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  • Presentato il Calendario Feel Rouge 2010

    Presentato il Calendario Feel Rouge 2010

    Belle, buone e brave. Sono le ragazze del calendario Feel Rouge, che si sono svestite per una buona causa, devolvere parte del ricavato delle vendite ai disabili mentali della comunità alloggio di via Generale Di Maria, a Palermo, gestito dalla cooperativa “Nuovi Sviluppi”. Presentato ieri sera al Feel Rouge Cafè, in via dell’Esedra a Palermo, ad amici, curiosi e giornalisti, il calendario è andato letteralmente a ruba. Fra gli sguardi attoniti degli ospiti, le quindici ragazze immortalate dagli scatti del fotografo Luca Lo Bosco hanno illustrato le pagine in cui posano come vere mannequin, tra i suggestivi paesaggi siciliani. A fare da location, la “Tenuta Santa Marina” a Petralia Soprana; i bed&breakfast “Eleutheria” e “Borgo i Stritti” di Pianello, sempre a Petralia Soprana e il “Marcato Piano Farina” a Piano Battaglia.
    Le quindici bellezze siciliane sono state selezionate fra le 230 che hanno partecipato al concorso “Volto Feel Rouge 2010”, che si è svolto in giro per la Sicilia la scorsa estate. «Il concorso Volto Feel Rouge è diventato un vero trampolino di lancio per molte ragazze alle prime armi che si affacciano al mondo del lavoro, ma non solo. – ha detto Carlo Valenti, patron del format Feel Rouge -. &#Abbiamo voluto pensare a chi è meno fortunato e destinare una parte del ricavato delle vendite ai disabili mentali per dimostrare che si può sempre fare del bene».
    Durante la serata è stata lanciata l’edizione 2010 del concorso Volto Feel Rouge, che il prossimo anno sarà aperto anche agli uomini. Le iscrizioni per tutti coloro che hanno voglia di mettersi in gioco ed affacciarsi al mondo della moda e dello spettacolo sono già aperte. Basta cliccare sul sito www.voltofeelrouge.it e compilare la scheda di adesione.

    Palermo
  • 45 commenti a “Presentato il Calendario Feel Rouge 2010”

    1. Svestite!?
      Ossignùr

    2. In un altro post Rosalio lo presenta in questo modo: ” Quindici bellezze siciliane si sono “svestite” per beneficenza (il ricavato andrà ai disabili mentali)”.
      Qui, invece di parla di “concorso”, opportunità professionale, e poi di parte del ricavato dato in beneficenza, dove si sottolinea con auto soddisfazione ” Abbiamo voluto pensare a chi è meno fortunato e destinare una parte del ricavato delle vendite ai disabili mentali per dimostrare che si può sempre fare del bene “.
      Cioé, peggio di quello che ho scritto nel precedente post; si attira l’attenzione usando metodi discutibili che non sembrano un esempio di moralità al di sopra di ogni sospetto? Non posso commentare ulteriormente perché il volta stomaco mi porterebbe alla censura …

    3. “…..svestite per una buona causa……..” ma per favoreeeeee!!!!!

    4. Ma che notizia di importanza socialeeee…finitelaaaa

    5. meglio youporn

    6. dal prossimo anno potranno partecipare anche gli uomini…ahahah ci sarà da ridere.

      W L’Italia!

    7. mmm… vedo che il rosik ha raggiunto livelli critici… secondo voi sarebbe stato meglio che queste ragazze avessero partecipato a “festini” privati a casa di un “presidente” e che le foto fossero finite su un giornale di gossip facendo “arricchire” solo chi le scatta e le pubblica?

    8. non credo sia il primo calendario un po’ “discinto” della storia… non vedo cosa ci sarebbe stato di male se non ci fosse stato il fine benefico. la maggior parte dei calendari “famosi” non ce l’ha. invece in questo caso c’è, ed è una cosa buona in più.

    9. Se il post non vi interessa potete tranquillamente passare oltre. Grazie.

    10. @Cristiana: c’è di male che nonostante tu sia una donna non ti poni nemmeno il problema della dignità delle donne, tanto lo fanno tutti, i calendari famosi lo fanno, un po’ di tette e culi non si negano a nessuno.

    11. Attenzione un blog deve essere un “luogo” dove scambiare pareri, opinioni ecc. Incoraggiare dibattiti e sollecitare anche critiche forti.
      Se si passa oltre i post che non interessano il blog è morto e defunto.
      Se qualcuno ritiene che un post non è interessante e spiega pure perchè dovrebbe essere accettato.
      In fondo, i post di Cristiana Rizzo sono tra i più letti grazie ai commenti di chi ne dissente.

