Due fatti quotidiani
Dopo avervi lasciato scannare sul pezzo contro Travaglio vi segnalo due pezzi che hanno a che fare con Palermo sul giornale di Travaglio (e della religione laica del travaglismo, che l’8 per mille sia devolvibile anche a loro). Cuffaro ha querelato il giornale.
Schifani e il palazzo abitato dai boss (grazie a Il Leone)
La politica nella terra di Cosa nostra, parla Maria Antonietta Aula, ex moglie di Antonio D’Alì (e relativa smentita).
senti Siino puoi dire quello che vuoi, ma ti rendi conto che in questo paese l’unico modo per mettere in luce retroscena altrimenti invisibili è tendere interviste-trappola? nemmeno la giustizia ci può. è tanto chiedere politici al di sopra di ogni sospetto?
grazie della segnalazione, due splendidi aticoli.
Quello su D’Alì lo trovo di un interesse enorme. Superfluo sottolineare che in un paese quale l’Inghilterra e/o gli USA, oggi il senatore si sarebbe dimesso, o ne avrebbero chiesto le dimissioni tutti gli organi d’informazione.
Non così, in Honduras, Colombia, ecc.
Appunto.
Dimissioni?!?
Ormai in italia non si dimette nessuno, per nessun motivo. A parte forse Marrazzo.
Tony, ti seguo con molta simpatia. E con tanta simpatia ti insinuo un dubbio: sei sicuro che il “berlusconesimo” (d molti precetti del quale ti percepisco osservante) sia una religione più degna del “travaglismo”? Allora ti direi: professa e lascia professare. Te lo dice uno abbastanza miscredente, sia dell’una che dell’altra
Massimo mi spiace demolire la tua premessa: non sono un berlusconiano anche se l’ho votato (avrei dovuto votare per Veltroni o per Rutelli?).
Certo non entusiasmavano… ma da qui a dare sostegno a certi elementi….
Niente berlusconesimo? manco n’anticchia? Allora più simpatico ancora sei. E ora basta con gli OT sennò Rosalio si arrabbia 😉
Ma con gli OT ci si può ammalare di OTite?
Siino il berlusconiano pentito. Questa è già una notizia.
8 x mille?
mi pare che il giornale citato sia l’unico (unico) quotidiano italiano che non prende sovvenzioni statali.
se è una religione non ci costa nulla.
Ringrazio Tony per la sincerità. Finalmente ho trovato uno a Palermo che ha votato Berlusconi (e forse anche Cammarata).
Rutelli o Veltroni? Potevi anche astenerti, nessuno ti costringe a votare il peggio o il meno peggio.
consiglierei all’esimio Dott.Siino di visionare codesi filmati, potrebbe essere utile allo scopo di schiarire le idee (se e’ lecito…) talvolta confuse.
i Miei Rispetti
http://www.youtube.com/results?search_query=piero+ricca&search_type=&aq=f
Devo dire che quello con Feltri è tosto!
A leggere l’articolo su Piazza Leoni il commento sale dal cuore: tu uno così come minimo lo fai diventare presidente del senato… è ovvio.
Questo completa l’opera… per il momento.
I soci di Schifani? Arrestati, condannati e confiscati
Vi invito a rimanere in tema. Grazie.
Se ci sono estremi di reato, la procura indagherà. Punto.
La cultura del sospetto é una cosa davvero pericolosa, per qualunque cittadino.
Una sola osservazione, perché la moglie di D’Alì, non ha parlato prima del suo divorzio, dei suoi dubbi? perché solo dopo?
Ed il fatto che in sicilia alcuni personaggi si accreditino ai politici, significa che i politici automaticamente li favoriscono?
Torniamo allo Stato di diritto. Si verifichi se il Sen. D’Alì, abbia favorito persone od imprese collegabili a Messina Denaro.
Si facciano i dovuti riscontri, sempre.
Se no, siamo alla cultura del sospetto, ed al rancore delle mogli abbandonate.
esimio dott.Siino le consiglio umilmente di leggere a volte cosa pensa la stampa estera del nostro presidente del consiglio, piccolo esempio:
http://www.cittadinoqualunque.com/2009/05/la-stampa-estera-su-berlusconi-gli.html
Donatella Filippone di Castelvetrano. Intanto si contestualizza tutto. In che contesto di discorso, Berlusconi abbia detto questa cosa, da chi é stata riportata, e con che senso. Mi fa specie che una progenie, come la siciliana, da sempre dotata di capacità di analisi e spirito critico, ci si accontenti di acquisire per date cose ‘de relato’, senza approfondirne il senso e le fonti. Cordialmente.
1)nessuno dei due pezzi citato è a firma Travaglio.
