacson è qualcosa di unico.
      Solo a Palermo poteva nascere tale iniziativa.
      Cui prodest?
      Alle casse comunali. Elementare Watson!

    12. perchè il fruttivendolo ed il pescivendolo che mettono le cassette con le loro mercanzie su tutto il marciapiede, giungendo al bordo della strada, costringendo i pedoni a camminare sulla strada col rischio di essere investiti, dove li mettiamo?
      Hanno tutti l’autorizzazione ad occupare suolo pubblico?
      E se deve passare un disabile con una carrozzella od anche una mamma col passeggino?
      Vabbè va, mi siddio’

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