    12. Zelig mi riferivo al commento di Dado. Un po’ bizzarra la tesi per cui un post è letto se ha commenti di dissenso. Ad ogni modo ti invito a rimanere in tema. Grazie.

    13. come al solito si entra in questioni di merito, con questi commenti.

    14. Se si può dire fighe posto il mio commento

    15. Nella mercificazione del corpo della donna, secondo voi, la donna ha colpe?

    16. Se apri un blog ai commenti poi te le devi accollare rosalio..si chiama libertà di espressione…se no ti fai un forum con moderatore e pubblichi solo quelli che la pensano come te

    17. Dado mi sembra che non sia tu a dovermi dire che cosa non dovrei fare qui mentre è vero il contrario per il mio ruolo qui. Il problema non è dissentire ma rimanere in tema. Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema. Saluti.

    18. L’evento merita la citazione, il commento no.

    19. Selinon, commento ridicolo. chi fa i calendari è adulto e consenziente e non fa niente di male. non mi spingo oltre, perchè, davvero, trovo certi commenti “incommentabili”. io sono sempre più senza parole, certi commenti hanno un’aura troppo censoria rispetto alle cose anche frivole che accadono in città. rosalio: d’ora in poi facciamo articoli solo su rassegne cinematografiche in lingua polacca e sottotitoli in tedesco. e mi raccomando, niente rassegne musicali, chè la musica è “del diavolo”.

    20. A Cristiana vorrei fa sapere come non sia per nulla ” necessario” svestirsi per una buona causa…anzi: oggigiorno farebbe sicuramente più notizia un calendario con modelle vestite piuttosto che il contrario… presumo, dunque, che la maggior parte di noi non abbia assolutamenteintenti censori nei propri commenti, bensì un certa “insofferenza” a tutto ciò che continua essere omologato al costume contemporaneo; forse sarebbe opportuno esprimere un “basta” a queste conuetudini… svestirsi per un calendario la cui iniziativa benefica può anche ritenersi lodevole nonaggiunge nè toglie nulla al panorama del fermento creativo di una città come Palermo: non è necessario orientarsi su rassegne cinematografiche polacche per comprendere come, dalle “menti” eccelse promotrici di quest’evento ci si aspetterebbe sicuramente uno sforzo di fantasia maggiore. Ma dal sarcasmo di Cristina si omprende come, senza alcun intento snobistico, non si possa pretendere di più….

    21. @Cristiana: fai un giro sulle TV e giornali d’europa e dimmi in quale paese oltre al nostro per vendere un telefonino ti devono sparare delle tette in faccia o dove nei programmi sportivi ci dev’essere la scosciata in primo piano o nei salotti vespiani ci dev’essere la figona d’ordinanza. Pensa poi che sono tutt’altro che un benpensante e non ho nemmeno il concetto della cultura “alta” che dici tu, pensa un po’…

    22. … ma il discorso della creatività pubblicitaria italiana è moooolto ampio, su cui si può discutere, che prescinde dal concetto di calendario e in particolare da quello di feel rouge…
      poi cattivo o buon gusto è una cosa, parlare di dignità della donna non rispettata, in termini morali, come hai fatto tu, è un altro. estremizzando potrei dire che secondo ciò che dici tu la modella che posò per La Maya desnuda non ha rispettato la sua dignità di donna? a quel tempo le macchine fotografiche non c’erano… con questo non voglio dire che quelli dei calendari sexy siano “nudi artistici”, eh? sia ben chiaro, insomma, mi pare un discorso un po’ troppo lungo e la finisco qui.

    23. w la foca e che dio la benedoca!

    24. ..mi piacerebbe conoscere “questi” che commentano con tanto di morale cosa fanno nella vita!! e mi chiedo come mai con la loro creatività e buon gusto si trovino ancora qui a Palermo a fare cosa…
      banali