2)”Il fatto quotidiano” non è nè il “giornale di Travaglio” nè “della religione laica del Travaglismo”, se il signor Siino si degnasse di leggerlo, certamente potrebbe accorgersi che le penne che vi scrivono entrano spesso in (corretta ed elegante) polemica l’una con l’altra. Segno questo, di indipendenza da qualsiasi bavaglio editoriale che contraddistingue TUTTI i quotidiani al momento in circolazione che, al contrario del “Fatto”, si dividono una torta annua di oltre 250 milioni di euro di contributi pubblici (quindi soldi nostri!).
Ad Uma chiedo di considerare l’ipotesi che ad un parlamentare si possa chiedere un tantino in più di quanto richiesto ai comuni cittadini. Per essere più preciso: fatti e circostanze, seppure non conducano nel tempo a condanne penali, possono essere talmente rilevanti dal punto di vista politico da indurre in un’attenta opinione pubblica, una indignazione tale da chiedere a gran voce che tali chiacchierati individui si facciano da parte a favore di rappresentanti del popolo con trasparenti credenziali.
Spillo, io ho visto Trapani cambiare di 360° dopo la gestione D’Alì. La città si é trasformata, con un notevole ed anche attento recupero del suo centro storico, con il portare una tappa della Coppa America lì.
Che dirti? E’ degradante ed indice di mafia quello che D’Alì è riusciuto a fare a Trapani? Non mi sento di dirlo.
Ho visto qualità. Ho visto tentativi di promuovere i luoghi non in forme di speculazione edilizia, ma con interventi ‘alti’. Se la mafia ha partecipato, allora la mafia si é acculturata. Che dire.
Chi riveste cariche istituzionali dovrebbe essere pulitissimo per rappresentare degnamente il nostro Stato e il popolo italiano. Spero che la giustizia faccia il suo corso e questi farabutti marciscano in galera. Paolo, Giovanni e tutti gli altri dimostrano che la nostra terra non è solo mafia. Concludo con le parole di Peppino: “La mafia è una montagna di merda” e sempre lo sarà!
Prima di fare processi sommari, si facciano i veri processi. Non sono per i pre-processi.
Francesco/8 si dimostri prima che non lo sia. E poi se ne parla. Ti ho appena detto che certamente é strano che Trapani da quando D’Alì, é al governo, ha acquisito qualità. Con operazioni di recupero del centro storico molto ben fatte, con l’attivazione di interessi di livello internazionale verso la città.
Non ci andavo da anni, sono rimasta davvero stupita del cambiamento, decisamente in meglio, e con me moltissimi altri.
SE la mafia fa questo, che dire….
Veri processi? Ma di cosa stai parlando? Hai mai sentito parlare di “leggi salva-Previti”, “ex-Cirielli”, “lodo Schifani”, “lodo Alfano”, “legittimo impedimento”, “ricusazione dei giudici”, “depenalizzazione del falso in bilancio” etc. etc…… sino ad arrivare all’attuale “processo breve”?
Spillo se D’Alì é un mafioso, devo dire che ha reso Trapani molto meglio di com’era prima.
Non so se pensare che se questo é stato conseguito tramite la mafia, se augurarmi che lo sia per altri luoghi, a questo punto.
Scusa Uma, tu dici che, se un risultato positivo lo si è ottenuto grazia alla mafia, allora ti auguri che lo sia anche per altri luoghi.
Ti ricordo che la mafia è sopraffazione dei pochi su molti, è morte, droga e miseria.
Possibile che la cosa ti lasci indifferente ?
Sig.UMA sono dolente, ma le volevo fare notare che la sua affermazzione: “Prima di fare processi sommari, si facciano i veri processi. Non sono per i pre-processi”
se riferita al nostro Presidente del Consiglio dei Ministri non e’ consona, in quanto la condotta del suddetto non agevola lo svolgimento regolare delle udienze che lo coinvolgono.
La pregherei di visionare questo articolo:
http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/tre-mesi-di-gite-allestero-cosi-la-gazzella-berlusconi-salta-le-udienze-ai-processi-159044/
Mappo non sono né l’uno né l’altro.
Annibale astenersi e delegare altri per le decisioni anche mie? No, mi spiace.
Donatella non riesco a vedere le “interviste” di Ricca più di qualche secondo, mi spiace.
Uma quello che è stato fatto a Trapani è ciò che un buon amministratore pubblico fa, non è un merito speciale, se in Sicilia lo diventa chiediamoci chi siamo e che ci stiamo a fare sulla faccia della terra.
Dott.Siino, la sua risposta non mi sorprende…..
Ab uno disces omnes…..
Con rispetto
Siino sei sempre più confuso…
Egregia Filippone ma anche «Alterius non sit qui suus esse potest». 🙂
Mappo su di te ho le idee molto chiare.
