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martedì 5 nov
  • Il mio punto di vista sulla vicenda ZetaLab

    Quando in un paese democratico le Istituzioni ti dicono di aver ripristinato la legalità ma dall’altra parte c’è la cittadinanza che grida all’ingiustizia e degli esseri umani ai quali viene negato il diritto a vivere una vita degna di essere chiamata tale, la democrazia stessa è in pericolo.
    Già nel 2003 Cammarata non era riuscito ad offrire una soluzione ai 32 rifugiati sudanesi ed in quella circostanza soltanto ZetaLab era riuscito ad offrirla tanto che il Prefetto di allora spinse il Sindaco ad allacciare l’acqua allo Zeta (oggi tra i centri censiti nella carta servizi della Provincia come centro d’accoglienza) e a pagarne le bollette riconoscendolo di fatto come interlocutore.
    Da anni lo Zeta rappresenta un luogo di integrazione, di divulgazione culturale, di rivendicazione sociale e di partecipazione diretta alla vita della città.
    “Una città appunto che tende a nascondere i conflitti e i problemi piuttosto che risolverli… Una città che privilegia gli interessi personali a danno della collettività.”
    Da cinque giorni lo Zeta è stato sgomberato, e qui è mancata la politica.
    Non si doveve consentire un’operazione del genere senza immaginarne le conseguenze.
    Risultato: sospesa la programmazione di eventi culturali (in una città senza spazi per gli artisti e per la produzione ZetaLab garantiva anche questo, dalla musica al teatro….vedi la nostra Emma Dante che lì era di casa) e 32 rifugiati politici senza un tetto e al freddo da quattro giorni sui marciapiedi.
    Ieri, all’ennesimo tavolo tecnico, l’amministrazione ha allargato le braccia dicendo di non avere soluzioni né nell’immediato né nell’ipotetico futuro, sostenendo di non avere fondi (il 31 dicembre hanno prosciugato per favori ad amici centinaia di migliaia di euro del Fondo per le emergenze) e di non avere immobili pronti (quello dell’urbanistica era fatiscente e per rimetterlo in sesto bisognerebbe spendere tantissimi soldi e fare una delibera di consiglio comunale che vedrebbe la luce non prima di una settimana).
    Ad oggi l’unica soluzione è ancora, dal 2003 ad oggi, lo ZetaLab.
    Di fronte all’assenza di soluzioni istituzionali ancora una volta la soluzione per i 32 ragazzi sudanesi è il tetto dello Zeta.
    Chiediamo pertanto l’immediata revoca di assegnazione dell’immmobile ad Aspasia (che peraltro ha ricevuto un’offerta migliore e più funzionale, il Pascoli, dal Comune che inspiegabilmente ha rifiutato) perché i ragazzi non possono non avere risposta e dormire per la quinta notte consecutiva per strada. Molti di loro si stanno ammalando e la loro dignità merita risposte umane, serie e risolutive.
    Quando in una città chi ti governa non ti garantisce i diritti non si può parlare con facilità e a senso unico di legalità!
    La legalità sta nella tutela dei diritti umani.
    non c’è da stupirsi quindi se negli anni di abbandono, incuria e degrado istituzionale c’è chi ha pensato di fare da sé!

    Ospiti
  • 22 commenti a “Il mio punto di vista sulla vicenda ZetaLab”

    1. Fabrizio allora che il centro venga adibito SOLTANTO a rifugio per questi ragazzi! I rifugiati non hanno mai, e sottolineo MAI, dato problemi! Il problema sono i tanti giovani (e meno giovani) “spacinnati” che si passano le giornate (e le nottate) a bighellonare nello stabile facendo, a loro dire, cultura e, per citare te, rivendicazione sociale…ragazzi ubriachi, schiamazzi, concerti fino a tarda notte, bottiglie di birra abbandonate dietro le ruote delle macchine (meglio se da BMW a salire)…quelle ci danno fastidio…e NON POCO!
      Si faccia in modo che venga istituito un organismo di controllo esterno (parlare di autocontrollo è fin troppo semplice) che regoli ed amministri la comunità.
      Cordialmente,
      Un residente

