Qualità dello spazio pubblico e mobilità nel centro storico
In relazione alle recenti politiche di chiusura al traffico del centro urbano, e al dibattito che ne è scaturito, pensiamo sia utile raccontarvi gli esiti del primo Tavolo Tecnico su Qualità dello spazio pubblico e mobilità in centro storico svoltosi il 17 novembre presso l’Assessorato al Centro Storico nella sede dell’ex noviziato dei Crociferi.
Erano presenti le associazioni di categoria rappresentanti dei commercianti, Italia Nostra, il Comitato spazio pubblico Palermo, il Coordinamento Palermo ciclabile, l’associazione Mobilita Palermo, Città 2.0, Parliamo di città, il GUT (gruppo urbano traffico), le neonate associazioni dei Centri Commerciali Naturali, Società attiva ed altri rappresentanti dell’associazionismo palermitano; insieme all’assessore Carta sono stati presenti, l’assessore Parlavecchio all’urbanistica ed il presidente di Amat Bellavista.
L’assessore Maurizio Carta ha aperto la sessione di lavoro parlando del senso che questo incontro ha per l’amministrazione. Il Tavolo come momento di confronto va a rappresentare uno “strumento operativo” nella fase in cui il “Piano Particolareggiato Esecutivo del Centro Storico” compie sedici anni; la sua revisione (già in cantiere) si intreccia dunque con un confronto dialogico/operativo “necessario” per cogliere la complessità degli attori sociali che si inseriscono nel contesto della trasformazione urbana attuale.
Uno dei temi principali della discussione introduttiva dell’assessore ha riguardato il ruolo dei privati e l’interazione col pubblico nei processi di riqualificazione in corso.
Finanziamenti pubblici ed iniziativa privata devono confrontarsi con il rilancio della qualità degli spazi pubblici. Il tema della mobilità infine è inteso nel suo significato più “ampio” di elemento di costruzione di qualità dello spazio pubblico.
Nella visione proposta il Centro Storico costituisce un “distretto culturale integrato” in cui “vivono” e si recuperano le filiere artigianali e commerciali che da sempre hanno vivacizzato questa parte della città.
In un report inviato il 19 novembre dallo stesso Assessorato ai partecipanti vengono raccolti e sintetizzati in punti programmatici i risultati del tavolo ottenuti tramite gli interventi ed il successivo dibattito tra gli operatori presenti:
- la necessità di condividere un quadro conoscitivo aggiornato del processo di recupero del centro storico;
- la rivitalizzazione dei luoghi del commercio e dei mercati storici;
- la qualità delle piazze storiche e del contesto gli edifici recuperati;
- la costruzione della “rete ecologica” del centro storico;
- la realizzazione di un arredo urbano coordinato che rafforzi l’identità dei luoghi;
- la diversificazione della mobilità nei tempi, nei modi e nelle velocità degli assi principali e la riscoperta di itinerari pedonali e ciclabili che connettano in maniera slow i mandamenti;
- la partecipazione pubblico-privato nelle iniziative di animazione culturale;
- la necessità di costruire una mappatura delle iniziative in modo da evitare sovrapposizioni e incrementare le sinergie;
- l’individuazione di “progetti pilota” per sperimentare in tempi brevi la realizzabilità degli obiettivi.
Ciascuna di queste grandi categorie, come risulta evidente, costituisce un capitolo molto ampio nei processi di governance della città che merita uno studio particolareggiato capace però di tenere al suo interno la visione complessiva entro cui guardare il recupero della città storica.
Per fare solo un esempio, facciamo riferimento alla questione dei commerci etnici che proliferano da anni nel nostro centro storico; essi hanno (è bene sottolinearlo), contribuito alla rivitalizzazione del tessuto commerciale locale nel suo impatto con gli effetti locali dei processi di globalizzazione economica. Questa forma di commercio, “evolvendosi”, può inserirsi come punto di forza dell’identità nuova del tessuto commerciale urbano. Un esempio di questo atteggiamento si registra in città come Firenze dove l’offerta del mercato di piazza della città storica si è arricchita con una nuova ed attrattiva componente “etnica”.
Preme qui sottolineare che la moltitudine di tematiche derivanti dai singoli interventi dei partecipanti al Tavolo tecnico, pur fondamentali negli apporti forniti, ha complessivamente manifestato una visione “soggettiva”, che stenta a rapportarsi col punto di vista dell’altro; possiamo attribuire un merito al tavolo evidenziando il suo ruolo di occasione di confronto oltre che con l’amministrazione soprattutto tra gli operatori e i portatori di interesse, tra i cittadini e i rappresentanti delle associazioni che operano in centro storico.
Al momento non è stata fissata una seconda data per proseguire il dibattito e passare ad una fase maggiormente operativa di strutturazione del tavolo tecnico, e ad una schedatura e localizzazione delle singole iniziative proposte dagli intervenuti; l’assessorato ha raccomandato comunque tempi stretti per il prosieguo e la concretizzazione di questo lavoro.
Almeno nelle intenzioni le festività natalizie dovrebbero rendere visibili i primi risultati in termini di politica urbana.
