Lavavetri
Il Comune di Palermo ha assunto a tempo determinato 400 persone di età compresa tra i 18 e i 60 anni da destinare all’attività di lavavetri delle auto in circolazione. L’assunzione è stata fatta per prelievo dalle liste del collocamento e nel rispetto di una delibera approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale. I requisiti per ottenere un contratto a tempo determinato della durata di un anno, in cambio di quattro ore al giorno di lavoro pagate 800 euro al mese, sono i seguenti:
1) Luogo di nascita: un paese esterno alla Unione Europea a 25 con l’eccezione della Romania.
2) Permesso di soggiorno valido.
3) Certificazione Isee attestante un reddito al di sotto della soglia di povertà.
4) Prevalenza ai capifamiglia di nuclei monoreddito con prole.
L’attività verrà svolta nel quadro di un servizio espletato in due turni quotidiani di cinque ore ciascuno, dalle 8 alle 13 e dalle 13 alle 18.
Il luogo di lavoro verrà specificato con una circolare dell’assessorato al traffico in modo che il presidio sia assicurato in relazione ai volumi di traffico rilevati anche attraverso un’analisi differenziata delle fasce orarie.
Gli addetti verranno forniti degli attrezzi consistenti in:
a) Una maglietta rosa nero con la scritta: “Tranquilli, questo è un servizio offerto dalla Città. È A GRATIS”.
b) Un attrezzo lavavetro con una parte spugnosa per il lavaggio e una di gomma rigida per l’asciugatura.
c) Una bacinella in plastica.
d) Una confezione con dosatore di liquido detergente.
e) Un contenitore porta bottiglie di plastica da 6.
Spetterà agli addetti la scelta dei parabrezza da pulire sulla base di accurate valutazioni sull’entità della sporcizia. A parità del parametro di cui sopra, si procederà, a insindacabile giudizio dell’addetto, a considerare preferenziale l’intervento sui parabrezza di utenti che manifestano evidenti segni di cordialità.
Sono passati alcuni mesi dall’emissione dell’ordinanza sui lavavetri e Palermo non è più la stessa.
Gli incroci non sono più intersecazioni di strade stressate, ingrassate dalle lamiere e dai gas di scarico ma luoghi gioiosi e colorati. Nei giorni di pioggia gli LSU (Lavavetri Sono Umani) lavorano sotto ombrelli variopinti e non è raro che ognuno abbia scelto i suoi colori nazionali. Accade sempre più spesso che i lavavetri, mentre lavorano, allietino l’utenza con canti tradizionali della propria etnia e il rosso dei semafori non determina più impazienza e c’è anzi una richiesta di prolungare la durata del rosso su quella del verde. Il Comune sta pensando anche di montare piccoli chioschi etnici dove sia possibile reperire assaggi di cibi e bevande tradizionali. L’amministrazione pubblicherà presto una mappa con la localizzazione di ogni chiosco con il dettaglio della tipologia dei cibi e delle musiche.
Stranamente, nessuno si infastidisce più come accadeva un tempo. C’era chi addirittura metteva in funzione i tergicristalli per impedire che venisse pulito il vetro. Nella migliore delle ipotesi l’abusivo diventava trasparente, come invisibile. Adesso invece è tutto uno scambio di sorrisi e tutti si informano e vogliono sapere. Tutti hanno scoperto che quelle tappe agli incroci sono un modo per viaggiare in compagnia. C’è chi esce prima da casa perché non vuole perdersi la “session” ghanese senza rinunciare ai cori di Kandahar. E c’è chi prega che ci sia almeno una giornata di scirocco alla settimana per ritrovarsi col parabrezza pieno di polvere rossa e sognare di poter sentire il suono dei campanelli delle cavigliere dei cammelli.
mammamia quasi ci credevo!!
sarebbe fantastico. niente più bestemmie da parte mia ad ogni incrocio principale, niente più principi di ulcere ad ogni serie di bestemmie, niente più tensione nervosa all’avvistare i branchi di pulivetromuniti, niente più tentativi da parte del sottoscritto di evitare i suddetti incroci facendo deviazioni assurde che fanno perdere un sacco di tempo..
Per 800 euro in part-time, divento tunisina!
Billitteri sindaco !
w le melanzane alla tunisina!
Ho visto la gente scambiarsi le magliette coi lavavetri ai semafori come allo stadio.
Ma è vero che vendono il kit del lavavetro da Oviesse?
no, lo trovi in offerta al forum palermo
(sempre che tu riesca ad arrivarci)
Geniale!
Ho capito che è uno scherzo solo quando ho letto il punto a: Una maglietta rosa nero con la scritta: “Tranquilli, questo è un servizio offerto dalla Città. È A GRATIS”.
Fino a quel punto ero convinto che fosse una notizia vera perché a Palermo tutto è possibile!
Complimenti! Nella prima parte ho pensato alle pagine più carine di Michele Serra, poi il tono diventa più poetico, spiazzandomi e facendomi pensare: “quanto sarebbe bello!”
Pare che sulla scia del successo dell’assunzione part time dei lavavetri, l’Università di Palermo abbia istituito la Facoltà di Scienze dell’igiene del vetro, nella sede staccata di Castelvetrano e in provincia di Palermo presso la località La Vetrana. San Gobin e Chante Clair sono sponsors ufficiali e gli artigiani di Murano presteranno la loro professionalità con dei Master appositi.
L’Assessore all’Igiene ha avuto la delega dal Sindaco di vigilare sui parametri usati dai Lavavetri appena assunti. Per esempio sono proibitissime le sputazzate e le sgraccate sui parabrezza, possibili veicoli di virus HIV e di influenza quella ntruòbita.E’ proibito altresì l’uso della carta vetrata e del Giornale di Sicilia come panno lavaasciuga.
@Giuanni =))))
Ebbbbravo Billi!
Ho fatto un copia/incolla di questo tuo post e l’ho regalato a tutti i miei amici. Non è che adesso mi chiedi i diritti d’autore? 🙂
per un attimo ho creduto fosse vero!!! poi prima della fine dell’articolo ho dato una sbirciatina ai commenti ed ho capito che era una bufala…
DA PANICO 800 euri al mese partime WOW