    2. Trasferirli in un cento adeguato no? Il Comune sta sbagliando nel non dare questa risposta, favorendo così tutti quelli che vogliono far vedere lo Zetalab come un centro d’accoglienza, dove si fa cultura etc…
      ma io vedevo solo muri imbrattati da scritte, canne, alcool…

    3. Scusa Ferrandelli ma stavolta non sono daccordo. Lo Zeta può riprendere le sue attività anche domani mattina, basta cercare un altro locale e stipulare stavolta un regolare contratto di locazione,a norma di legge bollette comprese. I suoi membri a quel punto saranno liberi di organizzare gli eventi che vogliono. Perchè dobbiamo invece cercare per forza di lasciar passare il concetto che chi occupa un edificio pubblico/privato ha ragione, e delle legittime pretese sullo stesso?

    4. Quindi, se si compie un’illegalità ai miei danni sono autorizzato a compierne un’altra per compensare ?

      È proprio da eroi, in questa terra, rispettare la legalità sempre.

    5. ………..ma finiscila, fammi il piacere!!!!!

    6. Ferrandelli, ma perché non ospiti tutti, rifugiati e non, a casa tua? Faresti contenti entrambi gli schieramenti.

    7. @Emanuele. Ma scherziamo?? Qualcuno cerca di lavorare seriamente per Palermo..per la nostra città, e viene attaccato con una “proposta”, se così si può definire, che sfiora la stupidaggine???
      Perchè invece di fare riflessioni fuori luogo non proviamo a coinvelgere noi stessi in un’azione a favore, in primo luogo dei diritti umani(che non sono un fatto politico), e in seguito per una città che ormai sta rasentando il ridicolo con tutte le decisioni della sua cara amministrazione??

    8. Mi accorgo ssempre con più amarezza che questa città, grazie anche alle linee guida di un governo nazionale, divemnta sempre più intollerante…ma nei riguardi di chi?
      La mafia, gli spacciatori, il degrado ambientale e culturale, vanno benissimo, l’importante che cancellate il laboratorio zeta, la sua storia e i ragazzi che ci gravitano intorno perchè non vestono LOUIS VUITTON o similiari.
      Grazie Fabrizio Ferrandelli compagno di tante lotte, grazie Antonella Monastra sempre in prima linea, grazie perchè difendete degli ultimi spazi di democrazia…

    9. @fatima
      Democrazia significa prendere un locale in affito, pagare ogni mese il canone, le bollette e tributi vari.

    10. Personalmente ritengo che il problema sia un pelino più complesso. Semplificare eccessivamente le soluzioni solitamente non aiuta a trovare la strada giusta.
      Fabrizio è espressione di chi non ha voce, partiamo da questo. Consiglio quindi, di analizzare più seriamente la questione. Parliamo di Rifugiati politici innanzitutto. Storie umane o, più che altro, disumane. La mia coscienza, pertanto, non può limitarsi esclusivamente a considerare affitti di locazione, tasse e quant’altro.
      Serve una delicatezza intellettuale che guardi a 360° i vari aspetti, tutti importanti.
      Utilizzando questo approccio credo che si possa facilmente trovare soluzione a tutti i problemi senza trovarsi nel torto legislativo, morale ed umano.
      Ai problemi sollevati dai concittadini sugli schiamazzi si possono trovare mille soluzioni. Regolamentare l’utilizzo dell’immobile. Controlli notturni e via dicendo. Servirebbe molto poco. Magari solo un’amministrazione comunale?
      Ai problemi legali la soluzione era stata trovata. La destinazione del pascoli ad aspasia; più funzionale dello Zeta. Bastava l’accettazione di Aspasia per il Pascoli e la conseguente stipulazione di un comodato d’uso gratuito per i fini sociali dello Zeta. Così facendo, vale a dire regolamentando lo status quo l’amministrazione aveva anche al forza della ragione per porre in essere un servizio regolamentato.
      A tutto questo non si può non considerare la funzione sociale che portava con sè l’immobile. In un periodo in cui sembra che l’Italia sia divenuta la nazione meno ospitale di tutti, lo zeta era una positiva espressione sostanziale al rispetto dei diritti umani.
      Dispiace perchè l’azione di forza non porta mai i risultati migliori.
      La responsabilità per quanto mi riguarda resta di questa amministrazione che dimostra con la mancanza di fatti di non sapere gestire i problemi della cittadinanza. ripeto, ad ogni problema potevano trovarsi decine di soluzioni. Questa approntata non può esserlo; L’uso della forza pubblica non può essere la soluzione a drammi umani e sociali; a volte può trovarsi giustificazione per l’ordine pubblico ma non è questo il caso; Infatti, come è stato detto anche da chi mi ha preceduto, i rifugiati non hanno mai creato alcun problema al quartiere.
      Voglio anche essere propositivo. Consiglio di trovare la soluzione tra gli immobili sequestrati al patrimonio Mafioso. Visto che pare ve ne siano in abbondanza tanto da consigliare la loro vendita tramite asta pubblica(legge finanziaria dello stato), cosa che personalmente mi fa rabbrividire ecco, prima che li vendano, date un’occhiata per vedere se uno di questi si presta per gli stessi fini dello zeta.