Sii/no lo stato confusionale della tua condizione viene già palesato dal cognome che porti. Prova a bere Sambuca molinari(ma non esagerare potresti peggiorare la situazione).
Mappo se hai qualcosa da dire a Tony Siino potresti scrivergli per e-mail. Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema. Saluti.
ADDIO PER SEMPRE a questo blog, il qualunquismo cosmico di Siino (“voto per il peggiore perchè gli altri sono così così”) mi ha proprio schifato. Adieu
Adieu! 🙂
e’QUESTO IL VERO PROBLEMA1
…..
Sarà vero, come dice il gip che agli avvocati può capitare di difendere clienti che poi si rivelano mafiosi. Sarà vero che può capitare di farci affari insieme. Ma viene un giorno in cui si deve scegliere. Si può tagliare i ponti con chi ti ha messo in queste situazioni imbarazzanti. Oppure si può continuare a far finta di niente. Schifani ha scelto la seconda strada. E oggi è presidente del senato.
…..
è solo una questione di essere CREDIBILI …
se si pensa che schifani sia stata la persona più adatta per diventare presidente del Senato,
AMEN!
pequod
esimio dott.Siino..”Odi profanum vulgus et arceo….”
pepè, ma prima Trapani sembrava un luogo dimenticato da Dio e dagli uomini. Allora si critica chi ha fatto il suo dovere di buon amministratore?
Non capisco più dove vivo, a questo punto.
No, si critica chi pensa che avere buoni amministratori sia un’eccezione, invece dovrebbe essere la regola. Vabbè, discreti amministratori, sufficienti và.
Pur non trovandomi d’accordo con Mappo sulla sua forma poco elegante di dissentire, convengo nella sostanza sulla confusione del Siino che sembrerebbe confermata dal fatto che ancora manca una sua risposta ai miei due quesiti di 24h fà (ripeto: 1)Travaglio non ha firmato i due pezzi giornalistici citati. 2) Il Fatto Quotidiano non percepisce un solo euro di contributo pubblico.) Aggiungo inoltre che la querela di Cuffaro è conseguente ad un terzo articolo ben distinto dai primi due.
Spillo non hai posto quesiti ma scritto affermazioni. Forse sei tu quello confuso? 😉
Sulla mia lucidità sono abbastanza certo, ma non mi aspettavo tanta remissività da parte tua. Inneschi una discussione, il tuo post ti viene smontato rilevando almeno tre inesattezze in quattro righe e tu (non) rispondi con un tacito assenso?
Mi fa piacere che tu sia certo ma parlavi di quesiti e non esistono. Questa è un’inesattezza, certo.
Il post mi pare ancora bell’e montato dato che si può dire che sia il giornale di Travaglio e che i pezzi non siano suoi è evidente però io non glieli ho mai attribuiti né ho parlato di contributi né ho esplicitato per quale pezzo Cuffaro abbia querelato. Quindi più che tacito assenso e presunte inesattezze qui si parla di tue visioni visionarie…rileggiti il post. 😉
Chissenefrega del fatto, direi. Io sto in Toscana da 3 mesi. Rimane invenduto. Mi fa ridere che rimanga invenduto qui. Libero é spesso esaurito.
Parlo con colleghi toscani, c’é chi mi dice che nelle comunità montane, il PD é sopravvissuto col clientelismo e nepotismo nelle PA. Qui sono ormai scettici. Non sono mai stati razzisti, guardano male certi insediamenti leghisti inaugurati da Borghezio. Ma mi dicono anche, fosse venuto Maroni o altri, magari, sarebbe stato meglio.
Ho ascoltato colleghi locali dire che il sindacato ha ecceduto in passato diventando non più tutore dei diritti, ma istitutore di irrazionali privilegi.
Che dire?
Per Tony Siino: tralascio le tue considerazioni personali dato che, in linea di massima, abbiamo trovato un accordo sui contenuti (anche se la tua citazione all’8 per mille mi sembrava riferito ad un contributo).
Per Uma: 1) La circostanza che tu legga Libero piuttosto che il Fatto solo perchè vende più copie lascia intendere il tuo concetto di “qualità”.
2) Non era necessario andare andare sino in Toscana e parlare con i tuoi colleghi, bastava leggere un qualunque dossier sulle coop rosse per conoscere le schifezze che, dal PCI a seguire, sono state organizzate in Emilia e dintorni.
P.S.: curiosando tra i post meno recenti mi sono accorto che un altro “Spillo” mi ha preceduto. Da qui l’aggiunta del 68. Mi scuso con l’interesssato e con Rosalio.
