Cosa succede a Palermo
Non nascondo che in questi giorni sono andata a buttare la spazzatura con una certa apprensione. Temevo che depositando il mio sacchetto, la montagna di immondizia che sovrasta il cassonetto, avrebbe ceduto e mi avrebbe sepolta viva! Certo che per una che ha la fortuna di vivere nella “città più cool d’Italia” sarebbe una fine ingiusta…
“Fortuna che ha smesso di piovere!” sento dire da più parti – ed è vero penso io – ma almeno la pioggia attutiva quei nauseabondi odorini, che invece il caldo di questi giorni ha contribuito a diffondere ovunque! La puzza dunque, l’immondizia, gli incendi dei cassonetti, la pioggia, gli allagamenti, la paralisi nelle strade, le tasse che aumentano e i servizi che diminuiscono and so on come dicono gli inglesi…il punto è che Palermo è diventata una città invivibile e fuori di qui nessuno sembra essersene accorto…
In questi giorni mi sono chiesta ma chi lo sa quello che succede veramente a Palermo?
Giusto chi ci vive, ci lavora o ci studia sa che in una città che conta quasi un milione di abitanti (di cui 30 mila pendolari) non esiste una sola stazione dei pullman. Gli autobus arrivano e sostano in attesa di partire su una strada dove il traffico veicolare non viene interrotto, dove non esistono restrizioni per i parcheggi e dove fermarsi in doppia fila il più delle volte è impossibile perché è già tutto pieno e formarne una terza si impone quasi come una necessità!
Giusto chi ci vive, ci lavora o ci studia sa che nove volte su dieci arriva in ritardo perché a Palermo, si sa, il traffico è una piaga sociale (Benigni docet)! Ma perché a Palermo tutti escono in macchina? Forse perché il servizio di trasporto pubblico urbano, AMAT, non ha competitor in fatto di inefficienza. La domenica pomeriggio, aspettare un autobus alla Stazione centrale potrebbe equivalere a perdere la cognizione dello spazio-tempo! E così tutti preferiscono affidarsi al mezzo privato con la conseguenza che la circolazione si paralizza impedendo persino alle ambulanze di arrivare a destinazione per tempo!
Giusto chi ci vive, ci lavora o ci studia ha avuto il “privilegio” nelle scorse settimane di vedere interi quartieri allagati a causa della pioggia, quantità spropositate di immondizia galleggiare su quell’acqua, quella ovviamente che non ha preso fuoco coi roghi dei cassonetti!
Scene da favelas sudamericane!
Giusto chi ci vive o ci lavora o ci studia non si stupisce più di nulla, ma sviluppa suo malgrado quella sorta di fatalismo rassegnato quale condizione necessaria a continuare a sopravvivere in questa giungla, ecco perchè in tutta onestà non sono riuscita a capire perché tutti abbiano gridato allo scandalo di fronte a quanto emerso dal blitz di Striscia la notizia sulla barca del sindaco Diego Cammarata. Non che personalmente non trovi sbagliato che un dipendente della Gesip non si sia mai presentato al lavoro perché forse impiegato come marinaio nella barca del sindaco. Né tanto meno plaudo al presunto noleggio in nero della barca in questione. Ma non mi ritrovo nell’atteggiamento di “chi si scandalizza” di fronte a queste cose, perché a questo e a molto di più siamo abituati al punto da considerarlo normale. Per cui che un cittadino scandinavo lo trovi indecente passi, ma a noi non hanno raccontato assolutamente nulla di nuovo e sarebbe ipocrita sostenere il contrario!
L’altra mattina, sull’autobus, alla richiesta di mostrare i documenti da parte di un controllore a un ragazzino sorpreso senza biglietto il ragazzino in questione ha risposto: «Io i documenti non li mostro perché sono amico del sindaco»! Beh…come dargli torto? del resto le istituzioni non dovrebbero rappresentare i modelli cui ispirarsi?
E a proposito di istituzioni…Renato Schifani commentando la partecipazione della signorina D’Addario alla trasmissione di Santoro di qualche settimana fa ha detto: «Siamo nella palese indecenza», dal momento che il presidente del Senato è palermitano, io lo inviterei a tornare nella sua città e a muoversi come se fosse un cittadino comune per le strade, così che possa rivalutare ciò che è palesemente indecente!
Storie di ordinaria sicilianità (e non solo)!
Cara Maria Salerno, purtroppo la nostra città è palesemente male amministrata da tanto tempo.
Un piccolo suggerimento (non me ne volere): se proprio vuoi fare le citazioni in inglese fai attenzione all’ortografia! AND so on.
ringrazia che tu lo hai un cassonetto!
io che abito nella direzione villa Igiea (si fotta il termine Hilton, io conosco i Florio, non sti Hilton) e posti tiski-toski di Palermo, vedo sempre sparire il mio caro cassonetto (fituso, malecumminato, senza coperchio) a cui sono affezionato, ogni qualvolta che viene un Vip a Palermo.
Qui sono ancora convinti che i cassonetti vengano utilizzati per mettere ordigni esplosivi!
Ma chi?, ma quuannu?
Già lo spazio è picca, figuriamoci se ci devono mettere dentro il tritolo… non prendiamoci in giro, questi provvedimenti sono fatti per far fare straordinario a qualche amico del sindaco che si porta via Larienzo (sarà lario ma è il mio cassonetto di fiducia).
In questi giorni mi devo carricare la mia munnizza e portarla sotto casa del sindaco dove i cassonetti non mancano mai…
sottoscrivo il post nella sua totalità. Ogni volta che cammino per Palermo mi sembra di camminare in un immondezzaio, è davvero uno schifo
Ma chi la butta la “MUNNIZZA” per la strade u sinnacu o i palermitani fitusi e ngrasciati?
Ciao maria, non vivo tutti i giorni a Palermo, ma ci sono nato e affezionato. dopo 13 anni fuori adesso la vedo spesso, e a volte la vergogna nel guardare il degrato e la sporcizia e la mala educazione, mi fa pensare (ma chi me l’ha fatto fare, ritornare?). Ma parlando con tanti amici e non, palermitani, tutti mi dicono ke sono indignati per la bella vista. Ma allora mi chiedo: ki sono questi che sporcano, ke rompono, ke imbrattano, ke suonano,ke …… noi?
ma che dite? tg e giornali non dicono niente di palermo…..è una città tutta rose e fiori !
ahahahahaha questo ci meritiamo….ogni popolo ha i governi e la politica che merita !