    11. Certo, ognuno faccia da se. Se la legge non mi conviene allora la aggiro o la infrango.
      O, peggio, se qualcuno mi arreca un danno allora mi faccio giustizia da solo. Torniamo al codice di Hammurabi “Occhio per occhio, dente per dente”

    12. centro sociale finalmente sgomberato. Era un insulto alla legalità!!!
      Ferrandelli vatti a chiudere nel cesso

    13. Io trovo sconcertante che questi politici, come Ferrandelli, invece di dire “si è vero questo centro sociale è illegale, spostiamo i rifugiati in un vero centro idoneo” si schiera a favore dell’illegalità…
      vederlo sul tetto dello Zetalab mi faceva davvero ridere

    14. che tristezza leggere tutto questo qualunquismo e superficialità..
      diciamocelo chiaramente il problema del centro sociale laboratorio zeta non dà fastidio per questioni legali.. lo zeta rappresenta in questo momento un caso politico.
      mi riservo di riflettere sulla differenza che incorre tra “occupare illegalmente un luogo” e “restituire un luogo abbandonato al quartiere” (restituzione in quanto riqualificazione strutturale e sociale di un luogo abbandonato e degradato).
      Ma il punto focale è per me un altro.. vedo erigere qui numerosi paladini della giustizia che inneggiano alla legalità accanendosi su casi chiaramente simbolici per il loro credo politico.
      Come mai parlando di legalità nessuno cita la questione del processo della Sign.Ciulla, intestataria del bene di via Boito condannata per corruzione e concussione insieme all’ex assessore Giuseppe Scoma qualche anno fa? Come mai nessuno si chiede come mai una condannata possa accedere ad un bene confiscato alla mafia (altro bene assegnato ad Aspasia a Villagrazia e tuttora inutilizzato).
      Come mai dalle determine di pagamento del comune assess. attività sociali è emerso che la stessa associazione riceveva regolarmente i pagamenti dal comune per la propria struttura ricettiva di minori, mentre in media le strutture che erogano gli stessi servizi a PAlermo sono quasi state tutte costrette a chiudere per aver ricevuto i pagamenti dopo 14-18 mesi?
      Tutto questo entra nella sottile intraccio che rientra nel binomio clientela & legalità .
      Mi spiegate come mai questa illegalità veniva e viene pubblicizzata all’interno dei siti del comune e della provincia all’interno delle proprie carte dei servizi agli immigrati offerti dalla città?
      Ho sentito anche che ci sono centinaia di associazioni che potrebbero prendersi cura dei rifugiati, togliendo Biagio Conte al continuo collasso per numeri esagerati.. potreste elencarmene concretamente qualcuna..
      Ferrandelli ne vorremmo 100.000 come te..

