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sabato 23 nov
  • Inaugura “Palermo: alle origini della città odierna”

    Inaugura alle 12:30 allo Steri (piazza Marina, 61; Sala delle Armi), nell’ambito del convegno Palermo, alle radici del disastro urbanistico – cinquant’anni dalla demolizione di villa Deliella, la mostra fotografica e cartografica Palermo: alle origini della città odierna curata dagli architetti Adriana Chirco, Maria Borsellino e Piero Di Leo.

    La mostra ripercorre, attraverso foto d’epoca, disegni ed elaborazioni della cartografia originale, le tappe delle demolizioni e delle ricostruzioni edilizie a Palermo tra il 1950 ed il 1975 e rimarrà visitabile fino al 12 dicembre da martedì a sabato dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 18:30 e domenica dalle 10:00 alle 14:00.

    Villa Deliella

    Palermo
  • 12 commenti a “Inaugura “Palermo: alle origini della città odierna””

    1. Vedere le foto di villa Deliella e oggi quello squallido parcheggio/lavaggio mi fa andare su tutte le furie. Ma hanno pagato per questo delitto, proprietario, costruttore e chi rilasciò i permessi??

    2. A quanto ne so nessuno rilasciò i permessi. La villa fu rasa al suolo la notte prima che venisse imposto il vincolo dei beni culturali con la complicità dei proprietari.
      Quindi sul terreno venne posto il vincolo motivo per il quale da allora nessun mostro è stato costruito. Così chi voleva edificare rimase a bocca asciutta, il minimo dopo uno scempio del genere.

    3. Oggi, durante il convegno che ha preceduto l’inaugurazione della mostra, hanno ricordato come avvennero gli eventi. In pratica il proprietario della villa, sapendo che dopo un mese sarebbero stati apposti i vincoli della Soprintendenza, ha chiesto dal Comune l’autorizzazione ad abbattere l’edificio, nella speranza di poter vendere a caro prezzo il terreno edificabile e privo di vincoli. Il Comune, nell’assoluta consapevolezza dei vincoli prossimi venturi, rilasciò immediatamente l’autorizzazione alla demolizione. La notte successiva all’autorizzazione entrarono in azione le ruspe. Credo che i commenti all’azione dell’Amministrazione comunale di allora siano superflui.
      Una piccola chicca: la notizia dell’abbattimento venne data immediatamente dal giornale L’Ora, che iniziò subito un’inchiesta giornalistica; il Giornale di Sicilia ne parlò soltanto dopo una settimana. Anche in questo caso non aggiungo alcun commento.

    4. Andrea ti sbagli furono autorizzati, come più recentemente sono stati autorizzati dal comune quelli di Pizzo Sella. Il problema é che allora ne nacque uno scandalo, mentre oggi le case di Pizzo Sella, proprio in virtù delle autorizzazioni, non sarebbero illegali, come non lo era la demolizione di Villa Deliella, ma lo scandalo é che nessuno é mai responsabile di niente.
      Una volta almeno per villa deliella la cosa fece talmente scandalo, che furono bloccate le intenzioni speculative all’origine del ‘gesto’, diciamo.
      Oggi vedo che certe cose sono assunte quale ‘normalità’, cade il principio di responsabilità, tutto può essere possibile, se qualcuno non se ne accorge prima che venga fatto. E’ questo lo scandalo, oggi, casomai.

    5. Evidentemente nella storia arrivata a me qualcosa è cambiato o si è storpiato. Comunque Uma hai perfettamente ragione, l’insensibilità si va acuendo.

    6. C…Zo!! ma il prorietario ci sarà ancora o almeno i suoi eredi. Il suo nome non dovrebbe essere dimenticato dai palermitani!!

    7. Zelig io ricordere.i non tanto il vecchio proprietario di Villa deliella, ormai sputtanato dai suoi coevi cittadini.
      Cerchiamo di individuare, dalla Pubblica amministrazione.in forma di responsabili, l’allora assessore e gli allora funzionari del’Edilizia privata che hanno firmato le autorizzazioni di Pizzo Sella casomai. E se hanno compiuto illeciti, per me devono essere estromessi dalla PA, se lo provano atti da loro firmati, in modo fraudolento. E se questi si difendessero nel dire l’ho firmato in buona fede, nella PA, si pretende l’essere capaci di fare il proprio lavoro e rispondere delle autorizzazioni date. Altrimenti non sei capace di fare quel lavoro. Punto.

    8. Piccola chiosa. Il motivo per cui nel’area di Villa Deliella non si é costruito nulla, é derivato dallo scandalo che ne nacque. Si proibì di costruire. E quindi questo voleva essere deterrente ad analoghe operazioni. Quindi chi si meraviglia ci sia una parcheggio in piena area centrale, sappia che questa cosa é derivata, secondo me, giustamente, da questa decisione.

    9. Non condivido l’assioma per cui “non costruire” equivalga a “non progettare” e quindi accogliere un autolavaggio in un’area così rilevante!

    10. Uma
      contestata la demolizione di 1 villa.
      contestata la costruzione di 150 ville.
      silenzio sulla demolizione di altre decine di ville.
      silenzio sulla costruzione di varie migliaia di altre ville.
      Proprio un bel quadretto!

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