Grazie Tony per la citazione. 🙂
Il Fatto Quotidiano è l’unico giornale italiano:
1) che non prende contributi pubblici (Libero, tanto per dire, s’ammucca 8 mln/anno e figura come organo del “partito monarchico”: ho detto tutto…);
2) il cui azionariato è composto dai lettori e dai giornalisti che ci scrivono. Ergo, non ha padroni.
Ha circa 30.000 abbonati (quorum ego) e, stando agli ultimi dati di novembre, vende circa 50/55.000 copie ogni giorno.
Leggetelo e continuate a leggerlo, vi si aprirà la mente.
Quanto a Schifani, quoto spillo: nel bel reportage sulla storia del palazzo di Piazza Leoni non emergono sue responsabilità penali. Era un avvocato, aveva “certi” clienti. Magari però da uno che viene eletto presidente del Senato ci si aspetterebbe un profilo più alto che non quello di Schifani.
Però nessuno si è posto questa domanda: come mai nel giro di pochi anni è riuscito a scalzare La Loggia, insediarsi stabilmente nell’inner circle berlusconiano al punto da diventare prima capogruppo al senato e poi presidente del Senato, quindi seconda carica dello Stato? Io una risposta ce l’ho, ma siccome sarebbe solo un’illazione o un sospetto (questo sì, gratuito), me la tengo per me. In attesa di capire se c’insertai.
Il Leone, io sono abituata ogni tanto a prendere giornali di altri punti di vista. Mischio. Mi interessa vedere come una stessa notizia viene commentata e riportata.
Ho comprato il fatto circa 3 settimane fa, latitava ormai su certi giornali il caso Marrazzo, che ha risvolti patetici soprattutto perché il protagonista si era fatto nel tempo protagonista di moralità, attraverso il suo programma giornalistico, e no comment ulteriormente.
Ho comprato il fatto. Bene. Una sequenza delle dichiarazioni di inquisiti e testimoni, come a fare dire a chi leggeva, siate voi i giudici, noi vi mostriamo i fatti.
Intanto le dichiarazioni di imputati e testimoni, non sono appunto ‘fatti’, ma vanno verificati ed accertati, incrociati anche nelle reciproche dichiarazioni.
Quindi Il fatto, di che fatti parlerebbe? Spacciandoli per fatti?
Ques’approccio mi piace poco del fatto, e non mi allarga per niente la testa, anzi, mi fa dubitare il doppio e mi preoccupa. Se fatto sono le dichiarazioni, e se le dichiarazioni assurgono a prove di reato, siamo tutti in pericolo gravissimo di sospensione della libertà.
Uma, sono d’accordo, bisogna leggere molti giornali per avere molti punti di vista.
Diciamo che di quello che viene scritto sul Fatto mi fido molto di più rispetto invece a ciò che si trova su altri quotidiani: per il discorso di cui sopra, perchè al Fatto non hanno padroni e non devono pagare pedaggi o marchette.
Facciamo qualche esempio. Sulla Stampa, che pure mi piace nel nuovo taglio impresso da Calabresi, difficilmente troverai articoli critici della Fiat. Sul Corriere, che è pur sempre il primo o il secondo quotidiano più letto in Italia, difficilmente troverai articoli critici di uno qualunque dei gruppi imprenditoriali che ne formano l’azionariato. Su Repubblica, che pure era il mio giornale preferito, devi prendere con le molle tutto ciò che riguarda De Benedetti.
Sul Giornale, beh il Giornale attuale non ha nulla a che vedere del nobile quotidiano fondato da Montanelli: è solo un megafono di partito, anzi “di famiglia”.
In Italia ci solo due altre fonti per informarsi su ciò che avviene in un’ottica “indipendente”: Dagospia e Beppe Grillo.
Poi uno può anche non essere d’accordo su ciò che legge, ci mancherebbe. Ma almeno non viene preso per i fondelli da chi spaccia un’informazione manipolata per un’informazione vera.
Sui “fatti”: le dichiarazioni rese da pentiti o da altri soggetti sono NOTIZIE, quindi FATTI giornalistici. Se poi siano veri o no, riscontrati o riscontrabili, dipende dai magistrati. Un giornalista, però, se è un giornalista per davvero e non un pennivendolo a ore, se ha una fonte che gli passa notizie su questi “fatti”, le pubblica, previo riscontro (che non è un riscontro “giudiziario” o “giudiziale”, ma solo “giornalistico”).
Quanto al pericolo gravissimo di sospensione della libertà, fino a prova contraria, in questo paese devi guardarti dai servizi (chiedere per informazioni ad Abu Omar) non certo dalla magistratura che, a differenza dei servizi (visto che possono fare le nefandezze più immonde, tanto poi arrivano Berlusconi e Prodi a mettere il segreto di stato), ha le mani legate da un principio che ha circa 800 anni e si chiama “principio di legalità”.