    15. Alessandro ti invito a essere rispettoso nei tuoi commenti. Grazie.

    16. RIOCCUPATO IL LABORATORIO ZETA ecco cosa ne penso:
      tanti anni fa i nostri contadini, vessati dai potenti di turno ( a volte nonni di questi amministratori di oggi), occupavano le terre opponendosi alla grande ingiustizia (normata con legge) del latifondo.
      Le occupazioni di allora furono lo strumento per ottenere la riforma agraria e quindi la redistribuzione dei beni e la base per il raggiungimento della giustizia sociale.
      In nome della legalità si stanno compiendo in questa terra le porcate più grandi.
      E’ legale prendere incentivi statali e poi licenziare migliaia di lavoratori (FIAT).
      E’ legale portare i capitali provenienti dal malaffare e dal riciclaggio internazionale in Italia attraverso lo scudo fiscale.
      E’ stato legale prendere accordi con prestanome dei boss e decidere i tariffari regionali delle prestazioni sanitarie private e poi farli applicare… e potrei non finire….
      E’ stato legale per il Sindaco Cammarata nel 2003 non offrire una soluzione abitativa per i 32 sudanesi richiedenti asilo tanto da delegare il Laboratorio Zeta dell’accoglienza.Dal 2003 infatti il Comune paga a Zeta le bollette dell’acqua mensilmente , dopo averne riconosciuto con nota uffiale il grande valore sociale (delegandoli così di un problema che oggi come allora non ha saputo risolvere) dietro indicazione del Prefetto di allora.
      E’ legale per un’amministrazione non dare una casa ai senza casa.
      E’ legale non garantire l’assistenza ai disabili o agli anziani.
      E’ legale non pagare per 13 mesi le comunità alloggio per minori e anziani.
      E’legale dare agli amici i beni confiscati alla mafia.
      E’legale perfino dare finanziamenti ad associazioni di amici senza bando pubblico.

      A questo modo di intendere la legalità io mi oppongo e mi opporrò sempre, accogliendo come un nipote il testamento morale di chi occupava le terre contro lo strapotere dei latifondisti di allora.

      Quando in un paese democratico lo Stato dice che si è ripristinata la legalità e dall’altra parte c’è la gente che grida all’ingiustizia significa che la democrazia stesso è in pericolo.
      Viviamo oggi in un paese in cui le regole sono state sovvertite!
      LA VERA LEGALITA’ STA NEL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI E CIVILI!

      Per restare in tema di giustizia: esiste giuridicamente “LO STATO DI NECESSITA’ “.
      Stato di necessità è quello in cui da 6 giorni di non risposta le istituzioni hanno costretto i ragazzi sudanesi.
      Questo rende giuridicamente LEGITTIMI comportamenti che altrimenti non lo sarebbero.
      LA RIOCCUPAZIONE DELLO ZETA, dettato da questo stato di necessità ( necessità sanitaria, necessità di un tetto sotto il quale dormire, necessità del semplice bisogno di meritarsi una risposta certa) è un atto comprensibile, legittimato e di forte riappropriazione di dignità e di diritto all’esistenza.
      Non può accadere che in democrazia si assista ad una non risposta istituzionale a gravi disagi sociali.
      Sono dalla parte di Zeta, lo ero ieri e lo sono oggi più di ieri.
      Quando delle leggi sono ingiuste e inumane e nella loro ibrida applicazione rischiano di rendere ingiusto e inumano anche te stesso e la morale comune di una cittadinanza allora si ha il dovere civico di combatterle, contrastarle e chiederne la non applicazione.
      L’illegalità sta a monte, non a valle.
      L’illegalità è quella di un’amministrazione che nega spazi di aggregazione e accolgienza culturale e sociale e che agevola associazioni amiche per scalzare chi con il proprio lavoro è scomodo avversario.
      Così stanno i fatti ed io scelgo da che parte stare…

    17. Vorrei porre soltanto alcune questioni. Secondo voi,in una città (in un paese) così grande e importante come la nostra (il nostro) è sensato che non ci siano strutture adeguate per l’accoglienza per i rifugiati politici? Che questi siano qui “sospesi” da anni senza ricevere una risposta dall’ufficio immigrazione della questura? Lo sapete che in molti altri paesi occidentali la questione immigrati non viene affrontata dal ministero degli interni ma da quello degli affari sociali? Forse è proprio il modo di vedere tutta la questione che rende le cose più difficili (già di loro semplici non sono). Di fronte a tanta superficialità, mancanza di responsabilità, incuria di noi e degli altri, possiamo davvero pensare che i volontari dello Zeta non facciano qualcosa di straordinario? E, ancora una volta, perché non concentrarci sul problema: ovvero le condizioni di trendadue persone sbattute fuori dal loro paese che non riescono ancora a trovare una condizione sicura dal punto di vista dei loro diritti più elementari?

