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giovedì 14 nov
  • Divieto di sosta

    Era stato preannunciato già da diverso tempo. Se ne parlava come un momento ineluttabile di eventi concatenati che avrebbero portato allo scompiglio generale. Si diceva “Sì, sì, si è già trasferito”, “questione di giorni, vedrai”. E oggi puntuali come il timer del tostapane i rumori assordanti e ritmici di un martello pneumatico alle 6 del mattino hanno spalancato le porte al temuto ovvio: divieto di sosta e fermata lungo tutta la via per il trasferimento di un magistrato nel palazzo di fronte. Panico tra i condomini.
    Li vedi già armati di telecamera nella speranza di riprendere un calzino turchese che possa demolire la figura del magistrato e spedirlo ad occuparsi di questioni condominiali, c’è chi si è dichiarato disposto ad una petizione popolare “se c’è ri cogghiere firme, io sono d’accordo”, ha dichiarato Franco il portiere senza timore. Insomma ognuno fa quel che può opponendosi con tutte le forze ad un divieto di sosta che causerà la soppressione di oltre venti posti auto regolari e un’altra decina irregolari (lo spiazzale ampio sul quale si estende la via consentiva ai più di posteggiare le auto al centro della carreggiata a mo’ di spartitraffico). Questo malumore che serpeggia tra gli abitanti della strada mi ha fatto riflettere. Da un lato la lotta alla criminalità in senso ampio, l’isolamento di chi per mestiere è costretto ad avere terra bruciata intorno a sé, di chi certo non gioirà rincasando la sera nel vedere quel divieto di sosta che ogni giorno gli ricorda “potresti morire da un momento all’altro”. Dall’altro lato la lotta quotidiana di chi abita in un quartiere popolare e non può permettersi un garage o il pagamento di un posto auto, la difficoltà di chi abita in un palazzo che confina con degli appartamenti occupati e che già per quieto vivere non parcheggiava l’auto sotto i balconi degli occupanti (abusivi) per paura di ritorsioni (innumerevoli e testate in prima persona). C’è anche l’aspetto di una urbanizzazione senza scrupoli che non ha tenuto conto di esigenze normali come la necessità di almeno un posto auto garantito per appartamento. E mi fa ancora più riflettere scoprire che in Germania è possibile realizzare qualsiasi modifica all’interno delle proprie case, è persino possibile ricavare due monolocali da un unico appartamento senza eccessivi costi economici e burocratici basta che, unica condizione vincolante, si garantisca sempre un posto auto per ciascun appartamento. È da queste piccole cose che capisco come mai in Sicilia (e forse in Italia in generale) sia difficile la lotta alla criminalità. Sono Davide e Golia che si fronteggiano ogni giorno. I valori della giustizia tout court si scontrano a muso duro con la quotidianità e i piccoli grandi problemi della vita che l’uomo della strada deve affrontare tutti i giorni, da solo.

    Palermo
  • 12 commenti a “Divieto di sosta”

    1. Secondo me il vicinato si organizza: ci mette una decina di tavolini ed il pomeriggio fa gli happy hour abusivi con i cocktails scatò!

    2. Non stupiamoci se i posti auto scarseggiano, maria letizia. Ci hai mai fatto caso? famiglia di 4 persone, papà mamma e 2 figli….4 macchine. una del papà una della mamma e una a testa per i figli, una assurdità tenuto conto che le 4 macchine magari non sono mai tutte contemporaneamente fuori, magari se ne potevano comprare solo 2.

    3. Ho anche aperto tempo fa un gruppo su FB: Togliamo la scorta e i passi carrabile ai magistrati palermitani.Vorrei capire poi com’è che la gente ha udienza alle 9 del mattino e si presentano alle 11 arrivando con sirene spiegate e tutta velocità mettendo anche a rischio il traffico e facendo un rumore assordante! ma poi le sirene popi-popi non dovrebbero essere accese solo in caso di emergenza o hanno cambiato le modalità d’uso: “da usare in caso di ritardo causato dal non aver sentito la sveglia a casa” ….scusate la sgrammaticatezza. un bacino a tutti.

    4. Il quartiere in cui abitavo prima di espatriare contava numerose residenze sensibili, con relativo divieto di parcheggio, sosta e sorveglianza armata.
      Secondo tanta gente (e i commercianti) era meglio parcheggiare comodamente e correre il rischio di saltare in aria. Non è cambiato nulla…

    5. Ero venuto per lasciare una riflessione.
      Poi ho letto il commento di Vendetta (certo, chiamarlo commento è un complimento: diciamo livore in libertà) e mi sono cadute le braccia.
      Siamo arrivati alla totale degradazione della figura del magistrato. Anni di bombardamento mediatico contro di loro -a partire da Sgarbi che tuonava contro Caselli e a finire con Brachino che va a caccia di calzini turchesi per conto del suo capo- hanno prodotto l’humus idoneo alla sedimentazione e proliferazione di pensieri e petizioni anti-magistrati. Per un posto auto sotto casa, si dimenticano il sacrificio di vite blindate, i morti ammazzati e tutto il resto.
      Senza manco farsi sfiorare dal dubbio che, forse, se uno arriva alle 11 a palazzo di giustizia, forse è perchè quel giorno non ha udienza alle 9.

    6. io infatti quando c’è qualche macchina di scorta nn mi sposto…CHE SI ALZINO PRIMA

    7. @IL leone: Anche se avessero udienza alle 11, che scendessero prima di casa. Non è che mia madre quando va a lavoro mette la sirena. Non vedo dove sia la loro urgenza

    8. siete disarmanti….per dirla alla liga..ho perso le parole tranne una che dedico a vendetta e rosso..qual’è? l’avete capita lo sò…

    9. A mio modesto parere si eccede in tutti e due le interpretazioni. Il buon senso dovrebbe essere reciproco, intendo da parte dei cittadini e da parte di chi “ha necessità” di avere la scorta. Ci sono situazioni dove il divieto di sosta è superfluo, tipo: il divieto sotto casa ma subito dopo i cartelli le auto sono parcheggiate in doppia fila e anche più. Il magistrato uscendo da casa non dovrà passare sempre vicino a queste auto in sosta ??? cosa cambia dal punto di vista delle probabilità di un attentato ? direte voi: è dentro l’auto blindata. Vero, ma con Falcone sappiamo come è finita.

    10. Non credo ci siano relazioni con alcun bombardamento mediatico. Negli anni novanta, subito dopo le esplosioni, la “corrente di pensiero” di quelli che semplicemente non avevano voglia di parcheggiare a 50 metri di distanza dal portone di casa esisteva già e anche i commercianti felici di vedere clienti parcheggiare e sostare in seconda, terza, quarta e quinta fila.

      Sarebbe bello sapere su quali dirette esperienze si basano certi posts sulle sirene e la sveglia alle 11 dei magistrati. Per non sembrare, come dire, qualunquisti.

    11. era ovvia la mia provocazione, che nn è stata interpretata.

      Chi può sapere se il giudice è in ritardo, chi può sapere se il posteggio sotto casa sua è pericoloso o meno?

    12. Il divieto di sosta in Largo Villaura è stata una manna dal cielo: finalmente un po’ di ordine in un’area che prima era l’apoteosi dell’abuso con auto parcheggiate dovunque. Adesso via quegli schifosissimi cassonetti sempre pieni. Riguardo al parcheggio: forso dovremo parcheggiare più lontani da casa o usare i mezzi pubblici o le moto o le bici, ma almeno vivremo in una via in condizioni “più umane”.

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