Le facce dei ragazzi all’arrivo del boss
Sono segni di un tempo che è cambiato. Sono giovani. Al primo lancio di agenzia, si precipitano davanti alla Questura di Palermo, per attendere l’arrivo del boss. Si portano dietro soltanto una bandiera della Sicilia, le magliette che incoraggiano a denunciare le richieste di pizzo e le loro facce, particolare – quest’ultimo – non di poco conto.
Ho sentito dire a una signora di mezza età, impiegata, titolo di studio licenza media inferiore: “Qualcosa si sta muovendo. Prima non era neanche immaginabile che i ragazzi si mettessero lì sotto, a viso scoperto, a farsi intervistare…ma pure quelli che erano a Calatafimi, ma chi? Un paese così piccolo…prima si chiudevano dietro le persiane… ‘A tiesta ci scippavano prima…Ma fu dopo Falcone e Borsellino che si sono cominciate a smuovere le cose…”.
Forse è proprio così. Certo, i ragazzi lì sotto che saltano e “stonano” inni a volto scoperto e gli agenti affacciati alle finestre col passamontagna che rispondono a tempo erano uno spettacolo unico.
Io ero a casa causa raffreddore di stagione. La faccia ce la metto oggi.
Alle forze dell’ordine e ai lettori di questo blog propongo un patto: loro prendono gli altri due e noi gli andiamo a fare la “ola” sotto la Questura, o dovunque li porteranno.
ricordati Salvo Battaglia che nonostante l’arresto di questo animale, il nostro futuro e quello di questa citta’ e’ attualmente nelle mani di tale giovanni nicchi,
lo sanno tutti, istituzioni comprese…..
è stata una scena che quasi mi ha fatto commuovere.. Stato è cicctadini insieme contro queste merde umane..
Esatto. I poliziotti ai tempi di falcone e borsellino sapevano dove fossero alcuni dei boss (non dico reina o provenzano, per carità, ma i boss locali) e avrebbero voluto, sull’onda dell’emozione di quei giorni, organizzare una sorta di “repulisti”. Soprattutto i colleghi di quelli delle scorte sterminate. Ma ovviamente non se ne fece niente.
Per loro, che faticano a prendere i cattivi e poi magari se li vedono scarcerati, sentire l’entusiasmo della gente vale più della soddisfazione di aver preso il delinquente.
E un’altra cosa è degna di nota, in queste catture eccellenti.
Questi boss, temuti e padroni della sicilia… fanno una vita di merda. Vivono in appartamenti di schifo, dentro casolari freddi e umidi, senza confort, senza lussi.
E allora viene da chiedersi: ma perché mai continuano a farlo? Se posseggono capitali ingenti, perché non se ne vanno alle barbados a godersi la vita?
Invece vivono braccati, con la borsa sempre pronta per fuggire dalla finestra, come pezzenti. Che senso ha essere il capo dei capi, quando vivi come un extracomunitario clandestino?
vedere tutta quella gente festeggiare insieme agli agenti mi ha dato un senso di speranza… credo che aiuti molto questa gente a dare un significato al lavoro che svolgono, alla vita che rischiano tutti i giorni. E mi fa sentire anche un pò meno inca**ata per tutti quegli altri agenti che invece vedo abusare del loro ruolo ogni giorno…
@ isaia panduri
i polizziotti sanno dov’e’ nicchi?
Che bel post, dona speranza e di questi tempi, ne abbiamo tutti bisogno 🙂
Nicchi e Reina chi sono?
Onore a voi ragazzi!
Sono scene in effetti sempre emozionanti e incoraggianti. A mille altre “ole”! Finchè ce ne sarà bisogno.
Speriamo che non si fermi mai questa ondata di arresti. I mafiosi rimangono in Sicilia perche’ e’ solo sul territorio che possono continuare a delinquere. Se andassero alle Barbados chi dirigerebbe le operazioni per le estorsioni? La Mafia c’e’ dove lo Stato non agisce. Gli ignoranti vanno dal Don di turno a chiedere quel favore che non possono chiedere al politico di turno. Ditemi voi che differenza c’e’ tra un talebano ed un mafioso che sta’ nascosto con le sue armi ed i suoi soldi cercando consensi continui nella gente che lo circonda. Quei giovani di Calatafimi sono ORO COLATO!!!! Quando mai si e’ vista una reazione del genere in un piccolo centro come quello…ragazzi se si svegliano anche nei piccoli centri le cose cambieranno sul serio e devono capire queste merde che “Semo tutti sbirri!”. Ormai si ascolta, si sbircia, si parla ed i vecchi con le coppole spariranno con il tempo. Ci vogliono solo generazioni su generazioni che devono essere rieducate alla civilta’ e prima o poi ci sara’ la liberta’ di aprire un negozio qui in Sicilia senza vedersi spuntare queste merde che ti vengono a rompere le scatole a Natale, a Pasqua perche’ vogliono vivere sulle nostre spalle perche’ altro non sanno fare. Io pero’ godro’ solo quando entreranno in carcere sanguinanti ed in ginocchio e non con quelle facce da ottusi..sembra quasi che non riescano a comprendere cosa significhi ergastolo, cosa significhi non respirare piu’ un profumo diverso. Onore alla Polizia che lavora e che ci aiuta.
Io non capirò mai con quale coscienza mettono al mondo dei figli condannando loro per primi ad essere vittime innocenti della mafia
Viva i ragazzi di Calatafimi che hanno dato una lezione di civiltà a tutti e ci hanno fatto capire che la mafia può davvero finire.