    18. Si può essere contrari alle occupazioni, contrari ai centri sociali. Sono punti di vista. Ad ognuno il proprio.

      A palermo siamo giunti ad un livello però di superficialità che mi preoccupa. E’ oggettivo quanto la città sia soffocata dall’emergenza sociale, dalla solitudine del cittadino e assolutamente ingovernata.
      Eppure ci sono molti cittadini che non lo vedono o forse, non riescono a vederlo.
      Vorrebbero credere che palermo sia davvero la città più “cool” d’italia.
      E invece no.Non lo è.
      E di Ferrandelli ce ne vorrebbero almeno 10, per risollevare le sorti di questa città.
      Per far si che la politica torni ad occuparsi dei cittadini, che la politica torni a governare la città, piuttosto che saccheggiarne le casse, aiutando gli amici e abbandonando a se stessi i comuni mortali.

      Tutti possiamo dare fiato alla bocca e commentare, come spettatori giudicanti.
      Solo alcuni, però, oltre che dar fiato alla bocca fanno anche qualcosa per gli altri, invece che stare a guardare.
      che metodi e le modalità d’azione possano essere, da alcuni, considerate discutibili posso accettarlo.
      Ma ripeto, per fortuna c’è chi passa meno tempo a discutere e molto più tempo nella vera realtà palermitana, con i senegalesi, con i cianciaioli, con i senza casa, con i giovani che provano a far qualcosa per la società, per i quartieri, per gli altri giovani.

      Scusate lo sfogo, ma sono davvero preoccupata per le sorti della mia città.
      Perchè tristemente mi accorgo che non sono solo i politici a non voler cambiare le cose.
      ci sono i cittadini che non riescono a vedere che ci sono cose che meritano di essere migliori e cambiate.
      fare aprire gli occhi a quest’ultimi credo che sia una sfida altrettanto difficile che interloquire con la sorda amministrazione.
      Mi auguro che politici come Ferrandelli e cittadini comuni impegnati per gli altri cittadini palermo, come quelli che sostengono lo Zeta in questi giorni, vogliano raccogliere questa sfida.

    19. retorica già sentita come le parole e le combinazioni di queste, riprova sarai più fortunata 😉

    20. Fabrizio,io,come tanti altri cittadini ti elogio per l’impegno profuso in questi giorni per il LABORATORIO Z. Concordo con la tua citazione: non c’è legalità senza giustizia sociale! E’ ASSOLUTAMENTE VERO CHE non si può stare a guardare quando i diritti fondamentali vengono negati, tu li hai difesi insieme a me con 4000 persone al corteo di sabato. A tutti coloro che scrivono post intrisi di “perbenismo,legalità,giustizia” voglio chiedere e far notare,che non hanno espresso NESSUN COMMENTO circa la la signora Ciulla figlia dell’anziana Presidente dell’Associazione Aspasia, e quindi non rappresentante legale:che afferma: “Finalmente si è ristabilita la legalità”.Parla di LEGALITA’ lei che è stata condannata, nel febbraio 2003, insieme all’ex assessore comunale alle attività sociali Giuseppe Scoma, (fratello dell’ex Sindaco), per corruzione e concussione.Sei La speranza dei palermitani onesti Fabrizio,continua a lottare e noi con te!!! “Non ti curar di chi scrive nefandezze ma leggi e passa oltre,hai cose più importanti a cui dedicarti.

    21. Ferrandelli, sai, se non ti basta il laboratorio per alloggiarli tutti puoi chiedere al predicatore televisivo tuo amico di partito ( ma si, hai capito di chi parlo, se non ce la fai a contattarlo, tra una comparsata e l’altra in tv, puoi chiedere a Leoluca di fungere da emissario ) di prestarti gli immobili del fondo d’investimento immobiliare; in fondo lo sta pagando coi soldi pubblici.

    22. 😉

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