    25. L’immoralità sta nel fatto, diffuso di questi tempi, di volere essere generosi coi soldi degli altri. Chi vuole fare veramente solidarietà agisca direttamente, in questo caso, per esempio, occupandosi dei disabili.
      E questo potrebbe bastare; ma ce ne sono altre …
      L’altra immoralità, questa anche perversa, consiste nell’usare la sofferenza altrui per mettersi in mostra in un concorso ( perché la scusa della solidarietà attira l’attenzione, altrimenti li noterebbero solo poche persone ) e per potere vendere qualche copia di calendario. Tra l’altro questa formula vaga – “una parte dell’incasso devoluto” – viene usata spesso da chi USA la solidarietà, ma non dicono mai a quanto ammonta la parte versata in solidarietà, tanto per non diminuire il concetto di “bontà”; insomma in molti casi si compra, in realtà, il prodotto ad un prezzo addirittura eccessivo per quello che rappresenta ( in fondo la percentuale del buonismo si deve versare ), quindi ennesima ambiguità è la presunta solidarietà che serve all’operazione mediatica e da un prezzo ad un oggetto che altrimenti non avrebbe un valore definito. Fantastico: la solidarietà del pubblico e i disabili mentali danno un valore a un oggetto che altrimenti non si sa se ne avrebbe valore, molto probabile che non avrebbe valore in assenza dei disabili, non è il massimo della soddisfazione per chi ha la pretesa di ritenersi artista. Immoralità frutto di una società ipocrita, superficiale, retorica e falsamente buonista. Inoltre la perla assoluta: la presunta cronista del gossip cittadino, gossip di periferia del mondo, che scomoda Goya; in questo caso non si puo’ nemmeno commentare …

    26. Secondo me “la presunta cronista del gossip cittadino” ti toglie le scarpe mentre cammini.

    27. Vi invito a rimanere in tema, grazie.

    28. mamma mia!!! questo “gigi” è il vincitore del premio nobel 2009 e non avete fatto un servizio su di lui!!! miiiii cattivi…. ma finiscila… pari un professore di teoria.. la materia degli invidiosi e degli inconcludenti..!!! prima di parlare, giudicare e sparare a 6000… dovresti lavarti la bocca con la candeggina e conoscere le persone che lavorano e che non hanno sicuramente bisogno di mettere in mezzo la beneficenza per creare curiosità lo fanno da 7 anni senza calendari ecc..). le persone che lavorano (conosci il verbo lavorare?) attorno a “FEEL ROUGE” non puoi neanche nominarle.. quindi prima di scrivere informati.
      infantile

    29. Vi invito a essere rispettosi nei confronti degli altri commentatori. Grazie.

    30. Straquoto Carlo.

    31. Gigi scambia causa ed effetto. L’idea di poter puntare sulla disabilità per attirare l’attenzione su delle belle ragazze (tra l’altro anche svestite) è quantomeno irreale. Sono invece d’accordo sull’opportunità di pubblicizzare in maniera precisa quanto del ricavato della vendita di un singolo calendario va in beneficienza. C’è qualcuno in grado di dirlo? La formuletta “parte del ricavato…” profuma di velata truffa. Maggior trasparenza per favore!

    32. apprezzabile il tentativo di analizzare un evento,ma non necessariamente condivisibile.
      Questi tipi di evento sono ormai di routine,
      sia che si tratti di vendere arance o azalee o mele
      o destinare a beneficenza i proventi di un concerto
      o l’incasso di una amichevole,una 24 ore non stop e quant’altre iniziative si voglia.
      Ma poi,perche’ prendersela con chi ha solo raccontato un
      evento?L’evento e’ avvenuto.Altri lo hanno voluto.

    33. Spillo68, perlomeno avresti dovuto scrivere “secondo me”; altrimenti rischi di apparire presuntuoso e un po’ arrogante. Allora io ti dico che senza metterci in mezzo la “solidarietà” forse solo pochi intimi sarebbero a conoscenza di questo calendario e delle ragazze svestite e del loro concorso. Spero di essere stato chiaro … anche su chi scambia gli elementi …

    34. Gigi, hai qualcosa in contrario sul fatto che io scomodi Goya? Se vuoi scomodo anche Botticelli ed Helmut Newton. Non mi conosci nemmeno e affermi che non posso citare nomi appartenenti all’arte? cosa vorresti dire? Complimenti per la classe che hai dimostrato trascendendo il commento al post e arrivando all’offesa personale. Non sono una presunta cronista, sono iscritta a un ordine professionale e lavoro (anche) in questo blog. Oltretutto gossip e mondanità sono due concetti diversi. Io in questo blog mi occupo del secondo. Inoltre, sarà il “gossip” della periferia del mondo, ma si chiama rosalio perchè parla di Palermo e non possiamo certo parlare delle feste di Miami.

    35. zelig
      “…Se qualcuno ritiene che un post
      non è interessante …”
      secondo me e’ liberissimo di dirlo,
      ma la cosa riguarda lui ,e solamente lui,
      mentre ci vorrebbe la sfera di cristallo per stabilire
      anche il pensiero degli altri.
      Il soggetto ad alcuni potra’ non interessare,
      pero’ mi pare sia scritto con attenzione ed anche
      impegno di documentazione.
      E poi,ripeto,racconta un evento,che e’ accaduto.