Saremo comunque presenti a tutti gli incontri a venire per intervenire in maniera propositiva e raccontare attraverso le pagine di Parliamo di città e di Rosalio i lavori del Tavolo tecnico.
Chiamasi programmazione urbana partecipata ed è utile.
Bisogna vedere se avrà carattere costante nel tempo, elemento fondamentale x dare i frutti in futuro.
Si può dire soltanto: avanti tutta così
Grande Maurizio Carta, un mito!!!
mi spieghi perche’?Intanto non si circola…
e non c’e’ qualita’.Ho portato a cena degli ospiti
in zona centro storico e mi sono vergognato per le
cataste di munnizza,qua e la’…
…e tu me lo spieghi perchè non dovrebbe essere un mito?
te lo spiego subito
Palermo e’ nella morsa del traffico,dello smog e dei rifiuti,e questi fanno riunioni e tirano fuori filosofia
Che cosa hanno fatto negli anni precedenti per portare Palermo a questo punto?
questi non sono tempi di fare “elogi” a nessuno,
chiunque esso sia,che abbia partecipato alla vita pubblica di questa citta’.
19 nov 2009
Parliamo di traffico? Oggi alle 12,15 stavo incolonnato nei pressi dell’Ospedale dei Bambini,direzione viale delle Scienze.
Sono rimasto praticamente fermo fino alle 12,55,avanzando di 100 metri ogni 10 minuti.
Grande occasione per guardarmi bene intorno.
Intanto alle mie spalle arriva un’ambulanza del 118 a tutta sirena,si ferma dietro la mia auto bloccata dal traffico bloccato.Cessa l’urlo della sirena e vedo correre a piedi mamma infermiere e bambino verso il Pronto Soccorso,facendo slalom nel tratto di marciapiede ,non piu’ di cento metri,invaso da auto in sosta.Auto nel cortile interno ed auto nella piazza fuori,che poi e’ piazza Montalto.Avanzo di qualche metro,poi spengo il motore e continuo ad osservare.Lo spazio per creare una bella rotonda,ed anche scorrevole,ci sarebbe,ma oggi cosa c’e’?Tre ambulanti con tanto di furgone dietro e bancone davanti.Uno vende 20 paia di calze a 5 euro, un altro bandierine rosa-nero,del terzo ho perso la memoria.A destra di questo gruppetto altro grande banco di frutta(si sa’ la frutta fresca a Palermo non si trova e quindi val la pena aspettare che qualcuno si fermi per farsi la provvista).Intorno 2 marciapiedi alberati sui quali non transita nessuno (rischio arrotamento da auto e motorini) .E poi 2 pompe di carburante,proprio uno di fronte all’altro,nel bel mezzo del nodo nevralgico.Altri pochi metri ed arrivo ad un incrocio ad X,dove si procede a calzamaglia.Un passo a te ed uno a me.Finalmente mi ritrovo su viale delle Scienze,e che ti trovo?Una lunga fila di pullmann parcheggiati sia a dx che a sx (par condicio?),sicche’ quello che e’ un viale,pur a senso unico,viene ridotto ad un budello.Andando su’ do uno sguardo distratto al parcheggio Basile.Non una,dico,non una macchina parcheggiata.
Credo di avere illustrato una vicenda con i sufficienti dettagli per suggerire come intervenire,a breve ed a medio termine.
Io affiderei alla creativita’ degli studenti di architettura ed ingegneria come attuare il recupero degli spazi e come ridisegnare i flussi.Come
ESERCITAZIONE SCOLASTICA
premiando la migliore con un bonus.Grande risultato e poca spesa.
giorgio MA PICCHì UN TI PIGGHI L’AUTOBUSS O VAI A PIERI
Penso che la scelta fondamentale sia quella di arrivare a chiudere il centro storico (mi riferisco al perimetro dell’antica città murata) al traffico veicolare privato, trasformando in un’occasione di lavoro la soluzione del conseguente problema della mobilità privata.
Basterebbe favorire la costituzione di cooperative private in concorrenza tra loro (attingendo a tutte le declinazioni del lavoro precario) da impegnare nei servizi alla mobilità privata dei circa 250 ettari del nostro centro storico. Le auto private, di residenti e non, potrebbero essere custodite in auto silos posti ai limiti del perimetro chiuso al traffico (stranamente ce ne sono a Catania, a Messina e a Siracusa, ma non a Palermo), costituendo così un’altra opportunità di business indotto. Mezzi pubblici, autoambulanze, forze dell’ordine e un numero controllato di operatori (es. rifornimento merci dei mercati storici e degli altri esercizi commerciali, mezzi dei cantieri, ecc.) avrebbero invece accesso alla stessa area attraverso colonnine retrattili telecomandate, così come avviene in molti centri storici del nord Italia e d’Europa.
Se la chiusura del traffico privato dovesse risultare, almeno inizialmente, una misura troppo drastica per i residenti, si potrebbe consentire loro l’accesso, per un periodo di tempo limitato (ad esempio, alla costruzione degli auto silos), in modo da arrivare in due tempi all’obiettivo finale della completa chiusura al traffico veicolare privato.