    36. Gigi, sbaglio o sei un tantino permaloso? Guarda che io sottolineavo un tuo importante interrogativo ancora rimasto inevaso. Ma che parte dell’incasso andrà realmente in beneficienza? Si rimane sempre in attesa di risposta (a giudicare dei commenti qualcuno sembrerebbe anche in grado di darla chiarendoci finalmente le idee).

    37. Gentile Cristiana, nel tuo ultimo commento leggo inesattezze e fraintendimenti.
      – Evidentemente è un tuo diritto parlare di tutta la storia dell’arte, non solo di Goya, meglio se fatto in maniera pertinente, perché con l’arte non c’entra niente l’accostamento a un’operazione discutibile e di mediocre livello che se non ci fossero di mezzo i disabili non la conoscerebbe nessuno.
      – Ho commentato il tuo post, ed in seguito ho commentato il tuo accostamento a Goya, non sono andato fuori tema io.
      – Addirittura mondanità? Allora diciamo che è mondanità periferica, ma non mi riferivo affatto a Rosalio del quale ho sempre riconosciuto la qualità, parlavo di gossip o mondanità periferica rispetto a quella vera, non voglio dire che la mondanità è interessante, AL CONTRARIO, ma che c’è quella vera e originale mondanità, c’è quella scopiazzata, e c’è quella di serie C periferica.

    38. Vi invito a rimanere in tema e a utilizzare la posta privata per discussioni che possono non interessare ai lettori del blog. Grazie.

    39. non volevo paragonare certamente goya al calendario feel rouge. l’ho pure specificato. dico solo che se si parla di dignità della donna calpestata dai calendari nudi o seminudi, bisogna riconoscere che i nudi sono sempre esistiti e donne e uomini hanno sempre posato e sono sempre stati ritratti senza vesti, anche quando i calendari sexy non esistevano. con questo basta perchè sei evidentemente OT.

    40. Piu’ che per la nudità il calendario è discutibile nelle intenzioni; tu mischi troppe cose!
      Hai fatto un esempio utilizzando temi opposti: il nudo nell’arte non c’entra niente né tecnicamente, né nelle intenzioni, con i calendari.

    41. A me sembrano volgari. Ma poi, dico, fai una foto di presentazione e mi tagli i piedi ! Le scarpe ! La personalità in questi casi è lì che si rifugia ! Così sembra tutto tanto triste. Ciascuna con la sua immagine in mano, come fosse un santino nel giorno della prima comunione. Ma che mi vuoi provocare facendo intravedere qualcosa, una coscia, una vestaglia da notte, una mutandina nera ? E’ un bluff, un terribile bluff. Una volta mi arrivava a casa “Il calendario di Frate Indovino”. Da un paio d’anni non arriva più.

    42. Ma perchè le donne devono sempre (e ancora) denudarsi??

    43. in tema di calendari,mi pare che il massimo sia il
      famoso calendario Pirelli,che,se non erro costa un sacco di soldi e viene dato in omaggio a pochi.
      Cioe’ ha un fine sostanzialmente opposto a questo
      Feel Rouge 2010,che spendendo (relativamente) poco
      si propone di far soldi a fini benefici.
      Ma ambedue mostrano lo stesso soggetto :
      la donna.
      Anche gli antichi greci non potendo fare calendari
      ebbero grande attenzione per la donna (e non solo)
      e portarono la scultura a livelli estetici mai piu’ raggiunti,vedi le varie Veneri (o i bronzi di Riace).
      Seguirono venti secoli di idee piu’ o meno confuse in tema di canoni estetici.Le figure Michelangiolesche,
      rotondeggianti e ridondanti,pur considerate opere d’arte,sono ben lontane dai canoni estetici di oggi.
      Le Goya ,desnuda e vestita,
      pur essendo ritenute capolavori pittorici,se non altro per portare la firma Goya,non mostrano e non ingenerano
      in una persona normale se non semplice ammirazione,
      ma nulla di piu’.
      Mostrare il nudo e’ naturale,per molti.
      Si nasce nudi.
      Oggi si hanno le idee piu’ chiare in termini di forme e peso di un corpo femminile.Un bel corpo puo’ destare
      ammirazione,ma in persone normali nulla di piu’.
      Ogni volta che si vuole promuovere una automobile
      o una scatola di cioccolatini,guarda caso,si mostra una immagine femminile.
      In un mondo normale,la donna resta al centro del mondo.

    44. scommetto che neanche una di queste ragazze è mai entrata all’interno di questa comunità alloggio e nn conosce neppure una delle persone ospitate lì dentro…che dite, la vinco la scommessa? 🙁

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