Per ottenere un sufficiente consenso sociale su di una misura di questa portata, bisognerebbe dimostrare ai commercianti (che sono comunque una minoranza della popolazione, anche se sovente pretendono di condizionare la città a miopi esigenze di bottega) e ai residenti del centro storico che, a fronte di innegabili limitazioni alla mobilità personale, essi godrebbero dei seguenti vantaggi:
1. il centro storico di Palermo si trasformerebbe in un’isola di qualità della vita (libera da inquinamento atmosferico ed acustico) in un contesto architettonico e urbanistico che avrebbe poco da invidiare ai più rinomati centri storici d’Italia e d’Europa;
2. come diretta conseguenza di questo salto della qualità della vita urbana, esso diverrebbe un’opportunità di investimento residenziale di ben altro livello rispetto all’attuale situazione, sia per i palermitani che per “immigrati ad alto reddito”, italiani e non, con creazione di valore immobiliare vero e riconoscibile (e non banalmente speculativo come avviene oggi);
3. conseguentemente, anche il valore delle location commerciali attualmente presenti nel centro storico subirebbe un innalzamento di valore che consentirebbe, a chi volesse cimentarsi con la nuova tipologia di residenti o di frequentatori e viaggiatori, di affrontare nuove opportunità di business mentre, a chi non le sapesse o non le volesse sfruttare, di monetizzare il valore di immobili od avviamenti commerciali, da reinvestire eventualmente altrove;
4. si creerebbe lavoro vero per il business della mobilità privata all’interno del centro storico, mentre anche i servizi di taxi, sicuramente disinteressati ai brevi percorsi interni, ne avrebbero una positiva ricaduta per i collegamenti da e per il centro storico;
5. il centro storico si dovrebbe dotare di infrastrutture (auto silos) il cui business sarebbe una conseguenza della chiusura al traffico con un “mercato” stabile quale quello dei residenti per i quali costituirebbe una sorta di “garage di quartiere”.
Si tratta di idee già espresse su queste pagine, ma … non si sa mai 🙂
https://www.rosalio.it/2007/01/28/migliorare-la-qualita-della-vita-nel-centro-storico/#comments
https://www.rosalio.it/2007/02/17/smaterializziamo-il-traffico/
https://www.rosalio.it/2008/12/04/ode-alla-bici-elettrica/
quando cade il vento
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sabato e domenica il centro era bellissimo.
palermo era proprio una citta.
chissa se succederà ancora
in mezzo alla confusione c’è chi la può far franca, se ci fosse ordine le regole dovrebbero essere rispettate..
Movimento ruspa libera propone un’unica soluzione alternativa per trovare un intesa fra i vari soggetti interessati:
– Buttiamo giù il centro storico e facciamo “bissiniss” con grattacieli in puro stile manhattaniano, parcheggi multipiano e centri commerciali(firmati Zamparini)dove passare tutto il resto dei nostri fine settimana. Un “sacco” finalmente cool per una Palermo più cool e per un sindaco con la faccia di cool più cool d’Italia.
p.s.(il tavolo tecnico si terrà giù in portineria dal Sindaco e durerà solo una manciata di minuti a fronte di un’abbuffiata ri piccioli pi tutti!)
Speriamo che Scoma resista alle pressioni di Helg
@Donato, possiamo sempre arricchire il tavolo di queste idee 😉
Da qui vedrai quanto gli abbiamo chiesto, e sulla quale si possono aprire ampi dibattiti.+Anche se preferiamo passare subito al concreto 🙂
http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2009/11/21/pedonalizzazione-centro-storico-vi-aspettiamo-per-una-passeggiata/
Attenzione a tutti: i dati sulla riuscita del primo weekend sono sotto l’occhio di tutti e l’evidenza è impossibile da negare.Indubbiamente c’è ancora da lavorare.
Occhio quindi a chi farà (o chi sta già facendo) terrorismo mediatico sui giornali propagandando dati non veritieri e seminando solo panico fra diverse realtà commerciali.
Chi paragona Viale Strasburgo con via Maqueda, non ha proprio capito niente.E poi se fosse vero che il centro è irragiungibile in auto, come si spiega la marea umana? 😀
@Antony977, la mia proposta ve le potete pure intestare:è a disposizione di chi voglia farla sua. Si tratta di fare del centro storico un’isola felice, tipo Panarea, dove la mobilità interna è affidata ad un servizio di auto elettriche disponibili H24 per 365 giorni all’anno.
Bellissima l’isola pedonale, sono rimasto però tremendamente deluso dalla neo pedonalizzata piazza San Domenico. Hanno delimitato uno spazietto con le fioriere tipo a dire “tiè, eccoti 2 metri liberi”, e tutto il resto della piazza è pieno di auto posteggiate e auto che circolano. Abbattiamola direttamente questa chiesa se non si merita neanche di essere fotografata senza auto sullo sfondo, e facciamoci un parcheggio o quello che volete 🙁
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http://item.slide.com/r/1/101/i/NHqfwo9cwz9OeXqvy6__TjxCQUI8KiCd/
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qualita’ dello spazio pubblico
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